Centro fiere, la ricostruzione è sostenibile Nel più grande cantiere di Macerata risparmiate 50 tonnellate di Co2 (Foto) | Cronache Maceratesi

2022-08-08 11:09:27 By : Ms. Mary Wei

di Mauro Giustozzi (foto di Fabio Falcioni)

Avanza il più grande cantiere di Macerata, nel rispetto del cronoprogramma che prevede il completamento dei lavori entro 500 giorni dal via, nel segno di sostenibilità, rispetto dell’ambiente e riutilizzo di materiali che non ha molti altri eguali in Italia nell’ambito di demolizione-ricostruzione di un manufatto.

Il restyling del Centro Fiere di Villa Potenza è uno degli interventi di maggior rilievo anche per il valore dell’opera, il cui costo complessivo è di 12.783.114,03 euro. Subito dopo ferragosto all’interno del cantiere sono state ultimate le predisposizioni per le fondazioni su tutti gli scavi ed è stata anche installata la gru per i carichi dei materiali da costruzione. «Successivamente si passerà alla sistemazione del piazzale, spianato completamente con asportazione delle parti in asfalto che ci sono e quindi si procederà alla posa in opera dei lavori di edificazione delle nuove strutture. –afferma l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Andrea Marchiori – L’obiettivo è di costruire un nuovo Centro Fiere come struttura in grado di supportare l’intera provincia nel rilancio dell’economia artigianale, agricola e commerciale». Ma il bello di questo progetto che riguarda il sito della Val Potenza sta nella metodologia dei lavori e nella salvaguardia e rispetto dell’ambiente che viene posto nelle fasi di lavorazioni che hanno portato a diventare questo intervento di una sostenibilità assoluta, un esempio che sarebbe da replicare anche in altre occasioni su interventi magari anche meno impattanti. Per testimoniare questo lo stesso assessore ai Lavori pubblici ha effettuato uno studio con dati e numeri che indicano come l’impatto sull’ambiente delle operazioni in corso al Centro Fiere sia assolutamente ‘green’ con un risparmio effettivo di risparmio di Co2.

«L’impresa ha effettuato un progetto di macinazione delle macerie sul posto, senza doverle trasportare in discariche che, peraltro, sono già piene e quindi ci si sarebbe dovuti spostare più lontano. – sottolinea Andrea Marchiori – Ebbene le macerie costituite da laterizi, intonaci e conglomerati di cemento sono di circa 10.000 tonnellate; il cumulo in cantiere circa 6500 mc di materiale demolito al peso di 1,5 t/mc. E’ stato calcolato che per trasportarle in discarica sarebbero stati necessari 400 viaggi di camion da 30 km (andata e ritorno) e la Co2 media emessa dai mezzi pesanti diesel è di 102 g/tkm. Per cui si valuta che, effettuando questa lavorazione in loco, siano state circa 20 le tonnellate di Co2 risparmiate. In realtà attualmente la discarica disponibile sarebbe molto più lontana quindi la Co2 prodotta sarebbe stata maggiore, si possono ipotizzare 25 tonnellate di Co2 risparmiati. Non solo. A tale inquinamento si sarebbe aggiunto quello dovuto al trasporto dei materiali per le fondazioni con raddoppio dell’inquinamento per circa 50 tonnellate di Co2 risparmiati. Infine, non ultimo e non indifferente il materiale macinato e riutilizzato in cantiere per le nuove fondazioni è di qualità molto superiore a quello che normalmente si trova in commercio».

Dunque un progetto che rispetta l’ambiente nella fase di ricostruzione e che allo stesso tempo andrà a creare una nuova struttura che per la maggior parte si autoalimenterà nel suo funzionamento. Il progetto prevede la riqualificazione dei due padiglioni centrali, che saranno potenziati per accessibilità, sicurezza, funzionalità e igiene. In particolare, accanto alla bonifica delle coperture in amianto già effettuata, verrà data una nuova veste architettonica con rivestimento in vetro e acciaio, mentre tutta l’area verrà dotata di servizi di connettività avanzati. I due padiglioni saranno collegati tra loro, e con un terzo spazio contenente uffici, aule seminariali e didattiche. L’intervento, una riqualificazione a zero consumo di suolo e zero volumetria aggiunta, prevede oltre alla ristrutturazione dei padiglioni fieristici il completo rifacimento dell’edificio direzionale che diventa traino per l’intero centro: qui saranno ospitati oltre ai servizi propedeutici al polo fieristico, aule polifunzionali, sede delle associazioni di Protezione Civile, spazi espositivi, sale conferenze e manifestazioni, aree per il commercio e la ristorazione.

Centro fiere, 500 giorni di lavoro: «Sarà il rilancio della vallata, demolizione entro aprile» (FOTO)

Giù il Centro fiere, è iniziata la demolizione

E vai con l’economia circolare! Bene.

Interessante, finalmente si sente parlare di rispetto dell’ambiente, riutilizzo dei materiali, ottima cosa!

Essendo una nuova costruzione bisognerebbe farla a prova di trombe d’aria ci sono delle tecniche di questo tipo anche se i costi lievitano ma comunque penso ne valga la pena.

Assessore non è proprio come dice, tant’è che un camion si è rovesciato nella rotatoria, e non era l’unico viaggio che stava facendo.

Speriamo che mettono il calcestruzzo buono.......quello senza sabbia di mare.....se no con un piccolo terremoto casca tutto!!!

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