La politica estera italiana guidata da G.De Michelis, l'ex Jugoslavia, Milosevic, il PR (12.05.2022)

2022-06-25 05:51:13 By : Ms. vca laser

Con i documenti d'archivio che li ascolterete adesso del diciassette giugno novantadue riesco trenta invece un momento di vita parlamentare quando alla Camera il ministro degli esteri il socialista Gianni De Michelis Rispose ad interpellanze ed interrogazioni sulle linee generali della politica estera italiana durante i giorni che caratterizzarono reazione del dittatore serbo Milosevic in Bosnia altrove Nei territori dell'ex Jugoslavia o ed ascolterete del ministro De Michelis difendere l'azione complessiva dal suo ministero Comunque contrariato niente In quella zona Marco Pannella che replicò tra l'altro ad alcune affermazioni ad avere il fondatore comunista Galante Vicini alla movimento pacifista non riteneva Milosevic come l'unico responsabile Quanto si sta verificando nell'ex-Jugoslavia ed illustrò anche gli obiettivi di una mozione presenta gruppo radicale con la quale si chiedeva alla consiglio a di sicurezza dell'ONU l'embargo totale nei confronti di Serbia Montenegro e l'immediato invio di aiuti umanitari ai vari profughi rinviamo dunque un'ampia sintesi di quel ciò che si svolse a Montecitorio a partire proprio dall'Inter Di Severino Galante gruppo di Rifondazione comunista Enti citati a seguire ascoltare Quanto dissero in quella sede era democristiano Formigoni Ronchi Giovanni Fava andiamo dal movimento darete Il pidiessino Petruccioli e il leghista Onorevole presidente onorevoli colleghi la natura ANPIA e dettagliata della nostra interpellanza ne consente un'illustrazione non semplicemente ripetitiva delle richieste ivi contenute Alle quali peraltro chiediamo che il governo dia risposte puntuali premetto che noi vogliamo confrontare senza pregiudizi Le nostre richieste con quelle che vengono da altre parti del nostro Parlamento Abbiamo la consapevolezza infatti che in gioco è la pace e lo sviluppo di tutto il continente e che nulla vi sarebbe di più miope che affrontare con superficialità e settarismo problemi così drammaticamente Complessi Ma proprio la coscienza della complessità esige di inquadrare in una prospettiva ampia la crisi bosniaca per cercare di dare un contributo reale al suo superamento noi riteniamo che ancora una volta il problema di fondo del nostro continente si chiami Germania e si chiami questione nazionale Quello che si sta dissolvendo nell'Europa centrorientale infatti non è soltanto l'assetto continentale prodotto dalla guerra fredda dopo la seconda guerra mondiale Bensì il sistema di Versailles costruito dopo il primo conflitto mondiale Non è dunque una divagazione fare qualche cenno al senso di quel sistema E sotto entrava di risolvere due problemi fondamentali In primo luogo sistemare la questione tedesca In modo che si definissero in Europa rapporti di forza tali da impedire una resurrezione della Germania come Stato militare aggressivo In secondo luogo ridefinire la carta dell'Europa orientale in modo da sostituire agli antichi confini dinastici nuove frontiere basate sui raggruppamenti nazionali sulle disponibilità economiche e sulla sicurezza militare In questo ambito Partendo dall'intreccio tra criterio di potenza e criterio nazionale Si collocava il tentativo di trasformare in nazioni quelle che erano spesso come ad esempio appunto la Jugoslavia dei semplici agglomerati di territori con profonde tensioni e squilibri al loro interno è fin troppo noto che il primo obiettivo E rapidamente fallito sì che nel secondo dopoguerra esso sia rinnovato nella forma estrema della divisione della Germania egualmente noto che invece anche grazie ai caratteri assunti dalla guerra dal suo esito Il secondo obiettivo ha avuto una relativa fortuna Sicché sotto entrambi i profili l'assetto di Versailles si è sostanzialmente conservato Certa la guerra fredda introdotto in quell'assetto le grandi novità della fine dell'isolazionismo statunitense Della divisione del continente a seguito della contrapposizione tra USA e URSS e di conseguenza anche la divisione della Germania è stata assunta all'interno del neonato conflitto bipolare Apparendo le anzi per certi versi il perno Ma nelle due metà d'Europa così risultanti la questione tedesca rimasta centrale proprio nell'accezione di Versailles Così come in entrambe le metà ad Europa il sistema nazionale tra virgolette diversa Aia è stato conservato e persino accentuato pur con alcuni rilevanti aggiustamenti In conclusione il sistema bipolare della Guerra fredda in Europa non ha negato ma inglobato il sistema di Versailles Oggi con la sconfitta sovietica nella guerra fredda è finita la divisione dell'Europa e insieme della Germania Ma la dissoluzione dell'ordine bipolare che aveva inglobato quello di Versailles sta ora dissolvendo anche quest'ultimo con una sorta di effetto retroattivo Sicché la sua crisi nell'Europa centrorientale si intreccia con la dissoluzione dell'ultimo dei tre imperi multinazionali ottocenteschi sopravvissuto nella forma sovietica alla crisi della prima guerra mondiale Sotto il profilo nazionale bisogna i segnali che vengono da quelle di soluzioni sembrano in equivoci e drammatici Dei confini dell'Arci all'Adriatico un'enorme arco di crisi incombe su tutta l'Europa continentale da Nagorno Karabakh alla Moldavia dal separatismo slovacco alle pensioni romeno ungheresi dall'indipendentismo macedone le ambizioni grandi serbe grandi bulgare dall'autonomismo del Kosovo alle tentazioni della Grande Albania passando attraverso le sempre irrisolte tensioni greco turche e senza dimenticare l'antica vocazione balcanica della Turchia Si tratta di un elenco parziale ma indicativo dei grovigli di questioni storiche con cui abbiamo a che fare quando mettiamo mano alla crisi bosniaca che in realtà e la questione balcanica e quindi la questione della stabilità o dell'instabilità della pace o della guerra in Europa Allo stesso modo Sotto il profilo della questione tedesca abbiamo segnali meno clamorosi ma pure univoci e preoccupanti Come in Estremo Oriente dove la notizia è di ieri il parlamento del Giappone ha approvato un disegno di legge che consentirà all'invio di militari giapponesi all'estero per ora si dice in operazioni di pace gestite dall'ONU Così in Europa la Germania unificata sta seguendo analoghi percorsi ed espedienti per proiettarsi sul terreno della potenza piena il riaffacciarsi sullo scenario della potenza anche militare degli stati usciti sconfitti dalla seconda guerra mondiale è uno dei caratteri qualificanti delle relazioni internazionali del dopo guerra fredda Però ora esso avviene in forme morbide per aggirare i vincoli costituzionali e le resistenze delle opinioni pubbliche Ma non possiamo nasconderci questo fatto quando affrontiamo la crisi balcanica Certo quella crisi dipende in larga misura da fetore da fattori endogeni a loro volta legati alla storia di lunga durata che ho richiamato Ma sul tessuto in crisi della ex Jugoslavia poteva realizzarsi una la RAI rinegoziazione di tipo federale o confederale se queste mancata cioè di peso certo da errori Insufficienze scelte interne è dipeso da limiti omissioni della CEE ma è dipeso anche dal fatto che dall'estero e in primo luogo dalla Germania sia favorita la dissoluzione dello Stato federale jugoslavo Puntando invece sulla creazione di tanti Stati nazione Se è paradossale che all'alba del terzo millennio la deriva nazionalistica stia ancora travolgendo gran parte del nostro continente e invece sconvolgente l'apparente paradosso che dall'interno della CEE Cioè di quella parte di Europa che era e uso il passato e non lo faccio solo per l'episodio danese bensì intende né lo faccio con gioia Che dall'interno della CEE Quella parte d'Europa che era andata più avanti nella direzione della sovranazionalità vi sia chi favorisce la disgregazione nazionalistica ai confini della comunità Così il baricentro della politica tedesca tende a spostarsi nuovamente verso Oriente contestualmente l'Europa dei popoli si allontana Superata da quella del capitale sicché si ripropone la vecchia vecchissima Europa delle potenze quella punto precedente avversaria con le stesse logiche di crisi e di guerre Ma la crisi del sistema di Versailles non è un mero ritorno alla situazione antecedente al diciannove Dal punto di vista più generale delle relazioni di potenza in Europa i quarantacinque anni di presenza statunitense sono tutt'altro che cancellati Questa presenza è stata ribadita dal noto piano del Dipartimento di Stato che ha dichiarato la vocazione degli Stati Uniti al dominio mondiale e la volontà di intervenire anche con la forza in zone cruciali come quella europea Si ripropone reiterando l'uso strumentale delegittimante dell'ONU con le sanzioni contro la sola Serbia Si estrinseca con un disegno di riorientamento e ristrutturazione della NATO che libera palesemente l'organizzazione dai vincoli pur fissati dal Patto atlantico Si manifesta ora con la netta ostilità alla creazione del Corpo d'armata franco tedesca Per noi tutto questo significa che proprio nel cuore instabile dell'Europa Percorso da conflitti che a prima vista sembrerebbero soltanto retaggi del passato tendano a entrare in collisione modernissimi antagonismi tra potenze capitalistiche E questo intreccio di antico e moderno di locale e di mondiale che rende particolarmente drammatica la crisi bosniaca essa e con un asse sul quale convergono dal quale si dipartono molti raggi Quelli che ho citato sono i più evidenti ma ve ne sono anche altri la rinata ambizione egemonica della Turchia sul mondo musulmano sia europeo sia in parte asiatico o il tradizionale interesse della Russia verso i Balcani Dove l'attraggono sia motivi di Potenza sia affinità etniche oggi tragicamente riapporre qui affioranti in tutto il continente Oppure infine la tendenza che c'è anche qui tra noi di guardare all'altra sponda dell'Adriatico per motivi talvolta nobili come la garanzia per le minoranze talaltra meno nobili Posti dentro un mosaico così complicato è evidente che le semplificazioni e le angustie della povera politica quotidiana Non soltanto non servono ma rischiano di trascinarsi in un gorgo senza fondo di cui la tragedia della Bosnia Erzegovina sarebbe soltanto una pallida anticipazione Serve invece lo ripeto un grande sforzo culturale illuminato dalla consapevolezza storica E un conseguente impegno politico volto A disinnescare per tempo la miscela esplosiva composta dalla nuova questione nazionale dalla nuova questione tedesca e dalle nuove tensioni Inter capitalistiche So che si danno culture e letture storiche diverse da quella che qui io propongo misuriamo su queste le nostre opzioni politiche Ma quel che preme ora e non cadere in mio P. manovre ed essere invece all'altezza dei nostri compiti Ci sono compiti urgenti di fronte alla guerra i compiti più urgenti dei popoli e dei governanti devono essere quelli di fermare subito i combattimenti di rapportarsi attivamente con tutte le forze pacifiste Di soccorrere le popolazioni vittime di conflitti che esse spesso non condividono Di dare comunque accoglienza e protezione agli obiettori e disertori Di non rinfocolare in alcun modo dall'esterno tensioni e contrasti interni La nostra interpellanza si ispira in primo luogo a questi obiettivi umanitari e a questi criteri politici Perciò essa propone una serie di misure che equamente applicate a tutti i contendenti a differenza delle sanzioni deliberate sotto la sigla dell'ONU Potrebbero favorire effettivamente la conclusione del conflitto e fornire un contributo immediato alla stabilizzazione almeno relativa è provvisoria dell'area in questa stessa prospettiva guardando non soltanto all'immediato ma anche il futuro noi chiediamo di escludere tassativamente qualsiasi intervento militare Esterno nei Balcani nella certezza che esso non risolverebbe realmente alcun problema E anzi gli aggraverebbe tutti con effetti tragici sull'evoluzione pacifica del nostro continente In alternativa indichiamo invece un percorso che inquadrando le misure urgenti in un disegno pacifico di ampio respiro cerchio una via d'uscita alla crisi bosniaca puntando sull'accantona l'inflazione di quella Repubblica Nell'ambito di una sistemazione complessiva dell'area balcanica che si fondi per quanto possibile sul principio dell'autodeterminazione dei popoli Sancisca i diritti delle minoranze prevedendo anche adeguate Autonomie favorisca forme di cooperazione economica e politica indispensabili per dare basi non stabili alla pace nell'Europa centro-meridionale Questa nostra linea si rifà un criterio che voglio qui conclusivamente sintetizzare Le diverse e talvolta opposte aspirazioni delle elette dirigenti dell'Europa centrorientale Delle élite dico più che dei popoli i quali per lo più a Spirano a vivere e a morire in pace non possono essere appagate né secondo il principio assoluto Dell'autodeterminazione nel secondo le dottrine della giustizia assoluta ma solo con dei compromessi concordati che forse non so resteranno pienamente alcuno dei contendenti ma mi pare evidente che nella complessa carta del continente europeo Chi voglia realmente contrastare la guerra di oggi e prevenire quelle del futuro può soltanto puntare alla giustizia relativa non certamente alla giustizia assoluta grazie L'onorevole Ministro degli assali S. io so soltanto di rispondere alle interrogazioni e interpellanze signor presidente onorevoli colleghi Per rispondere a tutte le quesiti Anche le indicazioni contenute nelle interpellanze anche nell'interrogazione giocano oggetto della seduta odierna Io cercherò rapidamente prima di fare il punto sulla situazione Così come oggi l'ex Jugoslavia con particolare riferimento alla situazione in Voltaire dell'ovino ma ovviamente con riferimento anche la situazione Nelle altre repubbliche della ex Jugoslavia Prima di venire a come la situazione ad oggi in questo momento Vorrei ricapitolare brevemente come si è sviluppata in questi tre mesi e mezzo la crisi in modo particolare nella Repubblica dalla Bosnia Erzegovina Crisi che è stata innescata come era facilmente prevedibile dalla dichiarazione di indipendenza che attraverso un plebiscito quella Repubblica deciso di convalidare all'inizio di marzo di quest'anno naturalmente la dichiarazione indipendenza è avvenuta attraverso un massiccio sostegno di due delle tre etnie che compongono quella Repubblica quella croata e quella Cosiddetta mussulmana contro la volontà Della terza etnia quella serba che già da tempo non solo aveva espresso la sua contrarietà a una dichiarazione di indipendenza ma era andato in qualche modo organizzandosi come una comunità autonoma uscendo dagli organi legali Di governo di quella Repubblica che all'inizio comprendevano anche i rappresentanti dei partiti espressione della comunità serba Il questa dichiarazione d'indipendenza vista con un gesto diciamo così Non concordato in una Repubblica in cui i serbi hanno sempre afferma comunità serba locale ha sempre affermato che ogni decisione dovrà essere presa sulla base di un accordo paritario consensuale di tutte le tre Comunità ha innescato lo scontro prima politico e poi degenerato in una vera e propria guerra aperta cui carattere civile all'esterno naturalmente difficile da distinguere con chiarezza Le ragioni sono facilmente spiegabili e sono similia ma quella situazione carri innescato un'analoga situazione bellica all'interno dalla Croazia l'anno scorso tra settembre ottobre naturalmente con la complicazione maggiore non solo della presenza di tre etnie non di due etnie ma è questa la cosa più delicata da tener sempre presente anche nella prospettiva che prima o poi si riesca a trovare una soluzione che consenta Non solo la fine dello scontro ma anche una pacifica convivenza di queste etnie che la situazione sul terreno in Bosnia è molto più complessa di quella che in Croazia per la semplice ragione che alle percentuali di popolazione delle tre comunità non corrisponde una analoga in percentuale occupazione del terreno In modo particolare la comunità serba Che la seconda in percentuale Si aggira attorno al trentacinque per cento Ha una presenza sul terreno per ragioni storiche molto maggiore di questo c'è chi parla di sessanta che il sessantacinque per cento mentre la etnia più numerosa quella cosiddetta musulmane a una concentrazione sul teche ed è oltre il quarantacinque per cento ha una concentrazione sul terreno una pozione limitatissima tra il quindici e il venti per cento E quindi l'esempio che ci viene in mente diversi in mente quella della situazione incancrenita da quasi vent'anni a Cipro il problema qualsiasi problema Qualsiasi soluzione che consenta di individuare regole per la convivenza Si scontra e si scontra con questo dato di fatto oggettivo evidentemente con la volontà di nel nell'ipotesi della cosiddetta accantona l'inflazione gli appare essere l'unica via d'uscita Diciamo così per consentire la convivenza si scontra contro il fatto che naturalmente ciascuna delle tre mie tende Chi a preservare lo statu quo ante perché ai sta favorendo le chi ovviamente modificarlo perché non solo non favorevole ma praticamente insopportabile nel medio lungo nel medio e nel lungo periodo Naturalmente questo oltre a tantissimi altri fattori di carattere politico e oltre ovviamente anche come molti interpellante ero ricordato questa mattina a un'azione in qualche modo l'interferenza dall'esterno Soprattutto la la parte serba ma anche come è stato ricordato anche dalla parte dalla parte curata hanno innescato hanno innescato disponibili Non è un caso che gli sconti sono stati particolarmente violenti su Sarajevo non solo perché sei la capitale ma perché Sarajevo principale è stata la Bosnia a una diciamo composizione etnica mista e una distribuzione nei quartieri non esattamente non esattamente di nuovo equilibrata e infatti le recenti diciamo docenti notizie non solo di stampa hanno evidenziato un disegno soprattutto di parte serba di una sorta di divisione alla Beirut con una sorta di Linea Verde della stessa Città Città di Sarajevo naturalmente come era già avvenuto drammaticamente in Croazia nelle in questi scontri Ciascuna delle parti in campo in modo particolare la parte serba Hanno come si può dire avevano in testa e hanno tuttora io credo in testa Di anticipare le condizioni per un'ipotetica soluzione politica Creando come si può dire con la forza determina una determinata realtà sul terreno soprattutto con la cosiddetta opera di ripulitura della Regione per renderle più o meno tra virgolette etnicamente pure la ragione del gran numero di sfollati di rifugiati Molto maggiore che nel caso curato che si è verificato in queste rimane legato esattamente a questa questa situazione avviene Per dirlo con La necessaria obiettività da parte di tutte le forze forse con l'eccezione di quella musulmana per la sola regione che dicevo prima della loro limitata diciamo del loro limitato controllo territoriale ma viene di sicuro sia da parte della parte serba che da parte della parte croata Come dimostra d'altronde l'elevato numero di rifugiati non solo in parte in Slovenia E in Macedonia ma anche in Serbia in Monte in Montenegro Rispetto a questa situazione Perché naturalmente non solo era prevedibile ma che sapevamo sì sarebbe innescata con grande rapidità e con maggior rapidità che in pratica Anche quando prendevamo la decisione come comunità europea e poi come comunità internazionale applicando le regole che avevamo deciso il sedici dicembre scorso a livello europeo di riconoscere subito la Bosnia la Bosnia la Bosnia Erzegovina La c'è lacci esserci è successivamente le Nazioni Unite col consenso praticamente di tutte le nazioni Del mondo hanno continuato a mettere in atto gli unici strumenti che restano a nostra disposizione cioè quelli della pressione politica della utilizzazione delle di organizzazioni internazionali dell'applicazione del diritto internazionale e l'abbiamo fatto è stato fatto è stato fatto soprattutto in queste sedi multilaterali come si seguendo le medesime linee Della strada che è stata seguita in Croazia che in una certa misura ha funzionato Naturalmente l'ho già detto al Senato lo ripeto qui capo noi ogni governo non il governo italiano ogni governo e soprattutto i governi europei soprattutto i governi della comunità si vendono benissimo conto delle reazioni dell'emozione e dell'opinione pubblica e che nel corso di questi processi e di carattere politico di carattere diplomatico di carattere giuridico Come si può dire constatano Potenza di dovere assisterà allo svilupparsi degli scontri della guerra delle distruzioni Dei morti E constatano una situazione che però occorrerà modificare del futuro non sarà anni così facile né così rapido ne come si può dire ci sembra che l'orizzonte ci siano scorciatoie particolare dedicato da quella di modificare le regole per rendere possibili in un futuro di potere Commenti politici pacifici ottenere ciò che oggi otteniamo Con fatica inevitabilmente con un ceppo di come si può dire con un certo per il tempo e quindi nella Inevitabile costrizione di dovere nel frattempo assistere a situazioni rispetto alle quali sembriamo e siamo impotenti Però è lo stesso tempi lo voglio ripetere ancora una volta anche se naturalmente e mi rendo conto che il punto di vista di chi opera ogni giorno all'interno di questa azione politico diplomatica può essere diverso da chi l'osserva dall'esterno Io mi permetto ancora di contestare il giudizio che anche in quest'anno è stato espresso della cosiddetta impotenza Dei singoli Paesi della Comunità europea delle organizzazioni internazionali parliamo oggi e in queste ore stiamo Naturalmente lo diciamo con tutte quella cautela di una situazione che ha una serie di elementi che sono fuori controllo di chiunque proprio in queste ore stiamo constatando come un'estrema fatica con mille contraddizioni con mille problemi questo schema Comincia in qualche modo a funzionare certo nel corso di questi tre mesi la vicenda è stata scandita come si può dire da una serie di percorsi paralleli che hanno dimostrato come già a suo tempo dall'esperienza curato una grande contraddizione la guerra sul terreno i morti Le sparatorie L'intervento l'azione spesso anche di gruppi paramilitare estremisti è totalmente fuori del controllo di chiunque dall'altra parte lo sviluppo di un tentativo di azione politica l'azione diplomatica che ovviamente ha dovuto tener conto ancora tiene conto poi come si può dire degli obiettivi specifici che i leader di ciascuna comunità hanno che non sono coincidenti e che non sempre coincidono per nessuna di queste comunità Un semplice immediato e pratico Obiettivo di creare una situazione di pace ma che invece sono obiettivi pulegge più lungo periodo che scontano anche da parte di tutta tra le comunità una certa quantità di guerra e una certa quantità di vittime umane e di distruzione Io non voglio rifarmi una storia e credo poteva seguito sui giornali ma in questi tre mesi e mezzo vi è stato uno sforzo politico diplomatico sostenuto soprattutto ancora una volta dalla Comunità europea attraverso la cosiddetta azione Dell'ambasciatore QT lei lo portoghese la presa della presidenza Che ha cercato di mettere in insieme la messe insieme una mini conferenza politica per la Serbia mettendo attorno al tavolo i leader delle tre comunità che ha portato a un certo punto ha un'intesa di massima Il diciotto maggio sull'ipotesi da verificare basata appunto Sulla tanto l'abitazione la cui esistenza delle tre comunità un certo grado di autonomia all'interno di un unico Stato indipendente sovrano Che avessi Conte abbia i confini e che non tutti i confini dell'attuale Repubblica di Bosnia Erzegovina e però poi naturalmente Lo sviluppo di questa conferenza si è bloccato da un lato come è successo a suo tempo per la Conferenza Carito per la quater Per la l'aggravarsi dei riscontri sul terreno delle difficoltà di movimento la chiusura poche Sarajevo Ma anche non dimentichiamoci in questo momento in cui doveva guardare al di là diciamo dell'immediatezza anche perché negli ultimi giorni la parte musulmana Che si è rifiutata di continuare a partecipare alle riunioni anche dichiarato che questo suo rifiuto non dipendeva solo dalla guerra dall'impossibilità di movimento da da dalla non dico dal genocidio ma certo dalle forti sofferenze della popolazione della sua etnia ma anche dal fatto che essa non riconosceva più questa la posizione ad oggi Del presidente intervengo PC non riconosceva più le basi politiche diciamo su cui era stato raggiunto sui era stato raggiunto l'accordo E naturalmente quindi diciamo questo processo è fermo lì è congelato non ci auguriamo qui con le condizioni che si stanno verificando in queste ore si possa dipendono faticosamente ma non c'è da farsi illusioni perché ripeto i gli obiettivi delle tre comunità rimangono ancora diversi e difficilmente conciliabili soprattutto per questa questione decisiva del per meno della distribuzione sul terreno delle diverse componenti etniche e contemporanea ed è stato un grosso sforzo soprattutto della Comunità europea aiutata da e molti altri paesi e alla fine aiutata da decisioni della CSCE dell'ONU per esattamente come ho fatto entrate per cercare comunque di a ottenere l'obiettivo che resta l'obiettivo Più importante mi è dato di porre fine agli scontri armati neanche qui C'è stata una storia che conosciamo già che abbiamo già vissuto Che ciascuno può giudicare come come meglio crede ma Che abbia una sua forte come si può dire contenuto di oggettività il cessate il fuoco si sono succedute cessate il fuoco il primo è stato il dodici aprile Sono stati ripetutamente violati un altro è avvenuto per per decisione unilaterale della componente serba il credo il Il cinque di giugno e l'ultimo è quello dell'altro giorno a quello del quattordici giugno entrato in vigore alle sei di mattina di lunedì oggi siamo mercoledì che sembra tenere Naturalmente questi se sa del fuoco come ciascuno di voi ben capisce sono importanti non solo perché in ogni caso riducono il livello dello scontro certo ci sono violazioni sporadica ma in questo momento a Sarajevo Dopo i terribili giorni le terribili settimane presidenti non c'è quell'intensità di scontro ma anche perché il cessate il fuoco è la precondizione Non solo per la ripresa di di del negoziato politico ma anche per compiere anche in Bosnia quell'operazione che si eleva allevata decisi in Croazia C'è una presenza l'unica presenza possibile Io lo voglio ripetere con molta forza A detta del governo italiano io credo ancora di tutti i governi Della comunità internazionale sicura con Italo per l'unica presenza possibile e comporti anche l'uso di corpi militari cioè quella di una presenta peacekeeping per mantenere la pace come voi sapete su questo c'è stato un forte sforzo dell'azione della comunità europea qui poi ciascuno giudicherà di successo in successo ma che ha portato nei tempi inevitabili perché non sono tutti d'accordo però sono tutti immediatamente d'accordo per giungere alla decisione Settecentocinquantotto delle Nazioni Unite di qualche giorno fa a quella che prevede un'estensione della missione ONU peacekeeping curate all'UNPROFOR anche in Bosnia Con l'obiettivo immediato di rendere agibile la reporter i Sarajevo e di creare un corridoio di carattere umanitario dalla Rapporto alla città di Sarajevo per portare immediatamente sollievo alle popolazioni civili bene Questa decisione delle otto giugno ha richiesto un mese di iniziative politiche perché paesi in via di sviluppo la Cina per un certo periodo alla stessa Russia Non erano affatto disponibili come si può dire a prendere una decisione per ragioni varie che potrebbero essere a cura trenta elencate che in parte sono anche come si può dire Fondate nel senso sulle politiche di ciascun paese ma che sia dovuto con duro lavoro e ahimè ampie con l'acuirsi della situazione sul terreno superare rampa è stata superata lo stesso segretario generale dell'ONU non dimentichiamoci Che una linea costante del governo italiano Sempre confortata da un larghissimo appoggio parlamentare in questi anni in questi mesi sta da quello di far riferimento a loro be lo stesso segretario Boutros Ghali e io ho avuto occasione di incontrare l'altro giorno a Rio de Janeiro pochi giorni fa beh ha sempre avuto un atteggiamento estremamente prudente e solo ora è stato come si può dire portato le posizioni di accettare questo allargamento e di renderlo operativo sul terreno come voi sapete della notizia più confortante di queste ore in questo momento Sono presenti a Sarajevo il sessanta come si può dire osservatorio a undici in quante esperti per la riapertura dell'apporto che stanno controllando alla guida del generale Mackenzie se le condizioni Cessate il fuoco da un lato e allontanamento per un un'area di trenta chilometri di raggio dal loro apporto delle artiglierie pesanti delle varie porte renderanno possibile nei prossimi giorni L'arrivo di una battaglione di mille e berretti blu composti da tre o quattro Paesi ho visto dichiarazioni diverse Francia Egitto Francia e cito credo Unione Sovietica sono ricordo tre ed è forse un Paese dell'America latina che dovrebbero garantire il controllo della rapporto e aprire questo corridoi umanitari perché si fa presto a dire Non fosse letto l'onorevole Crippa ma qui non si è ancora intervenuti di ma non si può Quello all'umanità richiedere un'agibilità oggettiva l'Italia è pronta da un mese ma finché la l'opportuna riaperto non ci si arriva proprio ci auguriamo che grazie a questa azione che è stata tutt'altro che priva di successo devo dire fatta Vespa considerando che stenta curata per fortuna Più rapida anche sempre drammaticamente non sufficientemente rapida noi possiamo nei prossimi giorni raggiungere questo risultato Naturalmente è difficile dire cosa questo cambierà Cioè se questo poi gli aprirà la strada acque negoziato politico accerto che l'esperienza provate insegna che la possibilità di organizzare una consistente presenza anche militare ma affini peacekeeping sul terreno sotto l'egida dell'ONU e naturalmente sotto leggi dell'immobile come dirò tra un attimo ha preso un'altra serie di misure qualche speranza la può aprire che anche per la Bosnia si possano il prossimo futuro aprire quella situazione faticosa Perché in Croazia come si può dire negli ultimi nelle ultime settimane ha permesso di vedere qualche raggio di speranza verso il futuro naturalmente questa azione come è noto non si è fermata solo al alla alla al tentativo di influenzare la realtà in Serbia ma anche tentato di influenzare i fattori esogeni della stessa dei volte a cura della stessa crisi de bosniaca quando le misure adottate auspicate dalla Comunità europea e adottate dalle Nazioni Unite con la risoluzione settecentocinquantasette Settecentocinquantasette del trenta maggio cioè le famose la formula decisione di applicare una serie di misure di embargo non solo di embargo ma sostanzialmente di isolamento internazionale della Serbia e del Montenegro e se vogliamo della nuova cosiddetta piccola Jugoslavia recentemente formatasi Perché loro applicato trenta mandando su questo io vorrei come si può dire che si guardassero le cose per quello che sono ho letto sui giornali ho sentito echeggiare in questo ricorrente ritornello dell'impotenza europea di Salce papà poi agito solo quando gli americani hanno agito metodo che parte depura le misure americane La realtà non sta così Data correlata e un'altra l'età è che come ci ricordiamo molto bene peritato di slovene e croate gli americani sono venuti molto dopo l'Europa ed è stata solo il fatto che siamo riusciti con molta fatica Ottenere un'azione unitaria dell'Europa rispetto e riconoscimento di slovene e croate che poi con due mesi di ritardo portato agli americani e prende la medesima decisione e la realtà è che la comunità europea l'undici maggio ha chiesto a tutti un'azione forte comprese le misure di isolamento di embargo rispetto alla Serbia e alla e al Montenegro per l'acuirsi della crisi in Bosnia E che il voto all'ONU dove la presenza europea non è comunque comunitario diciamo così in cui l'Italia non è direttamente presente è venuta solo il trenta maggio quando invece il quindici maggio quattro giorni dopo la decisione europea questa decisione non si era potuto apprendere per le perplessità di vari paesi per le resistenze Di vari di vari Paesi taranta che anche rispetto a queste decisioni c'è stato in modo assoluto una leadership Una leadership europea E nei limiti come si può dire di quello che si può fare su cui ho sentito varie opinioni rispetto a questo io credo che sia stato giù giusto prendere quelle misure penso che siano non dico le misure massime possibili ma certo misure molto forti L'embargo è stato preso come si può dire nella massima gravità possibile anche se vi sono eccezioni per le forniture alimentari essa nettare carattere umanitario sottoposte però una procedura che è quella delle Nazioni Unite c'è un certo comitato E così via e naturalmente sono state misure Come simile prese soprattutto su Serbia e il Montenegro non perché badate bene io Per chi ha seguito i dibattiti nei mesi scorsi si ricorderà che il Governo ha sempre avuto un atteggiamento molto equilibrato rispetto ai diverse le diverse responsabilità e diversi come simili atteggiamenti delle varie parti in causa Non perché non ci siano come si può dire non sia un concorso di responsabilità che includono anche in parte responsabilità riparte provata nella crisi nella crisi bosniaca ma perché non solo la responsabilità serba è come si può dire Quantitativamente più rilevante ma perché l'assoluzione della crisi ex della dell'ex Jugoslavia può avvenire solo se Belgrado Il governo serbo governo montenegrino governo della nuova piccola federazione saranno indotti a cambiare la linea cioè la Croazia può avere delle responsabilità sul terreno pois vere qualche disegno Espresso semi Espresso e così via ma la realtà vera è che la crisi non finirà finché Milosevic e gli altri dirigenti Del gruppo serbo-montenegrina non cambieranno la loro posizione di fondo non si sarebbe utile anche perché la crisi non è solo il cessate il fuoco e la soluzione a chi non è solo il cessate il fuoco imbottite anche l'individuazione Di un assetto finale che corrisponda ai principi che rispetti le minoranze che consenta la sicurezza e la convivenza cosa che oggi come si può dire è negata non dico solo ma dico soprattutto da parte delle posizioni del Governo del governo serbo del governo conviene prima del nuovo governo della della Federazione questa è la situazione diciamo come la conosciamo Io non voglio fare nell'ottimista né pessimista mi limito a constatare che in questo momento si può insistere in questa direzione perché vi è qualche speranza non dico di eliminare di colpo ragioni di scontro di guerra civile che nessun come si hanno radici così lontana nel passato che nessuno ha la bacchetta magica che minare ma per ottenere quella riduzione dello scontro che come poi è avvenuto in guardia poi porta lentamente A una come si può dire a una stabilizzazione della della situazione Della della della della della della sterilizzazione della situazione naturalmente in questo quadro vanno ricordate altre tre questioni va ricordata la questione macedone delicata e complessa per fortuna per ora solo politica per fortuna per ora solo politica Di notte ripeto di non facile soluzione si potrà soluzione perché la posizione greca ben nota io posso dirlo ben mio credo di essere il come si può dire la bestia nera della stampa e della Grecia in questo momento è una posizione difficile che però disgraziatamente corrisponde a una reale non è solo la posizione di un governo di un partito di me passi corrisponda a una reale posizione di milioni di greci E naturalmente io credo che sia giusto tenere in considerazione il fatto di dovere di andare verso più stabilità e non di aggiungere problemi altri problemi in più Credo che nel Parlamento della Repubblica italiana si possa capire la preoccupazione che abbiamo tutti che anche l'Italia in un momento così delicato per lo sviluppo dell'integrazione comunitaria di non aggiungere a un problema danesi un problema che chissà quanti altri problemi Naturalmente la posizione italiana e devo dire anche degli altri dieci Governi con noi parte della comunità e che questo problema andrà risolto Tela la popolazione e anche le istituzioni Di quella che era la Repubblica Socialista di Macedonia Dovrà trovare poi un suo riconoscimento internazionale si sta continuando a negoziare anche perché come ciascuno di voi può ben capire la questione legata a un a un tema su cui è difficile ogni come si può dire Logica di mediazione politica che ha un nome alla storia al Copyright su tre mila anni di storia cosa che che però sono lì sono un altro dei tanti tasselli della complicazione di questa drammatica vicenda balcanica e d'altronde chi conosce la storia sa che non è di oggi non è una sorta di l'incidente di percorso è uno dei tanti problemi e il passato riconsegna questa nuova groppa e che dovremo trovare il modo di risolvere meglio di quanto nel passato non si siano non si siano risolti La seconda questione è questa della cosiddetta piccola repubblica jugoslava Dagli dall'atteggiamento del gruppo dirigente anche di una parte del popolo dipende poi la soluzione finale la posizione che non l'Italia ma l'Italia e la Celli pali e la cena CSCE loro hanno preso è di molta fermezza nei confronti di questa particolare entità della post Jugoslavia e quindi la polizia non non abbiamo accettato la pretesa della nuova piccola federazione di essere riconosciuta come erede automatico della vecchia confederale Federazione jugoslava questo è stato affermato anche sia pure con toni più sfumati nella dichiarazione delle Nazioni Unite noi riteniamo Piemonte indietro l'Italia c'è ritengono che il Montenegro E Serbia abbiano il diritto di darsi una forma ma dovendo corrispondere i medesimi principi dei medesimi vinto unica a cui abbiamo chiesto di corrispondere alla Slovenia la quarta e la povertà il governo macedone E e così via quindi allo stato non vi è nessun riconoscimento ovviamente di questa situazione dal punto di vista strettamente formale siamo in una situazione di transizione perché fino al trenta di giugno rimane in qualche modo formalmente rimangono le strutture della vecchia Repubblica Repubblica Federativa e ed è ovvio che nell'auspicio che alla fine ci sia una soluzione certa vi sarà spazio nell'Europa di domani anche a questa nuova entità statuale sono della misura in cui essa corrisponde ai principi su cui la nuova Europa sta volutamente e con grande fatica e con grande contraddizione formandosi naturalmente voi sapete che sono state prese misure anche diciamo così Di accentuato isolamento inattesa che questo avvenga di questa e di questa nuova entità non solo sotto il profilo delle barbe economico dell'embargo aereo eccetera eccetera ma anche sotto il profilo del cosiddetto isolamento internazionale Cose che capisco la dunque non non possono emozionare la grande opinione pubblica ma che sono politicamente molto importanti perché sono semi che cresceranno Non è un caso che proprio attorno alla questione della nuova piccola Jugoslavia nella CSC e abbiamo già adottato una nuova regola che avevamo stabilito qualche poche settimane fa a pochi mesi fa la fine di gennaio cioè la regola del consenso meno uno cioè ormai la CSCE comincio a introdurre il principio della cosiddetta ingerenza attiva nell'ambito della di quello che succede in uno stato membro di quello che era uno stato membro che formalmente con lo Stato membro quindi le decisioni vengano adottate contro il voto formalmente ancora presenta della ricordavi I fino al ventinove di giugno come voi sapete la Jugoslavia voglio dire la la vecchia in qualche modo è stata sospesa Dalla dall'attività della CSCE il ventinove di giugno E poi successivamente il dieci luglio del vertice dei capi di Stato e di Governo Helsinki si dovrà decidere in futuro ed è una cosa politica ed è molto importante perché se volete Il mio personale parere due strumenti che stanno dimostrando di premi di più su Belgrado sono oltre ovviamente all'embargo economico Proprio questo progressivo isolamento internazionale questo progressivo messa ai margini di una riorganizzazione dopo l'altra il successo all'OCSE così e così via in questo quadro c'è stata anche una riduzione ai livelli minimi oltre quello il parere non solo italiano ma della comunità europea di tutti e controproducente andare cioè non è più una pressione solo un danno rispetto a una serie di azioni che dovrà essere compiute anche delle la prendono diplomatica e per quello che riguarda l'Italia anticipando un sentimento E ho trovato presente in molte interrogazioni interpellanze noi abbiamo come si è interpretato la decisione dell'anno della cena di quello massimo tanto che abbiamo chiesto all'ambasciatore Insomma ex jugoslavo nel rigo stavo a Roma Cioè di ritornare a Belgrado e abbiamo ovviamente da tempo ritirate nostra nota ambasciatore cosa che non tutti i paesi europei hanno fatto nell'ambito di una disposizione ONU che lasciava un certo margine di manovra quindi da questo punto di vista diciamo così un'azione da qualche segno Può darsi che ci sia dico può darsi perché poi naturalmente la nostra capacità di esatta comprensione di quello che avviene in Serbia abbastanza limitato difatti riconosciuta anche voi ci sono state le elezioni di opposizione l'hanno partecipato Diciamo lo schieramento che fa capo a Milosevic diciamo lo schieramento Grande serbo nazionalista riuscita vere La maggioranza dei votanti e quindi ovviamente il controllo della quale Parlamento per ma qualche segno di scricchiolio c'è Un gruppo di deputati ribatte Milosevic ha dichiarato indipendente la stessa elezione di ciò si dice alla Presidenza della Repubblica detta di taluni ma detta di taluni come si vedere da lì degli oppositori di Milosevic qualche spazio lo apre E la stessa opposizione intende usarlo tanto che come voi sapete la posizione che aveva organizzato per il ventidue uno il ventidue giugno una grande manifestazione di protesta la sospese con la dichiarata Con la motivazione dichiarata di offrire al nuovo presidente letto Cioli c'è uno spazio per iniziative di modificazioni in senso chiamiamolo di pace e di soluzione politica nell'ex Jugoslavia al rispetto alle precedenti posizioni Di Milosevic comunque la linea di pressione continuerà la posizione del governo italiano ripeto come quella degli altri governi europei dire Del Grosso della comunità internazionale non intende assolutamente essere come se concedere nulla gli ho sentito alcune voci qui E dicono ma bisognerebbe mettere tutti sullo stesso piano le sanzioni andrebbero tolte io non credo di potere condividere questo giudizio ripeto la posizione del governo e la mia personale in questi mesi credo sia ben nota a tutti però credo di non poterlo condividere con la stessa oggettività Con cui in altri tempi denunciavo posizioni che non riteneva adeguate che venivano da altre parti che provavano invece maggior consenso e più applausi nelle Aule parlamentari italiani Nel senso che la Serbia davvero una responsabilità in più e meglio con la Serbia accorciamo preciso alla Serbia del popolo serbo Io credo che lo dovremmo sempre riuscire a mandare alla Serbia il popolo serbo un messaggio positivo Perché quei nove milioni di serbi ha dall'altra parte adriatica gli italiani dovranno convivere per decine o centinaia di anni ma la leadership politica serba di oggi ha delle responsabilità a de responsabilità continua ad averne e certi argomenti diciamo di distinzione di questa responsabilità sembrano capziosi perché se è vero che non ci sono più truppe dell'Armata federale Diciamo in Bosnia Erzegovina dell'armata neo federale della cooperazione è vero anche e tutto l'armamento pesante è stato lasciato ai ai ai militari di questa armata federale di ieri di nazionalità bosniaca e è vero che come si vide d'altronde della crisi covata quando alla fine Milhouse in quella volta volle rendere possibile intervento dell'anno la Resistenza del leader serbo di Croazia di Krajina Babić fu eliminate in una settimana La impressione che abbiamo che quando finalmente Belgrado verrà convinta ad avere un atteggiamento costruttivo anche l'atteggiamento dei leader serbi di Bosnia inevitabilmente cambierà e cambierà la posizione la posizione positiva La ultima questione voglio ricordare quella delle strutture in Croazia perché vorrei citare il rapporto di Boutros Ghali che è stato discusso questa notte all'ONU perché è un documento a mio parere che non solo perché viene da quell'altra fonte ma anche per l'equilibrio con cui si descrive stazione andrebbe conosciuta a fondo Cui alla fine Boutros Ghali dice una cosa che io condivido pienamente che capisco non essere facilmente condivisibile nell'immediata emozioni di questa situazione ma che corrisponde alla realtà Reputo sta lì conclude dicendo pensando alle prospettive in Bosnia bisogna ricordarsi che c'è stato un tempo non lontano in cui la situazione in coatti era molto simile E ora si è visto che la perseveranza dell'azione della comunità internazionale in peace making e peacekeeping Ha ottenuto il risultato di modificare che la situazione la situazione ad oggi del del del il risultato pratico dell'azione dell'ONU della decisione sostenuta e voluta dalla CEI e attuata in queste settimane Attraverso l'UNPROFOR eh che la situazione Iniesta Slavonia investe Slavonia Cenerentola dove si è combattuto di più dove c'è Vukovar dove c'è oggi e dove c'è l'in codice e così via è praticamente di completamento dell'operazione Più complessa si sta rivelando la situazione del Nord Sud Krajina perché lì ci sono delle questioni anche di nuovo sul terreno c'è una cosiddetto problema di una zona rosa attorno ai confini della zona dove le truppe dell'ONU devono andare in cui c'è una dopo una quantità più elevata di popolazioni serbe che vorrebbero essere incluse nelle zone cuscinetto dell'anno però sta procedendo io ho visto ieri ha incontrato qui a Roma Il l'inviato speciale del Segretario generale Vincent e quindi ha avuto modo di potere verificare di persona la situazione entro il mese base convinto dell'intera operazione sarà completata come vi sarete accorti anche dalla stampa Visconti non sono totalmente finitima sono come si può dire di molto calati nel corso delle settimane rispetto non solo a quello che erano l'anno scorso ma anche quello che erano ancora all'inizio della tregua tra gennaio qua o a febbraio Ecco ricomincia un minimo di come si può dire di normalità e naturalmente cosa molto importante anche se poi rispetto a quelle buone non vengono mai sottolineate L'Armata federale ex federale totalmente fuori della parte cioè l'obiettivo della pace L'obiettivo dinastico azione come si può dire di transizione per ridurre la tensione etnica e consentire negoziato le elezioni eccetera la modificazione di quella situazione interna che io conosco bene E che certo non può non preoccupare chi guarda al futuro positivo di queste terre e l'obiettivo di portare fuori L'Armata federale è stato ottenuto Per qualcuno può dire che avete messo sei mesi invece per i due si però è facile parlare ma qui quelli che vanno lì E cioè io considero già un miracolo che l'intera operazione ma abbia portato come si può dire ancora nessun fatto Tragico c'è stata un'azione di di di di di grande risultato qui bisogna che ce lo ricordiamo ancora una volta risolvere i problemi Slovenia fu facile ci mettemmo una settimana e la due mesi successivi l'armata si ritirò oggi abbiamo oggi possiamo dire E siamo molto vicina per risolvere dottore in Croazia quelle in Bosnia richiederà inevitabilmente un tempo maggiore e rimangono problemi come è stato detto in quest'Aula in Kosovo in Vojvodina e così io accerto che rimangono fare sulla bacchetta magica E nessuno soprattutto ha la bacchetta magica per risolvere questioni che sono oggettive che sono in re ipsa Che che devote comportano dopo secoli e dopo quarantacinque anni di regime comunista che ha aggravato anziché semplificare questa situazione di creare condizioni totalmente nuove di convivenza Tra etnie diverse culture diverse e interessi diversi e logiche logiche rivalse in una situazione in cui come dimostra no la ex-Jugoslavia ma l'intero est europeo proprio l'avvio della democrazia rende più complicato tutto perché quasi ogni forza Democratica all'inizio usa la carta del nazionalismo è la più semplice per attrarre consensi e quindi proprio il procedere demografia all'inizio rende più complicata La creazione del nuovo ordine della nuova della nuova situazione ciò nonostante noi non solo dobbiamo abbiamo il dovere di sperare e lo dice bene di nuovo Boutros Ghali alla fine di questa data una possiamo solo a perseverare Molti qui e si sono levati nel dire che va assolutamente scongiurata e evitata ogni azione di forza militare questa è la posizione del governo italiano questa è la posizione della Comunità europea E questa è stata dall'inizio in questa se volete anche il limite e anche il limite nel senso che quel limite che ci siamo posti e qui continuiamo a porsi per le ragioni che ho sentito dire bene in quest'Aula e per le ragioni che sono le ragioni del buon senso perché l'idea di risolvere la guerra con la guerra di risolvere la controversia parola commenta con la guerra è un'idea di cui quasi la storia ci ha già dato i risultati le guerre balcaniche sono lì l'ultima è stata non dichiarata durante la guerra mondiale ha portato a un milione seicento mila morti qualcuno pensa davvero io vorrei dirlo anche al gruppo democristiano che nella sua interrogazione pone un problema che dice Vedete perché come si vede che pone la che il punto sull'essenziale dice una forza di interposizione per porre fine alla guerra bisogna essere chiari Le forze di interposizione sia pure nelle forme che l'uomo cui ha studiato che non sono esattamente forze d'interposizione perché disgraziatamente non c'è una linea lungo cui interporsi ne vogliamo creare il regime di divisione definitiva il primo momento imporsi Ma le false interposizione non possono porre fine alla guerra possono venire solo quando il conflitto è stato ridotto o eliminato Perché se non lo sono più forte l'interposizione sono esempi che fanno la guerra il governo è e siamo stati a favore l'UNPROFOR viva in Bosnia in in queste ore per porte peacekeeping Ma le porte peacekeeping Devono avvenire sull'attuazione con cool con la politica e le pressioni si è abbassato il livello dello scontro poi le porte peacekeeping appunto dice la forma possono attenere la pace posso creare le condizioni perché non si ritorni o ci sia meno rischio meno profeta che si ritorni alla guerra è una guerra generalizzata ecco Queste sono diciamo è la situazione di stallo poi un'ultima parola sulla questione dei profughi e degli sfollati La situazione la conoscete tutti i numeri sono impressionanti Da un milione e mezzo milione ottocento mirabili si come si contano rifugiati e sfollati Il numero degli sfollati imbottito cioè di chi è stato dislocato rimanendo in bocca delle proprie case è difficilmente calcolabile ma c'è le ultime stime Home parlo di settecento mila persone lui dislocate spostate all'interno all'interno della Board un problema drammatico Dove che naturalmente supera come sempre anche qui le capacità di comprensione di reazione ecco io vorrei sono dirette ingiustificato dire che l'Italia non ha fatto ha fatto poco non so chi abbia fatto di più ma noi abbiamo fatto più di tutti Di gran lunga e di gran lunga e l'abbiamo fatto con una logica come si può dire che corrisponde esattamente ai sentimenti consentito esprimere imprestava anche da quelli più critici verso il governo Cioè di tempestività ma io ho sentito interventi in cui c'erano delle affermazioni che non posso non possono condividere e dei sentimenti capace Allora poi parlerà in marzo e quindi poter editore allora noi abbiamo io voglio io voglio solo voglio solo citare i dati esatto noi abbiamo agito anche per sollecitazione parlamentare non c'è niente scandaloso riconoscere questo i dati dimostrano anche con grande anticipo alla sollecitazione parlamentari in tutti i modi possibili con una logica ben precisa e se il Parlamento vorrà cambiare la logica la tanti ma il parere del Governo io personali che sbaglierebbe per le cose che vi dirò noi abbiamo agito nel un'azione tempestiva di supporto in termini finanziari In termini di strutture in termini di presenta sul terreno e in termini anche di come si può dire E grande apertura tutti i casi se ci sono come si può dire cose che negano questa mia affermazione può succedere il governo è pronto a ricevere segnalazioni rintervenire regole applicazioni Burocratiche delle linee politica non sempre sono corrispondenti al cento per cento e anche di grande apertura tutti quei casi in cui ragioni politiche umanitari di diritto come sia creassero taglia abbiamo agito secondo una linea d'tre linee La prima è è una rinata onde condivisa da loro teme gli aiutarli perché queste sono persone che operano per tornare a casa e ogni sradicamento definitivo creerebbe problemi allora più che a tutti quanti gli anni di aiutarli c'è anche se volete una ragione pratica che però non è così spicca Abbiamo calcolato e sta scritto nella relazione al decreto legge che abbiamo adottato in questa materia che aiutare un rifugiato uno sfollato lì costa un decimo che aiutarlo a qui Un dai cinque che quindi noi fatte X fatte cento le nostre risorse possiamo mentale dieci volte di più in questo modo si può solo numeri enormi Questa è la linea rimane la nostra di caratura e abbiamo fatto le faremo eccezioni a questa linea in tutta una serie di casi di carattere umanitario di carattere politico e così via tante e in quel decreto c'è una norma specifica ti consente una deroga alle norme vigenti Per consentire di permessi di entrata però la linea che Alitalia non è quella di una sorta di generosità parolaia e contrastante con gli obiettivi di fondo e dire noi sappiamo vengano tutti qui e così via perché Per stare un po'da nessuna parte può servire per sembrare più bravi per fare più uno ma non porta assolutamente da nessuna parte La seconda linea che abbiamo seguito è stata quella di chiedere uno sforzo come si può dire corresponsabili Prato di tutta la comunità internazionale in modo in modo particolare della Comunità europea Cioè non solo chi sta vicino come l'Italia agli Stati lontana deve partecipare allo sporco con una ripartizione questo proprietario di nuovo per egoismo ma lo facciamo solo perché il problema è così grosso lì E l'Italia sono tra farebbe comunque meglio se non riusciamo a muovere anche la Francia l'Inghilterra la Spagna il Portogallo e l'Irlanda e poi via via gli Stati Uniti e così via non ce la faremo mai E la terza lì è la terza videoteche ciò nonostante siccome l'Italia per ragioni oggettive e soggettive a come si può dire vede vere e dimostrare una solidarietà particolare noi abbiamo approvato un decreto legge con cui il governo ha messo a disposizione una cifra uno può dire poco è una cifra Oddo grande non solo per le finanze italiane ma anche rispetto a quello che ha lavato i centoventicinque miliardi per un'azione concreta unilaterali italiana avendo pre eventualmente concorso quegli otto miliardi e mezzo alla nostra quattro dello sport europeo lo sconto deciso dall'Italia e da solo maggiori poi tutta la comunità europea A cui pure noi partecipiamo pro quota E non ci siamo limitati a fare un decreto a stanziare centoventicinque miliardi Ma una nostra struttura una nostra delegazione tecnica è già andata ed è tornata in dodici cioè l'altro giorno di anche qui voglio questo parla anche troppo ma noi siamo in grado di fornire alla Commissione esteri appena sarà formata un piano già pronto d'intervento in Slovenia e in Croazia E in dalmate era tardi spade e se possibile anche in Bosnia della zona dell'Erzegovina Occidentale meridionale a otto e si chiama Tomislav gran per la creazione di una serie di strutture assistenza quattro mila in Bosnia quattro mila Spalato credo un grosso cento per sette otto mila persone acclarate i CD e concreto di Fiume Duemila Salvatore vicino a Capodistria mille duecento a Postumia di intervento italiano che organizzeremo noi d'accordo col Pubblico approvate con l'autorità slovene Bosnia nei limiti in cui in cui potremo e questo intervento è già come si può dire riguarda l'investimento di circa diciannove miliardi vicenda venticinque come primo elemento è il ministro Bonino si recherà a Spalato la settimana prossima per non per portare parole ma per coordinare sul posto alla realizzazione di questo è ovviamente se solo l'apporto di Sarajevo sarà riaperto E si apriva il corridore umanitarie come avevo dichiarato da un mese l'Italia con la Francia e l'altra del maghetto e speriamo con molti altri ma noi siamo pronti a intervenire immediatamente anche direttamente nelle zone delle zone di Sarajevo che Parlare facile onorevoli colleghi E non lo dico per il governo e per il ministro che non hanno nessun merito particolare lo dico poi per i nostri diplomatici nostri funzionari coloro che poi devono realizzare tutte queste cose in queste condizioni all'Italia veramente non ha niente da rimproverarsi E non c'è nessuno in Europa e nel mondo arabo salutarsi forse organizzazioni single ma nessuno Stato che passata si dire io ho fatto di più Non fosse voglio dire anche che per quello che ci riguarda voglio dire qui perché può essere una con la controversa noi abbiamo anche deciso su richiesta del segretario generale Boutros Ghali di concorrere anche ad aiutare scollati rifugiati serbi montenegrini in body e Montenegro Naturalmente non direttamente come Italia per un'opposizione politica ma attraverso l'organizzazione delle Nazioni Unite l'Alto commissariato per i rifugiati perché pensiamo che sul piano umanitario tutti devono essere in qualche modo preso in considerazione e quindi lo Stato l'abbiamo fatto Abbiamo anche come voi sapete talcune credo che siano mille trecento rifugiati dei nostri tanti bambini o donne che abbiamo accettato in questi mesi E altri tre mila profughi dalla Bosnia sono entrati inviando malignità legava accettati E non escludiamo affatto ma sempre nella logica che vestito di poterne riceve di più sarebbe tutto il resto sono con solo parole o cose dette da chi non conosce la situazione del nuovo che non si pone i problemi concreti l'attuazione o peggio ancora linee puramente puramente demagogica e io mi fermo Qui non voglio fare prospettive voglio solo fare la fine un riferimento ad una dell'interpellante che ho letto è una questione di fondo Il governo in questi mesi poi sarà giudicato uno dice che è stato contraddittorio vedremo io credo che quando si potrà parlare serenamente parleranno i fatti si potrà vedere La coerenza la continuità e nei limiti del possibile l'efficacia dell'azione italiana europea Ma questo ripeto fa parte dello Pinardi Ciascuno è peraltro pignoli quello che io non posso accettare l'idea che il Governo si sia mosso per conto suo e ci siamo mossi in continuo e costante contatto col Parlamento sulla bara nevicate dei parlamentari Nell'ottobre del novantuno c'è stato un voto potrete divertirvi la mozione e dove qualcuno deve dire imposto il governo della frazione si è spostato dà l'indicazione del Parlamento così come si esprime il Parlamento in mozione in documenti Di maggioranza non semplicemente in opinioni o o o punti di vista ma voglio dire di più Nella in una dell'interpellante si cita un documento che non è stato ancora discusso non è stato votato ma di cui si sottolineerà rilevanza perché avrebbe avuto le firme di tanti parlamentari da essere la maggioranza e quindi da configurare una volontà forte addirittura in qualche modo prevalente bene Questo documento alcun paragone perché ovviamente il governo non può accettare perché il giudizio sull'azione italiana della Comunità europea guidata da e semplicemente infondato ricompattati ma tutti gli altri punti uno e due sono riletti con cura corrispondono alle nel governo Ci s'impegna il Governo sulle questioni di riconosce internazionale la risposta del Governo e si si impegna a non riconoscere le distribuzioni etica venuto con lo sconto la la posizione del governo risposte sì Si impegna a agire quello che ho spiegato dimostra che essi l'embargo è stato applicato e come è noto è un embargo totale con le uniche eccezioni umanitari l'Unità appunto come si può dire Non si può dire sì solo perché non è chiaro è il cosiddetto interdizione dello spazio aereo marito era il fiore all'esempio del Pd vorrà nave militare per la semplice ragione che questa ormai lo spazio aereo più varie è diviso negli spazi sovrani delle singole repubbliche successori e per quello che ci costa ogni ipotesi cui ognuna di queste repubbliche dei pur difendere sottratte ai e la stessa bottiglia bisogna ammettere che rapporto c'è da ragionare dicono se c'è stato un solo sconfinamento Eric diciamo di origine serbo-montenegrina nelle ultime delle ultime settimane e tutti gli altri punti sono accettati quindi non siamo assolutamente in linea Se c'è un dissenso con alcuni nei mesi scorsi sulla questione del riconoscimento inni allora di sloveni pratica nel caso della moderna oppure abbiamo quadruplicato e la bocca con una serie di ragioni se sono vedente spiegava il riconoscimento avvenuta venuto tempestivamente Quindi da questo punto di vista ripeto il Governo si è mosso in questo modo con i limiti oggettivi che Alitalia e chi ha ovviamente ogni altro Paese democratico una prima avendo afferma questo unico punto che a mio parere rimane fermo e lo voglio dire A quegli interpellanti interroganti cane spesso proprio dopo un potere d'Italia resta fermamente contraria a ogni forma di intervento verità L'Alitalia è pronta applicare decisioni internazionali conformi al diritto internazionale quando si porranno non ci pare che si ponga al momento un problema di embargo navale e aereo Per la separazione Elembardo ma se il le Nazioni Unite dovessero come nel caso dell'Iraq decretarlo come nel caso dell'Iraq l'Italia parteciperà a questo blocco e siamo posso dirlo a nome del collega Rognoni preparati preparati all'evenienza ma noi non andremo oltre a questo non ci andremo come Italia non ci andremo come guerra non ci andremo come è nato Sì leggo anch'io delle corna credo di poter smentire che esista qualsiasi ipotesi come si può dire Di intervento militare NATO sia pure su mandato in esilio e noi pensiamo che questa è l'unica strada possibile ogni a ridirlo per l'ennesima volta Non c'è soluzione alla crisi jugoslava e non c'è modo di ridurre morti di dura distruzioni ridurre la sofferenza dovuta dislocazioni rifugiati e sfollati se no la via politica Che ahimè ai tempi le difficoltà le contro i tre conosce ma siccome nessuno è venuto fuori con una migliore non la leggono i documenti parlamentari non la sento negli interventi noi pur riconoscendo come ho già detto non posso che ripetere che tutto questo denota una sorta di contraddizione che drammatiche in tanti momenti tra il dramma sul terreno alle nostre può darsi ma rimane l'unica strada possibile sulla quale il Governo intende continuare io credo che alla fine quando si tirerà le somme di tutta questa vicenda io credo che si scoprirà dell'azione italiana è stata come si può dire molto più compatta e molto più convergente pur legittimo dibattito delle diverse posizioni e nei limiti del possibile molto più attiva e non semplicemente testimoniale di quanto non possa parere in questi momenti in queste fine grazie onorevole ministro anche per essersi espresso all'abbondanza dallo su un documento non iscritto all'ordine del giorno della Camera Passiamo ora le repliche degli interpellanti ricordo che ciascuno dei colleghi disporrà di dieci minuti sia già illustrato l'interpellanza di venticinque minuti in caso contrario l'onorevole Formigoni ha facoltà dichiarare se sia soddisfatto dell'interista l'interpellanza Gerardo Bianco e l'altro di cui è cofirmatario Signor presidente a me sembra che noi stiamo in presenza di una crisi internazionale che è gravissima E di una serio mai ripetute di violazione dei diritti dell'uomo e dei diritti dei popoli che sono gravissime E di fronte a questa situazione Si sta rispondendo con mezzi che fosse ottimista definire di normale amministrazione Mi riferisco non soltanto all'atteggiamento del nostro paese ma della comunità internazionale nel suo complesso il che aggrava ancora la situazione Ciò in cui siamo In presenza in questi settimane in Bosnia Trae le sue radici come ovvio da quello che è accaduto nei mesi precedenti in Croazia in Slovenia Io vorrei ricordare che le operazioni di guerra sono cominciate ormai da quasi un anno Risale al ventotto giugno del mille novecentonovantuno il primo atto di aggressione contro libero popolo di Slovenia E di fronte a questo che cosa qual è stata la reazione della comunità internazionale L'ONU non è riuscita a trovare un solo minuto da dedicare alla all'esame della situazione lavagna in Croazia per diversi mesi per otto mesi silenzio dell'ONU si è speso per otto mesi La comunità internazionale attardato anch'essa a mesi e mesi Dopo avere assunto all'inizio una posizione perlomeno ambigua forse di più equivoca Inseguendo lo slogan dell'unità della Jugoslavia senza rendersi conto che questa era la giustificazione All'aggressione che veniva portato contro popoli che avevano dichiarato la loro sovranità indipendenza non soltanto a larghissima maggioranza con metodo democratico ma anche nel pieno rispetto della lettera dello spirito della stessa costituzione jugoslava E tutto questo ha impedito che si mettesse in atto da subito Quello che era auspicabile o cioè il tentativo Di procedere ad un accordo allora probabilmente era possibile tra le repubbliche nelle riconoscimento legittimo il pieno della loro sovranità ma verso il tentativo di costruire una collaborazione sul piano economico sul piano politico ed è dentro questa serie di ritardi che io credo si colloca anche l'azione timida del nostro Paese timida anche in considerazione del fatto che siamo il Paese al mondo che ha la più lunga frontiera di terra e di mare con i territori occupati dalle operazioni di guerra di ieri e di oggi Voglio dire con chiarezza signor presidente che a mio avviso ci troviamo in una situazione nella quale le responsabilità del disastro e voglio sottolinearlo sono molteplici e da diverse parti Non da una parte sola ma da diverse parti Sono ricerca abili devono essere ricercate le responsabilità per le violazioni che si sono compiute in quanto è ovvio che nell'azione internazionale si deve difendere il diritto degli uomini e dei popoli ma si deve anche lavorare Perché sia garantito a tutti i popoli quel minimo di condizioni economiche anche di condizioni geografiche vorrei dire perché la loro vita e quindi la loro attività economica le loro attività commerciali si possono sviluppare ma è indubbio anche che nel parlare di responsabilità molteplici fa dato con chiarezza un nome all'aggressore vanno individuati con chiarezza i responsabili principali delle azioni Contro persone contro comunità contro culture Che sono stati eseguiti in questi mesi E voglio ancora aggiungere che e altrettanto folle pensare come qualcuno sembra suggerire ancora in queste settimane Ad andare verso la formazione di zone che sono chiamate etnicamente comunque se c'è un Paese al mondo nel quale e un alto col modello di convivenza che si deve cercare di realizzare questa è la ex Jugoslavia La soluzione non può che stare ed è qui la difficoltà specifica del problema che ci troviamo ad affrontare nello stimolare una convivenza fianco a fianco di etnie di razze di religioni di culture di tradizioni diverse e qui sta la difficoltà ma anche l'interesse l'opportunità che sia posta all'Europa ente ancora oggi si pone all'Europa nel cercare di far procedere in avanti una situazione che ha ed avrà un peso rilevantissimo sulla storia della del nostro continente nel suo complesso E dell'integrazione europea nel suo complesso Ecco a me pare di dire che di fronte a questa situazione ripeto la comunità internazionale nei suoi diversi livelli e il nostro Paese all'interno dalla comunità internazionale si è mosso con timidezza con ritardo Quando non addirittura contravvenendo a quell'azione concreta di difesa del diritto dei popoli che è sempre stata almeno a parole il punto di riferimento il punto guida della nostra politica internazionale Io devo dire che mi fa piacere sentire dal ministro De Michelis Direi che c'è un limite alla nostra azione limite la scelta dei mezzi Esprime la convinzione che situazioni di guerra non si risolvono con situazioni di guerra mi fa piacere perché queste anche la convinzione mia personale e del gruppo democratico cristiano Noto un certo come dire ritardo nelle riconoscere questo perché lo stesso principio che la pace non si può costruire che con la pace era stato avanzato in una situazione che io continuo a ritenere analoga Cuesta Da alcuni all'interno di questo Parlamento soltanto pochi mesi prima che esplodesse la crisi nella Repubblica della Jugoslavia faccio riferimento specifico agli avvenimenti Del Golfo dove la politica internazionale del nostro Paese della Comunità internazionale si mosse in una direzione che è completamente opposta a quei principi che giustamente oggi Il ministro De Michelis ci viene a ricordare Ma allora io credo che Qualche cosa di più e di diverso possa essere fatto dal nostro Paese anche in questo momento nella colmare il ritardo e nel cambiare la qualità della nostra azione del nostro intervento Il gruppo democratico cristiano chiedeva nella sua interpellanza Una iniziativa decisa del Governo in sede europea ad esempio a livello di una nuova riunione dei ministri europei Per prendere posizione di fronte all'indifferenza di Belgrado e per elevare il tono e la qualità delle sanzioni politiche ed economiche in sede ONU Io credo che noi non possiamo assistere con indifferenza al succedersi degli avvenimenti e degli avvenimenti tragici ma dobbiamo essere capaci di incalzare con iniziative internazionali adeguate che facciano sentire il peso delle sanzioni anche perché sappiamo che le sanzioni che contano sono quelle di tipo politico quelle di tipo economico rischiano di rivolgersi contro la vita dei popoli più che conto Lo strapotere dei governanti e quindi è importante non lasciar passare settimana come dire non lascia passare giorno ora limite senza che la comunità internazionale pazza sentire al gruppo di potere che oggi governa Belgrado tutta la riproduzione la riprovazione internazionale E tutta la necessità di un intervento più adeguato Io torno a riproporre questa iniziativa e torno anche a sollecitare una azione di aiuto alle popolazioni della Bosnia Erzegovina certo ascoltato le cifre che sono state stanziate le prime iniziative che sono state messe in atto ma mi sembra di poter dire che l'urgenza del bisogno e ripeto la vicinanza geografica storica e politica alle popolazioni spinta nel nostro Paese a dover fare un investimento intelligente per il futuro Noi siamo divisi nostro paese è diviso da questi territori da una zona d'acqua che soltanto in epoca moderna viene chiamata male fino al secolo scorso veniva chiamata gol con l'espressione e qualche cosa che sta a indicare la vicinanza e il collegamento che si crea tra queste popolazioni E allora ripeto non possiamo muoverci con i mezzi dell'ordinaria amministrazione non possiamo intervenire nei confronti dalla sofferenza di queste popolazioni pensando a qualcuno che vive lontano da noi e qualcuno che vive qui In Europa direi su terre che sono che ci sono Carrier che sono parte della nostra storia ed è la nostra geografia ecco perché penso l'azione che il nostro gruppo ha dispiegato le iniziative volontarie che si sono moltiplicate all'interno della società civile italiani da diverse parti sono un monito e un'indicazione perché anche il governo italiano faccia di più faccia tutto quello che è possibile in questa direzione Grazie onorevole Formigoni ha ora facoltà di dichiarare se sia soddisfatto all'onorevole Pannella alla parola presidente signor ministro colleghi Prendo atto anche del fatto che su una mozione come giustamente rilevata dal signor Presidente della Camera Non ancora in discussione il ministro degli Esteri ha però voluto politicamente pronunciarsi e lo ringrazio Di questo sono amplissimamente soddisfatto signor presidente di questo cioè che quella mozione firmata da trecento settantadue rinnovi Tranne l'inciso se ho ben capito signor ministro degli esteri in il governo in dispregio delle dichiarazioni della Katana quella evidentemente riserva comprensibilissima Si fa propria Quella testo ed è un testo che e difficilmente compatibile con quanto però ho detto per il passato e per il presente non per il futuro dal ministro delle io vorrei subito dire con franchezza Che in questa vicenda ritengo che la partitocrazia italiana che a regime partitocratico italiano ha operato con lo stesso gli stessi criteri di fuorilegge Dice Tangentopoli sia su tutto con la quale a operato dalla sua politica interna e oggi posso dirlo buon ultimo essendo stato a lungo solo con i miei compagni a ripeterlo per anni sotto il sospetto di eccessi Credo che a favore di Belgrado Abbiamo giocato l'Abi che non sono il Dipartimento di Stato Che tanto ama come dire come diavolo il collega manesco ma sono state labili e complessi internazionali e multinazionali attorno al banchiere tra virgolette Milosevic Della lobby pro serba è una Larbi che a lungo ha agito sicuramente anche sotto la spinta di interessi Tangentopoli graticci Gli interessi moralmente e politicamente non molto diverse di quelli che ha distinto la vita del regime politico italiano signor ministro comunque Questo è qualcosa che speriamo non la storia ma la politica Riuscirà a tempo a mettere a nudo perché altrimenti altre tragedie verranno a maturazione nella negazione Del valore dei valori nell'unico riconoscimento di valore ai valori inconfessabili disinteressi Multinazionali Non solo quelli ufficiali del complesso militare industriale del Complesso agroalimentare ma anche quello per esempio che attorno al proibizionismo Ha fatto del narcotraffico e Dell'Arco dollaro oggi uno degli elementi probabilmente portanti Della vita finanziaria Internazionale politica con tutto quello che ne deriva Non sono però ad impatto invece soddisfatto Dalla ricostruzione degli eventi e anche del giudizio certo in questa Camera per la prima volta andiamo riconquistando ormai un dibattito politico di fondo io quando ho sentito l'intervento di Rifondazione Comunista Del collega garante beh mi ricordo questo ricordato anche il teorema Calogero capisco che l'ispiratore la cultura del teorema Calogero viene oggi da quella parte di Rifondazione Comunista Applicata alla realtà jugoslava sì che i killer sì che i killer colleghi i killer i killer come negli anni di piombo per voi valevano molto meno rispetto ai supposti ispiratori morali è un Emilio Vesce è un è migliore scelta però unendole esce Karol il fondatore del garante appare nella onorevole Alemanno ritiene lei non ritenga Lorca Caselli Carmelo Aiello distrutto la giustizia oscurato cominciano cui onorevole Pannella non sacrifichi tema lo sai il tema rilevante l'Italia è un regno di Carlo agli ecco gli interruttori di adesso come allora dicono gli ho solo un provocatore ricordare alcuni dati Onorevoli colleghi per cortesia lasci parlare onorevole Pannella soprattutto della situazione in Jugoslavia visto dal secondo un teorema diverso da quello per il quale il signor Presidente Non abbiamo in Jugoslavia dei killer degli assassini da una parte non abbiamo gli aggressori da una parte mai abbiamo invece una nebulosa Di responsabilità morali oggettive Perché è questo il teorema garante le responsabilità morali oggettive che essi opponevano trova Emilio Vesce Rispetto ai responsabili effettivi e reali delle P due delle P trentotto di tutta quella distruzione del diritto nel nostro Paese che costituì una importante aiuto al terrorismo di ogni genere noi Abbiamo abbiamo in Jugoslavia o nell'ex Chi è questo toscano che mi chiama provocatore di professione Come il comunismo che tu eri se il comunismo lettori vuole rifondare quello nel quale ho il dovere di parlare solo delle cose che ti aggradano ricopia il sei com'è a Mila n dieci un pochino al di fuori dello spaccio e del dialogo della democrazia Arriva nel tanto lo senatori banda dolore del comunismo signor Presidente vorrei sapere se io devo parlare indagine ai miei lirici in un'area dall'onorevole i colleghi per cortesia Qua uguali l'onorevole l'onorevole l'onorevole Pannella è sempre estensivo nei suoi interventi io lo prego di concentrarsi sul tema ma prego anche voi di non contribuire come interruzioni al prolungamento E i tempi del dibattito presidente io la prego Anche di tenere presente che ciascuno ai suoi limiti fantastici o no e che può svolgere un tema apparentemente attraverso richiami lontani E profondi e che non siano del tutto evidenti sì che mi sarei molto prudente presidente Nello stabilire che chi Nel parlare di Milosevic nel parlare del regime di Belgrado Nel parlare del terrorismo ideologico e del terrorismo pratico che da Belgrado si è rovesciata sull'Europa e su quella stato alle quali noi stiamo parlando non parlo di cose molto lontane se parlo delle intolleranze se parlo Del di un certo modo di rifondare o di affossare il comunismo nel nostro Paese ed altrove perché anche Milosevic e oli fondatore O cercava di esserlo del comunismo e non mi aggrada alla rifondazione più di quanto non mi aggrada arse In realtà quello che oggi si sta rifondare andò di nuovo con le armi e con nuove alleanze di tipo fascista nazista Orsolini sta o terrorista Perché di questo signor ministro degli esteri si è trattato dal primo giorno Quando la Repubblica di e la Repubblica secondo anche l'edizione della vecchia Costituzione jugoslava La Repubblica di dove nella Repubblica di Croazia han detto Europa e Confederazione E democrazia politica e rispetto della legalità repubblicana e costituzionale Quando su questo trittico hanno annunciato la loro volontà chiamerete voglio secessione di autonomia ma il trittico era confederazione in luogo della federazione Europa associazione immediata dalla Comunità europea E terzo democrazia politica garantita come strumento di espressione delle diversità non solo di quelle etniche o nazionali ma di quelle interne lì lei ha gridato mai Già a me Jugoslavia non si tocca non c'è la possibilità a seguito ad altri incerto ma io volevo ricordarle signor ministro e fra le altre cose delle quali come lei sa io le faccio carico E di avere Lezzi puramente ignorato il referendum che qui Noi nel nostro Paese avevamo votato perché se venissero dati al Parlamento europeo poteri costituenti che lei ha distrutto la politica europea in un quarantennio edificata dal nostro Paese che lei è sempre stato in modo manifesto culturalmente legato alle posizioni invece antifederaliste Anche i federali della situazione europea che lei ha lasciato il Governo il ministro degli esteri belga isolato nel momento in cui cercava di dimostrare quello che oggi si sta rivelando vero che gli accordi di Maastricht rischiano di coalizzare il bene e il male contro di essi in cambio di una posta che non è quella degli Stati Uniti democratici d'Europa Lei che ha acconsentito a quel deficit democratico crescente della Comunità europea e che ha trovato come corrispettivo la designazione del presidente di Christie's specie pregiata Casa Internazionale d'Arte dell'Arco toccare Linton a presiedere quella conferenza senza nemmeno dimettersi da presidente dei Christie's quella conferenza ignobile ed infame alla quale lei ha richiamato che regolarmente Accettare la tregua è che consentissero la loro forma all'aggressione di ultimare l'aggressione e di sterminare l'aggredito per diciassette volte Quello marcare intorno quella situazione di mediazione il muro europea che è stata mediazione come lo è tuttora in qualche misura mediazione fra chi spara con i cannoni E chiede le cantine ad essere sparato Quello che gli ha reso folli come spesso il potere rende E che quello che invece abbiamo visto all'interno delle nostre case con una televisione che ci ha mostrato evidentemente sempre la realtà ex jugoslava si era mostrata come se fosse l'Etna Cioè come catastrofe naturale male di batteri politici anche al TG tre eccetera in dibattito politico per interrompere quello non c'era per l'Etna c'era il dibattito scientifico da Peppino Ebbene sia per annidi molto sì per un anno noi abbiamo assistito e stiamo assistendo a che cosa Luca laddove abbiamo detto un solo atto magari terroristico che doveva avrebbe meglio consentito al collega garante di muoversi un attentato in una zona serba Avessimo vinto no uno uno studente sparare contro ministero abbiamo detto le minoranze ungheresi abbiamo chiesto i due milioni di albanesi del Kosovo occupati praticamente militarmente Senza diritto da quattro anni e le loro scuole senza diritto dei loro ospedali ad avere i chirurghi invece gli infermieri perché i chirurghi devono dare l'impegno che parlano in serbo e non in albanese Avete visto avete per un minuto ha pensato ai due milioni per gli albanesi del Kosovo che oggi sono in guerra Non violenta e visibilmente trattate la loro non violenza come inerzia Ma è un momento si è opposto nei confronti della realtà di dal grado che è costretta a manifestarsi in modo aggressivo guerrafondaio nazista In barca in Erzegovina in Croazia ma è un momento voi avete dato spazio all'alta grandissima testimonianze Degli albanesi del Kosovo che sono in guerra sono oppressi scelgono corro dove gli altri la non violenza dinanzi a sollecitazioni internazionali che sarebbero di altra natura E sanno esercitare un controllo sulla propria bordo popolazione contro i mercanti d'armi che li stanno insidiando continuamente perché ci si è aperta liberazione che anche le forze liberali riconoscono Poteva essere dovere essere non quelle non violente Violente contro l'oppressione Quello che vien mancato e ci manca è mancata alla politica estera italiana innanzitutto chiediamo una cosa mica è colpa nostra di noi federalisti Se non abbiamo una politica estera comune strutturata ed organi Costituzionale Quindi questo appiattimento quando gli fa comodo totalmente nella politica comunitaria con una comunità che ha dato misura di sé è vergognosa in questi due anni Dinanzi al crollo dell'impero russo impero sovietico dinanzi all'unificazione come si è fatta della Germania dinanzi al Medioriente di date tutti i casi dove però avete dovuto rigori richiamarvi Sempre sulla comunione in Comunità europea di Lord Ali Parks vorrei dire visto che voi siete classe dirigente da Monaco e lo Arcari intorno aveva il suo predecessore In nord Halifax è lei può trovare nel radicale la Val il suo predecessore così come Daladier anch'esso del Fronte popolare il predecessore di col loro che vorrebbero continuare a scambiare pacifismo e azioni di pace con una simmetrica posizione di condanna delle responsabilità cosiddette morali e delle concrete violenze armate nella storia Ed è per questo che io non occultato la guerra dell'orso come nessuno qui l'ha votata ma se tu riuscissi un tantino a riflettere forse dovreste l'imbarazzo perché riflettendo capiresti la tua posizione e ti troveresti nei guai Non solamente la mia Di conseguenza signor Presidente su questo problema nei loro palazzi con grande chiarezza Vi sono ancora le televisioni che ci mostrano delle armi che sono le armi dell'esercito serbo Date e imposte A sessanta mila soldati dell'esercito serbo lasciati senza salario senza apparente comando in realtà a controllare la minoranza serba in Bosnia Erzegovina E ha tra virgolette difende la in modo aggressivo Quando noi diciamo che abbiamo assistito quotidianamente A una riduzione a Varsavia Di Sarajevo E al quartiere musulmano di sera Ielo in condizioni non molto diverse da quelle del ghetto di Varsavia Nel quartiere ebraico di Varsavia è che questo continua ancora per una tregua e l'altra quando noi pensiamo per esempio sud delle infelici frasi del segretario generale dell'ONU Perché sono infelici ma solo all'interno di altre cose riecheggiare ancora delle responsabilità croate io cari compagni Ascolterò con interesse che da ANAS non esca a Zagabria libera Io da grande visione delle pressioni rispetto alla vita democratica me ne occupo e me ne occuperò io forse guadagnato il diritto ad occupare ma mettere sullo stesso piano Le tentazioni non democratiche del governo italiano in un'altra ipotesi o del governo croato E la responsabilità del Governo e della leadership serba Questa simmetria è quella che ha fatto di un certo pacifismo all'alleato storico del nazismo L'alleato storico localismo l'alleato storico di coloro che solo dopo per l'alta hanno permesso che da Brooklyn le dal porto di New York partissero i primi aiuti Alla inviarla alla Gran Bretagna che per avventura non era stata di già invasa Ed occupata anche se per eroismo Sono storie di un'intera eccolo intero Che vengono oggi a rotazione e il vecchio invito perché non è violento non appartiene ad organizzazioni validità della non violenza politica organizzata non c'è scelta fra l'assenza l'omissione di intervento la simmetria c'era fra alla codardia da una parte ho l'assunzione di responsabilità esplicite e dall'altra e su queste credo che noi abbiamo sempre chiesto al nostro governo e a quello europeo di muoversi Quando nella mozione alla quale fa riferimento al ministro degli Esteri noi diciamo Occorre un solenne impegno nazionale per quel che ci riguarda ed internazionale solenne Che titolari quindi nessun caso La ridistribuzione è unica comunque avvenuta Costituiva una situazione di fatto a partire dal quale giustificare nuove situazioni di diritto questa è un'azione di governo quotidiana di convincimento di documenti comportare Pera E comporta a Belgrado che si sappia non Milosevic Che lo si sappia dunque e quindi a parrebbe chiarissimo che i massacri che sono in corso Non possono avere quell'esito che negli occhi agli occhi degli sciovinista dei nazionalisti in parte può giustificare ai loro occhi le azioni terroristiche ai massacri e distruzioni di civiltà di questi anni Questo credo che noi abbiamo tentato dal primo giorno e quando come lo chiama virtuale per altre cose della nostra vita civile vedrete voi fra poco discuterete anche voi non sarete più a favore dei decreti antimafia del governo Ma bisogna essere pronti ad agire Non dopo Non dopo rispetto alla realtà jugoslave rispetto a queste realtà internazionali e nazionali Ho nel momento in cui la vittima rischia di essere assassinata demolito è fatta fuori in quel caso la vittima del diritto in Italia E la legge dello Stato Si interviene prendendo parte avendo l'umiltà da parte di prendere parte o altrimenti noi concorriamo a quella politica che è stata negli anni Trenta Quella nei confronti del nazismo e negli anni quaranta cinquanta e sessanta nei confronti del comunismo certo dell'impero sovietico Quello per i quali noi andavamo un po'ridicoli anche allora provocatori Andavamo a farci arrestare Nei Paesi dell'ex impero sovietico a testimoniare della vitalità di quei regimi rispetto alla libertà e diritti di quei popoli in rotta con l'ideologia che invece ancora oggi Voi ritenete dovesse debba essere quella dominante i rapporti internazionali abbiamo fatto un passo in avanti il ministro Dini chiede lei l'ha ricordato siamo passati a quel diritto all'ingerenza Che è un primo passo rispetto a quello che nel mille novecentosettantasei in questo Parlamento non abbiamo praticato come il diritto dovere ingerenze A difesa dei diritti umani individuali come premessa e condizione del riconoscimento dei diritti dei popoli degli Stati quindi ci rendiamo ben conto che le cose vanno avanti ci rendiamo conto che alcune Evandro ideologicamente alla ma ci rendiamo anche conto che i pm oneri che ritenevamo sconfitti in questo secolo voi siete impreparati a combatterli per le stesse ragioni per la quale la Parigi di Léon Blum alla Parigi della del la Parigi del Fronte popolare la Parigi dell'Amdo Nakhichevan per lasciavano Gli eserciti nazisti e fascisti di andare in Spagna dovendo andarci operatorio soprattutto per nave mentre la Francia del Fronte popolare della sinistra impeditiva che i Pirenei fossero passati da in aiuto della Repubblica legale spagnola Della repubblica di diritto spagnola Stiamo rivivendo rilegge gli stessi demoni di apparente realismo di apparente concretezza di apparente magari sostanzialità chissà forse scoprirete che lo schieramento di Milosevic e più di classe di quello di Tudjman ma noi abbiamo essendo lì contro l'aggressore Guadagnato la capacità che già stiamo esercitando Da internazionali Non si è più parlato molto di quell'accordo serbo croato di spartizione della Bosnia Erzegovina Una riunione c'era stato però c'era anche sì sì no non abbiamo molto parlato ma perché posso darti un'informazione in più Perché il Presidente del Consiglio Gregori dice il vicepresidente del Consiglio Tommasi Hanno immediatamente minacciato anche se in questo non c'è scritto le loro dimissioni immediatamente se il governo se la clonazione avesse fatto proprio confermato quell'accordo Certo mi direte che io siccome sia Greco rispetto sono iscritti al partito radicale trasversale tra spartito sono parziale è andato a vedere si e c'era su tutti i giornali Gregori c'è Thomas dimissionari Thomas ambasciatore a Lubiana e elezioni il quindici luglio Era un disegno C'era un disegno di questo tipo è stato battuto in Croazia per il momento il quindici luglio non ci sono le elezioni Gregori certo ma sono lì il presidente Tudjman continua quindi evidentemente al dovere tenere presente diverse situazioni di equilibrio il preside il vicepresidente Thomas collaboratore settimanale di uno di questi settimana nei confronti dei quali si sta si minaccia di attuare una azione se non di censore di ostracismo al è una lotta revocare ma non chiedetemi mai Di fare il distinguo Fra chi spara sull'ordine e sui civili chi spara a chi ha i mezzi per sparare Al buon governo dalle colline di e anche devo dire che la non violenza un governo si non è quello di andare a portare via i bambini Perché i genitori e le case possano meglio essere a questo punto distrutte senza problemi morali Il problema è se mai portare i nostri bambini o può andare noi gli questo può essere la non violenza Io capisco che certo questo non si può chiedere a un governo che non è come nessun governo al mondo per il momento il governo della non violenza Posso dire che Margherita Boniver Oppus nella quale l'ho detto peraltro in televisioni francesi personalmente questa poteva portare i suoi bambini a Dubrovnik invece di andare a togliere gli altri lasciando poi del suo Stato fosse solidale su coloro che stavano distruggendo Dubrovnik è una nuova politica è una nuova politica richiede altrettanto radicalità di mutazione di rinnovamento di quella che richiede la nostra politica interna io mi auguro volevo dire sono molto grato a Rocchetta sono molto grato a degli amici della lega come agli amici devo dimentica attraverso di Comunione e Liberazione certo ma della carenza degli altri che hanno portato certo un messaggio di pace Certo hanno anche portato aiuti concreti Ma lo hanno fatto in un contesto non fariseo in cui hanno anche preso posizione politica chiara In cui han detto che certo comunque dov'è profugo si deve intervenire ma contemporaneamente hanno detto e preteso che occorreva enunciare il regime di Belgrado come un regime criminale e su questo noi chiediamo Anche signor ministro degli esteri ma colleghi Noi riteniamo che ha posto un problema lì vi sono stati i crimini comuni di guerra e costituzionali il problema Della evoluzione anticostituzionale antigiuridica di tutto il regime a Belgrado le finzioni Ancora adesso penso che la Corte dei Conti avrà qualcosa da dire sul fatto che l'abbiamo tenuto aperto le ambasciate A degrado e le alture presto non si sa chi perché gli altri se ne erano andati nuovi non li abbiamo riconosciuti sono mille piccole cose di questi vedremo se la Corte dei conti se ne occupa comunque Cho presidente volevo dire che l'insoddisfazione per cui la politica estera jugoslava esce Vertigo poteva usare come su quelle europee del Governo che credo Con oggi o domani al termine La nostra fatica non più che la sua la nostra fatica di sopportazione A nostro avviso stata sicuramente la politica essere la peggiore che dal mille novecentoquarantasette quarantotto la nostra Repubblica a mai avuto in concreto per ciò che ha ideologicamente quindi involontariamente Rappresentato e per le concrete conseguenza della politica che ha svolto grazie Solare Ronchi ha facoltà di dichiarare se sia solo disfatto per l'interpellanza scritta ed altri di cui è cofirmatario Sì signor presidente signor ministro e colleghi siamo nel nel bel mezzo di una crisi dell'area balcanica di una crisi che molti colleghi hanno ormai ampiamente illustrato Una crisi che come diceva lei signor ministro può certo esaurire l'aspetto immediato militare Che non durerà in eterno questo lo comprendiamo benissimo tutti e tuttavia bisogna riflettere su questo tipo di soluzione militare di questa crisi E cioè se l'obiettivo era la spartizione su base etnica era l'espansione della Grande Serbia Dei questi obiettivi stanno per essere raggiunti Se l'obiettivo era quello di provocare attraverso un milione e mezzo di profughi una redistribuzione della popolazione sul territorio della Repubblica delle repubblica della ex Jugoslavia questo obiettivo purtroppo in via di realizzazione allora non vorrei che non ci si limiti a constatare che questo sta accadendo e ha quindi riconoscendo lo status quo In qualche modo fare dell'impotenza che pure lei signor ministro ha riconosciuto una una specie di nuova politica di intervento nella crisi balcanica No invece bisogna attentamente e riflettere sugli errori che sono stati commessi certamente dalla comunità internazionale e sono stati opportunamente richiamati dal collega Formigoni ed altri colleghi intervenuti Questi eroi dalla comunità internazionale sono stati affiancati dagli errori dalla Comunità europea e certamente l'Italia ha avuto un suo ruolo in questi errori Se confrontiamo le due crisi quella irachena e quella dei paesi Balcani vediamo proprio come siano stati applicati due pesi e due misure e come si tenda nel dibattito ufficiale abbiamo sentito qualche voce anche in questo dibattito A commisurare la rilevanza e il livello dell'impegno a livello militare E cioè poiché a differenza dell'Iraq nei Balcani si opta per l'opzione non militare Si sottintende che quella è l'unica opzione che potrebbe in qualche modo imporre le gli orientamenti internazionali e in assenza di una possibile opzione militare non resta che seguire l'evoluzione degli eventi in qualche modo facilitando le Non c'è bisogno di riprendere una analisi sulla soluzione della crisi irachena Su come la soluzione militare abbia comportato dei costi sicuramente più alti dei benefici certamente ridotti che quel tipo di scelta comportato ma vale invece la pena di fare un parallelo Che mette in crisi la credibilità di molte delle scelte della politica internazionale che non a caso questa critica oggi ampiamente condivisa in ampi settori dell'opinione pubblica E cioè in Iraq c'era il petrolio per il petrolio valeva la pena di morire di uccidere Il mio cuor Slavia nella ex-Jugoslavia petrolio non ce ne non ci sono nemmeno grandi ragioni strategiche dal punto di vista diciamo internazionale ci sono ragioni di grande preoccupazione dal punto di vista geopolitico di quest'area di questa Regione Quindi non c'è né un grande impegno né una grande mobilitazione non dico degli Stati Uniti d'America ma non c'è un grande impegno è una grande iniziativa delle Nazioni Unite Il dover constatare che la politica internazionale a base etica così debole e a coerenza così inafferrabile è certamente un atto che una un fatto che ci preoccupa è che ci preoccupa per l'evoluzione della crisi dei Paesi balcanici Balcanici ma anche per la credibilità era efficacia dell'azione delle istituzioni internazionali Perché non si può certo dire che abbiamo dovuto aspettare più di otto mesi per avere un embargo una misura di una qualche efficacia nei confronti della Serbia e non si può trovare alcuna giustificazione credibile oggi rispetto a questo ritardo E certo all'embargo richiederà ulteriore tempo per dimostrare la sua efficacia E poi si dirà l'embargo non è efficace perché in effetti è stato preso in grande ritardo e rischia di produrre i suoi affetti quando quelli delle armi avranno già prodotto appieno i loro cioè per i richiami ai diritti umani alla tutela delle minoranze etniche ed è alla diverse etnie sul medesimo territorio è stato fatto a più riprese in tutte le sedi in tutti i principi sempre ribadito tuttavia cosa è stato fatto in concreto da parte delle comunità internazionale dalla Comunità europea ma oso dire anche dal nostro Paese in questo campo Lo stesso riconoscimento della Croazia il mantenimento di relazioni diplomatiche con la la Serbia o nuova Jugoslavia queste atti internazionali di rilievo andavano in maniera più netta legati alla alla tutela dell'etnia e quindi al riconoscimento dei diritti democratici Questo era una scelta che poteva essere fatta riconoscimento della Croazia è stato condizionato è subordinato riconoscimento di deve e alla tutela delle minoranze quindi ai diritti democratici non risulta che vi sia alcuna ridiscussione di le scelte che vengono fatte Anche in territorio croato contro le minoranze etniche quella italiana compresa ma non solo Quella italiana E di scarsissime reazione in questa direzione parlo ovviamente di reazioni politiche e di reazioni diplomatiche che devono invece farsi sentire in maniera più forte Arriviamo al punto signor ministro di dire che il non si può tenere aperto nonostante il consenso formale di tutte le parti in campo Lario porto diceva ieri boh E che quindi le truppe di interposizione dell'ONU forse andranno quando si sarà ottenuta la garanzia della liberazione di trenta chilometri di raggio intorno all'euro allora io porto Ma fra la Tempesta nel deserto e questa constatazione abbastanza pacifica di impotenza dalla diplomazia Internazionale a me pare che bene con una capacità di iniziativa e anche di rischio quando il rischio serve per difendere la pace i diritti Dei popoli alla sopravvivenza e un minimo di possibilità di affermare una prospettiva di pace Io credo che questo non possa a questo fatto non possa essere più tollerato un aeroporto può essere aperto ci poi ci può essere una presenza delle azioni unite non solo diciamo dimostrativa in nella reo porto di Sarajevo l'apertura dei canali di invio degli aiuti non possono essere bloccati da qualche banda che spira spara qualche colpo nelle vicinanze di una Renault porto perché questo davvero vuol dire crearsi un alibi e non dare esecutività nemmeno alle decisioni sancite dallo stesso Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e formalmente sostenute da tutte le parti in causa Anche il problema dei profughi signor ministro io ascoltato e abbiamo ascoltato ed è questa la parte che vede il gruppo verde più insoddisfatto della sua replica Lei ha insistito molto sulla necessità di aiutarli li figuriamoci se noi non siamo d'accordo mai siamo per il mantenimento del rapporto fra la popolazione nel suo territorio noi siamo d'accordo che spendendo molto meno si aiuta molto meglio la gente in casa sua Però questo non può diventare un alibi e non deve essere un alibi per la chiusura totale troppo rigida delle frontiere del nostro Paese rispetto a proprio rifugiati che non possono stare lì Che non possono essere soccorsi lì perché la condizione dei campi la la quantità dei profughi che sono mobilitati con le risorse le infrastrutture così scarse E assolutamente inadeguate in quei Paesi anche nelle zone non coinvolta in conflitti militari non consente l'applicazione onesta e sincera di quella linea Quindi non è pensabile che su duecentosettantacinque mila profughi censiti dall'ONU che sono usciti dal territorio Della repubbliche balcaniche Solo mille settecento lei c'ha detto altri tre mila sono in qualche modo entrati e cioè un numero irrisorio non si tratta di fare di porre un'alternativa fanfara ritarare un milione di profughi jugoslavi e mille oppure fra l'assisterli prevalentemente sul proprio territorio oppure mantenere un blocco sostanziale così totale delle nostre frontiere questo è un problema che non può essere risolto nei termini in cui lei poneva questo è un problema semmai da affidare all'autonomia delle Regioni da affidare all'intervento dei comuni è possibile Facendo un censimento delle disponibilità delle regioni e dei comuni e quindi non mandare la gente a caso creare queste carovane senza destinazione che vendono sospinti e da una parte o dall'altra Chiediamo ai Comuni il governo chiede ai Comuni di indicare quali posti e quali disponibilità di ospitalità ci sono Coinvolga il territorio coinvolga la solidarietà delle nostre popolazioni che sono certo non mancherà di farsi sentire E apriamo davvero una possibilità di dare un sostegno concreto una valvola di sfogo che se non viene data non consente nemmeno di rendere operativo l'aiuto lì Perché se questi pochi campi che sono in funzione in territorio croato in in piccola parte in altri e territori se questi campi sono così intasati se alla struttura di soccorso dei profughi Lui in territorio ore diciamo di origine è così paralizzata da questa ondata che non riesce in nessun modo ad essere contenute ed assistita se manca un minimo di sfogo internazionale anche l'aiuto lì Viene paralizzato Mi consenta di concludere che questo ho concluso signor Presidente che questo permesso dei sessanta giorni che è contenuto nel nuovo decreto da un po'l'idea proprio di una assoluta non volontà Di risolvere il comma anche attivando meccanismi di solidarietà questa crisi O qualcuno di noi pensa di poter indicare una prospettiva realistica di sicurezza in sessanta giorni oppure questo termine risulta semplicemente diciamo molto sgradevole nei rapporti internazionale ininfluente sul piano del concreto aiuto ai profumi e a conferma di una volontà politica che io spero e penso debba essere corretta grazie Adesso l'onorevole Fava ha facoltà di dichiarare se sia sensato per la sua interpellanza Onorevoli colleghi signor ministro ma risposte no Anche se apprezzo la franchezza con cui lei ha parlato la risposta è no perché è un'amara consolazione sapere che il nostro Governo ha fatto un po'più di quello che non sono stati capaci di fare imprudenti correre nella civile Europa io credo che la prudenza Essere stati meno prudenti gli altri Governi non sia in questo momento un valore in sé Soprattutto per l'Italia che come ricordava l'onorevole Formigoni alcune migliaia di chilometri di costa in comune con la Jugoslavia è una prudenza che attratti diventa intollerabile che secondo me va iscritta comunque una riflessione più complessiva su quello che sta accadendo in questo momento nel pianeta Che qualcuno potrà giudicare dietrologia ma secondo me semplicemente storia l'Europa di alta il mondo l'agiografia di alta è stata definitivamente distrutta spazzata via e la sensazione che non abbiamo il conflitto jugoslavo la crisi usare soltanto una conferma E che si stia creando un nuovo equilibrio una nuova geografia che alcuni giornali definiscono nuovo ordine mondiale E non è di otto logica Affermare che dietro questa nuova geografia ci sia anche intenzione lo stimolo la l'attenzione del Dipartimento di Stato americano ma non soltanto Questo nuovo equilibrio questa nuova geografia una nuova geografia cui sono ispirate le scelte di tutte le cancellerie occidentali che ha trovato molte conferme ha trovato un una conferma molto forte molto grave nell'intervento del gotico approvato una conferma la scelta l'embargo nei confronti avevi ha trovato conferme recenti La Conferenza internazionale di Rio questa geografia con un'immagine molto semplice il Nord contro il Sud Cioè la ricchezza di pochi Contro la sofferenza di troppi E in questo momento la Jugoslavia il Sud E io ho la sensazione che non abbiamo paura di sporcarsi la camicia Parliamo della Jugoslavia perché dobbiamo parlarne perché una guerra che appartiene al cortile vicino a casa nostra ma ne parliamo con una punta di imbarazzato fastidio Ne parliamo non per ciò che questa tragedia rappresentare al mente ma per il modo in cui questa tragedia può riflettersi contro i nomi per il pericolo che sarà presente io credo che invece ne dovremmo sporca cioè la camicia E dovremmo evitare di ricorrere alcune parole forti che sono scorciatoie sono parole semplici ma si limitano ad evocare una cultura della forza che dovrebbe essere estranea alla nostra cultura politiche io penso alla parola embargo che una parola che io non amo Perché non ama la cultura che questa parola esprime la cultura comunque dell'emergenza dell'eccezione dell'intervento straordinario della cultura della forza in questo caso soprattutto L'embargo è una misura che ha finito sta finendo per ritorcersi nei confronti delle popolazioni civili lasciando intatta la capacità di leadership della nomenklatura serba L'embargo in questo momento è una scelta a senso unico è una misura a senso unico che fa giustizia sommaria di una guerra che lei signor ministro sa perfettamente a una geografia molto più frastagliata molto più complessa è una guerra che oggi Opere sovrapposte le ragioni del torto e quelle del del diritto è una guerra che è diventata guerra fra bande Una guerra in cui affermare che i tortellini solo Milosevic ci siano lievemente più grave torte di tutti ma non cita nessun conforto ed è una guerra in cui la purezza etnica l'ideale dalla purezza etnica è diventata soltanto un pretesto come io credo sia stata sia stato un pretesto in tutti i conflitti più recenti che non abbiamo vissuto e non abbiamo subito se pensiamo al Libano Chi ha vissuto e specchi si è trovato a Beirut o nei giorni della guerra civile ha scoperto che dietro la stessa trincea dalla stessa parte C'erano assieme ai musulmani e Cristian non era vero che cristiani sparavano contro i musulmani dall'altra parte c'erano i siriani c'era un'agiografia anche politica non soltanto militare molto più complessa però abbiamo questa necessità di semplificazione necessità esemplificazioni questa casa ci porta a creare come a giudicare aggiudicare la storia piuttosto che ha tentato di porvi rimedio Io credo che in questo veto sia identico l'obiettivo del presidente trovata il presidente serbo La Libano Izzo azione del Paese la liberalizzazione del Paese la guerra e l'unico strumento in questo momento di legittimazione dei loro regimi e l'unico strumento di forza reale che possiedono la guerra o di uno strumento di potere e di forza E allora io avrei voluto una sua risposta e vorrei che nel due per il nostro governo ci fosse un'alternativa alla cultura la forza che non poche se la cultura della pace E la pace ho la sensazione che non possa subire articolo aggettivi o diminutivi La pace deve essere una scelta di pace totale e basta io penso ad esempio a quello che è accaduto a Belgrado due giorni fa penso ai ai ragazzi di Belgrado ragazzi serbi di Belgrado che due giorni fa si sono riappropriati dei loro piazze e con grande civiltà con grande sofferenza hanno cominciato a fare una battaglia di democrazia hanno cominciato a fare una battaglia di non violenza Io credo che questo Parlamento il nostro governo la la società civile di queste nazioni in qualche modo sarebbe dovuta essere è stata presente in quella piazza in quel momento evitare facili scorciatoie come quella della condanna come quella dell'embargo e testimoniare lì All'opinione pubblica serba quella Gazzi serbi che tentano di riappropriazione mo'Grazia compiuta il senso reale della nostra solidarietà io sono d'accordo con lei sul fatto che non esistono delle delle ricette di fronte una guerra Che è degenerata in modo così crudele che ripeto una guerra fra bande esistere ne parlava anche lei il buonsenso Ecco noi crediamo che ci si debba confrontare non tanto su una soluzione quanto su un metodo e quello su cui non siamo d'accordo e appunto il metodo che è stato seguito fino adesso Lei ha ricordato come il segretario Nazioni Unite abbia ha scelto una via di grande prudenza ecco il metodo il metodo che ne avremmo dovuto seguire che dovremmo seguire e quello di chiedere alla comunità internazionali che dalle Nazioni Unite di intervenire Di non di lasciare da parte queste consuetudini di prudenza ricordava l'onorevole Formigoni di otto mesi e nazioni che hanno aspettato prima di intervenire Su una crisi che è una crisi grave come quella della Croazia della Slovenia lei ha ricordato la prudenza la timidezza diceva Formigoni con cui le Nazioni Unite Hanno deciso di intervenire in questo conflitto non abbiamo che da nazioni unite alla Comunità europea l'intera comunità internazionale di farsi garante in qualche modo che intanto questa tregua questo cessate il fuoco venga rispettato che venga aperto un corridoio internazionale per gli aiuti umanitari e che in qualche modo le ragioni del diritto vengano ristabilite Occorre offrire assistenza ai profughi lo abbiamo detto non voglio aggiungere altro non voglio voglio soltanto ricordare le cifre drammatico un milione e mezzo di profughi mille settecento in base ai dati che possediamo che sono state accolte in Italia non dobbiamo semplicemente chiedere Che venga Offerta il massimo della disponibilità all'assistenza in territorio croato E sloveno ai profumi dobbiamo fare in modo perché questa possibilità la esistenti questa insistenza ci sia anche in Italia allora mi permetto signor ministro di offrirle una proposta Chiedere a ciascun comune italiano Di accogliere un numero ristretto di famiglie di profughi tutti i profughi da una a dieci famiglie e chiedere all'Ance l'Associazione dei comuni italiani che si è già detta disposta ad avere questo ruolo di farsi garante e di coordinare il lavoro di questi comuni italiani comincia a raccogliere famiglie serbe famiglie provate famiglie slovene non ci sono più Famiglie musulmane Tutte le famiglie sfollate che in questo momento premono contro la nostra frontiera è una soluzione semplice da una soluzione che soprattutto darebbe un senso Molto compiuto ha la nostra solidarietà Dobbiamo dobbiamo evitare che la guerra che il conflitto in Jugoslavia diventi un'opportunità perché il traffico d'armi di droga subisca una definitiva incremento perché è esattamente quello che sta accadendo no nemmeno dimenticare perché sono cronache recenti Che in questo momento la droga rappresenta merce di scambio per armi merce di scambio per munizioni hanno appena in Svizzera scoperto un gruppo di croati i trafficanti d'armi pratiche ricevevano di trafficanti di droga acrobatiche ricevevano armi in cambio di partite di morfina base a Ginevra Basilea abbiamo scoperto pochi giorni fa mi sembra dieci giorni fa che in Italia a Trieste a Bari una partita d'arma automatica è stata venduta alla ma il dalla mafia pugliese alla Croazia io ho il sospetto che ci siano anche alcune industrie belliche italiane e in qualche modo stiano come dire approfittando di questo di questa deregulation definitiva che si è affermata negli ultimi Prime settimane e in questo senso io credo che si dovremmo sottolineare con grande intransigenza che il ricorso all'embargo le Marco nei confronti le forniture belliche Tutti i Paesi della CEE chi più chi meno anche l'Italia hanno continuato in questi anni a fornire armi a Paesi in conflitto dal Marocco in poi e ci sono alcuni governi e la comunità europea che stanno continuando a offrire forniture belliche ai Paesi in conflitto in Jugoslavia e in questo momento ecco in questo senso un'azione politico l'azione diplomatica di grande forza di grande intransigenza del governante abbiano sarebbe auspicabile un ultimo punto le do atto di avere tracciato questa linea invalicabile e concludo sulla rifiuta qualsiasi opzione militare l'intervento militare una una linea assoluta e una scelta definitiva perché in questo momento una un'operazione l'ennesima operazione chirurgica servirebbe sicuramente Ad alimentare una campagna presidenziale americano in corso servirebbe sicuramente ad incrementare gli affari per industrie belliche internazionali Però sicuramente servirebbe a dare una falsa certezza all'opinione pubblica internazionale cioè che le ragioni del diritto possono essere ristabilita soltanto ricorrendo alla forza ma questo non possiamo permetterlo ringrazia Grazie onorevole Fava adesso l'onorevole Petruccioli ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per l'interpellanza D'Alema di cui è cofirmatario grazie signor presidente Signor ministro Colleghi noi oggi Siamo chiamati a discutere di interrogazioni interpellanze Concernenti una situazione di estrema drammaticità Caratterizzata dalla guerra da terribili sofferenze della popolazione civile è evidente per me che le prime reazioni Che di fronte a questa situazione vengono alimentate sono di angoscia e di orrore E tuttavia Questa mia replica è chiamata a motivare la dichiarazione rituale di soddisfazione o meno Che può apparire poca cosa Io mi dichiaro Tuttavia e in modo che vorrei motivare Insoddisfatto Della risposta del ministro Intendendo precisamente con insoddisfazione La percezione della distanza Rispetto a quel che sarebbe necessario Molte espressioni del ministro si fa quel che si può è facile parlare Quasi dobbiamo considerare un miracolo Hanno punteggiato Una ricostruzione peraltro sul fumo quindi aspetti precisa immotivata della situazione Ma che ha Tuttavia fatto percepire a me Una distanza grande nostra soggettiva di analisi di valutazione del problema Della sua enorme difficoltà perché questo a me sembra essere il primo essenziale aspetto Che riguarda il governo Che riguarda anche se non vogliamo essere superficiali E un po'ipocriti il Parlamento ma riguarda l'intera opinione pubblica e ogni singolo cittadino del nostro Paese E io mi attendevo onorevole ministro che in questa occasione Che pure è scandita non soltanto dalla drammaticità degli eventi Non bilanciati evidentemente da una pur doverosa predisposizione alla speranza E alla capacità nostra di cogliere i pur flebili Segnali Di possibile miglioramento della situazione ma segnata anche dal fatto che abbiamo deciso questo dibattito in Assemblea Mi aspettavo quindi che Prima ancora che di dire come siamo orientati ad affrontare e a tentare di contribuire a risolvere questo problema Dimostrarsi mo'tutta la capacità di misurarlo E di assumere consapevolezza che attraverso questa vicenda si rivelano questioni che impegneranno e travagli Ranno il mondo per molti anni E condizioneranno ovunque la vita delle prossime generazioni Quindi credo che sottolineare il fatto che a parlare sia facile Non sia un contributo al superamento di questa difficoltà di questo ritardo Perché in realtà bisogna parlare e bisogna pensare Siamo lontani Dal palco pronta a questa esigenza e anzi siamo renitenti E io culturalmente ho avvertito il segno di questa renitenza Non è superfluo è necessario Interrogarsi sulle cause e le responsabilità Certo non si può essere esaurienti ma pure io credo che costituisca un punto di riferimento essenziale il collocare questa tragedia entro le questioni aperte dalla fine dell'assetto di potere bipolare Le questioni che conseguono al crollo dei regimi dell'Est Alla crisi degli stati incastonati nella sette nell'equilibrio mondiale preesistente All'emergere di forti motivazioni nazionali ed etniche collegata all'esaurimento storico di ma di motivazioni ben porti nell'epoca che si chiude e che hanno segnato il secolo attraverso Momenti culminanti e drammatici come quelli dei due conflitti mondiali Si aprono si sono aperti nel mondo grandi vuoti che non si vede come possano essere colmati E che noi consapevoli dei nostri limiti dobbiamo tuttavia individuare e impegnarci per cominciare a colmare Così Senza esaurire Ascierto il ragionamento sulle cause e le responsabilità Deve essere messa in evidenza la debolezza l'assenza perfino l'ignavia di soggetti che dovrebbero offrire un riferimento per costruire un nuovo ordine internazionale E tra questi Purtroppo l'Europa Io non condivido l'analisi tranquillizzante che qui ci ha proposto il il ministro degli Esteri Ieri il Parlamento europeo approvato Una risoluzione molto ampia e dettagliata Un documento positivo Ci sono state iniziative apprezzabili anche se con scarso o nullo esito La cui responsabilità certamente non può essere fatta risalire del tutto Alle debolezze alle confusioni e alle ipocrisie Della comunità e dei suoi singoli membri ma complessivamente se non vogliamo giungere a parlare di un oltraggio tuttavia dobbiamo prendere atto di una situazione di stallo pesante Come il segno di una sorta di smarrimento di inadeguatezza nella capacità di innovazione di pensiero di strumenti di strategie E in mancanza di ciò dobbiamo denunciare il regredire nei comportamenti a vecchie logiche di interesse statuale Ho a comportamenti da micro potenza che ricalcano in modo grottesco i riflessi condizionati delle cancellerie fra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento Viene confermata cioè in negativo attraverso un'esperienza pesantemente negative lacerante la legge dell'interdipendenza Viene confermata nel procedere degli eventi perché la debolezza dei soggetti internazionali agevola i conflitti E questi stessi completi poi mettono a nudo e accentuano le debolezze dei soggetti internazionali E anche Questo si manifesta nella determinazione degli orientamenti della pubblica opinione che agiscono a più lunga scadenza Anche nel nostro Paese Non c'è solo la distruzione le devastazioni le stragi le morti di nei Balcani In queste settimane in questi mesi Prendiamone atto c'è stato un colpo durissimo inferto a speranze ad attese Sulla possibilità di delineare costruire un nuovo ordine mondiale dopo la fine e la rovina del vecchio E c'è stato un colpo all'idea alla coscienza d Europa e alla fiducia verso l'euro e credo che anche le difficoltà Che si registrano Nel processo di unità europea Connesse con l'approvazione di Maastricht Le perplessità in otto Sono in qualche modo anche la conseguenza di questa caduta di fiducia e di speranza altroché indifferenza nella opinione pubblica nel nostro Paese nell'opinione pubblica europea Si è determinata si sta determinando una vera e propria inversione drastica di tendenza negli orientamenti un ridimensionamento di attese positive E una predisposizione invece verso attese negative nei confronti dell'andamento delle vicende mondiali Attenzione Perché in tal modo viene meno una risorsa essenziale Essenziale è sempre tanto più in un mondo che presenta i problemi e le incognite di oggi una risorsa essenziale alla quale ogni politica Di sicurezza di pace e di cooperazione non può permettersi di rinuncia Tutto ciò influisce su tutto ciò influisce anche un'altra questione Della debolezza Strutturale Di autorità internazionali Sulla scarsezza di mezzi di azione e di intervento Abbiamo avuto la possibilità di misurare in questa occasione e lo dico perché questi limiti devono vedere l'impegno attivo Del governo italiano direttamente in sede comunitaria nelle sedi internazionali Abbiamo avuto la possibilità di misurare la fragilità della CSCE comprensibile peraltro visto che siamo all'inizio di un cammino ma ugualmente preoccupante E a proposito dell'ONU Abbiamo avuto conferma della necessità di un suo adeguamento di una sua vera e propria riforma tanto per quel che riguarda le istanze di decisione quanto per quel che riguarda Le capacità operativa è chiaro Che questa assenza o questa debolezza determina riflessi negativi sugli orientamenti dell'opinione e sulla stessa disponibilità alla mobilitazione di energie economiche sociali e morali da parte I diversi soggetti sociali E può avvenire Che si determini una sorta di passiva polemica Di fronte alla eventualità di interventi surrogatorie che non possono e non devono essere accettati Perché qualora vengano messi in atto da potenze singole complicano inevitabilmente ogni conflitto O qualora venissero ipotizzate da organizzazioni quale la NATO sollevano fortissime legittime obiezioni in riferimento a vincoli e limiti dati Che non possono essere forzati in nessun modo soprattutto perché rispetto a questa organizzazione siamo nel pieno della necessità di una discussione di una definizione di nuovi compiti e funzioni Io credo che questo sia un punto di grande importanza questo delle autorità internazionali Torrita internazionale Perché a questo poi in fin dei conti i vari perito un problema che anche io come altri colleghi che mi hanno preceduto considero decisivo E che riguarda una responsabilità da assumere da parte di ciascun soggetto della comunità internazionale E che però deve essere sempre più ricondotto a forme di autorità sovranazionali e globale mi riferisco al traffico internazionale Diana Sapendo che questo problema drammatico scottante da sempre Assunto per ragioni politiche e anche Per le conseguenze dei processi di suo puttini di vecchi apparati di controllo Verso i quali certo non possiamo manifestare nessuna forma di rimpianto ma che pure esercitavano un qualche controllo dimensioni nuove Imperia arsenali nel mondo sono oggi in liquidazione e all'incanto è necessario non soltanto una più rigorosa Legislazione un più rigoroso impegno dell'amministrazione del Governo in Italia ma anche un forte rilancio per sollecitare una corresponsabilità internazionale soprattutto in sede ONU su questo punto Tutto ciò considerando evidentemente la misura dell'embargo Recentemente decisa è una misura che per quanto possa sollevare delle preoccupazioni per le conseguenze sulle popolazioni civili Si presenta come la misura più adeguata e alla quale è necessario ricorrere anche perché e le do atto signor ministro prendo atto positivamente del suo chiaro impegno in questo senso L'embargo è considerato rigorosamente in alternativa ad azioni militari che vengono escluse sotto qualunque fu le sanzioni nei confronti del regime serbo Possono avere una notevole efficacia concreta viste le condizioni economiche e geopolitica dell'asse e possono avere come hanno già cominciato ad avere una efficacia politica rilevante In Serbia esiste infatti qualcosa di più che un embrione Ali opinione pubblica peraltro assai sensibile anche per ragioni storiche al credito internazionale come si vede da quello che avviene in questi in questi giorni E per questo Va la nostra solidarietà il nostro sostegno alla Chiesa agli studenti alle associazioni Che si sono mobilitate contro il regime di Milos è giusto esercitare sulla Serbia la massima pressione Perché la Serbia a una grande responsabilità Credo sia giusto ai fini del raggiungimento degli obiettivi che ci proponiamo graduare anche su quanto di una pressione e parlo della Croazia in relazione a responsabilità che sia pure più contenute tuttavia esistono La pressione delle sanzioni e da mantenere ed accrescere in funzione della cessazione dei combattimenti Ma anche in funzione della ripresa e del decollo della trattativa E della soluzione politico-diplomatica per rilanciare le stesse iniziative assunte dalla comunità sotto questo aspetto credo potrebbe essere utile Che in sede europea noi ci facciamo promotore di una iniziativa straordinaria cosicché l'impegno intorno alla questione Non coinvolga soltanto i ministri degli esteri ma Beta Breve un appuntamento dei capi dei governi per portare ad un più alto livello tanto la pressione quanto impegno Approntò Avviandomi a conclusione il tema dalla condotta politica diplomatica verso le repubbliche ex jugoslave sollevando una questione generale Ieri nel documento approvato dal Parlamento europeo questa questione è stata affrontata in modo che a me sembra corretto al punto undici di quella risoluzione Il riconoscimento delle repubbliche ex jugoslave bene viene condizionato e sottoposto all'eliminazione delle dalle costituzioni di preamboli e disposizioni differenti sia primi implicazioni territoriali Si chiede In un successivo punto il venti che trovi riscontro nei fatti l'instaurazione di democrazie a pieno titolo che tengano conto lo sottolineo dei diritti dell'uomo e dei diritti delle minoranze L'Italia in questo quadro deve dire che relazioni normali costruttive non sono da noi prevedibili constati che nella loro carta fondamentale discriminano fra i cittadini residenti sul loro territorio Anzi non riconoscono ad alcuni di essi lo status di cittadini a pieno titolo e assumono cosa inammissibile il criterio della omogeneità etnica come fondante dello Stato stesso C'è un contrasto fra queste posizioni E la carta dei diritti dell'uomo e c'è un contrasto con obblighi e obiettivi precisamente definiti a Parigi nell'atto della S CE CE Ecce CSCE è una questione di principio ma è anche una di un evidentissimo righe che macchia che anche un evidentissimo rilievo pratico ogni tolleranza su questo punto infatti foriera di ulteriori conflitti e di più gravi disagi Per quanto riguarda più direttamente l'Italia nel quadro di una coerente azione per la difesa dei diritti e la garanzia di sicurezza per tutti i cittadini e le popolazioni coinvolte c'è non è stato fatto cenno adeguato a questo la doverosa attenzione Sostenuta peraltro da responsabilità legata ad accordi internazionali verso i cittadini di lingua italiana che sono in condizioni di grande difficoltà e in molti casi di aperto pericolo C'è il problema di assicurare loro si tratti di residenti in Slovenia o Croazia parità di trattamento che oggi non c'è nei patti e non c'è neanche in via di diritto La Croazia ad esempio dove sono la gran parte dei settanta mila Cittadini di lingua italiana la Croazia dà sicuramente un livello di assicurazioni formali e sostanziali assai inferiore a quello della Slovenia Questo nostro doveroso impegno vorrei sottolineare reso più difficile da nostre inadempienze anche rispetto ad accordi stipulati Infatti nonostante l'ulteriore recente ripresa Sulla base dell'accordo Coria Mikulin c'è la legge sulla minoranza slovena in Italia non è ancora realizzata ed effetti negativi vengono anche da sconsiderate assurde ancorché minoritaria e sollecitazioni annessionistico che e qualora dovessero avere udienza dei graverebbero l'Italia a livello delle dispute dei conflitti che devastano oggi la Jugoslavia ultimo punto riguarda gli aiuti e i propri sugli aiuti certo lei ha messo in rilievo signor ministro che l'entità delle risorse che noi abbiamo destinato a questi aiuti è superiore a quella di altri Paesi europei è vero Ma questo secondo me è un argomento che vale piuttosto a sollecitare Una richiesta che io rivolgo al governo italiano affinché accresca si accresca l'impegno degli altri partner europei anziché a giustificare la consistenza sufficiente delle nostre decisioni centoventicinque miliardi per di più per di più reperiti sul capitolo dell'immigrazione Che non è certo un capitolo sul quale si possano tranquillamente ridurre le disponibilità non sono sufficienti Bisogna aumentarle E anche su questa base agire perché una crescita dell'impegno finanziario ci sia ripeto da parte degli altri fa c'è un problema che riguarda l'impiego degli aiuti lì che deve essere orientato in modo da garantire Che essi raggiunga tutti coloro che ne hanno effettivamente bisogno sotto questo aspetto io credo che a corpi con l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite peraltro disponibile in questo senso debbano essere ricercati e potenziale per quel che riguarda i profughi è giusto lo abbiamo detto e lo ripeto non agevolare la politica cosiddetta come una parola veramente oscena di ripulitura e Quindi è giusto approntare almeno in parte o per la parte prevalente il problema anche in loco senza tuttavia e anche sotto questo aspetto mi sembra che non ci sia stato una atteggiamento negativo di questo voglio ancora dare atto al ministro senza tuttavia nessuna chiusura delle frontiere anche La necessità di muoversi tenendo conto della legge Martelli credo che oggi debba vere una gestione che tenga conto della situazione straordinaria soprattutto per quanto riguarda l'accoglimento di giovani che rifiutano l'arruolamento Oggi sono pochi I profughi che vengono accolti nel nostro Paese Ci sono margini senza sconvolgere La necessità di controllare i flussi migratori Credo che senza sconvolgere questo vi si possono imputare siamo molto lontani dai cinquantacinque mila della Germania pur se questi evidentemente possono contare sull'appoggio l'accoglienza di una migrazione storica della Jugoslavia in quel Paese L'accoglimento popoli può assumere forme diverse nel rapporto che si continua e si tiene vivo con la comunità di appartenenza per udendo quindi non a una immigrazione stabile ma una pace transitoria che prevede il ritorno bisogna stimolare ma anche per questo sono necessari ulteriori impegni finanziari L'azione delle associazioni non governative attraverso un fondo di solidarietà e far leva sono d'accordo sugli enti locali attraverso anche antiche molte volte Legami di gemellaggio bisogna dare la possibilità di esprimere la loro capacità di iniziativa al volontariato è stato predisposto per iniziativa di associazioni del volontariato Un tavolo di coordinamento questo è un fatto positivo ma questo tavolo non funziona non è conosciuto non è propagandato non decolla quindi neppure la solidarietà materiale volontaria che potrebbe essere ampia da parte della Società dei singoli delle associazioni dell'impresa se confrontiamo la propaganda il sostegno la promozione rispetto ad altre emergenze Coincidenti anche soltanto con catastrofi naturali bisogna dire che si è fatto e si fa vergognosamente poco anche per questo c'è uno stato di stallo di immobilismo e io non credo sia indifferenza ma invece segno di grande preoccupazione da parte dell'opinione pubblica I problemi connessi sono di grande quantità signor Presidente Di diversa qualità e tutti impegnati c'è necessità di attivare in forme straordinarie il Parlamento per controllare discutere indirizzare l'attività di governo Si stanno costituendo le Commissioni permanenti Noi chiederemo che subito venga posto questa esigenza all'ordine del giorno dei lavori delle commissioni per approfondire in maniera ravvicinata tutti gli aspetti a lei signor presidente dell'Assemblea mi permetto di segnalare una questione che si è posta in tutte le fasi di acuta crisi internazionale Dalla crisi del Libano alla crisi del Golfo e quant'altro Sono ben consapevole dell'ordinamento bicamerale Dei diritti e degli obblighi che ne derivano per ciascun ramo sono consapevole delle prescrizioni parlamentari Tuttavia compatibilmente con tali condizioni potrebbe essere esplorata la possibilità in casi come questo di lavoro congiunto e fortemente coordinato fra le due commissioni esteri di Camera e Senato e coinvolgendo quando del caso anche la commissione difesa le commissioni difesa ne deriverebbe una funzione più pregnante Del parlamento una maggiore efficienza e visibilità e credo che questo coordinamento Sarebbe utile anche al governo le sarei grato se insieme con il presidente adesso del Senato volesse considerare questa questione valutare se possono esistere forme e quali per dare ad esse una risposta positiva Lo stesso problema noi porremo peraltro per la loro competenza ai presidenti della Commissione esteri sia della Camera e del Senato ringrazio Rocchetta ha facoltà di intervenire signor Presidente Ascoltando interventi che mi hanno preceduto Le parole sempre interessanti Ancorché piccola Ripetitive vuote del ministro De Michelis Che ha tentato di sbiancare la nostra resistenza Ripetendo frasi inconcludenti ed elusive Ascoltando tutto ciò mi son permesso di prende degli appunti non finirete essere distratto dalle cantilene Che ipocritamente da più settori di quest'aula ho sentito il volgere E allora ci siamo trovati ad ascoltare discussioni educa elucubrazioni Speculazioni relative ad una tragedia immensa Abbiamo ascoltato ricostruzioni storiche Abbiamo anche ascoltato alcune abilità di costruzioni ideologiche E la fantasiosa descrizione di alcuni scenari parziali e dunque un modo ed insipido coscritto per perché poi non si dica che mi sono lasciato trascinare dall'emozione Ed un fumoso e di insipido e lacunoso ed ipocrita e carico di non casuali omissioni intervento da parte del Ministro degli esteri di questa Repubblica italiana Si è da parte di taluni onorevoli colleghi Denunciata la politica esasperante esasperata di esasperato nazionalismo la politica espansionistica aggressiva regime di Milosevic Se anche voluto chiamare in causa il governo di tra Calabria Nessuno ha chiamato in causa il governo Lubiana curiose Cooperativistiche Strutture di frontiera messe realizzate dal governo di Lubiana Si è voluto invece chiamare in causa il governo di Zagabria tacendo di quantità e di qualità ponendo così sullo stesso piano gli aggressori etnica crediti Ma non è stata denunciata almeno mi sono allontanato perché inopinatamente curiosamente questo ha sempre questo dibattito che ritenevo dovesse essere di un qualche interesse è stato fatto coincidere o se è permesso coincidesse con le votazioni certamente non secondarie ma forse svuotata importanza visto il richiamo collega Rossi Luigi Rossi stamane alle notizie stampa le notizie radio televisive relativa spartizione delle cariche ai vertici delle commissioni E allora forse domando venia se per caso qualcosa segreto mentre mi allontanavo non è stata denunciata l'opera nefasta del governo italiano il quale con la propria solo apparente latitanza e con la propria simulata distrazione ed ignoranza simulate ignoranza perché non c'è stata ignoranza Un governo dei ministri un ministro degli esteri un un Presidente del Consiglio che pure avevo chiesto di rispondere al quale pure avevo chiesto di rispondere Alla mia interpellanza certo umile certa scritta in fretta a penso Il cui rango sia non diverso rispetto a quella degli onorevoli colleghi ecco avevo chiesto un intervento anche da parte del Presidente del Consiglio In quanto Unico stupisce la simulate ignoranza di questa collegio dei ministri davanti a quanto stava avvenendo è avvenuto Non alle porte di casa nostra ma all'interno della nostra stessa sfera culturale di civiltà e di umanità Allora la politica del far passare il tempo Per permettere l'avanzata di un esercito di un regime di un'accozzaglia di interessi Che non possono neanche a dire ad aumentarsi Del bandiere o dei singoli di una qualche ideologia o di una qualche causa di liberazione nazionale Con una sistematica politica di benevolenza di incoraggiamento questo governo sorriso istigatore e complice della guerra di conquista di devastazione di non Cilio sviluppata dal compare con il governo di Belgrado Ed in ciò dimostrandosi l'attuale governo italiano due volpi lepri dei regimi Pagliani di Versailles del fascismo Perché questa Repubblica italiana che lei rappresenta ministro De Michelis non è l'Italia delle libertà e del diritto non è l'Italia di Praga del Cattaneo di Paolo Sarpi Ma la stessa Italia arrogante centralista ed impotente Porte verso i deboli e debole soprattutto moralmente verso i corpi che si è fatta conoscere in Europa dei tempi di Cavour fino ad oggi Un'Italia Oggi boccheggiante per auto paralisi partitiche per la doverosa attività della magistratura ma che si è reso ingegnere tutrice custode Garantire di stati artificiali qualità cecoslovacchi e la Jugoslavia stati artificiali in attico sopruso e con l'inganno Ma operazioni questo oltremodo vantaggiose per un anno signor ministro lei ha ripetuto che la Jugoslavia non si tocca non la si doveva toccare Ma in nome di che cosa lei ha sostenuto questo lei ha ripetuto ostinatamente testardamente questo ed oggi qui in quest'aula si è rifiutato di rispondere Perché lei non ha presenziato lei che ama muoversi tanto Generosamente sullo scenario europeo perché non ha presenziato come invece ha fatto chi le parla e gran parte dei rappresentanti di questa forza politica alle libere elezioni chi suoi beni in Croazia e nella stessa Bosnia Hanno dimostrato la volontà democratica di autogoverno di quei popoli volontà di essere parte degna di integrante dell'Europa Io incoraggiato dal suo ripetere alcune parole inglesi Sarei tentato di ripetere le strofe di alcune canzoni che in inglese quindi non in lingua inglese quindi non test tardivamente Provincial mente egoisticamente Con Mentalità chiusa al proprio focolare gli sloveni e dei croati e le popolazioni della posta Erzegovina canzoni che l'inglese queste popolazioni pur tra le lacrime hanno cantato E hanno E hanno portato anche in Europa Ma lei le conosce E non lo so non lo so Se non sia opportuno che io le ripete in inglese mi sarei tentato di farlo Non Non voglio però prolungare i tempi del mio intervento quelle popolazioni chiedevano di essere soltanto parte partecipi attiva della costruzione europea e di essere stelle della stessa bandiera europea E questi ideali europeisti che lei signor ministro Ha più volte ripetuto grandissime riempito la bocca quando c'era il muro di Berlino ad essere garante di una stabilità di un ordine costituito Ma quando quel muro è crollato quando veniva il momento di realizzarli quegli ideali allora lei è stato latitante che ha dimenticati al massimo cerca di riciclarsi adesso Trasformandoli in una foglia di fico molto molto rinsecchite e ristretta e lei non può ignorare però non ne fa menzione non ne ha mai fatto menzione domando venne asse per distrazione Non l'ho sentita pronunciare questo ma avrebbe dovuto farlo non una volta non in una sede appartata ma su tutte le piazze D'Italia d'Europa Un anno fa il generale la coi agisce Ai vertici della gerarchia militare e politica di pari grado Visse detto la televisione che il fine dell'azione dell'Armata in Jugoslavia Era essenzialmente la prosecuzione la realizzazione dei gloriosi luminosi ideali della Rivoluzione d'ottobre L'ottobre l'ottobre quello del diciassette nel mille novecentodiciassette di questo secolo al di là della riforma del calendario e la rivoluzione è quella bolscevica per un anno ed ancora oggi il ministro degli esteri in questa Repubblica italiana centralista Assai singolare in talune sue Manifestazioni ma almeno di nome non bolscevica ha finto di non conoscere le parole di AGCI e preteso liquidare come di interesse soltanto etnografico il conflitto balcanico Invocando sempre invece fino all'ultimo il preminente Fino all'ultimo quale preminente interesse il mantenimento qualsiasi corto dell'unità jugoslava a qualsiasi costo ci sono chili quintali di carta stampata di giornali con le sue parole che lei non ha mai smentito Io credo che il ministro De Michelis non si proclami bolscevico ed allora qual è il preminente interesse che ha mosso il suo comportamento gli ho chiesto E non tanto velatamente nell'interrogazione alla quale lei non si è degnato di fare riferimento invitando tutti gli argomenti che io avevo proposto alla sua attenzione come quella del suo esimio collega Presidente del Consiglio e qualora fosse stata scorretta la forma il modo con la quale avevo scritto steso quell'interpellanza sarebbe stato suo dovere richiamarmi il collega Rocchetta è uscito dal tema il collega Rocchetta crede di poter portarmi qui ad affrontare temi ai quali non sono tenuto a rispondere avrebbe avuto avuto almeno avere la cortesia che mi questo lei ha ignorato integralmente quella Quella interpellanza però ricevo la relazione del ministro è lacunosa Perché lacunosa Perché pur parlando tanto a lungo non ha ricordato le proprie responsabilità le proprie omissioni le proprie contraddizioni i lapsus illuminanti e non chi le parla ma giornalisti Dei settori più diversi dell'opinione pubblica giornalisti europei di Paesi più diversi hanno notato con imbarazzo con disagio qui lapsus che La dicono lunga a chi voglia capire Su quale sia stata l'intelligenza tra questo governo e il governo di Belgrado Lei si dice bestia nera dei giornali greci ma io ero in Grecia anche ieri e non mi risulta che salvo qualche vignetta maliziosa che la ritrae in atteggiamenti Proprietà del Tipici quella dell'umorismo secondo la tradizione dell'umorismo greco al di là di qualche goliardata il boicottaggio degli spaghetti o altre cose non mi risulta che lei si è la bestia nera Anzi lei apprezzato dalla stampa greca per la sua costante posizione filo serba solo maldestramente pelate E quindi posizione oggettivamente coincidente con quella del governo di Atene Lei ha parlato di guerra in Croazia Riferendosi al settembre scorso Ma lei ha dimenticato i mesi precedenti Le ha dimenticato la Slovenia Io non posso dimenticare perché a luglio Assieme al collega luglio dell'anno scorso All'inizio del luglio dell'anno scorso assieme al collega del Parlamento ligure Bruno Ravera ci siamo trovati sotto in Slovenia sotto ad un bombardamento serbo Lei Ha sempre minimizzato ogni evento Si è finto fatalista E da oggi elegantemente Lei viene in quest'aula A lucidare le serrature delle porte delle palle che lei teneva aperte mentre venivano razziati Mentre Holocaust i terribili Vi si svolgevano E finge di dimenticare anche altre cose Che una sua azione diretta diretta al mantenimento della pace nella prima metà del novantuno avrebbe potuto impedirle alla guerra ghiaccio lei era tenuto la cioè lei era obbligato Perché ministro di una Repubblica che non soltanto è uno dei dodici undici e mezzo perché siano Paesi della Comunità europea ma anche una Repubblica che confina non solo geograficamente con quella che è stata l'inconsolabile Alcune componenti della Repubblica italiana sono partecipi da millenni della stessa sfera culturale Comune a popolazioni addette mia popoli diversi Rex Jugoslavia e lei non può ignorare certamente ma lei non può ignorare certamente la realtà di Alpe Adria Era comodo partecipare i banchetti di Alpe Adria al tempo di pace dedicarvi conferenze iniziative editoriali Ma Quando Alpe Adria diventa un soggetto politico internazionale scomodo allora la si combatte però non si partecipa più i banchetti non si partecipa più ai brindisi con i vini più preziosi dell'Ungheria O della Carinzia o Del Piero lo del Veneto O della Slovenia o del O della Croazia Un anno fa nel giugno del E le novecentonovantuno Ho avuto l'onore l'orgoglio legittimo Con altri amici della forza che ho l'onore di partecipare in questo Parlamento Di organizzare una parola una manifestazione al Parlamento federale Aggettivo che poi si è dimostrato usurpato Una manifestazione al Parlamento federale jugoslavo di Belgrado indica indicando nel dialogo Dati arsi subito allora un anno fa La via che avrebbe permesso garantito L'esclusione di conflitti Di confronti militari parlo di un anno fa Giugno del novantuno Quindi noi non le chiediamo che a posteriori Perché non si è mosso trent'anni fa o vent'anni fa forse avrebbe potuto farlo Per la seconda volta che occasione di rivolgermi a lei Dal lontano gennaio del mille novecentosettanta ricordo ancora vivo in me Ma non le chiedo cosa ha fatto vent'anni fa dieci anni fa cinque anni fa un anno fa Credo lei i suoi predecessori i suoi compagni di partito Sostenitori della Comunità Alpe Adria e anche qui esistono quintali di carta stampata a testimoniarlo avrebbe avreste potuto e dovuto muovervi diversamente Non ho sentito una parola sulle minoranze Minoranze certamente regione per regione Repubblica per Repubblica Udo provincia per pseudo provincia repubbliche negate come la coi pochi nel Kosovo Ma Minoranze dell'ampio articolato mondo perché slavi del sud Minoranze di matrice albanese ungherese baracca di altro tipo non una parola sulle minoranze di lingua veneta Per decenni sottoposti atopia The nazionalizzazione da parte dei governi di penetrato da un lato e da parte dei governi di Roma dall'altro Governi di Roma Che continuando coerentemente la politica del fascismo purtroppo poco dopo il suo disastroso fallimento Hanno favorito l'erosione della cultura e della lingua veneta delle comunità istriane dalmate non suo bene occupate Imponendo viti contro un indottrinamento anche qui una Roma Belgrado pluridecennale sancito oscenamente prossimo Imponendo vidi contro per comune intesa fumano belgradese con tutto rispetto per la città di Roma per la città di Belgrado per la popolazione di Roma per la popolazione di pari grado ma con atteggiamenti di amarezza Sentimenti di amarezza verso il comportamento sistematico non casuale non incidentale delle classi politiche insediati in Roma e integrato imponendo vi un indottrinamento di tipo burocratico il parassita Ageno In italiano insipido stentato senz'anima Che è ancora più stridente ancora più doloroso se ricordiamo che per secoli da Repubblica Veneta ha rispettato le lingue e le culture diverse dell'iter della Dalmazia Istria Dalmazia che invece sono poi i soggetti su tutte la ebbrezza nazionalistica del fascismo con le conseguenze tragiche che ancora oggi si riverberano e semplificano Poi un argomento che da solo avrebbe potuto e forse potrà quando i massacri continueranno quando le devastazioni che sempre pensavamo essere prossimi alla fine continueranno in presenza di nuovo governo della repubblica italiana si parlerà ancora forse di un intervento militare Allora già questo soltanto potrebbe richiedere spazi e tempi molto ampio Ma su questo mi limito ad osservare che molto curioso veramente molto curioso oltre che amaro nel constatare la disparità di atteggiamento che i tempi di attenzione prestata restate Questo tipo di pur discutibile Comunque reale Evenienza in occasione della crisi del Golfo Del Golfo Persico ed invece in occasione di della crisi delle terre in parte bagnato dal Golfo che bagna anche il costa orientale dell'attuale Repubblica italiana Poi sarebbe interessante soffermarsi ma non so anzi chiedo quanti pochi minuti mi restino Quattro cinquantuno anche qui il Mend delusi vita estati irritante Relativamente alla consistenza esigua risibile dei contingenti di profughi Provenienti da quelle repubbliche Oggi ospitati A volte quasi imprigionati sottolineata da un collega La consistenza Di poche migliaia se poco mi chiese di poche migliaia si tratta di profughi sul territorio della Repubblica italiana Questa stessa Repubblica italiana che i vostri governi le vostre forze politiche hanno infarcito con circa due milioni per la metà registrati per l'altra metà no Di potenziali mercenari e trafficanti di droga e peggio di armi e peggio di merci rubate e peggio ancora di tessere di partito Non una parola sulla vostra e sua costante ed esplicita ostilità Dal suo iniziative di pace sviluppate della Comunità Alpe Adria Puntualmente la stampa ha riportato le sue censure i suoi fulmini contro le iniziative lei accusata addirittura compagni di partito I presidenti delle assemblee legislative Fu delle giunte di governo delle Realtà italiane facenti parte della Comunità di Alpe Adria la Lombardia il Veneto il Friuli Venezia Giulia e il Trentino Assieme la Slovenia la Croazia la Carinzia elastiche alla barriera all'Alta Austria ad altre province ungheresi Lei implacabilmente attaccato quelle iniziative di pace quelle richieste di riconoscimento tempestivo di Slovenia e Croazia Già al principio del luglio dell'anno scorso quindi praticamente già un anno fa e se fossero state riconosciute all'ora Prima che i loro territori cominciassero a diventare teatro di guerra molte cose sarebbero state diverse forse la stessa guerra non si sarebbe mai realizzata è stata la consapevolezza della benevolenza Dal governo italiano sulla quale avrebbero potuto contare ed hanno contato su quella è stata quella consapevolezza che ha spinto la follia dei generali di Belgrado Ed i loro partners politici agli estremi Quali forse neanche la seconda guerra mondiale chinare così ristrette in aree in tempi così ristretti aveva dato modo di vedere eppure voi siete riusciti attraverso osmosi partitica a bloccare a paralizzare ad inibire anche la stessa attività di Alpe Adria Poi Lei dice Portiamo aiuti lady anziché portare qui i profughi che sono scomodi puzzano sono imbarazzanti con le loro lacrime con le loro accuse andiamo ad aiutarli diete comodo dirlo adesso cinicamente oggi chiaro porti e strade sono impraticabili Anche grazie ad armi di fabbricazione italiana o finanziate con denari provenienti dall'Italia e questo sarà un capitolo molto ampio su quale giustamente gli storici e non soltanto gli storici anche la magistratura dovrà pronunciarsi Nei prossimi anni quando i fumi della distruzione e della propaganda ci saranno un po'abbassati Ma Come non ricordare Che proprio da questa Italia della quale poi si indegni rappresentanti Si sono mosse colonne e colonne interminabili di Tears di aiuti Raccolti né alcune aree più che in altre graziato organizzazioni più capillari Non tanto e non soltanto la nostra forza politica che pure è stata presente in prima linea ma decine di associazioni volontaristiche del tutto indipendenti una documentazione massiccia immensa colonne di TIR colonne di aiuti A quelle popolazioni mentre il governo della repubblica italiana era latitante sì di questo c'è testimonianza C'è testimonianza perché nessuno potrà mai voi non l'avete smentito allora Nessuno potrà mai farci dimenticare come aggravato l'autunno scorso I vescovi del Triveneto hanno espresso parecchie perplessità sul modo con cui le autorità governative italiane si sono occupate stavano occupando sì ut uno del novantuno della Croazia Monsignor Nomis vescovo di vicenza delegato di vescovi del Triveneto ha dovuto sollecitare concreti atti per dimostrare solidarietà ed aiuto Alle vicine popolazioni martoriate dalla guerra ed i giornali hanno titolato titoli caratteri molto grandi che non possono essere sfuggiti Virgolette vescovi ditemi due punti il governo frena Vescovi trita e netti due punti il governo frena gli aiuti alla Croazia Questo ad onor del vero va detto va ricordato anche in quest'aula E poi Se è il caso del Veneto davanti alla latitanza colpevole apparente latitanza perché sottobanco avete aiutato il governo di Belgrado Il Parlamento Veneto se riunito ha deliberato il giorno venti di novembre ed ha votato Ed ha votato un'ampia risoluzione con la quale oltre a riconfermare il proprio voto del cinque luglio precedente per l'immediato riconoscimento della Repubblica di Slovenia e di Croazia si è autoconvocato Nella città di Dubrovnik o In qualsiasi altro fronte di guerra impegnandosi consiglieri stesso di tutte le forze per al politiche tranne l'astensione mi pare di un esponente del suo stesso partito impegnandosi ad andare a rendersi ostaggi volontari obiettivi di guerra volontari da cercare con loro prestigio certo il Parlamento veneto non è quest'Aula molto più un abile Cioè il parlamento del popolo veneto sistematicamente domando scusa per interruzione buone A ma lei Onorevoli colleghi però vorrei I servizi colleghi presidente ha chiesto di fare una comunicazione di servizio voleva allieva lega Rocchetta chiedo tempo e spirato nel terzo due minuti non ci sarebbe più se leggero che includeva odor d'appoggio che guarda al Parlamento l'unico Parlamento che genitali al Parlamento nazionale Allora domando scusa Domando scusa Collega nessuna opinione in uno stile poi Michela delle offese e questo non va bene io ho soltanto o soltanto Ho soltanto usato la terminologia correntemente usata dalla giunta di governo del Veneto e dalla presidenza dell'Assemblea legislativa veneta questa la terminologia usata da almeno due legislature Poi il sequestro non incontrasse questo non incontra il vostro gradimento allora attivate questo Parlamento attivate le strutture di questa Repubblica affinché venga bloccata Con Allora No no all'Andreoli concludeva il rinnovo l'invito al record al Regolamento che vale per tutti nel Veneto come altrove certamente Allora arrivo arrivo concludere Quell'Assemblea si impegnò a riunirsi Lungo i fronti di guerra fu un impegno unanime e corale cominciarono poi e questo è documentato per settimane e settimane e settimane interferenze e diktat proveniente dalla sfera governativa della Repubblica italiana Che arrivano ad affossare quell'iniziativa Che avrebbe costituito forse anch'essa un meccanismo atto a salvare una qualche vita umana e un qualche patrimonio di una civiltà comune credo anche i colleghi Del fronte destro come con Kuka quelli del fronte sinistro concludo o rinuncia o non sono rimasto per nulla soddisfatto Né dal comportamento né per le parole né dei silenzi del ministro De Michelis Per cui mi riservo di presentare una mozione in forza se l'ho ben letto dell'articolo centotrentotto del Regolamento grazie Potevo E con questo intervento del leghista Rocchette ha pronunciato il diciassette giugno novantadue alla Camera quando in quella sede si discussero interrogazioni interpellanze al ministro degli Esteri De Michelis su quanto già di grave accadeva nei territori dell'ex Jugoslavia ad Auckland l'agitazione serbo Milosevic concludiamo un qui anche questo ulteriore spazio di informazione di riflessione ha realizzato con documenti d'archivio

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