Macchine agricole, record tra mille incognite - Mobility - AutoMoto

2022-06-25 05:47:41 By : Mr. Minjie Wu

Dopo la pandemia anche la guerra. Nel giro di pochi anni l’agricoltura e le macchine agricole si sono trovati ad affrontare un cambiamento radicale, con un nuovo assetto geografico dettato anche dal conflitto in Ucraina e dalle sanzioni imposte alla Russia. Tutti questi fattori pero non hanno mutato la crescita del settore, con gli ordini in aumento e nuove richieste da parte dell’Europa e dei paesi che si stanno muovendo per combattere la crisi dei cereali. 

“La geografia sta cambiando e gli ordini sono in aumento: abbiamo i rappresentanti che sono già partiti con le valigie piene di cataloghi a caccia di contratti – ha raccontato Alessandro Malavolti, presidente di FederUnacoma – Con il conflitto in Ucraina è stato seminato il 15% dunque si comincia a guardare a quei mercati con ampie superfici e che stanno aumentando la produttività, come Canada e Australia, con Brasile e Argentina incapaci di soddisfare le richieste dal continente asiatico. Il protezionismo di India e Cina invece scoraggia l’importazione di mezzi dall’estero. Prima della guerra la Russia valeva appena il 2,4% del totale del nostro export mentre l’Ucraina l’1,2%, ma il flusso commerciale verso i due Paesi stava registrando incrementi consistenti.”

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L’associazione di settore ora guarda con interesse alla Gran Bretagna, che sta modificando le proprie colture puntando sui cereali a discapito dei terreni dedicati al foraggio, con la stessa UE che sta convertendo una parte degli spazi a riposo per rispondere alle carenze di cereali e ai possibili scenari futuri di un eventuale blocco da parte della Russia. Con queste prospettive, anche il 2022/2023 si prospetta un anno record per il settore che tuttavia si trova a dover fare i conti anche con un’altra variabile, quella della carenza di manodopera: “Non abbiamo sufficiente capacità produttiva. L’anno scorso la produzione di macchine è cresciuta del 20% e anche quest’anno viaggiamo sullo stesso incremento, se non al 30%, ma facciamo fatica a trovare manodopera.”

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