Cirò, Straordinaria scoperta: rinvenuto antico mulino rinascimentale – ilCirotano

2022-08-08 11:31:15 By : Ms. Tanhill Intelligent Bed

Il territorio si presta ad un turismo naturalistico alla riscoperta di paesaggi e storia di vita della tradizione contadina, finalizzata alla riscoperta del territorio e dei suoi tesori paesaggistici, storico-culturali che potrebbero se inserito in un percorso, riportare il visitatore indietro nel tempo, a quando era usanza dei contadini locali portare le loro derrate alla macina e poi fermarsi per una pausa ristorativa lungo il sentiero. Sono luoghi, dove già anticamente, da generazioni, venivano praticate colture di grano, granturco, orzo, fave, trapiantate lungo i terrazzamenti a valle sulle due facce della collina  fino ad arrivare all’antico mulino, dove avveniva la macinatura indispensabile per il sostentamento di persone e animali. Oggi di quel mulino, rimangono i ruderi mantenuti in parte, e le relative opere idrauliche, come la fessura dove si trovava la ruota che pescava l’acqua direttamente nel ruscello, e la torre dove era posizionata la macina. Sono ancora ben evidenti le mura in pietra a secco del perimetro del mulino che dalla sua estensione doveva essere piuttosto grande. Su una pietra appartenente al mulino una data: XV, perciò molto probabilmente fu costruito in età rinascimentale. Ne e’ convinto l’esperto il maestro d’arte e storico Aldo Malena il quale ha detto inoltre che probabilmente visto i grossi massi presenti nel ruscello, un tempo  doveva essere molto fluido e ricco di acqua, per questo il mulino era inserito direttamente ad un lato del letto del ruscello. “L’uso  del mulino ad acqua, attestato  in Europa fin da tempi molto antichi(è descritto nel trattato d’architettura di Vitruvio)”- prosegue l’esperto Aldo Malena- è antecedente all’utilizzo del mulino a vento. Il suo sviluppo è avvenuto parallelamente alla fine della schiavitù a partire dal IX secolo: l’utilizzo dell’energia idraulica al posto di quella animale o umana permise un aumento della produttività senza precedenti nell’antichità. “I fiumi in questo periodo- conclude l’esperto Malena- erano  ricchi d’acqua, oltre al Lipuda c’era un altro fiume molto più  grande, all’entrata del paese, il fiume in età arcaica e precedentemente in epoca preistorica favoriva lo sviluppo delle popolazioni indigeni. Con l’avvento del periodo industriale  nella seconda metà del 700, prosegue- le acque sono state deviate per altri usi agricoli, con la costruzione di laghi artificiali in Sila, e  la zona di Cirò è rimasta a secco”. Sarebbe interessante dunque inserire anche questo percorso naturalistico nel cammino passante per Cirò della Magna Grecia.

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