Mescolare le carte e la storia - Come si studiano le istituzioni. Convegno di studi per Guido Melis (prima giornata) (1.10.2021)

2022-07-23 05:08:32 By : Mr. Gary Zhang

professore di Storia delle Istituzioni politiche presso l'Università della Tuscia

Terza sessione - La storia delle istituzioni: un orizzonte aperto

professore di Storia delle Istituzioni politiche presso l'Università della Tuscia

Tra storia giuridica e istituzionale: categorie sempre "delicate"

membro del Consiglio scientifico dell'Istituto Storico Italiano per il Medio Evo

professore di Storia delle Istituzioni politiche presso l'Università della Tuscia

Gli studi di storia delle istituzioni in Francia

professore di Storia del Diritto e delle Istituzioni Politiche all'Università di Napoli Parthenope

professore di Storia delle Istituzioni politiche presso l'Università della Tuscia

Le istituzioni nella costituzione del Sacro Romano Impero della Nazione Tedesca

professore di Soria moderna presso l'Alma Mater Studiorum-Università di Bologna

professore di Storia delle Istituzioni politiche presso l'Università della Tuscia

professore di Storia delle Istituzioni politiche presso l'Università della Tuscia

Storia delle dottrine politiche e storia delle istituzioni: due discipline sorelle?

professore ordinario di Storia delle dottrine politiche presso l'Università di Roma La Sapienza

professore di Storia delle Istituzioni politiche presso l'Università della Tuscia

Storia del diritto e storia delle istituzioni: una necessaria convergenza

professore ordinario di Storia del Diritto Medievale e Moderno all'Università degli Studi di Firenze

professore di Storia delle Istituzioni politiche presso l'Università della Tuscia

La storia del sistema amministrativo italiano e del suo diritto

professore ordinario di Diritto amministrativo presso la LUISS Guido Carli di Roma

professore di Storia delle Istituzioni politiche presso l'Università della Tuscia

Gli studi sulle istituzioni dell'età moderna e contemporanea in Italia

professore di Storia delle Istituzioni politiche presso l'Università Federico II di Napoli

rettore della LUMSA - Libera Università Maria Santissima Assunta di Roma

Archivi, archivistica e storia istituzionale

sovrintendente dell'Archivio Centrale dello Stato

rettore della LUMSA - Libera Università Maria Santissima Assunta di Roma

Gli studi sul linguaggio delle istituzioni

professore ordinario di Linguistica italiana presso l'Università di Padova

rettore della LUMSA - Libera Università Maria Santissima Assunta di Roma

rettore della LUMSA - Libera Università Maria Santissima Assunta di Roma

Altre fonti per una nuova storia delle istituzioni. Letteratura, teatro, cinema, immagini, interviste

professore di Istituzioni e società dell'immagine all'Università di Cassino e del Lazio Meridionale

rettore della LUMSA - Libera Università Maria Santissima Assunta di Roma

Le istituzioni amministrative nel mondo del digitale

professore associato di Storia delle istituzioni politiche presso l'Università di Roma La Sapienza

rettore della LUMSA - Libera Università Maria Santissima Assunta di Roma

A proposito di mescolare: le istituzioni e l'eredità culturale

esperta di reti e sistemi culturali

rettore della LUMSA - Libera Università Maria Santissima Assunta di Roma

giudice emerito della Corte Costituzionale

Buongiorno a Proseguiamo oggi sto convegno Abbiamo Iniziata mescolare le carte assai fiacco Guido Intanto prima di tutto Devo ringraziare Calorosamente Il senatore Gianni Marinotti presidente della Commissione per la biblioteca e l'archivio storico del Senato e il dottor Giampiero Bonomo responsabile dell'Archivio storico del Senato dell'ospitalità in questa splendida sala Per la cortesia con cui appunto hanno ci ospitano hanno permesso di svolgere questo Convegno in testa bellissima serbe e quindi vorrei subito a dare la parola al senatore ma di notte per Un saluto A nome del Senato grazie grazie Grazie presidente Sono lieto di ospitare buongiorno a tutti Di ospitare aprire in Senato presso questa bellissima sala Zuccari I lavori della seconda giornata del convegno in onore del professor Guido Melis Nel dare il benvenuto al pubblico Agli illustri relatori che intervengono oggi Colgo l'occasione per evidenziare quanto sia importante che un evento come questo sia ospitato all'interno di un palazzo delle istituzioni dove fu firmata la nostra carta costituzionale Infatti imprescindibile in una moderna democrazia parlamentare un dialogo costante tra mondo della politica e mondo accademico tra le grandi personalità Che hanno attraversato questi corridori Testimoniando con la loro vita un rapporto dialettico tra politica e accademia vi sono state grandi figure ricordo tra i tanti Luigi Einaudi Benedetto Croce Enrico De Nicola leopoldo Elia Con questo spirito come presidente della commissione per la libertà e che l'Archivio storico del Senato Ho promosso io stesso una serie di iniziative volte a valorizzare le grandi personalità del Senato del premio del Senato della Repubblica Prestando un'attenzione particolare agli aspetti storico istituzionali coadiuvato in questo anche dal grande patrimonio archivistico custodito in questo palazzo Il primo evento Organizzato sotto la mia presidenza è stato dedicato al quarantesimo anniversario della legge Basaglia al suo iter parlamentare agli aspetti istituzionali sociali e psichiatrici Cui sono seguite iniziative su altri aspetti fondamentali della nostra storia parlamentare e pubblicazione degli atti Dei convegni ospitati presso la biblioteca del Senato l'ultima pubblicazione è stata quella sul padre costituente senatore Emilio Lussu Con la ristampa anastatica dei suoi discorsi parlamentari impreziosita da un'introduzione del professor Guido Melis in onore del quale si svolge questo convegno oltre ad un'intensa attività scientifica e di ricerca come professore in diverse università Italiane all'estero Vito Melissa all'articolo incarichi di grande prestigio come docente presso la Scuola superiore della pubblica amministrazione è professore ordinario di Storia Delle istituzioni politiche presso l'università di Roma la Sapienza all'attività accademica Guido Melis ha saputo coniugare anche l'impegno politico come deputato Eletto nel gruppo PD nella sedicesima legislatura dal due mila otto al due mila tredici con proposte di legge tra cui la sua prima firma quella sulle circoscrizioni elettorale La prima sulle modifiche della legge ventiquattro gennaio settantanove numero diciotto Istituzione delle circoscrizioni in Sardegna e Sicilia per elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia del poi Sulle modifiche in materia di diritto di elettorato nelle elezioni comunali circoscrizionali per i cittadini gli Stati dell'Unione Europea residenti in Italia Attivo membro della Commissione giustizia ha privilegiato e trattato molte delicate questioni riguardanti il funzionamento complessivo della macchina della giustizia tribunali carceri lentezze processuali Senza trascurare altre questioni legate al mondo del lavoro al settori chimico in crisi ai trasporti dallo spopolamento e ritardi nelle opere pubbliche all'ambiente mantenendo in contatto profondo con la Sardegna Il territorio dove è stato dove state lette dovevi Per tutti questi motivi sono lieto di porgere il mio saluto e di augurare a Guido Melis agli organizzatori la migliore riuscita del iniziativa permettetemi di chiudere con un augurio in lingua sarda Ah sì BR in salute attentando s'Guido Melis Grazie grazie davvero Grazie ad Artena Allora possiamo dare inizio ai lavori La prima relazione Di Mario Ascheri Che però non è presente qui ma è collegato con noi Dare monto quindi spero che essi ecco città buongiorno buongiorno a tutti Durante la riunione Il suo intervento Castalia giuridica istituzionale categorie sempre dedicate prego Grazie presidente io innanzitutto desidero ringraziare vivamente per questo invito per questa occasione nei cortili importante E mi dispiace molto non essere presente in persona perché gli ambienti che avete avuto il privilegio di poter di poter occupare naturalmente sono già universi segno importante non solo per Guido Melis di cui è stato fatto ora un bellissimo Un bellissimo ritratto ma anche direi per la storia delle istituzioni insomma avete siete riusciti Non dico a occupare le istituzioni ma a fare a essere presenti anche fisicamente per il convegno nelle istituzioni dico subito che la giornata ricchissima di ieri è mia indotto ad una modifica del mio piano di lavoro perché io ho una a relazione è già pronta non so se è superiore ai minuti che mi sono concessi e che credo appunto non posso naturalmente sforare però la giornata di ieri Ha avuto delle relazioni brillanti relazioni che mi sembra possano consigliare quali che riflessione a margine io già ho lasciato il titolo molto generico non sapevo Degli altri specifici che che sarebbero arrivati in giornata e che quindi non disturbo credo nessuno Facendo qualche considerazione Generale che forse viene bene anche alla all'apertura di questa giornata importante anche se l'apertura è sempre Poco favorita perché poi ci si espone al per tutto il giorno alle alle infligge degli illustri Parleranno per mi sembra che sia emerso molto bene miseria appunto questa Polivalente che sta multiforme attività di Guido Melis Ha meritato ovviamente questo questo incontro e un impegno Su vari fronti a tutto tondo insomma no l'impegno del ricercatore assiduo ma anche dell'organizzatore di cultura né arrivato proprio due giorni fa l'ultimo fascicolo delle carte E della storia che al ventisettesimo hanno e invece Obama cioè per ventisette anni un gruppo assieme Ben rodato quelli anche per la parte informativa anche una parte che le riviste spesso appunto non vanno così ricco ecco è stato un impegno veramente molto gravoso quindi Complimenti vivissimi a a Guido per l'impegno e per i risultati che ha raggiunto e di cui oggi appunto ieri oggi prendiamo naturalmente diamo un sigillo quali ufficiale Ecco è lo che volevo ricordare prima del può a introduzione è che mi sembra che le carte la storia l'attività della società sia abbia consentito alla storia istituzionale di uscire un po'da quella condizione di lì marginalità quasi possiamo dire noi in cui era e al rispetto alla storia delle dottrine delle del diritto e alla Storia delle dottrine politiche Che hanno sempre dedicato attenzione alle istituzione è stato un problema di autonomizzazione della anche della della intitolazione accademica Vieri si è ricordato ma amaro Marongiu ma io mi è venuto mi sono venuti esempio personaggi che gli oneri Abbiamo avuto tra gli storici il diritto che meritano sicuramente un ricordo tipo pensate Bognetti ecco cosa a significato Bognetti per lo studio delle istituzioni longobarda Morti lo studio del feudo Lions per per i parlamenti Ecclesiastici visti abbiamo avuto poi Vicini i nelle facoltà a personaggi come è pensata ecclesiastici visti come scaduto e come diavolo O un filosofo come Giovanni Tarello che cosa tu di contributo appunto alla storia giuridica appare Il Naturalmente la fondazione dei materiali genovese e un comparatista ad esempio un comparatista come Gino Gorla ecco le istituzioni giudiziarie che cosa c'era aiutato ecco vedete abbiamo una lunga tradizione di Storia delle istituzioni underground dentro dentro le discipline eh no del resto se volessimo un po'paradossali In quest'anno di anniversario a pensare bene non so Guido il Diego quali ogni cosa cosa mi a rimproverare la però pensate che lo stesso Dante in fondo tra non archivia comuni eccetera non solo aveva fatto analisi d'e le istituzioni ma era egli stesso parte della storia appunto degli acquisti ora ricordavo anche l'intervento di Luigi Berlinguer opportuno di ieri per quella naturale Ritrosia diciamo etico politica no ad occuparsi di certe cose e E quindi in itinere utilmente ad esempio un libro come quello di Alberto Acquarone Che e che fu oggetto tra l'altro della mia prima recensione quindi pensate e vecchio quel libro è che io sono acconci e coppe che fu la prima famiglia se la mia prima lettura da a finalizzata appunto ante una piccola ad un articolo Leonetti e mi aveva appunto indotto a pensare a lavorare passando alla storia del diritto proprio sui temi della legislazione industriale del Novecento e ieri ieri son venute prove importanti della dell'importanza che avrebbe un impegno appunto che ha e avrebbe anche un impegno ulteriori su questo fronte volevo occuparmi di quello poi Domenico Maffei mi avvio a alla disciplina giuridica della teste nel delitto comune e da allora sono rimasto come dire infette anche da questo punto di vista può anche da un punto di vista cronologico però ma fatto fare una cosa che naturalmente è tornata di grande attualità purtroppo questi in questi ultimi anni e quello che notavo è questa questo equilibrio nel lavoro di Guido Melis non soltanto nella macchina imperfetta chi ha ricevuto i vecchi e ormai un classico e che ha ricevuto ingiusti Riconoscimenti con tutto quello che c'era prima dalla macchina imperfetta che naturalmente non è un libro che si scriva scienza un lavoro preparatorio estremamente i Dico ma ieri abbiamo avuto in Anzi importanti di la comune nello studio delle istituzioni fondamentali che hanno creato quel volto del fascismo negli anni trenta che riuscì con i quali riuscì appunto ad acquisire un consenso che certamente prima non non ce li ha ma c'è anche lamentato ieri e giustamente a un certo punto della Scarsa osmosi che c'è tra la produzione storico giuridico istituzionale le nostre produzioni per così dire e quella delle Degli storici non giuridico istituzionale di tutti gli altri per così dire non ci leggono o ho ostici leggo non solo tra di loro ecco per così dire questo purtroppo è una cosa che a volte si deve verificato e ancora una volta e naturalmente soltanto ma la prevenzione contro le nostre storiografia ritenute talora formalisti che e descrittive anziché passa sulla gli approfondimenti sulla struttura economico sociale quelle che ispirerebbero la storia generale che ha più audience tra studiosi e il grande pubblico Ma a partite io son convinto che la storia centrale non esista se non le denominazioni universitaria perché ognuno di noi fa una storia con un ottica Peculiare che e tanto più valida in quanto riesca a offrire un'ottica globale percorsi indigeno accoglierla circolarità la globalità dei problemi uscendo dal proprio specifico Quello che anche penso dobbiamo cercare e quello di uscire dalle proprio per questo per questo problema di circolarità della ricerca e che quindi essa sappia uscire dalla propria specialità cioè questo che dobbiamo non possiamo farci albeggiare da problemi puramente concettualità problemi astratti penso ad esempio alle dispute sullo Stato le dispute sull'oligarchia su con puri flatus voci sui quali si può parlare all'infinito ma Per il in pericolo è quando si fanno questi discorsi generali che si finisce per essere intrappolati da un lato nella lettura delle fonti di quello che le fonti ci vogliono far sapere ci vogliono dire e di quello che la dottrina ha creato sulle fonti quindi c'è Una difficoltà in questi casi naturalmente ad arrivare al al punto e da parte nostra invece dobbiamo cercare sempre di ribadire il ricercatore naturalmente deve cercare di avere la sua autonomia Sia dalle fonti non essere succube le fonti vanno conosciute ma senza esserne succubi De ad esempio del linguaggio delle fonti bisogna fare attenzione così non bisogna così come delle tradizioni storiografiche Quindi noi abbiamo poi un altro problema dirette soggiace in tutte queste questioni anche nella pubblicistica odierna i problemi che il ma da cui il Paese dilaniato ancora dopo così tanti anni Credo che si debba concordare Saggiamente che abbiamo il dovere di farci leggere e capire e non solo dai cultori di storia presunte generali E allora dobbiamo avviare Non doveva doveva aver paura sottolineare la storicità del diritto e delle istituzioni e della lingua che esse esprimono E nel sottolineare questo dobbiamo usare le parole giuste per farci capire Ecco qui c'è una questione appunto del problema dell'uso anacronistico di determinate di determinate parole che per così delle prove ieri alcune su alcune parole siamo severissimi come per l'uso di Stato e alcuni secoli mentre ad esempio per altre che non appartengono affatto al a quel tempo invece cioè come dire una Una specie di Grande accettazione pensate a che cos'è a come si usa il termine autonomia quando si parla di autonomia che naturalmente non è il nel linguaggio delle fonti e invece fascicoli si designano le Si designano le situazioni di Autogoverno più o meno largo si designano come come situazioni di autonomia pur con tutte le cautele necessarie e pinze eccetera che si possano Troll una e ha accomunando situazioni diversissime dall'autonomia della città Che si ritiene sottoposta all'impero o al papato all'autonomia del piccolo castello che gode di privilegi che gode Dida tragica e libertà E così via quindi situazioni completamente diverse che però è una parola che ci consente una parola moderna che ci consente di dare una unificare una situazione a situazioni assolutamente diversissime Così come parole che di cui io credo si debba avere il coraggio di usare largamente è una parola il consenso ecco del consenso si parla anche intendiamo nelle fonti anche medievali ma insomma piuttosto Rhapsody cadente al rispetto all'importanza che anche nelle discipline e nelle pratiche nelle ricostruzioni storiografiche moderne E il consenso di nuovo corre come un filo rosso pena che è chiaro che Essere benedetti dai preti voleva dire qualcosa avere il consenso della cortese siamo in ambiente monarchico eccetera vuol dire qualcosa il consenso del Parlamento Eccetera quindi credo che anche quello sia con tutti i distinguo e che si vogliano fare è una di quelle nozioni delle quali dobbiamo do con le quali dobbiamo fare i conti e che dobbiamo utilizzare per rendere leggibile il passato per far capire la distanza o meno che abbiamo dalle situazioni verso del passato Così un'altra un'altra parolina sulla quale dobbiamo dire qualcosa che naturalmente usati in cima multa da tutti storici generali o storici speciali gli si dica è quella della la svolta Ma ecco lesivo Cioè una svolta epocale ecco le svolte epocali naturalmente ci sono otto delle svolte intendiamoci però anche noi dobbiamo Dobbiamo fare attenzione perché naturalmente Le svolte solo a volte più predicate che non pare analizzate sono annunciati sono proclamate E però ritrovano invece poi poco tempo possono errori di entrare e orsono avere degli sviluppi diversi pensate soltanto alla grande svolta sette Tardo settecentesca Pronto ottocentesca per noi naturalmente è ovvio Parlare di codici di costituzioni di burocrazia eccetera ma Codice Costituzioni ad esempio hanno avuto una sorta eccome molto diverso già soltanto codici costituzione e tenta di codici ci può dire che si può dire che c'è stata una ripresa di partecipazione importantissima di giuristi e di giudici nonostante appunto la promessa Della grande svolta codicistica guardate soltanto i commentari accordi simili il codice civile in pochi anni ebbe appunto tutta una elaborazione che mi consentì l'applicazione e ce ne ha consentito la permanenza consigli e rimasto con poche e modifiche con pochi importanti modifiche per la donna eccetera eccetera però è rimasto proprio grazie a questa grande elaborazione che ha avuto già subito e poi nel corso dell'ottocento con il Come si sa col Consiglio di Stato eccetera eccetera Ora le svolte pensate ecco quella che Quella che preoccupa quella che Oggi gli più ci preoccupa anche le notizie recenti che abbiamo o no questi scontri continui sui problemi della giustizia subito il Pisoni giudiziari sugli episodi di malcostume E così abbiamo avuto anche se ben ricordo un presidente di una Commissione antimafia che poi si è dimostrato essere mafioso egli stesso quindi insomma cioè c'abbiamo una situazione questa delibera per tra le speranze del dopoguerra E la situazione attuale sia dell'unione europea nel del nostro paese anche a a prescindere dalla pandemia che comunque come dice bene Guido Nel nell'editoriale dell'ultimo delle carte della storia certo quell'acqua una una qualche svolta certamente dovrà dovrà però provoca ecco ma di fronte a questo organo che Intanto il dato più preoccupante insomma no di ci sono è chiaro che c'è una stratificazione di problemi che A Impedimento la realizzazione dei sogni dei nostri padri Europei del del dopoguerra ma fino a che punto sono problemi di lunga durata quindi che hanno impedito questi questi positivi Ma più positivi sviluppi di quelli che non abbiamo avuto le nostre specificità dicevo l'esplicito sì le specificità del nostro Paese appunto quasi in quanto per quanto hanno influito anche queste difficoltà quanto hanno ora agevolato Diritto istituzioni non sono sempre per mille motivi lo specchio della cultura e della società di un Paese ci sono dei momenti e di discrasia proprio grave tra i valori anche chi vengono proclamati e lettera Che vengono consumare ecco queste discrasie devono essere al centro della nostra attenzione perché poi sono anche quelle che fanno capire se noi parliamo sinceramente delle discrasie facciamo anche capire se riusciamo a spiegare il perché delle discrasie naturalmente riusciamo anche a Non favorire la disaffezione per le istituzioni K capire perché ci sono determinati problemi perché ci sono degli scollamenti perché non c'è questo specchio Il diritto alle istituzioni la giustizia eccetera non sono allo specchio E quel paese che vorrebbe delle soluzioni positive degli sviluppi positivi e appunto il problema è dello storico certo dello storico contemporaneo che è a naturalmente difficoltà maggiori di lavora secoli lontani e però e però sono dei problemi che io credo debbano interessare tutti noi perché abbiamo un po'il privilegio chiamiamolo così di aver di lo lavorare sulla lunga durata Il problema di molte storie cosiddette generali è che non sono storie sulla lunga durata abbiamo dei colleghi che hanno il privilegio diciamo così spiegata anche in questo caso di lavorare superiore di ben delimitati E devo dire che il periodo ben delimitato Una volta non c'era il tipico me Salvemini eccetera facevano facevano tutto naturalmente il leggi discipline Conte periodo limitato di di applicazione naturalmente favorisce l'approfondimento analitico Delle fonti dei problemi così però a volte impedisce allo sguardo di lungo periodo non favorisce ecco diciamo così non favorisce lo sguardo di lungo periodo che invece noi siamo Portati tendenzialmente a dove a vedere io Confortato manuale al al Fino ai giorni nostri saranno ci saranno così regia destinato confermando volevo neppure Essa non potevo essere ovviamente troppo troppo analitico ma sono arrivato ai giorni nostri perché io credo che di studenti di giurisprudenza debbano sapere Codice su che cosa si basa quelle istituzioni di cui poi Studiano il diritto quindi per me è un dovere a altro che quelli che si fermavano appunto o come lo non soci succeda ancora adesso che da qualche anno che sono fuori dall'insegnamento ma devo dire Che sono andato questo è una confessione che forse bisogna anche fare in onore a Guido che è sempre stato al pezzo nonostante lei difficoltà è che noi di giurisprudenza di storpia del diritto abbiamo anche credo se arriviamo ai giorni nostri Dobbiamo anche dare ragione di questi di questa discrasia grave rispetto alle aspettative di un tempo gli ultimi venti trent'anni temi sono stati quello che sono stati e non possiamo nasconderlo io devo dire che parlare delle magnifiche sorti e progressive Del nostro diritto e della nostra giustizia ai giovani studenti io non me la sentivo sì si doveva arrivare ai giorni nostri perché è veramente imbarazzante veramente imbarazzante parlare Con profilo storico dei giorni nostri perché parlare di la comune di contraddizioni eccetera di impossibilità linguisti eleggibilità della legislazione ecco io mi chiedo Fino a che punto il le speranze ottocentesche ecco cerchiamo e di pensare anche a questo non solo a quella del dopoguerra Ma cos'è rimasto l'Ottocento è stato un periodo di grandi speranze anche intorno a probabilmente no anche di molto il motto nazionale unitario eccetera Giovanna va a una storiografia ottimistica per così dire così come titolava ai movimenti politici che sa erano entusiasti Di quello che succedeva all'estero tutte le parti erano operativi ma quell'Ottocento adesso con l'occhio del medievista che arriva ai giorni nostri ogni tanto facendo cose indecenti voi direte E ottocento è una specie di isola sta diventando perché E si accorge che la Costituzione e coerente sono rimaste molto legate sono molto come dire legata al loro tempo proprio no i codici decodificazione La giustizia pensate Lele il giudice Bushi analogo a cose Cose della nostra tradizione non solo illuminista e guardate che anche di più a fare sempre attenzione in queste cose cioè in Graziano ad esempio già nel mille cento La legge non si giudica quando la legge fatta sì applica è nelle primi canoni del decreto ventuno che arrivato al mille novecentodiciassette è Fatto prendere avviene nella tradizione cameristica in cui C'è questa potestà normativa chi c'è la la gestisce ecco la polemica dopo testa disse anche qui Noi professori parliamo di giurisdizione ne parlava parto parla hanno tutti i giuristi medievali ma ma i Papi a un certo punto parlando di Blahnik punto potestà quando sono all'apice del loro potere non usano un termine generico multi Multe così con una polisemia accusi accentuata è Leni crudo contestato Brunetto latini visto che siamo in epoca dantesca Non tanto la di giù iuris giudizio delle segno rifare quella bella trattazione sulle segno riesce Lei parla di dominium lei segno di e lui pensa al dominio me come il termine tecnico non pervenuti i signori delle città sono i sintomi il dominus Cioè c'è un linguaggio Multa della politica e delle istituzioni che è come sapete insomma non è un mistero intendiamoci è stato detto varie volte è un linguaggio che è diverso Da quello dei professori perché i professori lavorano Per un pubblico Generale lo Studium era generale europeo si lavora per tutti gli studenti anche quelli inglesi che poi andranno a lavorare nei tribunali ecclesiastici con gli strumenti Che hanno Gli altri tribunali ecclesiastici badate che hanno avuto Una estensione più ampia dello stesso diritto romano mentre noi per tradizione Risorgimentale diciamolo pure per il diritto canonico abbiamo sofferto fino a tempi precedenti anche molto disinteresse E quindi e invece identificandolo un poco con lo Stato Pontificio che invece è tutt'altra naturalmente è tutta altra cosa quindi un e voglio dire dobbiamo per storicizzare Questi in contesti io ricordo proprio nelle carte nella storia a sé del ritorno ho trovato ho fatto ho abbiamo introdotto con Cook un collaboratore Un passo che quasi contemporaneo al Concilio lateranense quarto che quindi è poco anteriore cioè primissimi anzi del duecento Primissimi anni una Gentle questore professore di retorica non di diritto E un polemico con i giuristi siamo già nel preliminare nei primi anni del Duecento mente puntare Si afferma diritto processuale dottore gli ordine sui giudici Ari le garanzie processuali tutti in questi discorsi da professori che hanno intendiamoci Avuto influsso importante nello sviluppo della procura Il nostro buon compagno Scrive traduco ovviamente uso a tradizione delle carte la storia orchi e per le insolvenze dei trasgressori avviene di solito che a causa delle contraddizioni dei giuristi Signor Nicchi un po'troppo spesso la sentenza di condanna Perciò allo scopo ancore sembrare i diritti pubblici e diritti privati E lavoriamo gli statuti in modo ben chiaro desiderosi ricchi tutti comprenderanno che non potranno trovare ad esempio contro quanto stabili Bello nella lei cioè Territoriale di gente Queste sono delle affermazioni goliardiche poi ci occupa più Belloni che non delle sentenze dei giudici puntando evidentemente come si è fatto mille volte Quasi sempre in e ha Attività dei giuristi e degli avvocati la crisi della giustizia era toccata con mano ottocento annuncio e quei problemi non ci sono problemi che purtroppo il codice a eliminati Ha pensato di poter lì il eliminare natura ha portato un contributo per anni l'entusiasmo se voi leggete gli avvocati di quegli anni erano Dice disfattismo il conclude però bisogna vedere poi che cosa è successo e queste sono cose appunto Livorno Fare Così come tutte le discussioni sul processo sommario no che il processo sommario è uno dei grandi problemi della storia del diritto e della giustizia perché è un tentativo con continuo Non so c'è qualcuno a un certo punto che li ha contati mi pare sia forse l'ho fatto io e non mi ricordo mi ricordo che ero una quarantina le ipotesi di processo sommario che si potevano Trovare anche quelli che poi hanno prodotto delle Degli episodi clamorosi come quello della Clementina scritta all'inizio del trecento la costituzione di Enrico settimo la citazione il problema della citazione è un problema che ma al di là del diritto positivo il problema dello Di cui di uno stonato Costituzionale per così dire e è un problema che non è questione soltanto coi Grande sei settecentesca problema di alcuni diritti che non ci può che il legislatore non vuoto Questo è un problema naturalmente che si presenta ben prima di quel periodo quindi in questo perché molti Devo chiedere ebbi a bearsi rende la comprensione mi spiace ma abbiamo doloroso ricordiamo anche Nathan grazie Ho l'orologio sottomano perché verso di essere posso essere anche un po'prolisso lo ammetto però Qui abbiamo una complessità di problemi io volevo dare soltanto mettendo da parte la relazione che grosso modo Pronta ospitò atto Lo Deciderà più utile che oggi venissero introdotte perché so che ci sono appunto spero di non dice insomma ma ed è qualcosa credo che Sì è molto Grazie Grazie davvero perché è stata con introduzione splendida alla nostra mattinata appunto a Messe in campo benissimo alla complessità dei problemi Ci induce appunto a riflettere sul lavoro sui rapporti con le altre discipline sui linguaggi tra politica istituzioni sulla distribuzione dei ruoli ci ha indicato anche un ruolo appunto di partecipazione consapevole al dibattito culturale quindi credo che appunto un'introduzione migliore a questa mattinata non ci potesse essere quindi ringrazio ancora Mario Ascheri adesso passo la parola Francesco Di Donato gli studi di Storia delle istituzioni tranciante tema del suo intervento grazie In Francia la storia delle istituzioni è cosa antica Si può dire antica quanto la vicenda stessa della costruzione della nazione Pensiamo a due volumi importanti su questo tema della costruzione dell'identità francese come quello di Colette bon la nel Stones della nazione avanza uscito da Gallimard a Parigi nel mille novecentottantacinque o quello di Claude Nicoletti La fabbrica di un nazione In questo senso si può ben dire che in quel contesto francese in la passione ricostruttiva delle vicende che hanno portato l'intera società a modulare sì sul processo di civilizzazione statuale A identificarsi completamente con esso Faccia tutto uno con la non di rado divorante passione politica che caratterizza le spore francese un suo qui volontariamente l'espressione usato da Carl Schmitt sapete che un mio bravissimo al divo Carlo punto ieri che essendo bravissimo non sta nell'università italiana Ha tradotto un bellissimo libro di Carl Schmitt inedito intitolato proprio la formazione delle sprechi in Francia nel quale ci sono molte notazioni assai utili in termini di storia istituzionale questa constatazione di fondo L'intreccio tra la storia delle istituzioni e la passione divorante per la politica e per la partecipazione alla costruzione nazionale la società ne implica immediatamente un'altra di carattere generale metodologico Quando si genera un processo io ho chiamato di civilizzazione statuale Sì determina nel contempo uno spirito delle istituzioni che porta naturaliter anni costruire di quelle istituzioni la vicenda evolutiva In sintesi il procedimento di formazione dell'età che in Inghilterra oltremanica chiamano dispetti building come sapete porta consensi la necessità di scrivere la storia dello staff Ma presto o tardi in realtà più presto che è tardi ci si rende conto che la storia dello Stato non si può scrivere il senza ricostruire assieme a essa la storia della statualità Cioè della civilizzazione statuale Ossia la storia che ricostruisce il modo in cui lei mentalità sociali sono venute formandosi e sono venute strutturando sì In tutte quelle relazioni stabilizzate in quelle regole comportamentali non scritte ma che poi vengono in qualche modo o misura codifica attenti positivi zampate Che formano il cuore pulsante della statualità Statualità non è soltanto diritto non è soltanto istituzioni è un porto di complicato di complesso di interattivo è un atto la questione che riguarda anche i sentimenti politici profondi incominci Russel per esempio diceva che gli inglesi gli anglosassoni devono la loro fortuna al fatto che la razionalità è scesa nell'inconscio lo sono inconsciamente nazionali I francesi sono inconsciamente istituzionale Un grande storico francese Michel Antoine ha chiamato questo insieme di regole introiettate che danno luogo a istituzioni stabili lo Gherardo detta il cuore dello Stato E un altro grande studioso francese di storia istituzionale John McEnroe A proprio a questo proposito parlato del peso dello stato quadrettati Laddove per penso si intende tanto di influenza dello Stato istituzione sull'intera organizzazione sociale Quanto l'effetto di stabilizzazioni istituzionale che il pensiero di Stato divenuto identità collettiva generalizzata determina su tutti i fenomeni sociali a cominciare dalle rappresentazioni sociali Per usare per come è noto il topos del resto Celebre in tutto il mondo il pensiero di Sergio moscoviti Si è così consolidata la convinzione che la potenza dello Stato Sia determinata oltre che dalla presenza di un'autorità sovrana in grado di imporre revocare la leggenda Anche anzi soprattutto dalla capacità addirittura preventiva dei sudditi di conformarsi ad essa questo concetto molto importante A noi completamente sconosciuto in Italia facciamo fatica ad applicare la legge in Francia vi è addirittura si discute addirittura sulla obbedienza preventiva la digital che modo la legge arriva tardi rispetto al suo Prato culturale identitario che già prepara in molti voti volte misure l'applicazione della legge prima ancora che il sazia positività Ho usato Volontariamente l'espressione potenza dello Stato riprendendo la da un libro importante di uno studioso francese contemporaneo di Vibo io feci tradurre in italiano appunto la potenza dello Stato Uscito prima in edizione originale nel novantaquattro a Parigi e poi a Napoli Per i tipi dell'AISI per una collezione io fonda io dirigevo all'epoca intima Michel Trooper il diritto e l'Europa nel due mila dunque Questi sono i motivi principali per cui alla questione che venne posta qualche anno fa in un importante congresso a San Marino è possibile Tracciare un profilo giuridico dello Stato moderno ci fu una relazione di un illustre autorevole studioso italiano Maurizio Fioravanti su questo che ovviamente ha risposto il sì è possibile anzi addirittura disse lui durante la relazione è necessario e indispensabile tracciare un profilo giuridico dello Stato moderno ebbene alla domanda è possibile tracciare un profilo giuridico solo giuridico dello Stato moderno la mia risposta e no Non è possibile tracciare un profilo giuridico dello Stato ed lo Stato moderno per i motivi suddetti Lo Stato moderno infatti non è affatto come si è a lungo creduto solo un insieme di istituzioni coordinate in vista del raggiungimento dell'interesse pubblico e del bene comune ma è una complessa articolazione di spesso sotto l'integrazione psicologiche fondate sui modi in cui avviene la rappresentazione sociale la rappresentazione di una società nelle menti dei suoi consociate ed è chiaro che è molto più facile ricostruire il diritto e le istituzioni si va in archivio si prendono i fondi si prendono i faldoni e si copia più o meno bene è molto più difficile invece e in questo che ritengo che soprattutto nella seconda parte della sua attività scientifica Guido Melis sia stato un punto di riferimento importante non basta fare quello bisogna andare a cogliere questo è molto più difficile perché occorrono strumenti assai più sofisticati qualcosa che sta dietro il la la struttura formale degli istituti Ragioni per cui la sala delle istituzioni non può essere solo una fredda ricostruzione specialistica e come si suol dire di nicchia di singoli istituti giuridico politici ma se è fatta bene Deve portare a un aumento netto delle conoscenze Sull'intera evoluzione la società nel suo complesso Contribuendo da un punto di vista di osservazione e di cui nessun'altra disciplina poco direi alla comprensione dei fenomeni storici ritornerò fra un secondo su questo aspetto a mio avviso cruciale della specificità o generalità della storia dell'istituzione Pensando alla vicenda della statualità francese si può allora senz'altro dire che in quel grande Paese europeo che per tanti versi è stato il faro della civiltà moderna europea e occidentale E questo lo affermavano già i trattatisti del Cinquecento quando utilizzano quella bellissima metafora fluviale dicendo che ormai la civiltà ebraico cristiana giudaico-cristiana si era trasferita dalle sponde del Tevere alle sponde della Senna Da questo punto di vista lo Stato moderno e le sue istituzioni restano soprattutto per usare una formula molto importante di un grande storico spagnolo con sé Antonio Maravalli una mentalità sociale E queste coordinate fondamentali puntano bene a spiegare perché il dibattito sulla Storia di Francia Abbia accompagnato costantemente pressoché in tutte le epoche non solo la dialettica culturale ed erudita ma anche anzi soprattutto la lotta politica Che si è regolarmente servita dell'arma della storia Per legittimare le posizioni ideologiche più disparate questo è un punto che in Italia abbiamo praticamente sconosciuto noi facciamo gli storici stiamo storici su una nicchia sull'Aventino poi c'è la politica che fa il suo corso lo notava già Piero Gobetti nella rivoluzione liberale In realtà in Francia invece la particolarità di questi studi e che essi sono in costante presa diretta con la vita politica Se ne inveivano in qualche modo e dando un contributo vi è un'integrazione molto forte tra la storia e la politica in Francia Le istituzioni dunque furono da molto tempo da diversi secoli per restare nell'orizzonte di lunga durata di cui molto bene parlava Mario Ascheri Le istituzioni sono state da molti secoli al centro del dibattito sulla Storia di Francia e sulla sua vita politica se vogliamo avere un una idea rappresentativa di questo clima Che ha costituito il quadro ideale per lo sviluppo di quel legame ancestrale tradizione sociopolitica prevalente e le vicende storiche hanno caratterizzato la vita delle istituzioni possiamo attingere Ad alcuni elementi che emergono dall'elaborazione dottrinale che sintetizzava i principali motivi la dialettica ideologico sociale Dando anche conto degli interessi che si confrontavano intorno alla questione dando agli interessi sono sempre un po'guardato in insospettì in faggio sono guardati in faccia cioè c'è un realismo politico per cui si confrontano degli interessi e la storiografia Guarda in maniera sobria Disincantata agli interessi in campo vi descrive ne descrive le lotte ne descrive le interazioni con molta molto disincanto molta sobrietà In questo percorso ci imbattiamo in alcuni punti di riferimento in alcuni salumi in alcune pietre miliari che punteggiano e orientano il cammino dello storico La prima è costituita dal celeberrimo dibattito sulla Storia di Francia che vide confrontarsi due grandi intellettuali del Settecento da una parte è un rito Buran vi che e dall'altra di un po'la Labidi Ugo Una diatriba cui non fu estraneo lo stesso Montesquieu e sulla sua scia tutto il mondo dei lumi Sulla base del gran libro di e di Carcassonne del mille novecentoventisette dedicato a Montesquieu e al problema della Costituzione francese degni tredici grande storico delle istituzioni nato nel mille novecentoventisette lo stesso anno di François fiori e di cui fu per un lungo periodo cognato Ricostruì in una pregevole sintesi l'impatto che questa disputa sulla Storia di Francia produce sugli assetti politico-istituzionali tra l'altro mi fa piacere di notare che io ho rimesso piede in questa sala grazie Guido Melis A Giovanni ad Antonella e hanno organizzato qui dopo ventitré anni perché ventitré anni fa nell'ottobre del mille novecentonovantotto degni proprio qui a presentare in un'affollatissima serata e c'era però il tavolo dall'altra parte allora Era nato il governo D'Alema da tre giorni e venne prese in venne a presenziare il ministro dell'università appena nominato penso Zecchino e presentammo in questa sala Proprio questo libro di venire esce di cui sto parlando lo spirito delle istituzioni l'edizione la persiana e bevuto tre edizioni fino al due mila ettari Al centro del dibattito spiega il problema la conquista Franca si confrontavano questi due Gandini studiosi Buna biglie e di un po'e da dal dibattito che ne nasceva dall'interpretazione della storia francese Boulanger difendeva la tesi germanista Cioè la tesi della conquista Franca perquisì GT Vavà la superiorità della nobiltà sull'aperto Stato perché appunto infrange avevano sottomesso il gallo romani di Hugo diceva esattamente il contrario Che invece c'era stato un integrazione una una diciamo la fusione etnica per cui non si giustificava alcuna superiorità della nobiltà di conseguenza l'assolutismo esisteva fin dalle origini spinta l'epoca di crudo figlio Questo dibattito influenza profondamente la storia degli la ricostruzione il metodo della storia la storiografia francese delle istituzioni in particolare a un'influenza fortissima sul libro chiave della del costituzionalismo europeo di tutti i tempi che sono le considerazioni secondo governiamo ansia e preso di lui re nei dati Johnson Composte nel mille settecentotrentaquattro e poi uscite postume A partire dal mille settecentotrentaquattro perché un libro alluvionale e poi uscite postume nel mille settecentosessantaquattro dal santone era morto da diversi anni perché morì nel mille settecentocinquantasette Ok dopo l'antigene dico io non ho trovato una la stampa degna di essere proiettata però vi faccio vedere questi due bellissimi esemplari il di dei due grammi di libri che a mio avviso sono al ai primordi della storiografia istituzionali in Francia questo che vedete proiettato cioè L'Histoire giù governano della fronte eccetera e l'altro ecco quindi e le tabla Frosio che è la prima ricognizione statistica che utilizza strumenti realistici diciamo di utilizzava le relazioni degli intendenti e quindi è una primavera ricognizione della la storiografia amministrativa una sorta di progenitore di Guido Melis In questa gigantesca opera Boulanger traccia le linee guida del metodo storico istituzionale da lì da quel rapporto simbiotico che gli aveva magistralmente designato tra Istituzioni Storia della mia siamo si era snodato il dibattito sulla Storia di Francia Vorrei farvi sentire una chicca molto divertente Di Bolan ritiene che parla a una sua allieva la ma da Mosè il cugino in un'altra lettera sopra l'Histoire Essa metodo che una delizia assoluto e credo che piaceva molto al nostro D'Artagnan Sono stranamente scontento dice Bhutan biglie ve lo confesso e degli storici è di quelli che li leggono capiscono niente né visto né quelli del bene Dirò volentieri che mette ordine negli altri sanno che cos'è la storia In effetti davvero credete signorina che si possa avanzare nella conoscenza Quando si sappia a memoria la data di qualche avvenimento i nomi dei principi dei loro ministri e dei loro generali o delle loro amanti Se si ignorano le ragioni delle loro azioni e delle loro decisioni di governo il se non ci si stupisce del genio del se Delle opinioni dei costumi e delle idee dominanti degli uomini veramente pensate che si possa fare storie con le date con i nomi dei principi eccetera e ancor più chiaramente poco dopo Chi mai conoscere alle cause e i motivi di tutte le istituzioni umane se non attraverso la storia Sulla scia di questo dibattito sinceri un libro molto importante e venne poco noto il famoso a Brescia e cronologiche dell'Histoire d'Alfonso del Presidente Lasciato da John von sua e non e non che era nato nel mille seicentottantacinque sarebbe morto nel mille settecentosettanta lascio con questa un'opera che ebbe una larghissima diffusione ai suoi tempi un bestseller Come lo definirebbe Darnton E non era un magistrato importante era presidente Divenne consigliere poi presidente a morti e della Chambre de son tetto il Parlamento di Parigi e Voltaire scrisse di lui che era il solo che aveva insegnato ai francesi la loro storia Fu un manuale diffuso in tutte le università e soprattutto per coloro i quali intera prendevano le professioni legali E lo stesso Dario Johnson ed ebbe parole molto lusinghiere nei confronti del Presidente e nove ve lo faccio vedere il presidente e la qua queste e l'avvio di un po'è questo presidente e nove Dai Johnson disse un'altra cosa molto simpatica che piacerà molto a Guido Melis disse Che e non questo signore era un magistrato atipico cito tra virgolette le parole sue che non aveva la boria tipica dei togati ed era un buon giudice pure senza vere una perfetta conoscenza delle leggi il pensiero vola naturalmente al famoso giudice Bray tua di raccontato dal da dal grande fabbrica che tirava a dati le le sentenze ed era il migliore giudice del suo tempo Alcuni anni più tardi dopo che questo libro sia consolidato certamente tra le fonti di di e non vi erano personaggi molto importanti che possono essere considerati a loro volta come dei prodromi della storia delle istituzioni in Francia come mezzo e come il perda niente lo stesso giubbotto Un un altro intellettuale un altro storico importante Gautier di Siberia nato nel mille settecentotrentacinque morto nel mille settecentonovantotto Nelle sue variazioni della monastico della monaci famoso alza da un suo Governo non politiche simile mite Tracciò un solco sulla base delle opere precedenti cioè soprattutto di Bull ampi e di cui sia a Boulanger sia ai non manifesta in maniera esplicita il suo debito di riconoscenza Detto questa quest'opera di Siberia viene vi sono molte cose interessanti ma in sintesi ve n'è una in particolare che tutelerà chiude E ed è questa dice Go Tiezzi Berkel la storia delle istituzioni deve fare luce cito tra virgolette sul Maneggio degli affari mi veniva in mente quando Guido Melis ha raccontato La la illa illa bianche bisogna raccontare nei Consigli dei ministri nelle nelle nei consessi istituzionali de bisogna far luce sul Maneggio degli affari mani Montesa fare dice Go Tizzy Beck E sul modo in cui governanti nei quali egli inserisce anche i magistrati Notazione non di poco conto Il conducono la loro azione politica in tal modo la storia delle istituzioni dice Goggi può servire tanto al subito comune l'uomo previdente Per reperire i precetti della morale della politica Con gli uomini di governo per mostrare il cammino della virtù E insegnare l'arte di Contursi in modo sicuro tra gli uomini questa è un'evidente citazione Machiavelli Ana occulta molto importante perché nella storia delle istituzioni francesi la presenza di Machiavelli e questa è una notazione che completa In qualche modo il quadro delineato da Anna Maria Battista che di questo non aveva tanto parlato ma anche la storia delle istituzioni soprattutto la storia delle istituzioni lo disciplina così importante in quel Paese per i motivi che ho cercato di di sintetizzare A una fortissima impronta Machiavelli hanno Mi avvio alla ultima parte del del mio discorso mo'cercando di mostrare come sulla base di questa precedente Esperienza Otto e Novecento che possono essere considerati come giganti sulle spalle di giganti in procedono a una piovra ancora più raffinata con strumenti molto più incisivi Delineazione della storia delle istituzioni In questo percorso incontriamo i più bei nomi della cultura francese ed europea dell'Ottocento Da François Cheney Angiuli Michel lei ad Ovest conta a Emile Durkheim scelto Apposta questi nomi non a caso perché ho voluto mostrare come tanto il diritto quanto la storia alla storiografia Con Michelin diritto congenita la storiografia comici le e la sociologia con compie soprattutto con di Horkheimer sono state fortemente influenzate dalla passione per la storia delle istituzioni Voglio qui fare soltanto un piccolo flash rappresentativo Non soltanto di quel bellissimo straordinario libro che tutti conosciamo abbiamo amato di giocando sul metodo sociologico ma soprattutto sul libro molto meno noto ma molto più poderoso Che non a caso Bourdieu considerava il capolavoro giustamente a giusto titolo Pierre Bourdieu lo considerava Il capolavoro di di Horkheimer che le le indicazioni pedagogiche on fosse un libro che è stato tradotto dalla bonomia unire gli Diversity presso qualche anno fa Che un capolavoro assoluto di Storia delle istituzioni Storia delle istituzioni pedagogiche ma non solo pedagogico perché attraverso la storia alle istituzioni pedagogiche Di Horkheimer traccia il senso della storia delle istituzioni nazionali proprio scendendo dentro quella dimensione mentale di cui parlavo all'inizio Erano tracciate così quelle che lo stesso Pier bugie A definito le strutture di pre comprensione cioè quelle dimensioni che fanno sì che le persone pensino ciò che pensano E su questo fondamento che si innestano gli studi più significativi che nel corso del Novecento hanno segnato da nuova storiografia transalpina nel segnalerò qui soltanto alcun iter i più significativi Eppure sull'alta foto del parco interno Andiamo avanti ecco qua In questa dimensione incontriamo alcuni studiosi qualcuno noto altri meno noti in Italia di grandissima importanza il primo è quello meno noto ma a mio avviso un genio assoluto Decidano di un po'perché Richard Gere poche righe è stato il grande storico dell'amministrazione provinciale in Francia il suo volume Uscito nel mille novecentodue pensate leso Finsiel qualche o debba il garage S. messosi ed eserciti diciamo Nashik locale offrono s'alla fine di un moglie nasce è un libro di oltre mille pagine E se avesse il tempo vi racconteremo episodio bellissimo della mia vita diciamo biblioteconomia e archivistica perché dico solo un flash andai a chiedere l'autorizzazione alla Biblioteca Nazionale quando allora stava ancora lì sceglie è una bravissima Archivista una brevissima Il capo bibliotecario che somiglia un poco la nostra Giovanna mi guardo Mi dica mi fece una faccia come vediamo cibo tanto fotocopiare un libro antico onde e io dissi guardi ma è un libro geniale un libro troppo bello e lei mi rispose neppur qua V con silicone divenire ante diciamo incrementa o pensate che siamo diventati intelligente soltanto adesso Sulla scorta di questo straordinario libero ante miliziano potrei dire di di un po'Ferriere un libro di piacerebbe moltissimo a Guido Vi sono stati poi vi è stato tutto un filone di studi di grandissima importanza a ciò che ci facesse dello stato qui nella nella slide Sulle istituzioni monarchiche del Seicento uscito nel mille novecentotrentatré lo stesso anno in cui alzare diede alle stampe la crisi della coscienza europea E poi i due grandi volumi di Gaston Zeller dedicata alle istituzioni della Francia nel Cinquecento Uscito nel quarantotto e nello stesso anno i due poderosi volumi di Rosi Dulce sulla medesimo tema le istituzioni della Francia nel Cinquecento Poi dopo Questo migliore questa questo clima culturale che si appoggiava tra fine Ottocento e inizio Novecento sulla precedente sul precedente il sì viaggi che ho cercato rapidamente di delineare porta finalmente a una sintesi dis una mente sintetica di straordinario valore che possiamo definire senza ombra di Di dubbio il più grande storico delle istituzioni mondiali di tutti i tempi sto parlando di non lo ammonì Ve lo faccio vedere ho trovato una bellissima non poco perché le foto ecco ho trovato una un disegno molto bello a mio avviso di questo volto pensoso Cavato Moni e diceva che una bellissima metafora sempre pensare a quello che piace a Guido Che noi storici siamo come i minatori dobbiamo utilizzare le vesti dei minatori e scendere nelle miniere sport calcio le mani con i documenti ha dedicato tutta la sua vita difendere questa idea alla Moni Vale la pena di dedicare qualche minuto ne ho ancora cinque o sei secondo il mio orologio a alla figura di Moni Nato nel mille novecentosette a Parigi li deceduto si può dire tra le mie braccia nel mille novecentonovantatré morto di un cancro alle ossa che negli ultimi anni lo ha tormentato moltissimo Mounier inizio le sue ricerche di storia istituzionale sotto la guida di pace essa ma subito onde vari contrasti nei confronti del maestro Producendo quindi un primo capolavoro nella sua tesi dottorale Ciulla venalità degli uffici Pubblicata nel mille novecentoquarantasei e poi con una seconda e consolidata edizione nel mille novecentosettantuno Dopo una intensissima produzione saggistica Durata circa un trentennio attività punteggiata dalle organizzazioni di importantissimi congressi internazionali che munie preparava con grande meticolosità oggi non si usa più divano con Ghezzi semplicemente per parlare Monia li preparava in maniera addirittura con delle schede nulle E celeberrimi i di congressi parigini con cui Luigi fece furibonde discute con gli storici sovietici soprattutto scarsa in e Boris porcini of Poiché dopo questa esperienza diede finalmente alle stampe questo suo capolavoro assoluto l'esercizio della Focus su la monaci avverso due volumi il primo nel mille novecento settantaquattro il secondo del mille novecento ottanta Per vastità di orizzonti e metodi innovativi dispiegati genialità di costruzione i due volumi di cui si compone questo opera costituiscono effettivamente la pietra miliare di ogni storico delle istituzioni francese ma oserei dire del pianeta per quanto riguarda le strutture le linee metodologiche di fondo L'esercito y de la France sono un libro folle Apparentemente pieno di ripetizioni che lo sguardo superficiale giudica inutili pleonastico mi in realtà scava con una profondità senza eguali nelle cavità all'atomica e della struttura socio statuale francese Intersecando continuamente il piano delle relazioni sociali con il funzionamento reale delle istituzioni Moglie non si accontentava di descrive il funzionamento formale degli apparati istituzionali quello previsto dalle regole giuridiche pur necessaria Ma puntava gli occhi con una evidente ascendenza Machiavelli Amédée verdiana su quelle che egli stesso definiva le relazioni se effettiva le relazioni effetti Effettive sottesi alla vita pulsante delle istituzioni Non vi è tema che non vi sia trattato e con un'ampiezza e una dovizia di dettagli e di informazioni di ineguagliabile maestria In ogni si compie al più alto livello di integrazione perfetta tra la storia delle istituzioni e la storia così detta ma erroneamente generale Che e ce ne sono oggi nell'università Hanbury Zapata attuale Di persone che Discetti no sulla distinzione surrettizia tra storie generali e storie particolari o settoriali e all'evidenza completamente ignaro di che cosa abbia significato nella storiografia mondiale un'opera come quella dicono la moglie Per rendersene conto basta osservare la commovente ed etica che Mounier volle campeggia assegni incipit del secondo tomo A tutti gli storici ed eruditi il sale della terra senza la cui opera questo tentativo di vista d'insieme e di spiegazione non sarebbe stato possibile il sale della terra Dopo aver tracciato e mi avvio alla conclusione le direttrici fondamentali della Costituzione sociale della Francia nostro siti Edoardo da e Decò E descritto i complesse talvolta bissato i congegni regolatori che la vita istituzionale francese dagli apparati fiscali a quelli militari dagli organi amministrativi alle comunità territoriali Agli strumenti sempre più sofisticati di indagine statistica e persino oggi è un cartografica io ho sempre pensato che la geografia sia la madre di tutte le scienze Tutte le scienze sociali e persino non sociali perché anche la chimica dipende l'agiografia anche la fisica Luogo di territori Quando sono arrivato a Federico secondo mi hanno assegnato una stanza cassa all'Istituto di geografia ho detto io per tredici anni non mi muovo l'acqua Martina quando sto in pensione chi sa che gli ultimi anni non diventi un il sogno di la mia vita di fare il geografo e siccome la geografia è così importante hanno trovato il modo di sopprimerla dalle scuole e mia figlia che è una fuoriclasse in greco e il latino è una ignorandone in geografia perché non la fa E questo è stato da dall'isola di Procida dove si vede il litorale laziale ma ha detto papà Papi cos'è quella la Basilicata Questo è il livello della scuola italiana dopo aver soppresso agiografica Con questa scelta Mondini Risolse un grandissimo problema e guardate che la scelta di fondo di intitolare l'ultimo capitolo di questa colossale opera un processo e qui vengo alla conclusione che mi riaggancia senza volerlo diciamo senza esserci preparati alla conclusione di Mario Ascheri che mi è piaciuta moltissimo L'ultimo capitolo della dell'istituzione la France è dedicato al processo durato trecento anni Cos'è questo processo durato trecento anni è una frase che Mounier per espungendo Da un episodio capitato nel mille settecentosettantaquattro al cancelliere molto Cangini erano purché lo faccia venire ecco qua Cancelliere VQ Che quando il duca della preghiera e questo signore questo signore qui gli andò a chiedere la restituzione dei sigilli come è noto la carica di cancelliere non era restituibilità perché era vita Ma oppure gli rispose avevo fatto guadagnare al re un processo durato trecento anni perché ha avevo eliminato Il potere politico la magistratura e l'uso politico della giustizia il lei lo vuole riprendere in mano questo processo vuole perdere la causa egli e il padrone perdesse la causa secondo la mia interpretazione c'è voluto poi una rivoluzione la rivoluzione francese per cercare di ribaltare il piano o praticamente finito mi resta solo il tempo di accennare ma proprio in un telegramma Agli studi più significativi degli ultimi anni che non sono pochi e non ci sono di minore importanza di studi per esempio saltando quindi più noti di Bien veniste dite male Castaldo di brioches di ricordi è e crine n soprattutto che sono due miti e visti di cambisti forse i due più importanti me di visti mondiali Che hanno dedicato la storia dello Stato delle istituzioni pagine memorabili penso al libro del due mila tredici dirigo di ieri intitolato Pons se e costruire allettato ma fossimo Agliena ci noi continuiamo a discettare Noi li ha visti italiani meridionali in particolare sulla sull'assolutismo Reggio che comincerebbe nel cinque nel fece ma non è vero niente lo Stato cominciata molto prima non mostrano inequivocabilmente questi studi importanti Di crine empirico di ieri di cui segnalo anche un libri importantissimo il Dubois sapone pratiche Fonsetti di occupare uscito a bordo nel novantadue Mi resta solo l'ultimissimo frazione di secondo per farvi vedere sette quello che secondo me è il più importante storico delle istituzioni diventi attuale è questo signore qui Tra l'altro è un mio carissimo amico e si chiama Chuck burino e professore all'Università di la Rochelle e questo signore Tra l'altro una persona geniale simpatica anche come tutte le persone veramente geniali Nella mia vita mi è capitato Di Giovanni poche ma quelle poche hanno avuto tutto una costante nessuno di loro tiene la puzza sotto il naso quando io vedo le persone che ci hanno avuto tutto il dato in men che meno quelli che va al tatto degli studenti o che trattano i colleghi Condemi azione io ho la certezza assiomatica che si tratti del tu scarse le persone di genio sono più sul sempre cordiali e Sfiziose Giacobino ha dato alle stampe Un tratta trattato di storia europea delle istituzioni in due volumi due mila quattro e due mila nove che gli ho solo il tempo di segnalarvi ne parlerò poi nella negli altri iscritti Da questo punto di vista ritengo che sia oggi la voce più significativa nel Panorama Mi resta solo il tempo di segnalare gli studi ovviamente Kharja Guido di de Chambre di Mestre diceva lui Mestre che lo studioso che più ci apparenta a mio avviso a Guido Melis nella panorama francese e soprattutto della meccanismo Michel Tropea perché da giusto pubblicista e filosofo del diritto ha dato alle stampe un libro magnifico di cui ho fatto anche una un lungo saggio recenti voci Quaderni Fiorentini Dedicato alla storia della rivoluzione francese dal punto di vista della giustizia soprattutto e della continuità che la rivoluzione a nei confronti della magistratura Grazie per l'attenzione Grazie grazie davvero a Francesco Di Donato perché per questa bellissima approfondita descrizione della storiografia francese Sono lungo periodo anche una storia appunto molto più lunga della di quanto sia stata quella della storiografia italiana però anche una riflessione ancora una volta appunto seguendo poi quello che Ci ha detto anche Mario Ascheri sulla complessità della dei nostri studi Sulla particolarità anche permesso di francesi nel rapporto con la politica no c'ha fatto che la politica mi sembra molto interessante da un contributo che certamente sarebbe da prendere in considerazione e poi ancora il tema della Storia generale rispetto la storia delle istituzioni quelle queste divisioni che oggi vediamo sempre di meno insomma mi sembra che tornino gli stessi temi e con la stessa alla fine tutti confluì diamo per ora sempre sull'idea che le istituzioni vanno studiate appunto nella loro complessità e nella loro Nella appunto nella attivi nelle particolarità dei casi ma anche nella complessità dei casi quindi grazie ancora Adesso abbiamo Angela De Benedittis Anche Angela De Benedictis con delle slide da proiettare Il tema del suo intervento alle istituzioni nella costituzione del Sacro Romano Impero della nazione tedesca Grazie Allora innanzitutto un ringraziamento a al festeggiato all'onorato E le organizzatrici Per avermi invitato perché anche perché io non sono non ero sono in pensione già dal punto di vista disciplinare Storia delle istituzioni ovvero lo sono un po'tornata molto brevemente io sono stata storica moderna M. stop zero due Come set occorre scientifico disciplinare dalla da quando ho smesso di fare lezione due anni fa sono invece cultore della materia di Storia delle istituzioni oppure e e e E a proposito di uno degli ultimi miti accendi che ha fatto L'amico Francesco De Donato sull'ultimo capitolo del libro di immuni a proposito dell'affare il mutuo Io nel mille novecentonovantadue lo dico perché proprio a che fare con questa questione feci qui a Roma nel corso di una settimana due Concorsi verrà associato nel corso di una settimana sono venuta giù due volte per Il settore Storia delle dottrine delle istituzioni politiche presidente di Commissione Mario D'Addio allora E dopo storia moderna nonno vinto il primo ho vinto il secondo Ma la lezione che scelsi e che preparai nella biblioteca di Aldo Mazza canne a Roma nella casa di via dei Serpenti per fortuna era sulla faremo può e pietrisco questa breve Allora Perché o intitolato questa mia la relazione le istituzioni nella Costituzione per un motivo Banale noto a tutti non esiste in Germania attualmente pensando ha come appunto si studiano le istituzioni Gli studenti delle università tedesche non hanno un insegnamento di Storia delle istituzioni ma si insegnamenti di storia costituzionale tedesca e allora E una cosa una questione molto importante che altrettanto nota forse banale che lo dica Ma in tutta la storia delle istituzioni nella costituzione del Sacro Romano Impero della Nazione tedesca A parte i primissimi anni cioè partiamo diciamo dalla creazione dalla pace perpetua dalle di Guess Landfrieden E quindi dal Rai scambiarvi arista al camerale dal dal tribunale camerale imperiale Poco dopo come noto poco decenni dopo c'è un evento come è noto che condiziona tutta la storia Della costituzione del Sacro Romano Impero fino alla fine nel mille ottocentosei poi anche la storia successiva Che naturalmente la riforma protestante prima nella dimensione di conflitto fra cattolici e luterani e poi praticamente subito dopo Con i calvinisti peraltro come è noto riconosciuti solo alla fine della guerra dei trent'anni è una dimensione fondamentale che interferisce è presente strutturalmente presente in tutte le vicende Di cui appunto si compone la storia politico istituzionale costituzionale Della del Sacro Romano Impero Allora per parlare di questo io non ho scelto almeno in questa fase di esporre tutto una serie di studi ma o dunque Ecco alza allora qui voi vedete Ho scelto di affrontare la differenza che c'è Accennare ad alcune questioni e poi andare direttamente ad alcune fonti la differenza che c'è fra questa prima edizione di questo importantissimo manuale Di storia giuridica dedicato alla storia costituzionale della Germania nella prima edizione del mille novecentonovanta Fino alla separazione tra Germania Est e Germania no Ovest il muro di Berlino era accaduto l'anno prima ma l'Autore aveva consegnato e prima qualche mese prima e quindi nell'edizione nella prima edizione che è del mille novecentonovanta anche il titolo fino alla divisione della Germania Subito dopo naturalmente escono altre edizioni aumentate che hanno seguito fino a quella ecco fino a questa che lottava uscita nel due mila diciotto In un e scritta e la l'ultimissima scritta questa ultimissima in collaborazione codici Lincar che è uno storico del diritto invece fino ad arrivare a seguire tutte le Trasformazioni Che hanno con poche sono appunto che hanno comportato che sono seguite alla riunificazione della Germania e infatti anche dal punto di vista Del numero delle pagine il volume eh consistentemente aumentato moltissimo E però Lilli inizio è sempre lo stesso E qui stiamo in un lungo periodo estremamente articolato nella struttura nel libro non posso fare vede l'indice perché è lunghissimo Articolato molto articolato parte dalla caduta dell'Impero romano dal primo periodo Franco Ed è una manuale Che è una monografia però contemporaneamente E che è questo l'elemento che mi consente come dire di presentarlo a voi per presentare alcuni problemi Che nel corso degli anni in queste otto edizioni che ha avuto fra il mille novecentonovanta e il due mila diciotto A seguito le novità della storiografia tedesca sul tema delle varie istituzioni Checco compongono il Sacro Romano Impero Seguendo Tutte non solo nell'aggiornamento bibliografico ma seguendo anche se in sintesi nella trattazione dei vari capitoli e dei vari faraglione affini tutte le novità E argomentandole che fra il mille novecentonovanta Dal mille novecentonovanta fino al due mila diciotto E questo non è consueti incisivo nel manuale in genere si aggiorna la bibliografia qui invece c'è un aggiornamento Delle tematiche rispetto a quello che A partire diciamo dagli anni Dal mille novecentonovanta insomma o qualche anno prima non era non faceva parte della novità anche metodologica oltreché tematica degli affetti La storia delle istituzioni nella costituzione del Sacro Romano Impero A partire per esempio dalla prendere in considerazione Tutto ciò che era già noto Macché non era stato descritto in maniera così analitiche presentati in maniera così approfondita come quello che era stato pubblicato poi un anno prima Del di questo manuale La la storia del diritto pubblico primo volume mille seicento mille ottocento del purtroppo compianto Mitelli sto Ulla IST di cui come sappiamo è stata tradotta Per incuria idee della del centro fiorentino per la storia del pensiero giuridico poco poi anche l'edizione italiana Era l'otto da tempo in tutti i manuali precedenti tradizionali di storia costituzionale tedesca che una caratteristica particolare della cultura tedesca non solo giuridica proprio per il problema confessionale era il diritto pubblico nelle università tedesche Ma ecco non era stato così approfondito come appunto Lo ha fatto sto Ulla is e a seguito di questo suo grandioso libro puoi Ricerche successive L'altra questione che era già presente nella storiografia tedesca perché è costitutiva delle istituzioni del Sacro Romano Impero delle diverse istituzioni del Sacro Romano Impero è il problema di privilegi libertà e consuetudini Che oggetto da decenni di molti studi ma soprattutto di uno studioso che Heinz Monda opta noto anche qui in Italia Per via tanti studi naturalmente ma soprattutto perché è stato tradotto già un po'di anni fa in italiano quelle libero scritto insieme e di terreni ma sulla concetto di costituzione E poi un'altra novità che è stata che appunto non era ancora presente dal punto di vista della ricerca approfondita e analitica fino al mille novecentonovanta perché è stato è stata l'opera iniziata da di nuovo da Stone Larissa Nel Max Planck Institut foro pensiero esplicite a Francoforte che lo studio iniziale del problema Delle pur di Tsai or non Grant degli ordinamenti di polizia tema ovviamente già affrontato ma che nella ricerca iniziata da Astor lei disse E proseguita poi insieme a Carla Harper ha comportato l'edizione Di tutte le polizie saio nonché praticamente ormai di quasi tutti i territori o lender tedeschi Che cosa significa questo Sono ormai più di venti volumi l'operazione tutti curati no e l'edizione di questi ordinamenti di polizia voglio ricordare a questo proposito che nel primo volume di carattere generale introduttivo Sul problema Delle polizza io non viene intervenne anche una grande storica moderna italiana e studiosa di storia delle istituzioni come Elena Fasano Guarini Perché queste polizza io Hornung Nordin amenti di polizia Possono essere comparabili pur nella profonda diversità con i bandi generali Per esempio degli Stati italiani cioè e questo fu una cosa che annotò naturalmente che noto Elena Fasano Guarini perché importante il problema Che era un problema già trattato anche in alcune monografie precedenti ma l'edizione di questi testi è significativo perché da una parte come pure gli studi che si basa stanno su queste pubblicazioni di questi integrali di questi fonti da un da un punto di vista fanno mostrano in maniera estremamente chiara intensificata l'attività normativa delle autorità dei territori e il problema della Aubry Cai che cos'è la Aubry kite Nei territori tedeschi in relazione con la autorità imperiale ma anche i conflitti derivanti dell'anno dalla non totale sottomissione dei diversi ceti istituzioni no distende Nel Sacro Romano Impero e dei sudditi anche come Inge mai normanna l'uomo comune Dalle reazioni a questa intensificazione un altro punto di ricerca molto approfondito negli ultimi a partire dal mille novecentonovanta e grazie anche alle suggestioni teoriche e metodologiche di questo libro per queste molto innovativo rispetto a quelli precedenti Il il manuale visto lei se il funzionamento anche questo era noto nei vecchi trattati nei vecchi volumi di storia Costituzionale tedesca del tribunale camerali imperiale Attraverso l'analisi profonda di molti processi e di quello Che I cui atti sono stati anche i debiti e di quello che ha comportato Per l'appunto la storia dei rapporti Fra i dei diversi ceti fra di loro E dei diversi ceppi fra loro e l'autorità imperiale che rimane sempre lì ferma e unità in quanto tale nonostante la profonda diversità politica e confessionale come noto dei I territori a partire dal mille cinquecentocinquantacinque Che cos'altro c'è di nuovo in questi diciotto anni che separano la prima e seconda edizione di cui il Rillo vai tiene conto gli studi su al tu usi uso Io annessa al Tour Youssef Notoriamente già nella storiografia precedente come precursore del federalismo pensiamo alle edizioni anche americani agli studi di Frederick Ma ecco quello che a partire proprio dagli anni novanta in poi anche per le attività della toujours Gesellschaft Che società lo dico in italiano Per la ricerca delle dottrine del diritto dotta ride al plurale del diritto naturale e della storia costituzionale dal sedicesimo al diciottesimo secolo L'attività della il tuo Justine sedici altera Che si è intensificata proprio a partire da allora ha visto per esempio trattare in alcuni convegni che poi sono diventati volumi il problema della sussidiarietà Che anche problema contemporanea naturalmente come problema giuridico e di principio di ordinamento politico nella chiesa nello Stato e nella società Oppure i rapporti fra giurisprudenza teoria politica e che o logica politica Il problema ancora del diritto naturale e del problema costituzionale Sia per per quello che riguarda gli influssi costituzionali sia per quello che riguarda la ricaduta di questi relativi queste relazioni di sulle qui per i confessionali ITA conflittuali naturalmente sulle dottrine del diritto e dello Stato nel sedicesimo dal sedicesimo al diciottesimo spengono in dimensione naturalmente comparativa E ancora l'ultimo convegno di cui sono usciti già qualche anno fa gli atti sul problema rapporto fra diritto Aubry Kai Va l'autorità ha un senso peculiare la Aubry cagnette e la religione nell'età moderna Vorrei ricordare a questo proposito perché gli studi sull'altura Gius Hanno comportato anche sviluppi molti sviluppi in Italia molti studiosi che hanno partecipato a questi convegni e hanno prodotto saggi di cui Dole scusate il Rillo marito avviamenti tiene conto per quello che hanno portato di nuovo C'è anche un lessico di Artusi sul uscito in edizione prima tedesca e poi tradotto anche in italiano Voglio ricordare proprio perché siamo in questa sede Diciamo del Parlamento in generale anche il sequel per un ramo che l'interesse Dio annessa al toujours è stato un interesse italiano a partire dalla da come ne parlò nell'Ottocento otto fondi arche quindi apro a partire dal problema del del del corporativismo corporativismo ma in senso diciamo positivo e la traduzione italiana Fatta subito dopo la guerra per le edizioni di un'Audi di Antonio Giolitti Fondamentale ancora oggi secondo me la lettura della prefazione di Antonio Giolitti al al volume di TIR che sua il toujours e qualcosa estremamente significativo che sia per la storia politica Dell'Italia anche attuale può suggerire riflessioni e e anche per quello che dice a livello proprio storiografico Quello di cui tiene presente De tiene conto Grillo manette e anche naturalmente qualche cosa che incorporato ormai da qualche decennio nella cultura della storia costituzionale e quindi delle istituzioni del Sacro Romano Impero tedesco Che che sono appunto in Geschichte lì che crude griffe cioè I volumi Della Dei concetti storici fondamentali opera naturalmente seguita dico naturalmente perché noto per tutti i dibattiti che sono stati condotti anche in Germania e qui c'è qualcuno come Marco Meriggi che è stato uno dei protagonisti già anni fa di questi dibattiti sulla produzione sulla figura E sulla collocazione discussa di Otto Brunner no E insieme a Berna il ponte inizio voi la la l'operazione editoriale culturale questo enorme monumento della storia costrittive la dei concetti storici fondamentali e dell'uso delle fonti e naturalmente a proposito delle questioni Di cui parlava Mario Ascheri e vorrei ricordare cioè vorrei ricordare lo ricordo perché io me ne sono già occupata ma vorrei rendere noto a chi non lo sapesse Di un libro uscito un annetto fa di una giovane bravissima studiosa Italiana che Storia delle dottrine politiche come ambito come dire in tipico disciplinare Che si chiama Isabella consolati e per il Mulino ha pubblicato un libro veramente molto bello e di grandissima profondità che dedicato a Otto Brunner e quella che in Germania chiamano visse certi ciste cioè la Storia della Scienza in relazione al Periodo i problemi del Periodo Che ha un titolo estremamente significativo dominare tempi inquieti per quello che appunto il problema Otto Brunner Allora L'altro aspetto lo è forse il più nuovo di cui tiene conto Già appunto a partire dalla soprattutto dalla terza edizione il volume di Rillo Waite è una dimensione questa veramente più nuova Negli studi Anche se evidentissima nelle fonti che prende in considerazione cioè la per rilevanza costituzionale degli atti di comunicazione simbolica Come per esempio i rituali di investiture feudali i giuramenti di incoronazione quindi tutto quello che ha a che fare con RAI Stargard Con appunto le investiture feudali anche con i rituali del Reich scanner garitte una protagonista di questi studi con tanti altri ma è stata la prima che gli ha iniziati e che poi ha portato avanti e continua a portare avanti questi studi Barbara store Berg Rilling perché anche lei mi frequentante né i punti né Nanni molto passati l'Istituto storico italo germanico di Trento in cui il primo volume Molto significativo si intitolava I si intitola devastata ALS macine lo Stato come macchina questo pool sul primo tema ma poi come dire Procedendo no A attraverso anche questa metafora ad altre metafore a studiato irrituali questi rituali Perché come lei scrive in alcuni saggi irrituali non solo dicono qualcosa ma fanno qualcosa Perché scrive in un saggio in particolare ma lo ripete in altri nella storia europea della prima età moderna è vi sono nei numerosissimi rituali che riguardano il problema del governo dell'amministrazione Tanto nelle monarchie qui si va oltre la Germania quanto nelle repubbliche e come repubbliche non s'intendono solo gli Stati indipendenti Questo ha a che fare con il problema del repubblicanesimo Come appunto le incoronazioni i mutamenti anche negli ingressi dei vari consigli nelle amministrazioni cittadine quelle che come dirò brevemente fra poco sì auto descriveva hanno e si auto comporre comprendevano tutte non solo le città imperiali Che erano immediatamente soggette all'imperatore come è noto ma anche le città libere e quindi avevano uno stato diverso come repubbliche E vi farò vedere adesso Res pubblica col Mesis res pubblica avventore attende Perché la Repubblica è la politica e il modo di governare Il rapporto fra la civitas e la rete Ogni Civitas è una res pubblica imperfetta Imperfetta ma esistono anche le repubbliche imperfette Allora Quindi questo è il problema in cui perché tutto questo importante anche il problema dei rituali perché in questi rituali a tutti i livelli sia livelli imperiale che di investiture feudali e naturalmente La Germania del Sacro Romano Impero era piena di fare di ma sappiamo adesso anche l'Italia chiara gli stati tagliati techno pieni di feudi Erano al cuore di un sistema interrelate toh di contratti di governo il problema dei contratti di governo è fondamentale nelle relazioni fra le varie Devo inventate domani intero come all'interno delle varie città nei vari livelli di governo aristocratico e Dell'uomo comune a rappresentati ed è fondamentale come lo è anche quanti Cinque come lo è anche il problema cui alludeva prima di Mario Ascheri del consenso allora se noi leggiamo queste fonti Allora questa una allora in questo tipo di attenzione alla problema del simbolo della metafora i frontespizi sono delle fonti importantissime Frontespizi che naturalmente tengono conto e fanno propria la lezione e la scienza che deriva dai primi liberi di emblemi fra cui com'è noto cioè anzi il primo in assoluto è quello di Alciato E qui l'emblematica no E fondamentale perché rappresenta la realtà questo frontespizio costruito in maniera estremamente significativa è il frontespizio di un di un'opera un libretto non sono trattati dedicato alla riforma della città di Francoforte Del mille cinquecento settantotto E quindi c'è il testo della riforma e si parla di Repubblica Francoforte insiste l'Autore di questi diciamo l'ideatore Di questo frontespizio egli era uno studiato anche tra l'altro da da sto con la S Philippe l'onice Vissuto fra il mille cinquecento trentadue mille cinquecentonovantanove che era insegnante ginnasiale rettore storico evangelico teologo pedagogo e ha via Nuova appunto storico oltre che anche Fare cioè Conduttore scusate non mi chiedo a no Una chiesa insomma no allora su questa scorta della res pubblica Di Francoforte ce ne sono tante vengono scritte poi nel primo Seicento numerose opere Questo sono un libro di insegne In cui ci sono le varie rappresentazioni delle varie virtù che sono riportate pure nel frontespizio di cui e autore questo l'onice al se vedete sono la Socìetas La sorgente è la l'autorità materna positiva anche in senso politico E la Caritas che è fondamentale naturalmente Nel problema dell'amministrazione del Governo e la Minerva che simboleggia la scienza è anche presente nella Repubblica sono opere di Albini scritte a del ministra ante repubbliche razione libri Tressa Del mille seicentoquindici queste son le consuetudini di Lubecca dove si parla di Stato userei pubblica è Il senso molte etnie cioè e di costi tutti io In senso specifico ora qui ovviamente leggendo queste fonti bisogna leggere il neo eletti in peeling lettino e anche il tedesco cinque seicentesco scritto in caratteri gotici ed entro queste opere però e sottolineo questo aspetto non posso andare dentro Quello che noi di cui abbiamo parlato anche ieri di cui parla Guido e per questo ho voluto sottolineare Questo aspetto non è solo la descrizione dell'a funzionamento della res pubblica per i delle varie scoop Ma è anche il modo in cui questo funzionamento Nell'amministrazione concreta scritta Polita pratichi già i giuristi è pensabile e indescrivibile cioè attraverso una discussione di quelli che sono i ormai erano i classici da un certo punto di vista del pensiero politico jumbo denti Lippi ceo cioè questi tutti Hippo Di storia di un'istituzione comunale res pubblica imperfetta cittadina Non è che è separata cioè incorpora Non l'ho l'ho fatto ho fatto una cosa ma non l'ho fatto in tempo a vedere incorpora La storia del pensiero politico perché è una discussione aperta su questi temi riguarda il problema dello Stato misto è una comparazione con le città italiane Affronta il problema si del dominio del dominato Us ma anche della iuris Tizio perché sono in relazione l'uno non esclude l'altro Parla del problema della liceità di disputare della potestas Della prima di tutto potestatis E dice che si può fare Si può fare come problema da discutere parla del diritto della città delle conversione scadere un pubblicato cioè nell'abitazione di Stato e a che fare ben prima tra l'altro che si parli di machiavellismo in Germania anche nelle ultime opere che loro come dire lo lo lui rinvia hanno al tardo Seicento in realtà Machiavelli veniva utilizzato eccitato fin dagli inizi del Seicento E non come scrivono con Baudelaire in Machiavelli previamente tutti gli antichi Aristotele sono fonti eccetera eccetera e si parla di Lube della Repubblica di Lubecca di Norimberga augusta Lucca ispirerà e con tutte le non sono comparabili con le altre città italiane allora vengo alla fine perché ho voluto esporvi spero in maniera sufficientemente chiara questi problemi primo perché in queste fonti in questi testi che noi dobbiamo studiare siamo di questi problemi io grazie al fatto alla digitale Sammlung della Bayerische Istat biblioteche ne sto leggendo ormai da anni molti Direttamente Non avrei potuto farlo Andando serpenti il tre biblioteche e perché innanzitutto in questi testi in queste descrizioni abbiamo questa non separazione fra il problema del funzionamento delle istituzioni La riflessione politico teologica naturalmente anche su queste questioni quindi tutti quei campi e tutto interconnesso tutto quello che noi oggi qui separiamo disciplinarmente nei discussi Discutiamo lì e tutto interconnesso basta leggere i testi E poi perché anche questo ci porta a discutere probabilmente è una questione secondo me molto importante di un problema storiografico molto presente ma che trascura Soprattutto nella ricezione italiana ma anche quella angloamericana questo aspetto che il problema molto caro anche a Mario del repubblicanesimo città ed è il repubblicanesimo scusate come noto sia attraverso Skinner soprattutto che attraverso poco sintetizzo si identificano noi in questo dibattito anche nelle ultimissime O o convegni che ci sono stati a riguardo E i volumi che ne sono usciti le aree pubbliche solo con gli Stati indipendente Mentre invece c'è un grosso problema storiografica mente sottolineati in maniera rilevantissima già nel mille novecentottantotto da un grande storico tedesco fra inserisci Ling Del repubblicanesimo cittadino Cioè di queste aree pubbliche qua e anche di quelle italiane cioè della città come res pubblica come polizia Come il governo della città Questa è una questione che ci consente credo di operare vi una comparazione che per loro era naturale e che noi invece tendiamo a dimenticare è da questo punto di vista quello che noi vediamo in queste opere e proprio una commistione fra le carte Da archivio che naturalmente questi che erano amministratori i giuristi usavano e la storia Su cui costruivano che il tema anche della delle pascolare in territorio altrui che di cui Guido CIA segnato essere importante occuparsi di cui speriamo che si occupi ancora grazie Ancora bellissima excursus Pieno di suggestioni appunto sulla storiografia tedesca temi diversi la contaminazione tra le discipline quindi Totano con gli stessi no dei Poi ai citato anche un volume che si intitola lo Stato come macchina che mi pare che c'è un per il più piccolo si non si poteva fare quello Bene allora veramente dopo questi primi interventi molto molto interessanti davvero Otto piene di suggestioni ci fermiamo solo dieci minuti direi rimanendo tutti qui Più o meno perché altrimenti non riusciamo poi a portare avanti la fine della mattinata graziato Allora la la seconda parte della mattinata Dedicata anche a appunto la comparazione tra discipline allitterazione naturalmente tra le discipline il nostro primo intervento Luca Scuccimarra la Storia delle dottrine politiche e storia delle istituzioni due discipline sorelle con un punto di equilibrio Il nostro Manca manca il Guido prendendo il via per creare l'incidente intorno soprattutto insomma La festeggiata Stesso per Vediamo se Non è nel Ada Due minuti poi approfitta su persone Test No no Contenimento Prescrizioni analizza castrante ma Do la parola a Lucas Cucci Marra Storia delle dottrine politiche storia delle istituzioni due discipline sorelle Grazie allora grazie intanto grazie per l'invito grazie alle organizzatrici per appunto inserito avermi in qualche modo spinto a riflettere su un tema non agevole Anche il fascicolo uso per sotto alcuni aspetti come emerso già da alcune battute che sono state fatte Tra ieri oggi partire da una una battuta Di Di ieri di Mario di Mario Caravale allora perché è il tema ci ci riporta in qualche modo alla nostra non si sente Ci riporta in qualche modo a quella potremmo chiamare la nostra comune narrazione delle origini E in particolare ad un passaggio quasi mitologico che è stato non a caso evocato ieri proprio da da Mario Caravale E cioè la istituzione nell'anno di grazia no mille novecentoventiquattro venticinque presso la facoltà di giurisprudenza della Sapienza di Roma Diremo di un insegnamento chiamato storia delle Istituzioni e delle dottrine politiche Per iniziativa Di un signore che si chiama Gaetano Mosca Arrivato da poco a Roma dopo una lunga carriera E Mosca Avrebbe spiegato i motivi che lo avevano spinto a a proporre un insegnamento di questo tipo E in un volume uscito qualche anno dopo nel trentadue la prima edizione se non ricordo male e coloro che studiano queste cose dicono essere un fedele resoconto dei contenuti delle sue lezioni volume che s'intitolava appunto in una prima edizione Storia delle istituzioni e delle dottrine politiche l'anno dopo viene ripubblicato e diventa Storia delle dottrine politiche Proprio a rimarcare quel passaggio in cui faceva cenno ieri Mario Caravale Che aveva avuto un pregresso per coloro che amano queste cose nella prima libera docenza Prodotta appunto dalla istituzione quest'insegnamento perché nella prima libera dei cioè docenza presa se non ricordo male vinta proprio da de Mattei Si era già verificato l'inversione tra i due termini cioè la storia dell'istituzione delle dottrine era diventata storia delle dottrine e delle istituzioni Poli quindi assegnare un passaggio che fin dall'inizio appariva complicato Allora che che cosa che cosa ci dice oggi a distanza innanzi anni l'istituzione di questo insegnamento de intanto ci dice dell'interesse che uno dei padri della scienza politica come Gaetano Mosca aveva aperto La ricerca storico politico Ma ci dice anche molto dell'interpretazione che uno dei padri della scienza politica contemporanea come Gaetano Mosca dava a questo tipo di Di ricerca I ovviamente tutti noi sappiamo L'impianto teorico in cui Mosca Colloca le sue riflessioni in quegli anni Quello che ci interessa la protesta metodologico a distanza di di molto tempo rimarcare il fatto che per Mosca non poteva esistere Storia delle dottrine politiche senza la storia delle istituzioni Perché per lui avrebbe significato dire di poter riflettere storicamente sulla dinamica del pensiero senza tenere conto di quello che lui chiamava i fatti Che proprio nella storia delle istituzioni così come la concepisce Luís Trovavano la loro massima articolazione Istituzionale C'è un passo del primo capitolo di quelle dispense poi divenuto il suo manuale di storia di dottrine politiche inclusi Spiega bene questa cosa Parlando di una reciproca azione del pensiero sul fatto politico E di questo cioè del fatto politico sul pensiero E questo aggiunge spiega perché impossibile studiare la storia delle dottrine politiche Senza studiare contemporaneamente quella delle istituzioni politiche Giacché non possiamo bene conoscere una data dottrina senza tenere conto del tipo di organizzazione politica alla quale essa si riferisce sia per difenderla che per combatterlo In altre parole senza la nozione esatta dell'organizzazione politica in una data epoca e di un dato popolo risulta assai male agevole di acquistare una nozione esatta di quelle dottrine che in quell'epoca presso quel popolo sono state formulate Questa è la sua idea Nel suo beh libero Sulla storia delle istituzioni Guido Guido Melis ovviamente dedica Un riferimento a questo passaggio ormai quasi mitologico all'inizio Definendo la composizione di questo tipo di di approccio mista forse persino ibrida Cito letteralmente e dialogando a distanza Con Francesco Bonini Parla di un tipo di indagine che si colloca a metà strada tra la storia delle idee della politica e dello Stato come istituzione suprema Però dalla leggendo appunto Quel capitolo del volume di di bitume ellisse mi sono fatto l'idea che appunto per lui si tratti di un passaggio rilevante io a livello accademico istituzionale che a livello epistemologico Perché importante retrospettivamente soprattutto come mitologico punto d'inizio di un processo di istituzionalizzazione Di una nuova disciplina sarebbe divenuta la storia delle istituzioni politiche peraltro sarebbe bingo molti decenni dopo addirittura alla fine degli anni sessanta Per la storia Tripoli divi tempi sarebbe sono stati Più veloci e interrati negli anni Venti insegnami trenta già si avvia a questa vicenda Accademico istituzionale Devo dire che riguardando rileggendo per preparare questo Breve intervento gli studi di colleghi che si sono occupati di ricostruire questa vicenda dall'altro versante del crinale cioè da dal punto di vista della storia delle dottrine politiche nella nascente sarà inutile politica fra questi Cita in particolare Saffo Testoni Binetti che ha scritto diversi Lavori su questo ecco ho potuto in qualche modo ritrovare la stessa convinzione Cioè che si sia trattato di un passaggio rilevante anche simbolicamente come punto di partenza per la formalizzazione universitari accademica Di quelle che si sarebbero imposte come due nuove materia Ecco Perché in effetti è vero che nel momento in cui Mosca interviene con il suo testo su questo tema La Storia delle dottrine politiche anche se non esistente come materia universitaria rappresentava già Un un tipo di approccio molto consolidato perché molto sviluppato in particolare in Francia Tra gli elementi di interesse che retrospettivamente decisione questo passaggio cioè il fatto che in Italia un dibattito sulle dottrine nasca prima nel pensiero economico che nel pensiero politico Sono gli storici del pensiero economico che per primi si interrogano su che cosa sia una dottrina Confrontandosi con La consolidata tradizione Francese Dopodiché questo transita anche nell'ambito degli studi politici e i come ci dicono i colleghi che si sono occupati di queste cose nel momento in cui interviene Mosca con la sua propria interpretazione di questa disciplina Ibrida in realtà c'erano un fiorente dibattito anche vivace su su sulla composizione con sull'approccio metodologico epistemologico dovrà essere alla base di questo tipo di studi un un dibattito in cui una delle voci centrali sana quella di un altro autorevole esponente la cultura dell'epoca Benedetto Croce Perché Benedetto Croce nel mille novecentoventiquattro pubblica delle notarile che intitola per la storia della filosofia politica in cui dice quello che lui pensa di certe storie guazzabuglio in cui tutto si mescola e niente si distingue Proponendo la propria versione di questi studi storici sul pensiero politico la storia quella che si sarebbe avviata ad essere chiamata Storia dottrine politiche per Croce può essere solo storia della filosofia politica Perché è solo nella filosofia politica che si trova il vero pensiero sulla politica tutto il resto cade Il resto a cui Mosca invece pensato Attraverso la sua categoria della formula politica Molto più comporsi Dell'idea che aveva crucci Però devo dire la verità che ripercorrendo questi passaggi a distanza di molti decenni emerge chiaramente che la posizione egemone All'interno di quel dibattito anche negli anni successivi e quella crociata Non quella di Mosca Anzi Mosca rappresenta una voce fuori dal coro E Siccome qualcuno ha proposto dobbiamo vedere nella posizione di Mosca l'espressione di una popolarità Come si può dire storico politica contro quella filosofica incarnata da Croce C'è anche da dire che a testimoniare a prolungare questa posizione antagonista Saranno autori come Beonio Brocchieri avvertire Brocchieri o de Mattei Che è vero che è un allievo di Mosca mano allievo sui generis Che propone una posizione Sì Oggi la definiremmo più attenta Ai fenomeni Di quella di conoscere Ma portata più a polemizzare contro L'eccessiva come dire vincolatività del modello crociano rispetto alle infinite diverse forme di produzione del pensiero Piuttosto che a difendere l'idea di un collegamento con l'universo delle istituzioni E delle forme Poli Quindi anche da questo versante emerge che la posizione di Mosca Rappresenta in qualche modo un unicum in un contesto però ovviamente qui siamo di fronte a quella di Guido Melis si chiamerebbe la preistoria delle nostre delle nostre discipline e las la vera storia inizia qualche decennio dopo nel nel secondo dopoguerra E e per quanto ne so anche sul fronte dal punto di vista dalla storia dottrine politiche è caratterizzata dalle dalle linee di tendenza che Guido a benissimo illustrato nel suo volume E cioè un processo di costruzione di un canone disciplinare E una serie di operazioni di contrasto Di allargamento Guido usa una metafora se non ricordo male pirati campione il galeone E i vascelli Corazzari ecco Sarebbe interessante fare un discorso anche sui luoghi in cui si si sviluppano questi due processi perché la costruzione del canone si fa attraverso la pubblicazione dei manuali Mentre le le operazioni diciamo di di diversione contrasto di allargamento avvengono per lo più attraverso la costruzione di luoghi extra universitari di ricerca E soprattutto attraverso la fondazione di riviste sono le riviste I luoghi in cui emergono queste letture Alternative Io devo dire che ogni volta che rileggo però questa storia ripercorro questa storia Sono colpito dalla Palazzo molto conservatore Della Storia delle dottrine politiche Italia Perché è vero che ogni approccio disciplinare si costruisce la propria genealogia Ma i miei autorevoli colleghi dell'epoca sembravano godesse ero nel rimarcare la vetustà del loro modello di conoscenza Visto che scavalcavano completamente il il momento Mosca chiamiamolo così per ricollegarsi al Risorgimento italiano o ancora alla cultura pre risorgimentale fino arrivare A coloro che tutto sommato la formula della dottrina l'avevano inventato cioè i dottrinari francese Diviso In primis Quindi è è è un tipo di approccio davvero Che procede con lo sguardo rivolta passa al passato E e questo lo dimostra anche La definizione del termine dottrina politica che noi troviamo i molti di quei manuali che in quei manuali sarebbero rimasti almeno fino agli anni Novanta del Novecento che cos'è una dottrina politica è una concezione sistematica della politica Finalizzata all'attività pratica Che è una Piccolissimo correzione del modello In qualche modo fatto proprio anche tra i seguaci Di Croce Questa è la stessa E la stessa definizione che innocui Michel da dei termini dottrine politiche nella prima lezione del corso di Storia delle dottrine politiche che tiene alla Sorbona negli ultimi anni dell'Ottocento E se ne potrebbero trovare le radici ancora più più indietro allora Guido nel suo libro racconta benissimo Il momento di grande trasformazione di fervore di rinnovamento che si sviluppa anche in Italia e non solo in Italia perché agli anni Sessanta C'è nella storia delle istituzioni politiche come ci racconta Luigi e c'è anche nella storia delle dottrine La storia delle dottrine però a un certo punto ha visto entrare in gioco la propria stessa denominazione Perché per i più radicali sostenitori della necessità di uno svecchiamento di quel modello la prima cosa da fare era abbandonare le dottrine Perché le dottrine erano una cornice che vincolava fortemente il discorso conoscitivo riducendo enormemente logge qualità dell'indagine Qualcuno ha usato la metafora della piramide Era come Voler dare una rappresentazione della riflessione sulla politica una certa epoca limitandosi al vertice il tagliando fuori tutto quello che c'era Che c'era sotto Questo spiega per quale motivo da un certo momento in poi in molte università si è cominciato ad affiancare all'insegnamento madre una serie di Insegnamenti variamente denominati dalla storia delle idee politiche alla storia delle culture politica la storia dell'ideologia che in qualche modo vogliono dal punto dalla necessità di questa operazione di svecchiamento Allora C'è un volume che ancora oggi a distanza di molti decenni dalla sua uscita Un volume di di Angelo d'Orsi Che s'intitola ce l'ho qua guida Alla storia del pensiero politico ancora dà conto in maniera a mio giudizio efficace Delle linee portanti di questo processo di svecchiamento nel nel nell'ambito della storia teneva politiche italiana E dorsi scrive scrive questo gli elementi che sembrano contribuire in modo predicò pro dominante al rinnovamento della disciplina parte vanno verso un suo ampliamento territoriale e l'accentuazione della dimensione sociale Indipendentemente dalle etichette è un fatto la dilatazione lo sguardo dello studioso la sua nuova curiosità verso manifestazioni anche minori o minime dell'elaborazione concettuale L'attenzione all'intreccio tra fatti ridere il peculiare riguardo verso la dimensione sociale delle teorie il loro retroterra economico le aperture della politica verso i fenomeni culturali e i ritorni da questi acquisti Sotto l'etichetta disciplinare a partire da questo momento si ricomprendono non solamente le teorie dei grandi pensatori cioè quelle formulazioni originarie espresse in trattati monografie inscritti teoretici perché ad esse si aggiungono le elaborazioni dei cosiddetti minori Magari carenti sul piano dell'organicità ma capaci comunque di far penetrare nel tessuto della società civile un'idea e non basta Del pensiero politico fanno parte a pieno titolo di migrazioni giornalistiche le deformazioni ideologiche esemplificazioni propagandistiche e così via Ma per Dorsi Animare questo momento di rinnovamento disciplinare c'è anche un ritorno a a quel rapporto Stretto tra pensiero infatti che era stato al cuore della proposta metodologica di Mosca sia pure ripensato in modalità molto diverse da quelle Che Mosca aveva aveva scelto E ed ecco secondo D'Orsi Perché la storiografia del pensiero politico A partire appunto dagli anni sessanta Sì preoccupa in qualche modo di coniugare le dottrine politiche vere e proprie con un elemento di specificità collettiva cioè le idee politiche all'interno di un quadro di riferimento socioculturale La storia della cultura dei gruppi intellettuali della produzione culturale in relazione al mercato e alle istituzioni scolastiche accademiche ma anche politico istituzionale L'esame dei movimenti e dei partiti L'indagine del potere Dei gruppi di pressione la disamina delle istituzioni politiche E infine un momento socioeconomico Allora di tutto questo noi troviamo traccia evidente anche nei principali esponenti della tradizione che potremmo definire mainstream della dottrina tra storia dottrina politica italiana del dopoguerra quando Mario Dellepiane Luigi Firpo Nicola Matteucci e Salvo Mastellone Fondano quella che diventerà plauso organico la rivista per eccellenza nella Storia delle dottrine politiche la intitolano il pensiero politico E come sottotitolo stringono Rivista di storia delle idee politiche sociali Francesca correggimi se ricordo male E quando Luigi Filippo Negli anni settanta costruisce grande monumento di sapere storico per la UTET voleva ricostruire lei vicende del pensiero politico dall'antichità fino alla sua contemporaneità la chiama storia delle idee politiche economiche e sociali Forse puntando male le sue carte perché la storia delle idee in quegli anni non godeva di buona stampa Il tradizionale modello di Lord fiorirà History di era oggetto di un attacco fortissimo A livello internazionale E questo forse ci porta aggiunge un altro tassello a questa storia Prima Questura Ascari parlava del le ossessioni delle svolte almeno una va menzionato vengo iscritta la svolta linguistica se ne parlerà anche nel pomeriggio che ha cambiato il anche il modo di fare storia E nel campo della storia il pensiero politico avuto una grande evidenza prima Angela De Benedictis ha citato Skin poco corso agli esponenti rappresenta Scola di Camp e ha citato gli esponenti di quella che considerava l'altra scuole egemone quella della storia concettuale tedesca Che da molti interpreti è considerata parte integrante di quel di quell'orizzonte Ecco che cosa cambia cambia il fatto che dopo aver Persepoli pensato che quello che di importante ci poteva essere a livello così per intellettuale nella vita di una società avvenisse nella testa delle persone improvvisamente Della Porta palestre Non c'è nulla che possa essere pensato nulla di geniale che potrà essere pensato senza avere le parole per dirlo e dunque al centro della riflessione cioè il linguaggio Le parole Le retoriche le modalità di espressione e comunicazione Di quelle che per secoli erano state chiamate idee Il primo problema dello storico scrive poco che consiste nell'identificare il linguaggio o il vocabolario con cui ed entro cui l'Autore agiva E mostrare come funzionasse per via paradigmatica onde prescrivere quanto gli fosse concesso dire I come potesse dire I grandi innovatori di questa storia in questo modello non solo coloro che hanno partorito le idee più brillanti sono coloro che hanno elaborato parole nuove in grado di aprire ambiti nuovi di pensiero e di azione Questo si fa In quegli anni E questo con qualche difficoltà Francesca Provano a fare anche alcuni Alcuni Studiosi italiani ferocemente avversati Dalla storia delle dottrine Main Street Io ricordo degli attacchi agli schinieri Ali italiani insomma accusati quasi di averti ISMU metodologico Cose forse degna di miglior causa Allora Sarebbe interessante cercare di di chiedersi Quanto è rimasto di tutto questo nella materia Qualcuno è davvero cambiato il nostro modo di fare coreografia del pensiero politico sulla base di queste linee di di rinnovamento metodologico Il tema però che forse ci dovremmo porre con con più evidenza è quella questo cambiamento Ancorché in modo contribuito a creare una sinergia tra le nostre due discipline Ha portato gli storici delle dottrina politica del pensiero politico o guardare a guardare con maggiore attenzione Ai loro colleghi Storici delle istituzioni a sentirsi parte di un'unica Comunità impegnata in un lavoro cooperativo o di ricerca Io ho seri dubbi che ciò Che ciò sia accaduto E ovviamente non no studi su cui fare riferimento perché i colleghi che si sono occupati di ricostruire queste vicende non hanno mai affrontato questo aspetto Quindi ho delle idee che sono In qualche modo derivate dalla quello che può valere dalla mia stessa esperienza personale Io mi sono formato come studioso nella prima metà degli anni Novanta insieme a Francesco soldo con cui ieri revoca rievocava Minetti tenti Sandro Guerrieri e molti altri Giovani studiosi all'epoca che oggi sono o sono professori in un dottorato di ricerca alla Sapienza di Roma che potremmo definire di taglio moderatamente multidisciplinare Si intitolava Storia delle dottrine politiche virgola delle istituzioni politiche in filosofia della politica E partecipavamo con cadenza quantomeno mensile ad un ciclo di lezioni che aveva come obiettivo quello di formarci In maniera direi equa Su tutti e tre gli assi prioritari Di questo percorso Dottorato Non ricordo però Di essere stata in qualche modo invitato all'attraversamento di questi Confini Anzi se dovessi dire retrospettivamente ricordo un atteggiamento Garbato ma fermo di vigilanza dei confini Che lo stesso atteggiamento che io avrei trovato anni dopo Da professore Guido ricorda con molto affetto e del suo volume Salvo Mastellone noi tutti abbiamo affetto per per Salvo Mastellone ognuno di noi deve qualcosa Però io ricordo anche che quando portai il mio libro su brumaio a a a Salvo Mastellone Salvo Mastellone con tutto l'affetto che mi riservava propri guardo all'indice mi guarda mi disse ma questa è storia delle istituzioni Con sconcerto Adesso anche Scuccimarra si mette a fare storia delle istituzioni Queste è è un po'la il contesto in cui non ci moderato Poi ovviamente c'erano le eccezioni c'erano studiosi che nella loro stessa esperienza personale testimoniavano la necessità di quell'attraversamento io non ricordo ricordare rapidissimamente tre uno e Nicola Matteucci Io non ho mai conosciuto personalmente Però in quegli anni la lettura dei dei suoi studi sulla storia e costituzionalismo sono stati importanti perché chi sapeva leggere quegli studi ci leggeva dentro un caveat E cioè guardateli dagli autori troppo astratti gli autori che ci interessano sono quelli che aprono spazi di azione individuale e collettivo E questo in qualche modo è anche quello che ha portato Martinucci poi affondare di Rosaria politica perché se voi vi rileggetevi editoriale del primo numero lo dice chiaramente basta con questo filologi si mostra Andiamo a vedere quanto i concetti possano cambiare il modo di vivere di esperire delle persone Questo è quello che ci interessa in seconda e Pierangelo schiera ovviamente Perché a Piero io debbo questo caso ho avuto la fortuna non solo riconoscere anche di di avere modo di collaborare con lui ma A Piero deve oltre al mio innamoramento per quello che lui chiama la storia costituzionale la tedesca che quelle di cui ci ha parlato Angela De Benedictis ma che questa sua Impressionante capacità di rimettere in movimento quello che Angela diceva a me sembra bloccato Facendo saltare tutti gli schemi Ripensare alle categorie Il nome di una circolarità Che dalla dimensione del pensiero arriva fino alla costruzione delle forme istituzionali e Piero da ultimo provocatoriamente come lui sa fare In più occasioni ha detto che dottrine istituzioni sono solo due nomi della stessa cosa Lo ha detto maniera molto radicale io ce l'ho ma sono segnala qualche parte in un'intervista che ha rilasciato in occasione del Dell'anniversario della morte tragica di di Roberto Ruffilli il suo gemello Beh certo punto dice Roberto era un professore di Storia delle istituzioni politiche io di Storia delle dottrine politiche nomi diversi ma è la stessa cosa Dottrine istituzioni insieme fanno la politica E se vi andate a guardare l'introduzione al primo volume dei suoi profili di Storia costituzionale pubblica da Morcelliana questa cosa la dice in maniera più articolata La politica ha potuto specificarsi come scoperta o invenzione di uomini in Occidente grazie alla modulazione integrata che ha saputo gestire di due grandi campi di azione collettiva delle istituzioni e delle dottrine la modulazione integrale Da una parte reti stabili di organizzazione delle azioni umane individuali e di gruppo volte all'instaurazione ma soprattutto al mantenimento di espansione di forme condivise di convivenza Dall'altra riti stabili di comunicazione fra gli uomini e i gruppi umani Come pure fra le generazioni allo scopo di ricercare giustificare legittimare trasmette l'informazione conoscenza intorno a quelle stesse forze Questo Significa Peschiera studiare la politica da un punto di vista sto L'ultimo nome che vorrei fare è quello di Roberto Martucci perché Roberto Martucci è quello che con le carte mi ci ha fatto lavorare Guido ovviamente sono carte Di storia costituzionale ma fare così interrogato Martucci è piena di voci di dentro ce ne sono fin troppo Io ricordo giorni e notti passate sui memoir della rivoluzione sul monitor su su sulle Arci parlamentare ricorda una serata posto seminario con basco In cui mi passò istantaneamente l'appetito alla domanda di basco ma secondo lei barra nelle sue memorie dice la verità Ce n'è appunto Di chi tacitare inedite tacitare per sempre Qualunque giovane Qualunque giovane studioso Però le davvero ho capito che cosa poteva significare modulare il i propri registri storiografici E in quanto anche un'esperienza concreta del modo di lavorare chi altri poteva essere utile a chiarirsi le proviene concerto Francesco lo sa perché ha assistito a qualcuno di questi duetti c'erano dei punti Su cui il dissenso non era superabile la questione del suffragio censita Che c'era una divisione metodologica io guardavo ai principi alla base delle regole elettorali lui guardava i dati villa della concreta partecipazione al voto e diceva Ovviamente la il la la le elezioni del del primo biennio rivoluzionario vedono la stessa partecipazione di quelli giacobine quindi il il non c'è differenza non si può parlare di svolta censita nella rivoluzione francese perché sempre quelli sono Che porta è evidente che qui entra in gioco lo specifico disciplina Però per il resto è stato appunto un'esperienza entusiasmante di circolazione idee di messa in comune di modelli interpretativi Che poi ha trovato insomma in qualche modo il suo compimento aggiornare di storia costituzionale che è nata da questa scommessa riusciamo a farlo Stare insieme in uno stesso contesto storici delle istituzioni storici del diritto storici del pensiero politico e udite udite giuristi costituzionalisti comparatistico Ecco siamo arrivati al numero del ventennale quindi posso dire che che la scommessa da questo punto di vista è riuscita Allora Guido concludo Io mi rendo conto perfettamente che il mio modo il mio approccio alla storia delle istituzioni ha trovato come punto di mediazione la storia costituzionale Che che che è la variante forse Che tu ami meno di quella possibile contesto di Di di studi Però credo che la storia costituzionale che è uno straordinario momento una straordinaria dimensione di di di di sovrapposizioni di intersezione di rimescolamento Di necessaria interdisciplinarietà e quindi sono contento di averlo insegnato e son contento di averci lavorato per per tanti anni Al di là di questo io mi ritrovo perfettamente l'impianto generale della tua ricostruzione anche se tu parti dall'altro dall'altro versante sulle linee di lungo periodo che ai evidenziavano alto volume e soprattutto nella tuo invito finale Che ha mi ha ricordato il titolo dell'ultimo lavoro di di Napoleoni cercate ancora Cercate ancora C'è qualcosa di più che possiamo fare Siamo di fronte ad un momento Che ci chiaro ha delle responsabilità particolari Abbiamo vissuto delle dinamiche politiche non solo politiche che hanno Fatto saltare tutte le nostre certezze consolidate e allora bisogna approfittare di questa occasione per poter con un supplemento di di riflessione Guido insiste molto sull'aspetto dello spazio Perché quello che abbiamo visto negli ultimi anni ha fatto saltare né i due sistemi come si vuol dire binari su cui avevamo costruito un intero sapere e cioè la distinzione pubblico-privato il quella interno esterno applicata ai confini statuali E quindi ci invita a provare a pensare in chiave Transnazionale Questo tipo di studi però leggendo il tuo libro che mi mi è saltata all'occhio che ne dobbiamo anche tornare a parlare di tempo Perché a più riprese nel tuo libro emerge questo problema qual è il regime di storicità della storia dell'istituzione Che la rappresentazione del tempo anima questo tipo di studi Quanto c'è di passato di presente e di futuro In quella Allora abbiamo di fronte credo la necessità di ripensare proprio complessivamente il frame la cornice categoriale con cui noi abbiamo dato forma all'agire Politico Nel corso degli ultimi degli ultimi decenni provando a forza ripensare In una chiave aggiornata Proprio questa idea Quella di liberarci delle forme categoriali troppo rigide E e far riemergere questa la fluidità questa Di questa dimensione Indagando Guido parla sempre della zona grigia indagando in questo caso la la zona grigia in cui le idee si fanno prassi agire in comune e poi forme di organizzazione collettiva cioè istituzione Marra nastro rare qualcosa una perfetta ricostruzione di un percorso i due discipline appunto in parte parallela e a te che si intersecano anche attraverso appunto i maestri Alcune figure che poi ci aiutano a riflettere anche la necessità sempre di ripensare di aggiornarsi anche a dispetto appunto A quello che accade intorno e all'evoluzione insomma della Società del pensiero situazioni di tutto quanto quindi grazie ancora adesso non so se Marcello Clary sa più urgenza no possiamo allora andiamo secondo l'ordine quindi Bernardo Sordi Grazie Sala buongiorno Allora Bernardo sordi Storia del diritto e storia delle istituzioni una necessaria convergenza grazie al signor Mario E ma intanto un ringraziamento ringraziamento per questa bella occasione Di riflessione comune a largo raggio non chiusa all'interno di un piccolo sentiero disciplinare e grazie anche per il piacere di riprendere in mano un programma di convegno cartaceo insomma ecco è un segnale che vedo Come una ripartenza insomma un segno è sicuramente positivo e che forse ci ci apre delle prospettive migliori rispetto a quelle degli ultimi inizia Con poco mi ha fatto Luca prima di me anch'io vorrei fare Un un brevissimo disclaimer cioè come s'è capito dalla relazione di Lucca a una certa insofferenza per le partizioni disciplinari ed è un po'devo dire anche la mia Conto arriva Lezza il mio modo di affrontare questi problemi cioè vedere partizione disciplinari più come un una necessità diciamo delle nostre tabelle ministeriali che poi serbo alla governare i nostri corsi di laurea più che di fondate esigenze metodologiche negli anni da parafrasare un volumetto forse l'ultimo di Chuck le Goff un volumetto Celebre che forse un ponte il suo testamento spirituale cioè mi sembra ci sia sempre da chiedersi se Fortini tremante coppelle in senso sia all'antrace cioè se davvero si deve o i spezzettare diciamo questo nostro sapere in tanti piccoli rivoli Tempo appunto il tema che Gianluca ha iniziato affrontare ecco nel caso mio specifico cioè quello del rapporto fra storia del diritto delle istituzioni politiche c'è poi un altro dato diciamo evidente cioè che il confine è un confine molto sottile specialmente se lo storico del diritto si occupa di storia del diritto pubblico oggi Storia del diritto amministrativo del diritto costituzionale insomma nel senso ampio ma lo stesso parrebbe anche devo dire Per lo storico del diritto privato alle prese con la codificazione o con la giurisprudenza D'altra parte diciamo c'è anche un dato mi sembra proprio diciamo che che emerge dalle nostre storie pesci procede molti spesso facciamo opere dell'uno e dell'altro genere facciamo opere di storia Del diritto e di storia Delle istituzioni quindi direi intanto come premessa che anche lo storico del diritto sente il bisogno di neanche il piacere rimescolare le carte e la storia E dove le carte e possono essere non solo quelle della culture della tradizione giuridica quindi carte normalmente a stampa ma anche soprattutto le carte d'archivio quindi carte che vengono prodotte et al l'attività della memoria storica degli apparati di apparati degli organi di governo degli attivi giurisdizioni e così via E certamente queste carte hanno spesso il pregio di raccontare gli uomini fatti riconoscesse gli interessa i conflitti e lotte E con una vivezza che che spesso manca Certamente alla dimensione teorico concettuale che specialmente nel mondo del diritto e specialmente nei tempi più recenti è una dimensione diciamo prettamente formalizzata e quindi per forza di cose sì estrinseca e poi in un linguaggio più algido e più tecnicamente struttura atto queste carte d'archivio hanno anche diciamo il pregio di regalare lo stupore della scoperta cosa che più vorrà diciamo da da trovare quando si solcano diciamo letterature che appartengono a prendo stecche importanti della cultura giuridica occidentale Un piccolo ricordo personale devo dire ricordo come una delle emozioni più forti la mia vita di studioso una seduta di lavoro all'House of gustarsi archi freddi di Vienna è una cosa di tanti anni fa c'era andata a conclusione di una ricerca che faceva allora sul Settecento toscano c'era andato più per abbracciavano quasi a fine del del lavoro in realtà a e c'era andato più per uno scrupolo documentaristico che per una possibilità poi concreta fondata di trovare qualcosa di emerito c'erano diciamo setta duplicazione archivistica tra Firenze Vienna E Praga quindi c'era da verificare quanto effettivamente questa duplicazione archivistica poi fosse Effettivamente esistente Invece con la mia sorpresa In ritenersi consegnato diciamo da una segnatura che non scoprì voi io la segnatura già notate già Landowska aveva Ampiamente utilizzato e non dopo particolare perché è una suggestiva sala della Hofburg persista cedeva allora non esistevano tabaccaio esistevano computer quindi si accede solo con l'AFIS Un voluminoso fascio di carte questo fascio di carte era il fascio di carte che stava per una scritta diciamo forti che raccoglieva l'incarto nel baule che vada Vienna Questo valore che va Vienna era il baule che in tutta fretta Pietro Leopoldo aveva messo insieme per poltrona spurgo Lorena evidentemente aveva messo insieme All'inizio di marzo del mille seicentonovanta al momento di lasciare Granducato per diventare imperatore appena nota notizia e la morte del fratello Giuseppe Giuseppe secondo nelle e pochi giorni prima il venti di febbraio del mille settecentonovanta allora questo paure lo si sapeva raccoglieva una serie di il svolti gli appunti di lavoro di alcune delle principali riforme del venticinque glielo col vino e anche questo progetto costituzionale che il granduca aveva avviato con Particolare diciamo anche Se volete indirizzo politico alla fine degli anni niente settanta Carte già presenti nei fondi dell'Archivio di Stato di Firenze però ecco questo paure Aperta Vienna dischiude da una serie di carte che invece risalivano proprio ai le gli anni immediatamente precedenti questa partenza per perché ne quindi raccoglieva una serie di annotazioni di appunti di sboccia interlocuzioni con i consiglieri Tutte recentissime di data quindi tutte successive alla metà degli anni ottanta e che spaziavano tranne che era Federico secondo di Prussia mira buona ma briglie che seguivano poi in maniera assolutamente scrupolosa Lattanzi verticistica sino a sei sette accompagnava lo scoppio della Rivoluzione Quella rivoluzione che è poi sempre in queste carte si iniziava ad analizzare nelle suoi diciamo primi grandi risulta interrotta il quattro agosto e dichiarazione dei diritti i rapporti sul potere giudiziario grazie E non per caso al l'aiuto teorico Demona scene quindi riuniti perché se perché erano quelli si intende più vicini alla mentalità di un principe come poteva essere Pietro Leopoldo di Asburgo Lorena Certamente un materiale che è dimostrata come questo progetto fosse stato sempre mantenuta apertosi fosse riaperto Nel alla fine degli anni ottanta in parallelo al la vicenda rivoluzionaria e che poteva anche questo all'importanza di portarla Vienna Poteva giocare un ruolo anche all'interno della casa anti monarchiche imperiale Nel in questa struttura così geograficamente parcellizzata che vivevano scomparso gigantesco alla morte di Giuseppe secondo La scoperta può in realtà è una scoperta punto di vista diciamo delle azioni concrete abbastanza poco rilevante cioè nel senso che poi mancarono delle realizzazioni concrete che portarono diciamo a degli esiti pubblici diciamo queste riflessioni interni e mancarono sì a Firenze come a Vienna eppure Nel secondo me si trattava di un scoperta est è estremamente rivelatrice anche di una profonda linea di continuità tra riforme e rivoluzione e anche della forza di un alternativa buona scende che non era forte soltanto in Cina l'Assemblea nazionale matterello poteva essere anche in una dimensione europea quella dimensione europea Pietro colto poi si avvicinava ma Per un periodo troppo vecchia raffineria rilevante morirà nel mille settecento Novantadue e ancor prima ovviamente la fuga del re Alvaro seicentonovantuno il ventuno di giugno avrebbe troncato ovviamente questa prospettiva conoscenze con effetti non ovviamente irrilevante ovviamente soltanto un piccolo esempio ma per sottolineare come molto spesso diciamo obiettivi e strumenti di lavoro storico del diritto dello Stato istituzioni sono praticamente identici Chiederei però qualcosa di più andando appunto del solco di questa superamento di apparenti grandi distinzioni disciplinari cioè anche quando le strade apparentemente si dividono Non c'è dove lo storico del diritto Spesso cervico prevalentemente si muove su terreni che sono più apertamente teorico concettuale dentro storie costituzioni si addentra tra uomini si addentra tra apparati strutture organizzative Però in entrambi i casi questa convergenza resta necessarie anche qui mi sembra che il decoupling antrace non sia una metodologia opportuna Credo che non vada dimenticato un celebre ammonimento di Mario Nigro per per me Marcello certamente un personaggio di grande spicco nel non solo nel diritto amministrativo italiano ma anche nella storia del delle nostre istituzioni e Nicola diceva il pubblicista e avanti di ogni cosa storico delle istituzioni Dighero dal giurista giurista diritto positivo che è una sua fra l'altro un turista completo con un suo cursus honorum particolarmente importante variegato Parlava per il giurista di diritto positivo non per il semplice giurista che farlo storico allora se terzino in questa ottica il costituzionalista dell'amministrativista Non possono cullarsi in una fallacia positivistica che oggi appare sempre più palese e tantomeno lo possono fare lo storico del diritto con lo storico dell'istituzione cioè non mi sembra che possono sprecare il loro tempo A difendere esclusività e non voglio dei propri orticelli di riusciti è evidente una certa emulazione sono concorrenze Moore attiva non poche essere benefica perché divisione del lavoro e specializzazione chiudano affinano i metodi affinare gli strumenti di indagine e estendono la ricerca delle fonti ne scoprono e ne aggiungono di inedite evidente che solo la specializzazione solo la divisione del lavoro può garantire un risultato appunto di Di questo tipo e arricchiscono lo stesso vent'anni io delle interpretazione però le specializzazioni sono utili sinché contribuiscono A restituire una maggiore complessità del reale ovviamente cessano di essere nel momento in cui al contrario isolano rendono impermeabili singoli frammenti del reale Allora bene dunque in questi limiti l'emulazione quindi il lavoro diciamo la divisione lavoro quindi ma credo sia più che altro importante risponde del proprio a questa esigenza di un circuito dialogico che conservando intatti gli interessi e le identità di ciascuno Si faccia però carico di un'attualità di domande ora veramente conoscitive come sono le nostre gli storici ora invece ordinative come quelle del giurista e poi problematica mente le intrecci queste domande Penso guardando un po'il recente passato che ci siano del settore la giustizia amministrativa gli enti pubblici le burocrazie l'impiego pubblico il centro e periferia che hanno rappresentato mi sembra lo si possa dire anche con una certa soddisfazione no specifici terreni di ricerca su cui questo circuito dialogico si è positivamente avviato in cui sono nate poi le nostre frequentazioni nostra amicizia le nostre Letture incrociati Quindi io penso ricorderà la presentazione del suo volume sui due modelli di amministrazione tra liberalismo e fascismo alla fine degli anni ottanta a Firenze Nell'aula rossa di villa Ruspoli in una tesi non è diciamo serata organizzata da un centro al nostro fiorentino che pure era programmaticamente rivolto allo studio del pensiero giuridico Modena Si tratta diciamo di terreni nei quali a quel momento ancora in gran parte la storia era stata tracciata Con letture spesso ancora oggi insuperate dagli stessi giuristi in quinta Sant'Andrea cammeo da Giannini a Benvenuti Italy micro a Cassese e se ricordate erano sempre stati i giuristi larga misura I protagonisti del grande lavoro svolto in occasione del primo centenario delle leggi un di unificazione amministrativa legislativa nel mille e novecentosessantacinque introduzione generale fece Feliciano Benvenuti quindi un migranti amministrativisti del periodo repubblicano E quella fu un'occasione straordinaria diciamo di riflessione sull'agente sui destini dello Stato unità è stata avviata dal centenarie unificazione sessantuno una maggiore partecipazione degli storici però nel momento in cui si andava sulle leggi meditative Più di legislativi unificazione tornavano i giuristi in qualche modo a monopolizzare no anche la memoria storica e l'indagine storica di quel momento Eccezionalmente fondati Ecco ora cioè intento allora cioè fra gli anni Settanta e Ottanta iniziamo a scendere invece in campo anche gli storici di professione di storici Del diritto agli storici delle istituzioni non solo in Italia contanti sei guardate questo è un dato importante perché c'era la Roma c'era Milano Trento Firenze Siena Napoli Macerata no e così via quindi anche una pluralità diciamo di declinazione di interessi di cronologie di riferimento Ma anche un po'in tutto però senza che sia sentito anche stamani ovviamente delle analisi che sono state fatte il caso francese Contro per commesso è convinto che il caso tedesco appunto con un velo Waite ma con anche con Wilhelm ecco un costo o l'ex CONAI né in Inghilterra con Wright no quindi c'era tecnicamente un un una koinè diciamo di interessi europea notevolmente importa mi ricordo una cosa notissima ma anche in quello stesso momento nascono due riviste significative quindi materiali riferendo al nel settantuno i nostri quaderni in le settantadue che paradossalmente sembra veramente una cosa incredibile a ricordarlo ora ma aprivano nell'ambito della storia del diritto della restituzione la frontiera della modernità che era ancora quasi sorta di tabù di ricerca insomma in fondo si contavano sulle dita della mano gli storici del diritto che avevano lavorato Al di là del letteratura del sistemi di diritto comune E poi sarebbero seguite le riviste più specificatamente storico istituzionali quindi meglio più attenta alla dimensione pubblicistica della modernità Anche qui una faccia della luna che era rimasta molto in ombra perché gli storici il diritto anche nel momento in cui poi si erano avvicinate alla modernità Avevano continuato a seguire il sentiero del vero diritto che era diritto privato e quindi casomai incerto la codificazione certo Il La Pandette insistita certo appunto spiega ma insomma in una prospettiva che ancora una volta lontana da istituzioni politiche e diritto pubblico e nascono riarmo quegli aliene siamo nell'ottantanove l'anale di Rotella Lisa nel novantatré le carte della storia nel novantacinque come ci ricordava Luca nel due mila uno per il giornale storia costituzionale Mi sembra un altro punto da sottolineare cioè che questo avveniva in un momento in cui era molto forte e per i turisti una scava diventando forte per il giurista e l'insofferenza per i modelli dogmatici ottocenteschi questo sia per quanto riguardava i civilisti sia a maggior ragione per quanto riguardava i pubblicisti Chi tra l'altro si trovavano diciamo della condizione di Avvenire ancora Penso prima della legge del procedimento prima del Di autorità amministrative indipendenti un quadro istituzionale di riferimento Tanti aspetti sedimentata fra le due guerre ma Il sensibilmente imperniato su scelte è ottocenteschi caso giustizia amministrativa salvo la legge sui TAR da questo punto di vista era assolutamente evidente E allora Diciamo si veniva a creare forse un proprio per questa convergenza di interessi da una parte l'esigenza del giurista di rinnovare degli schemi Ordine anti troppo affidate un individualismo giuridico ormai superato e anche a modelli del pubblico ormai dimenticati si veniva a creare un momento forse irripetibile di convergenza fra prospettive su certamente specifiche autonome di ricerca però la consapevolezza anche di entrare a far parte A pieno titolo nella storico delle istituzioni della cultura giuridica indifferente da questo punto di vista ora invece da giurista di un ideale cantiere collettivo di un cantiere collettivo E in cui appunto erano essenziali come in tutti i cantieri dell'Alta velocità delle terze corsie i saperi e le tecniche e di tutti Naturalmente questo poteva portare forse ha portato a qualche confusione metodologica di troppo tra prospettive storico ricostruttive prospettive ordinativo sistematiche finalmente nel né questo colloquio tra storici e giuristi ma certamente queste immetteva nel nostro cantiere una di mine dinamicità interpretative comparativa che era del tutto Inedita che non aveva conosciuto grandi precedenti in Mi mi avvio alla conclusione con in me prateria diciamo così ampie così sconfinate ovviamente le specializzazioni erano indispensabile anche perché questa modernità soffriva proprio di un problema di di scavo di di conoscenza insomma di di lavoro insomma c'è difettava notti precedenti insomma quindi non non c'era una un una biblioteca di studi sulla modernità giuridica ma in forse appunto con la sola eccezione Della Francia per il percorso delle sue istituzioni e con qualche presenza tedesca ma in fondo come ricordava Angela conto quando mica all'inizio la sua storia diritto pubblico oggettivamente non ci sono precedenti di questo tipo neppure esisterà stradetto privato di via TR ma e altra cosa insomma ecco Cioè varcare un'opera di sintesi penso diritto pubblico è ancora un obiettivo da realizzare allora dicevo certamente le specializzazioni qui erano indispensabili anche per la vastità del campo quindi da esplorare E però si poteva procedere anche di conserva cioè immettendo dati istituzionali atti parlamentari giurisprudenza nel suo con la cultura giuridica io ricordo quando ho scritto disabilitazione Italia liberale se la metà degli anni ottanta C'era presente solo in Missori per sapere chi fossero diciamo questi personaggi dell'amministrazione cioè era il va be'dizionario biografico Degli italiani era fermo alle prime lette la sta ha detto cioè praticamente avete a che fare con persone di cui non riuscì neanche a capire E diciamo i compiti le cioè Clericuzio sono ormai le le cariche di mancavano i portali ovviamente di istituzioni come queste eccelsa in cui siamo oggi voglio dire quindi il anche la contesa informativo tk era notevole E reciprocamente si potevano leggere e io l'intera legge appunto le vicende istituzionali gli uomini di apparati anche alla luce della cultura giuridica Che ne formalizzata attività e poteri perché poi questo era avvenuto in presa diretta cioè Orlando E dico cammeo erano eletti Romano lavorano in presa diretta con le istituzioni lo Stato unitario che si stanno forma quando ne danno una rappresentazione Teorico sistemati e alcuni approcci sono diventati poi addirittura comuni come quelli pro soffocate CP certamente sono stati gli storici delle istituzioni avviarli non c'è dubbio A farsi carico anche di questo pezzo diciamo di ricerca delle persone note gli uomini dei protagonisti e ci sono però diventati uno strumento essenziale anche per lo storico la cultura giuridica dizionario Gabrielli giuristi italiani è il risultato di un lavoro francamente dell'intera disciplina quindi di un interesse a disciplina sua diversi Periodi storici a vedere chi sono i giuristi i quali sono le opere che tipo di provenienza dicono che ruoli hanno svolto ecco per me sta qui in poche parole necessaria convergenza tra ore delle Istituzioni Storia del diritto quindi una certa interscambiabilità di metodi e di oggetti di ricerca non all'insegna di dilettantismo di sincretismo ma come espressione di una consapevolezza profonda che sostanzialmente e l'assai relativa autosufficienza dei rispettivi squali quinti ci dobbiamo necessariamente completare con l'obiettivo sulla base di questa consapevolezza di mantenere aperto e serrato dal fronte dell'istituzione da quella cultura giudizi dire cultura giuridica il dialogo con il giurista un compito a cui anche sul piano didattico Storia del diritto che insegna alla facoltà giurisprudenza non può sottrae Ultima questione dove far prove di convergenza in futuro cioè voglio dire al di là di quelle già sperimentate Guido ne ha tracciato leggevo Run treno perché ne è arrivato ieri ne ha tracciato un un programma importante nel nel l'editoriale che apre l'ultimo numero delle carte della storia anche qui c'è una prospettiva è già stato ricordato di muoversi al di là oltre lo Stato in sostanza alla ricerca di queste dimensioni Diciamo del diritto al di là del del dello Stato nella dimensione sovranazionale o della globalizzazione è un settore in cui la storia del diritto può giocare un ruolo significativo perché la sua edito ha coltivato certamente sì integri ancor più coltivare una storia Giuridica comparata almeno a livello Occidente penso in questo momento a un settore più e invece circoscritto ma al tempo stesso come vedremo subito Estremamente vasto e che riscontrarne sembra l'interesse di molti è che appare promettente fattori scuote anche consenso a livello didattico è quello della storia della giustizia qui io purtroppo non ho potuto ascoltare Il il bilancio che ha fatta Antonella ieri Stato della giustizia intesa usa una definizione di Pietro Costa come storia della funzione cui è affidata la composizione dei conflitti e di restaurazione dell'ordine turbato E quindi della funzione e naturalmente delle istituzioni dell'apparato o degli apparati possono essere pubblici privati poi se ci si sposta verso periodi più remote possono essere signorili feudali cittadini greci ecclesiastici E questo compito svolge un atto una storia mi sembra voi non ci spinge soltanto l'immediatezza degli obiettivi Per ricoveri planner ma quanto l'urgenza epocale di un'estesa giurisprudenziali inserzione dei nostri sistemi giuridici Tanto profonda da modificarne poi tradisce la fisionomia e gli equilibri questo scarto effettivamente farà presentazione l'uno può ancora trovare nel che posso dire Le disposizioni preliminari al Codice civile mila centoquarantadue ricerche delle fonti e integrazione Della legge e che invece poi si traduce in un quadro ordinamentale che è di tutt'altro Il ecco la storia delle istituzioni giudiziarie certamente affatto passi giganteschi natanti dal dai primi libri Di Pietro Saraceno che è stato fra i primi per esempio per l'Italia liberale a per farci entrare nei meandri dell'alta e della bassa magistratura farci conoscere l'omerica si sociale di provenienza la formazione reclutamento la carriera a stabilirne i rapporti con la politica il controllo ministeriale identità di corpo e così via E qui certamente le nuove acquisizioni sono sempre possibili nel libro che è stato più volte ricordato per esempio Guido lamentava l'assenza di un'opera generale sul collo su consiglio di stato italiano che poi in definitiva e poi l'organo che presente alla maggiore vetustà nel nostro ordinamento muovendosi dal dalle radici subalpine sino al prese del resto penso anche che la la tempesta pure ricordata che ha travolto ha recentemente il CSM potrebbe spingerà nuove riletture di una vicenda che certamente ben nota punto di vista delle linee istituzionali sterno in atti e poi ha una sua dinamicità Interna che deve essere poi restituita anche al dibattito contemporaneo anche in vista della riforma del CS Però diciamo anche più in generale la giustizia proprio perché al momento diciamo di dichiarazione in qualche modo vivente d'ordine giuridico si presta a una gamma pressoché inesauribile di angoli di osservazione no stamattina si ricordava Le riforme di Mochovce formule o poi sarà giustizia dovrebbero avere anche se poi non sono state realizzate apparve relazione agli obiettivi la rivoluzione dopo un quadro centrale ma potrebbero essere i supplizi di di Fo con le sorvegliare o punire o gli affaire calarsi venne di Volterra no quindi oppure passare come diceva Maria schieri alla storia del processo sommario e quindi a problemi tecniche Giudiziali o a grandi raffigurazioni storico giuridiche perché sono storico giuridico che Ambra Cassazione di Piero Calamandrei testo fondamentale che poi tanto importante da determinare coi la riunificazione di casa azioni civili nel ventitré ventiquattro Quindi questo diciamo da una parte ci fa capire come abbiamo un problema di delimitazione di questa storia della giustizia di Scelta di angoli visuali praticabili perché è una storia unitaria della giustizia ovviamente risulta scarsamente praticato ed ecco mi limito a segnalare proprio in chiusura i due campi e nei quali lo storico del diritto potrebbe concentrarsi in parallelo al lavoro Degli storici delle istituzioni sulle istituzioni giudiziarie oggi allargate ampiamente al di là dello Stato molto dello stato sempre più influenti nazioni una dimensione Sovranazionale globale La prima è quella dimensione costituzionale della giustizia appunto la storia costituzionale della giustizia se fa sul crescente della giustizia Che è e poi il segno della sua profonda storicità perché Signoris vizio che polemicamente citando Mario all'inizio non ci voglio entrare è termine antico all'apparenza immutabile Cioè pare una funzione arbitraria collocata diciamo su una linea diciamo così tendenzialmente continua a scarsa evoluzione per invece in realtà ben si sa e si vede che il ruolo del giudice Anche nella suo la modernità quindi anche limitando lo sguardo cronologico si plasma nel rapporto tra i poteri nella discontinuità dei diversi contesti storici in relazione alla diversa tipologia Statua riferimento a posto e lo sono di giustizia antico ma posso sono il diritto o sono stato costituzionale evidentemente E ho a cuore le stesse forme di governo la stessa storia politico E quindi gli apparati indistinti giurisdizione si trovano diciamo di conseguenza ad assumere forme organizzative profili funzionali che di volta in volta su appaiono specifici è perfettibile E qui però certamente è stato ricordato più volte anche stamani nel problema delle dei tornanti o delle svolte qui è il tornante rivoluziona napoleonico comunque uno dei punti di partenza Intanto perché l'esito finale di una progettazione luministica che sulla giustizia particolarmente investito quindi anche concettualmente sulla giustizia investito in maniera predominante E sia perché è rivolto verso l'antico regime se non altro in questa smania di cancellare le istituzioni del passato ma al tempo stesso la necessità di fare i conti con tua intermedie che di quel passato mantiene le tracce e poi perché è il momento diciamo Che e più si proietta sulla dimensione continentale sul gli esiti dello Stato Di diritto quindi un modello continentale naturalmente esso stesso variegato da avvicinare attraverso un necessario sguardo comparativo che lavori anche su un altro tema essenziale che si sta emerge che sta emergendo i lavori di storie che quello delle delle una messa a punto più puntuale dei concetti recezione di traduzione in questo caso anche per la stessa vicenda degli antichi Stati italiani delle nostro regno su uno determinanti il secondo punto è il ruolo del formante giurisprudenziale certamente o nessuno oggi di pure i i più rigidi sostenitore di modelli di civil law Direbbe che formante giurisprudenziale non possiede una sua incidenza sul sistema delle fonti anche se l'articolo primo delle preleggi ovviamente non lo considera però qui l'arretratezza delle nostre conoscenze per quanto riguarda l'Italia è davvero drammatica perché manca in Italia anche da semplice narrazione alla francese dei grandi serre quindi cioè mentre di fondo anche un un qualsiasi studente di giurisprudenza che studia diritto amministrativo a le decisioni di Consiglio di Stato riguarda i conflitti in mente come passaggi magari un po'schematici della storia giustizia amministrativa noi facciamo un'estrema difficoltà anche proprio a individuare diciamo degli di impieghi si disse operanti nel nostro processo di evoluzione e però certamente non mi sembra possibile andare a studiare la crescente giurisprudenza Lizza azioni l'ordinamento attuale senza conoscere il diritto giurisprudenziale di ieri che pure ha giocato in alcuni settori strategica rilevanza Tra ottocento e novecento un ruolo fondamentale molto spesso anticipatore dell'interventi legislativi della famiglia del lavoro nel commercio nel penale e così via Vasto programma naturalmente senza dubbio però un programma che richiede per l'appunto necessarie convergenze e una coralità di lavoro grazie Grazie davvero avverrà dottor del e alle ha iniziato parlando appunto di una riflessione comune A largo raggio a me sembra che veramente gli interventi che si susseguono dietro l'altro stanno mettendo ciascuno dei mattoni verso un un modo di sentire che vedo appunto Veramente comune che naturalmente poi ciascuno interpreta secondo i suoi studi secondo le sue Anche i suoi interessi eccetera però insomma mi sembra che siamo veramente tutti gli interventi aiutino a da a va ad aggiungere una prospettiva una suggestione una proposta insomma che ci sia un'organicità in questi interventi che avevamo cercato di costruire macchine insomma sta avvenendo venne fuori secondo me quindi mi pare molto molto successivo per il futuro tutto questa e adesso alla mattina si chiude con Marcello che l'Ariccia La storia del sistema amministrativo italiano e del suo diritto Grazie Intanto sono molto contenti anche onorato di poter parlare a questo convegno per portare il punto di vista di un giurista positivo del diritto pubblico e in particolare di diritto amministrativo e quindi la prima domanda che perché è un giurista del diritto positivo del diritto pubblico può avere d'interesse alla storia dell'amministrazione in particolare l'asta dell'amministrazione italiana E qui la risposta che ha abbastanza ovvia il giurista che ai propri metodi che le poche specificità nel trattarle norme trattare i fenomeni a come esigenza fondamentale preliminare all'applicazione del proprio metodo che ha appunto una specificità e la conoscenza dei fenomeni per rispetto ai quali deve poi le evidentemente dare il proprio apporto e di analisi E allora il nostro fenomeno il fenomeno che noi amministrativisti studiamo esistente nella pubblica amministrazione gli apparati burocratici il come questi sono evolvono quali sono le dinamiche interne quali sono gli incentivi disincentivi quindi la conoscenza dei fenomeni non è non può ovviamente dipende dal metodo giuridico e quindi gli apporti delle altre scienza e centri sociali scienze economiche scienze politiche Ma anche la storia dell'amministrazione sono elementi fondamentali perché altrimenti il giurista diritto positivo Come dire applica le sue conoscenze le sue specificità senza sapere di che cosa parla insomma come un chirurgo che attenta il il suo bisturi senza conoscere il corpo umano ecco quindi e perché ho scelto Aggiustando un attimo il titolo proposto le nel mio intervento gambe come abbiamo messo storia del sistema amministrativo italiano e del suo diritto Perché qui proprio riprendo l'impostazione in cui io Melis che oggi quindi in qualche modo onoriamo perché paternità Melis è sempre stata una presenza costante nei nostri convegni del diritto amministrativo perché per ragioni in parte che ho detto adesso ma anche nella nei lavori che io sempre al collo comprovata leggere traendone sempre molto beneficio e in particolare anche la seconda edizione del del c'era stata appena pubblicata nove il suo noto volume abbiamo sempre questo parallelismo tra la lo sviluppo del dell'amministrazione italiana nelle sue strutture nelle sue funzioni nelle dinamiche interne anche della formazione della dirigenza e dei suoi dei suoi apparati dei cambiamenti politici ambienti posizionare c'è sempre però anche sempre una parte qualche a Laglio forse da un capitolo dedicato anche alla cultura del diritto amministrativo al quale peraltro guido mai vista dedicato un lungo saggio All'interno del Trattato di diritto amministrativo curato da Sabino Cassese ormai un po'di anni fa Non devo dire anche nella parte finale del volume La seconda edizione e l'ho portato come del controllo espressamente sembra questa la fotocopia Fondamentale nella parte finale il Guido Melis appunto cerca di sintetizzare questa storia amministrativa Con l'immagine della di una curiosa serpentina cioè momenti di stasi nella sviluppo delle istituzioni amministrative con dei momenti di brusche accelerazioni presento gli anni di Giolitti gli anni trenta poi gli anni sessanta settanta e ottanta fino agli anni Novanta Per poi ritornare a quella che lui definisce la bonaccia degli anni due mila adesso non so come definirebbe in questi ultimi mesi queste ultime pur così però forse ovviamente allo storico non spetta già dare una una valuta un giudizio su quello che è successo da dai ricoveri Plum le in poi Quindi è in questa serpentina curiosa Sintetizza nelle ultime pagine del volume dice il signor suggerisce che bisogna anche vedere anche altri si può come rende più complessa il la visione anche l'immagine con altri indicatori uno di questi indicatori è anche la cultura amministrativa intesa come sapete John specifico Che a partire dai programmi dei concorsi sino ad arrivare gli insegnamenti universitari e letteratura ed evitato caratterizza la formazione delle burocrazie pubbliche Quindi la domanda che andrà quale vengono date molte risposte nei nei volumi negli scritti di Guido Melis e come la cultura del diritto amministrativo nella sua evoluzione A interagito con i processi di di un di riforma di aggiustamento di crescita Temi di sviluppo degli apparati amministrativi vista nel loro percorso storico ovviamente non abbiamo il tempo di ripercorre le tappe dello sviluppo del pensiero della dottrina del diritto amministrativo Ma insomma i grandissimi prope grandissime linee come fa anche in questa in parte conclusiva del tour come Guido Melis c'è stata una fase di nascita del diritto amministrativo quella che lui chiama l'età aurea del diritto amministrativo di matrice Vittorio Emanuele Orlando dalla celebre promozione del di fine Ottocento Da l'impostazione di metodo che ha dominato dello sviluppo del diritto amministrativo e la formazione delle burocrazie la formazione dei giudici per molti decenni Coi questa parte di la seconda fase in cui cominciano esserci il metodo di di Orlando che espungere ogni considerazione storica economica politologi età dagli studi del diritto non tiene più tutti pensiamo sempre a Massimo Severo Giannini a Sabino Cassese E ad altri maestri e poi nuovi fermenti negli anni dagli anni settanta in poi comperò con certe incertezze di metodo perché non si è mai il metodo a Landriano come Dior forse alla fine continuate a raddrizzare almeno una buona parte degli studiosi del diritto amministrativo E che quindi non abbiamo superato del tutto questo modello ricordano soltanto il primo studio di analisi economica del diritto amministrativo risale agli anni due mila tre che ed è un come dire un filone ancora assolutamente minoritario nell'ambito della nostra cultura giuridica amministrativa Quindi questo parallelismo e questa influenza possibile della Brindisi della dottrina del diritto amministrativo di matrice Orlan Diana sul nella storia delle istituzioni io penso sia un aspetto molto importante che gli studi le analisi di Guido Melis mettono bene in evidenza Faccio solo alcuni esempi in questo metodo astratto come anche detto in alcuni scritti fondamentali Sabino Cassese all'inizio degli anni settanta è un metodo che non guardava la realtà dei fatti non guardare in faccia la fatica a vedere i fenomeni anche legislativi dei cambiamenti così come come si stavano manifestando Per esempio questa questa astrazione dalla realtà ha fatto fece assolutamente considerare non rilevanti modifiche degli assetti fondamentali come la legislazione degli durante la prima guerra mondiale che introdusse scompagina moltissime Acquisizioni come dire quindi questi fenomeni nuovi non vengano percepiti Sostanzialmente però c'è un aspetto anche importante della della cultura del diritto amministrativo viene sottolineato non ricordo in quale degli iscritti divenne anche e egemonizzare Ando l'amministrazione dalla quale vennero marginalizzate le culture e tecniche la statistica anche i concorsi furono cambiati nelle materie di accesso al lavoro inizia questo dominio del Dori nel diritto amministrativo inteso come secondo il metodo Orlandi hanno diventa e anche un fattore di legittimazione della burocrazia è un fattore unificante cioè in un momento l'inizio del Novecento in cui cercava di ecco il diritto amministrativo e la cultura Dei dirigenti e dei funzionari anche della magistratura consentiva di dare una impostazione unitaria alle alle Alle strutture fondamentali dello Stato La cultura giuridica amministrativa ecco mi sembra che questo sia uno dei filoni che emergono nelle conclusioni emergono i disegni scritti anche di Guido Melis ha sempre avuto Un come dire una funzione nel normalizzando cioè le grandi novità così ad esempio la dottrina nel diritto amministrativo in qualche modo nel periodo degli anni Trenta del fascismo della delle novità istituzionali il corporativismo Ecco ebbe sempre una un ruolo piuttosto ambiguo si usa l'espressione di trasformismo giuridico ma l'idea fondamentale Era di cercare di calare e di razionalizzare Le evidenti novità che che stavano emergendo sotto il profilo politico costituzionale giuridica amministrativa all'interno del sistema tradizionale qui in un'opera come dire di che cercava di smussa le novità non di enfatizzare le non è che il sistema venne della ricostruzione giuridica col metodo era indiano venne adattata alle alle novità Ma semmai Lino all'incontrario nonostante un'apparente sempre molto superficiale come dire questi ministri in secca decisione alle nuove gli indizi interpretativi politici Quindi questo ruolo del e così anche dopo la costituzione la costituzione del cambiamento costituzionale con nuovi principi nuovi valori né non non trovò subito nel nella dottrina del diritto amministrativo e il il così degli stimoli fondamentali per cambiare Se uno legge libri insomma anche il corso di diritto amministrativo indirizzano Bini perfettamente allineato all'Ancona sequenza Teva alla Orlando vari Ai alla ai tre diciamo seguace pruriti dominando amo una lunga fase della quindi cammeo Santi Romano non era né letti i quali per esempio anche rane letti questo evidente del quelli della trasformazione anche di regime degli anni trenta che cosa colse Colse lo statalismo No quindi tutto nello Stato niente fuori dallo Stato ma era perfettamente in linea con la visione tradizionale del diritto nella cultura del diritto Amministrativo Però naturalmente non è che l'alcol nel diritto amministrativo è rimasto totalmente fermo insensibile anzi sicuramente negli anni dagli anni settanta in poi in presenza di trasformazioni fondamentali come regionalismo Poi come fondamentali come l'istituzione del servizio sanitario nazionale la moltiplicazione labile la privatizzazione del pubblico impiego insomma E in quella fase effettivamente la dottrina tra in parte almeno in parte superato perché i chili si parla di nuovi territori d'indagine cosa che ad esempio fino negli anni Trenta Molti giuristi siano rinchiusi nello studio del dell'atto amministrativo della giustizia senza guardare come criticava terrestre Giannini che fu uno dei primi ad esempio a studiare La legge bancaria del trentasei rappresentava una fondamentale riforma intralcio destinata a durare per tanti decenni ma si rinchiusero nel nel loro come dire torre d'avorio dei dei temi più classici Al più astratti senza accoglie le novità ecco questo certamente non si può dire della dottrina Del diritto amministrativo dagli anni Settanta in poi però io ho anche l'impressione ma questo non non è è solo un'impressione Personale che diciamo sul profilo del metodo degli studi Anche del diritto amministrativo a grandi necessità di rinnovamento di rinnovarsi degli eredi Invito non solo la nostra cultura giuridica amministrativa ancora tendesse abbastanza provinciale nella sua impostazione mi capita di leggere molte monografie Devi anche dei giovani studiosi ma il respiro un po' Non solo domestico questi temi poco so all'interesse legittimo tanto per fare un esempio di che è una specificità assolutamente nostrana che non ha mai fatto nel come dire testo gli animi su un altro ordinamento molti i lavori continuano Morante monografici continuano con quell'impostazione che risale in qualche modo quest'idea del del diritto Che si astrae dalla realtà che non segue i percorsi anche voluti storici non segue e le istituzioni non è aperto neanche agli respiriamo che effettivamente noi abbiamo opporsi in Pamela potenzialmente sicuramente dal diritto europeo all'influenza fondamentale che ha avuto la nostra impostazione ad esempio la giurisprudenza i principi calati dalla dalla dal diritto europeo la corte di giustizia che pure scusate anche carati Nella nostra legislazione generale la legge sul procedimento anche il processo amministrativo che debitore di tutte le novità ma questo lo dice anche Guido Melis nella parte conclusiva dovette può nascere il cambiamento Ahimè non tanto per le forze interne ma se riusciamo ad assorbire e importare il più possibile Così istituti nuovi nuovi modi di pensare che possono aiutare anche a seguire e a non astrarsi dal cambiamenti della realtà che comunque in continua in continua evoluzione tendenzialmente lo sguardo verso il passato e la razionalizzazione dei fenomeni in corso invece categorie e qualcosa che non non porta nel lungo periodo a risultati ride mi sembra che anche dagli scritti del di Guido Melis questo è un messaggio è una costante diciamo la cultura giuridica amministrativa non come fattore di mi come dire di innovazione positiva ma siccome fattore di freno fosse destabilizzazione abbiamo detto di legittimazione di una cultura che pensiamo soltanto al ruolo del giudice amministrativo il ruolo dei capi di gabinetto Insomma quasi tutti intrisi di cultura giuridica amministrativa creano un collante tipo diventa anche un un come dire un ostacolo no dal processi riformatori E questo lo dico perché venendo anche alloggi oggi la critica più pesante alla cultura del diritto amministrativo proviene non a caso dagli economisti Siamo in una fase sappiamo il nostro sistema economico è da venticinque anni che in difficoltà sotto il profilo della crescita E c'è iniziato in questi anni non non voglio fare tutte le citazioni ma una molteplicità e convergente e critica Della degli economisti molto importanti alla alla cultura giuridica amministrativa che domina la pubblica amministrazione e anche la la giurisdizione Cito soltanto a casaccio per Salvatore Rossi della Banca d'Italia oggi insomma I suoi libri Rizzoli va contro tempo l'Italia e la crisi mondiale del due mila nove fan proprio un una critica fondamentale alla alla al pensiero nella giurisdizione soprattutto amministrativa Perché nel nostro sistema di pensiero la giurisdizione alla visione intrinsecamente a economica espressione di sovranità e garanzia dei diritti dunque una funzione senza costo è senza tempo in cui ogni singolo processa il valore assoluto i quindi tempi della giustizia si tutti voglio arrivare fino alle stelle eccezioni della Corte di Cassazione Livelli assoluta o quasi assoluta indifferenza delle pubbliche amministrazioni e i tempi delle decisioni nonostante mille tentativi di accelerare e semplificare e così via Addirittura abbiamo appunto si critica nostra cultura diritto amministrativo della burocrazia come una cultura tutto immersa nella cultura nella storiella Prati dello Stato italiano quindi senza alcuna visione un po'più ampia di apertura anche mentale Cottarelli ad esempio l'altro comunista ben noto a tutti arrivata alla conclusione secondo la quale bisogna evitare linea di principio che spetti di diritto amministrativo svolgano funzioni manageriali Con l'unica eccezione dice a meno che non abbiano provato di essere metter pace e quindi mi viene in mente sicuramente la Periodo anche strade e basta storico in cui la nostra pubblica amministrazione aveva forti competenze tecniche no Guido Melis insiste sulla statistica no che ha avuto un momento di grande importanza nelle nostre amministrazioni poi rispunta quando o comunque marginalizzata quando appunto ha cominciato a prevalere via via la cultura del diritto amministrativo difficile ovviamente prevedere Moravia mila conclusione anche per rispetto nell'uditorio è difficile prevedere il futuro naturalmente non spetta certamente di storici ma forse neanche giuristi diritto positivo ma come dicevo prima questa è una fase in cui per stimoli esterni non si cioè il piano nazionale di riprese resilienza il i fondi stanziati dal dall'Europa come fondi europei non più Diventa ed è sicuramente un'occasione in cui ci potrebbe essere una accelerazione delle riforme amministrative questo già si è visto nei primi provvedimenti del anche di questo Governo insomma lo sforzo di semplificare di cambiare le strutture di creare organi straordinari all'interno dell'amministrazione che si sta anche creando questo è un fenomeno molto interessante una sorta di micro amministrazione del Piano nazionale di resilienza del di dentro ma in parte anche isolato dal al di fuori della linea gerarchica tradizionale quindi tanti fenomeni nuovi tentativi di modificare le norme prima quindi voglio ricordare anche un vizio che anche Guido Melis ricorda Che spesso ritorna noi circle ti diamo nell'illusione che cambiando le norme si cambiano le cose questo è il tipico del lo studioso del diritto amministrativo che poi quello che influenza le leggi la produzione legislativa IP perso è un risultato quando invece è ben noto che questo non è così e quindi però diciamo può esser questo ecco io credo che la bonaccia degli anni due mila sicuramente in questo momento Alla bonaccia sono succeduti qui siamo in presenza di una tempesta che scheggia Manifestata e che si manifesta probabilmente nei prossimi anni non so peraltro a quanto i giuristi la mia corporazione Saranno disponibili ricredere i propri paradigmi fondamentali poco concreti anche questa è un'occasione per reinventarsi andando direzione discendere questi Empirio E i concetti del formalismo dell'astrattismo per anche confrontarsi di più con questi gli economisti scienziati politici gli storici Perché se non si conosce bene il fenomeno mi ascolti struttura statica ma anche la sua rivoluzione il giurista in rischia di digitale abbastanza vuoto Credo che non potessimo concludere meglio questa mattinata Di interventi appunto veramente interessanti con questo anche un minimo di autocritica o comunque di riflessione come la dobbiamo fare tutti naturalmente su sulle nostre Su su quello che sono i nostri studi le nostre attitudini nei metodi di studio etc ancora appunto l'interazione importante che speriamo appunto che sia sempre più proficua veramente anche per poi per per Per il futuro per l'organizzazione il funzionamento delle strutture A questo punto ed abbiamo circa un'ora di intervallo Insomma cerchiamo di riprendere anche prima delle tre io peraltro mi devo scusate una cosa personale misti visto che sono qui mi scuso con i relatori del pomeriggio perché non potrò esserci e quindi poi naturalmente non mancherò di di vedere le gli interventi che per fortuna vengono registrati quindi grazie a tutti ci rivediamo appunto tra un'ora ci Meglio ok Si può accogliere sì a beh questo è un grande sollievo perché parla se Ma Allora io non non starò a parlare di singoli lavori o a censire un territorio che mi sembra già essere stato per l'appunto analizzato in maniera puntuale all'interno di questo lavoro cercherò di suggerire qualche spunto di riflessione piuttosto su quelle che sono le cornici al cui interno gli studi di Storia delle istituzioni in Italia hanno interagito con una un tema come quello dell'età moderna impedita contemporanea E come le mie riflessioni improduttive penserei di suggerire qualche ragionamento Intanto su questi termini che non sono scontati Età moderna età contemporanea Ora nel corso degli ultimi venti o trent'anni Quella che un tempo era una linea di confine abbastanza nettamente tracciata e condivisa tra quella che l'età moderna e quella che l'età contemporanea è stata mi sembra rimessa in discussione in un enorme varietà di declinazioni Per un verso avviene quello che è sempre avvenuto vale a dire l'età moderna avanza sempre di più guadagna sempre di più dal punto di vista degli spazi ecologici che occupa ma questa non è una storia nuova è semplicemente un riadeguamento del modo di pensare al passato Da parte di chi fa pratica storiografica nel presente E difficile a livello del distacco allo stato attuale degli studi Pensare per esempio di prendere un secolo come l'ottocento e attribuirlo come un tempo avveniva all'età contemporanea tout-court è una questione di angoli divisione evidentemente di prospettive che si danno ma mi sembra che si sia sempre più insinuato anche all'interno Di quella che è l'età moderna nella pratica convenzionale un confine mobile e perennemente mobile vorrei dire evidentemente tra queste due grandezze Con alcune mi sembra ulteriori emergenze che hanno modo hanno avuto modo di manifestarsi Negli ultimi decenni Nel senso che anche questi due contenitori età moderna età contemporanea mi sembra che siano stati più volte rimessi in discussione anche qui a partire dall'esigenza di stabilire Moggi ambiti di contenimento ragionevoli per quello che nel frattempo il risultato della ricerca concreta svolta sul campo svolta sulle carte E che in modo evidentemente di concettualizzare la Di secoli si è sempre parlato in relazione all'età moderna c'è c'è una tradizione consolidata che tende a scandire un cinquecento seicento settecento mi pare che negli ultimi anni però questo tipo di partizione sia stata molto spesso messa in discussione In relazione all'affermarsi di una idea un po'di terza di sistematizzazione dei temi storici In cui l'aggettivo lungo o Brad a seconda delle Evenienze gioca un ruolo particolarmente significativo Forse il primo lungo che è comparso sulla scena storiografica da questo punto di vista è stato in lungo ottocento quanto meno dal punto di vista della risonanza che questo concetto ha conosciuto a livello anche di consenso che è riuscito ad acquisire un lungo ottocento che comincia in realtà a fine Settecento e arriva a quanto meno fino alla prima guerra mondiale Ma proposte di periodizzazione più recenti Hanno lanciato anche idee ulteriori Carlo Capra che è uno storico diciamo dell'età moderna Al quale sarebbe difficile per altri versi negare la patente anche di storico delle istituzioni su questo qualche riflessione ulteriore tra un po' Pubblicò qualche anno fa urna sua rilettura Delle fasi finali di quella che convenzionalmente viene chiamata età moderna lanciando l'idea del lungo settecento anche qui un Settecento che cominciava nel secolo anteriore cioè quanto meno negli ultimi trent'anni ancora del Seicento E che tendenzialmente proseguiva per alcuni aspetti se non altro Fino almeno all'età napoleonica Non c'è bisogno di ricordare per quello che riguarda il modo di guardare poi al Novecento e ancora a maggior ragione alle fasi successive della contemporaneità Alla nozione di secolo breve coniata da Eric Hobsbawm in relazione evidentemente dalle vicende del Novecento Allora queste diciamo suggestioni che arrivano dall'ambito anche semplicemente della concettualizzazione cronologica Mi sembra che ci raccontino evidentemente è una insofferenza rispetto a categorie di ragionamento anteriori Quanto meno il bisogno di fare aderire a i contenitori base che stanno all'interno del nostro pensiero quando guardiamo alla storia con un approccio più flessibile rispetto a quello canonico E questo mi pare un poco il primo scenario da prendere in considerazione non semplicemente per quello che riguarda l'Italia ma per quello che riguarda ingenerare il nostro modo di guardare al passato Evidentemente con il bisogno di andare aldilà di quella che è stata a lungo la divisione canonica tra il mondo dell'Antico Regime il mondo del post rivoluzione francese Che sotto il profilo di tante ricerche svolte o di tanti temi messi a fuoco ha rivelato Daniela crescente e i propri limiti dal punto di vista per l'appunto Della rispondenza tra le campate teoriche di riferimento e la realtà concreta indagata L'Italia perché comunque stiamo parlando di studi sulle istituzioni dell'età moderna e contemporanea in Italia Come si colloca all'interno di questo con testo Uno dei degli elementi che a me sembrano perduranti e che il sonno elementi ponte tre quella che una volta si chiamava età moderna e età contemporanea in relazione in particolare all'Italia è concerto problema a proposito dell'utilizzo di un termine guida di un concetto come nazione Il racconto di Francesco Di Donato stamattina Ci ha parlato di una civiltà statuale All'interno di un territorio che poteva già ragionevolmente essere definito come nazione A partire quanto meno da metà Quattrocento Possiamo dire lo stesso dell'Italia evidentemente no La storia italiana Anche prima anche dopo l'unificazione nazionale per certi versi ma sicuramente prima Non è una storia di una nazione ma la strana storia di una serie di stati di territori che possono avere delle linee di sviluppo di direzione presentare una peculiarità Sotto il profilo meramente istituzionale che non ci lascia poter fare un paragone secondo me con a qualche cosa che invece altrove ha già un significato diverso Banalità nel senso che sappiamo che l'unificazione italiana di N quando avviene nel cuore dell'Ottocento sappiamo che prima c'è un'Italia degli antichi Stati Sappiamo quindi che non c'è una nazione italiana da questo punto di vista ma quello che a me interessa soprattutto da proporre come un elemento di riflessione in rapporto a questo dato materiale è il fatto che l'assenza di nazione Per certi versi rende problematico anche impostare un racconto di Storia delle istituzioni politiche In cui il termine è stato abbia una accezione forte per così dire cioè la sensazione che comunque quando perdiamo in stato di Stato moderno in particolare Ci riferiamo comunque ha un'esperienza storica circoscritta La quale ha delle possibilità di nerd amento di sviluppo e di radiazione all'interno di contesti i quali stanno diciamo nelle regole di un certo formato territoriale Sul quale si esercita il dominio politico che non è quello italiano Il fatto che l'Italia sia un'Italia frammentata e divisa fino al momento dell'unificazione nazionale a secondo me delle conseguenze significative anche dal punto di vista di come si può guardare concretamente a ruolo che i pubblici poteri interpretano all'interno di una realtà così divisa e il tema dell'Italia plurale E il tema delle istituzioni con una forte curvatura diciamo così pluralistica perché significa differenziata che significa non equiparabile da un'area un'altra Ma è come se mancasse anche quello slancio diciamo così dal punto di vista degli apparati mentali Parlava Francesco stamattina che corrispondono ha una certa esperienza anche di radicamento materiale delle istituzioni all'interno del territorio E che rendono difficile dunque in assenza della nazione pensare davvero lo Stato come edificio dotato di una sua coerenza di una sua irradiazione All'interno del territorio di una sua consequenzialità nei vari elementi che scandiscono in modi della vita istituzionale Non si può parlare di nazione si può parlare secondo me più proficuamente di Stati piuttosto che di Stato per quello che riguarda l'Italia di antico regime laddove per altri Paesi invece di stato si può parlare con maggior la verosimiglianza cioè con una maggiore aderenza tra i concetti che adoperiamo e concretamente il tessuto in cui questi concetti vengono messe alla prova sotto il profilo di quella che la storia che si svolge concretamente parliamo e tanti che hanno lavorato nell'ambito di Storia delle istituzioni Hanno parlato sotto questo profilo di assetto fondamentalmente pluralistico della mondo degli Stati italiani prima dell'unificazione Qualcuno come molta convinzione nel senso che questo pluralismo è stato identificato con me è un tratto importante segnaletico Di quello che è un mondo di antico regime prima del livellamento ultimo litico della rivoluzione di quello che ne consegue Prima della annullamento del contenimento di quelle che sono le specificità legate alla natura territoriale delle relazioni umane all'interno di un singolo spazio di un singolo con testo Questo pluralismo così inteso che significa Diceva Mario Ascheri stamattina una conduzione fortemente autonoma della reti di potere dei sistemi di interrelazione tra governanti e governati E avete ragione secondo me quanto diceva si storce tanto il naso quando si parla di stato in relazione a un'epoca anteriore a quello che la scansione segnata dalla rivoluzione francese poi dai sistemi napoleonici Altrettanto effettivamente anacronistica con questo tipo di metro di misura parrebbe una nozione come autonomia lui ricordava giustamente mi ha molto colpito questa osservazione che le fonti d'età moderna non non conoscono questo concetto è evidentemente uno strumento di cui noi facciamo uso a ragion veduta Per definire certi tipi di reti di relazione E per dare se non altro l'indicazione di quello che illa la linea di fondo di sviluppo di certo modo di rapportarsi degli esseri umani con lo spazio che hanno intorno col territorio che hanno intorno E con i poteri che genere Channel hanno o ai quali vengono viceversa governati dall'alto Credo che Lacchiarella Stato moderno non Stato moderno sia una querelle a un poco destinata a una tasso di ripetitività che la rende un poco noiosa col passare del tempo Dobbiamo essere tutti consapevoli del fatto che adoperiamo dei concetti e che dobbiamo evidentemente anche ragionare molto nel momento in cui adoperiamo Sforzandoci di contestualizzare quanto più possibile io credo che le questioni terminologiche abbiano fatto il loro tempo da questo punto di vista credo che i concetti della contemporaneità possano tranquillamente essere applicati anche al passato Una volta che evidentemente ci si preoccupi di per ricostruire tutto quello che c'è intorno A qualche cosa che chiamiamo con un concetto del contemporaneo all'interno però di realtà che sono evidentemente diverse da quelle del contemporaneo Molto mi pare che sia stato fatto da parte di chi ha studiato l'istituzione dell'età moderna in Italia in questa direzione In genere con un apprezzamento cioè con un utilizzo anche passione al menti adesivo a quest'idea del pluralismo della non monolitici età Come elemento fondante del modo di guardare a ciò che avviene in quello che un tempo si chiamava l'antico regime con anche qua variazioni non sempre diciamo Accertamento e benevoli evidentemente nei confronti di questo uso Io penso sempre agli studiosi per esempio di formazione marxista soprattutto che in genere quando sentono la parola pluralismo Dicono ma noi questo lo temevamo particolarismo una volta e non ci piaceva neanche un po' Cioè era un qualche cosa che diciamo così nel momento stesso in cui veniva enunciato veniva anche condannato di Percy Questo è un atteggiamento che mi è capitato in tanti incontri insomma nella vita di sentire come obiezione rispetto al modo di guardare l'antico regime e però mi sembra che sia un atteggiamento diciamo molto anche significativo per capire in che maniera aver fatto Storia delle istituzioni politiche e l'hanno fatta certamente non soltanto le persone inquadrate nella materia Qui dal punto di vista evidentemente della pretesa di riempire una casella diciamo così non si dà molto avanti l'hanno fatta moltissimi studiosi che hanno studiato diciamo le istituzioni senza essere incardinati all'interno evidentemente della materia Angela De Benedictis ci raccontava stamattina la sua storia Di studiosa Di storia moderna dal punto di vista accademico alla quale penso che davvero a nessuno potrebbe saltare per l'anticamera del cervello di disconoscere una forte diciamo propensione la capacità di dare contributi nell'ambito qualche cosa che ragionevolmente possiamo campi amare Storia delle istituzioni Allora i discorsi si fanno come dire complicati da questo punto di vista cioè hanno a che fare tanto con una il modo in cui è strutturata l'Accademia italiana Quanto anche con il modo in cui a livello però diciamo più che italiano livello di quella che è la storiografia che poco tutto il mondo si occupa di queste problematiche Il cambio è scambio forte delle regole del gioco e questo urgenza di rifiuto degli steccati disciplinari e delle caselle soprattutto costrittive Che da moltissimi interventi di questa mattina emerso a me pare che vada fortemente raccolto da questo punto di vista E ci porti anche a provare a fare una qualche riflessione Di nuovo in relazione a l'Italia come territorio non l'Italia come nazione o l'Italia come è stato l'Italia come territorio provando a domandarci in che misura la prospettiva della storia delle istituzioni Ha offerto un contributo significativo non soltanto alla eventuale glorificazione di se stessa Obiettivo per conto mio abbastanza diciamo Rinunciabile ma quanto ha offerto dal punto di vista di segnalare chiavi possibili per leggere un caso specifico quello italiano Contraddistinto dalla ritardo di fatto sotto il profilo del raggiungimento dell'unificazione nazionale quindi dalla naturale proporsi di una morfologia di base di tipo plurale all'interno del territorio della penisola E quanto questo contributo abbia offerto linee di lettura nuove rispetto a quelle passate E in che misura questo contributo sia riuscito a dialogare con quelli offerti invece da cultori occulte viscidi altre modalità di avvicinamento alla disciplina storica Un tempo si diceva che l'unificazione nazionale era stato l'esito della borghesia in ascesa la quale avete bisogno del mercato nazionale Per sostanzialmente costruire le basi del proprio sviluppo della propria funzione guida del paese all'interno della modernità Altre letture rimandavano impedisce a una specie di destino teleologicamente iscritto nella storia d'Italia All'unificazione all'unificarsi sul piano fortemente ideale discorso che comincia dal Medioevo si possono trovare singole voci che spendono parole sotto questo profilo Giarda epoche molto antiche non bisogna aspettare l'Ottocento Credo che la storia delle istituzioni abbia trovato un'altra strada possibile Il paradigma economico regge terra spiegare la transizione dall'età moderna all'età contemporanea in Italia nello specifico Io ne dubito fortemente cioè non riscontro nella storia italiana alla presenza di una forza sociale così determinata così forte a operare la trasformazione e ha costruire quindi un approdo alla modernità della penisola a partire da quello che è il proprio ambito di insistenza primaria il proprio ubi consistam Credo che la forza delle idee da sola non basti per altri versi sebbene abbia evidentemente un significato molto importante E da questo punto di vista credo che anche la cattiva stampa di cui per tanti decenni ha goduto diciamo così una storia come storia della delle aspirazioni dei pensieri Delle elaborazioni di tipo ideale culturale Che vada probabilmente rivalutata perché sicuramente non semplicemente così un segno della avventura un poco solipsistica Di intellettuali quali pensa a nome loro loro mondo la loro sfera di cristallo staccata dalla realtà un qualche cosa che ancora non c'è Ma che anch'essa un elemento di costruzione della realtà materiale E credo che da questo punto di vista per la storia delle idee significa anche per la storia delle dottrine ci si fa un significato importante ci sia un ruolo grande da spendere in un progetto di rilettura della storia d'Italia Che stia un poco lontano da questi due monolitiche effettivamente tra anni Cinquanta ancora primi anni sessanta dominavano il nostro panorama storiografico cioè la storia idealistica o la storia materialistica Diciamo di tipo volontario cioè intesa come puro accertamento dell'esistenza di forze deputata al cambiamento Io credo che le istituzioni in particolare nel caso italiano abbiano svolto un ruolo determinante All'interno del processo di modernizzazione Cioè che abbiano svolto a partire da premesse che corrispondevano evidentemente a una realtà storica diversa un ruolo di guida che li ha portati a sopravanzare una società e a non essere quindi semplicemente il riflesso di un dato assetto sociale e delle Formenti sistematizzazione culturale ideologiche corrispondenti a quell'assetto sociale Parlare dei confini mobili tra età moderna età contemporanea significa parlare evidentemente di una transizione Che batterò nel segno dei qualche cosa che possiamo ragionevolmente chiamare il cambiamento credo che d'altra parte la missione principale della storia comunque la si declini Sia per l'appunto questa noi dobbiamo spiegare Il cambiamento dare senso a quello che è il senso del del moto nel nell'ambito dei processi che studiamo di volta in volta il che non significa trascurare le persistenza e anzi significa valorizzarle Quando ci sono Ma io credo che in questo racconto del cambiamento italiano Le istituzioni abbiano giocato un ruolo speciali probabilmente rispetto a quella che è stata l'esperienza di altri paesi dove la modernizzazione passata più per altri canali per canali di tipo sociali o di tipo economico e da questo punto di vista arrivo alle battute finali perché Francesco giustamente mi ha richiamato Ai minuti che stanno scadendo tali ma ottavo Vorrei fare un'ultima riflessione Dal punto di vista di come cambiata e quanto è cresciuta la storia delle istituzioni concretamente praticata in Italia a partire da questo scenario di tipo generale è stata negli ultimi vent'anni forse un poco di più Una storia a direi programmaticamente disorganica rispetto a un modello in dogana dico che aveva rappresentato il nucleo duro per un certo periodo deve riconoscersi come storici delle istituzioni Storie slogan mica voglio dire una storia dal quale non si limita evidentemente a riflettere ed applicare ma come in uno specchio Quelli che ritiene essere i principi fondamentali della propria ratio cioè del proprio ordinamento specifico del proprio tecnicismo anche naturalmente se si vuole ma una storia la quale evidentemente dalla ricerca dei contatti con tante altre storie si parlava anche stamattina di storia generale Se ci pensate la storia generale è un qualche cosa di programmaticamente indefinibile che cosa significa questo del generale cella varietà dell'esperienza storica degli esseri umani sì svolge simultaneamente attraverso una grande infinita di canali forse storia generale si intende quella che gli inglesi o meglio gli inglesi critici in una certa stagione hanno chiamato la storia politica inglese tradizionale no per intendersi il laboratorio di pasta impresa di autori come Thompson come tanti altri Come Peter barca ad esempio per quello che riguarda l'età moderna che se la sono molto resa contro quella che a sua volta autori come blocco febbre avevano definito come d'histoire delle mense Lolli Histoire battaglie Io credo che la storia delle istituzioni molto abbia dato da questo punto di vista e costato compiacere il fatto Che anche dal punto di vista del riconoscimento istituzionale e non è evidentemente qualcosa di poco significativo può in particolare per chi pratica la storia delle istituzioni Questo dato di fatto sia stato riconosciuto perdonatemi se apposto diciamo livelli di riflessione dico più teorico a banalità materiali anche come chiave di uscita di questo discorso Ma il fatto che anche un'istituzione come l'ANVUR di per sé piuttosto difficile da smuovere Sì è riuscita ad arrivare all'idea che in fondo per alla disciplina che pratichiamo Non sia proprio necessario come dire pubblicare soltanto sulle riviste di Tipu in dogana Nico cioè tutte riflesse dal settore ma che possano esservi conosciute come sedi degne Anche delle riviste in cui la storia di un certo tipo Giallo da con la storia di altri tipi con altre metodologie come è avvenuto felicemente in questi ultimi due o tre anni a me sembra un risultato importante Che ci lascia anche capire la traccia che di fatto la storia delle istituzioni politiche da questo punto da questo punto di vista ha ha dato nel corso di una vicenda recente E con questo direi di aver concluso il mio contributo a questo Saluto a Guido Grazie Marco adesso procediamo ad un cambio di cartellino per questa relazione che definire con un aggettivo elegante una relazione che Ha trattato tutti gli argomenti che sono tutti argomenti meritevoli appunto di di dibattito e lo lo ha fatto interni di punto esaurienti ed eleganti ad un e proprio questo intervento sugli studi sulle istituzioni in Italia apre appunto ad una fase di mescolamento per riprendere il il titolo il tema lo spirito in qualche modo del convegno Che stiamo andando a concludere proprio perché il prossimo relatore Stefano vitali Un moderatore diligente di solito si prepara sul Su un relatore che deve presentare e mi sono imbattuto su uno short curriculum in ventotto pagine del di Alberto vitale e questo dimostra come in realtà la sua vicenda che è iniziata All'indomani della laurea che Alberto ha conseguito un anno prima del sottoscritto quindi diciamo così più o meno nello stesso torno di tempo come si sia identificata con la vicenda degli archivi in Italia in questi lunghe o brevi non so Marco se lungo sei brevi perché in questi lunghi decenni quindi sono veramente lieto che può fare potere ascoltare il suo intervento archivi archivistica e storia istituzionale Spiegano vita grazie molte anche per questa presentazione e soprattutto ringrazio molto per l'invito che mi è stato fatto di partecipare A questo convegno sia l'occasione insomma chi ci vede riuniti Cioè per conto diciamo una festeggiare Guido Melis come è stato detto Anche dal relatore prima prima di me e poi permette di molti stimoli che effettivamente questo mo'nelle relazioni a questo convegno riservano anche a chi diciamo appunto gli anni da informazioni Culturali formazioni professionali interessi che sono contigui per più che identificarsi appunto con tematiche che sono state trattate alla per quel per quanto riguarda appunto il tema del mio un intervento io devo dire che ho affrontato le tematiche che sono indicate nel titolo deterrà le azioni in è un intervento che è stato pubblicato recentemente sulle carte la storia che prende spunto appunto dal volume di Guido Melis la storia delle istituzioni una chiave di lettura Per questa occasione io vorrei fare un'operazione un po'di terza e cioè vorrei volge svolgete volgere la mia attenzione e discutere quelli che nella produzione ampia Di uno storico e dire di un intellettuale complessivo a tutto tondo come Guido Melis questa è una formula che già è stata utilizzata stamani Quegli interventi quegli scritti che si possono considerare a tutti i gli affetti scritti archivistici Punto sono contributi d'interventi dedicati non specificamente agli archivi come fonti per la storia istituzionali ma come oggetto in sé interessante di studio e di dibattito Sono interventi che si si distendono per per l'arco di più di un ventennio Sono insomma rileggerli anche distanza di tempo sono ancora molto stimolanti per molti versi anche i più risalenti ancora attuale in questo in questa sede vorrei concentrarmi in particolare su tre delle molte tematiche che sono affrontate in in questi interventi questi scritti di me disse la prima è una tematica più tipicamente storiografica e a questa dedicherò più spazio E le altre entrate invece nel vivo dei caratteri e dei problemi del dibattito sugli archivi contemporanei Che qui invece mi limiterò Enzo insomma vista la ristrettezza del tempo ad accennare rinviando a una trattazione più completa la pubblicazione degli atti queste tre tematiche sono quelle delle vicende e dei problemi della gestione degli archivi da parte dell'amministrazione Lungo diciamo il il secolo e mezzo o delli dell'Italia unita seconda tematica quella della trasformazione delle trasformazioni profonde indotte dall'avvento del digitale nell'organizzazione Degli archivi ma come effetto anche delle profonde trasformazioni nell'amministrazione Infine la crisi diciamo che da da molti decenni attanaglia le istituzioni archivistica gli archivi di Stato In particolare e l'affermarsi di progetti conservativi di tipo nuovo Dunque sul primo punto cioè quello diciamo più storiografico e cioè le vicende del degli archivi amministrativi nella nella storia d'Italia oltre a numerosi spunti insomma che si incontrano compiacere devo dire Leggendo la complessità produzione storiografica dedicata alla storia dell'amministrazione particolare appunto di me e disse il riferimento d'obbligo ad un saggio che è stato pubblicato inizialmente in un numero speciale della rivista del consigliate nazionale degli archivi Archive un e e poi ripubblicata nera assegnati degli archivi di Stato nel due mila del due mila uno questo questo saggio secondo me molto interessante molto importante Sottolineo non è stato scritto da da un archivista professionista Ma insomma è un è importante perché costituisce uno dei pochissimi tentativi esistenti nella letteratura di fornire uno sguardo d'insieme sull'evoluzione degli archivi gli amministrativi nella storia d'Italia E il il titolo di questo saggio nel deposito della memoria l'evoluzione degli atti amministrativi nella storia italiana Il una delle tematiche e questo secondo me è un dato interessante è andata appunto o che costituisce anche diciamo uno stimolo all'approfondimento o di una serie di tematiche che emergono nel nel saggio una delle delle tematiche è è quella di stabilire se si possono riconoscere individuare dei modelli o almeno delle modalità organiche irriconoscibili di formazione tenuto organizzazione degli archivi correnti Modello modalità che corrispondano alle diverse fasi della storia amministrativa del Paese o che comunque siano in qualche modo determinate dalle caratteristiche salienti di queste fasi Allora c'è in questo in quest'approccio da un lato un'importante lezione di metodo sul rapporto fra trasformazione dell'istituzione di ed evoluzione dell'organizzazione tenuta degli archivi e c'è in realtà come cercherò anche dimostrare la traccia di un programma di lavoro e di ricerca ancora in buona parte da sviluppare data tutto sommato la limitatezza di studi esistenti salvo qualche significativa eccezione penso in particolare al ministro dell'Interno e delle sue articolazioni periferiche sull'effettiva organizzazione e funzionamento degli archivi dell'amministrazioni nell'Italia unita in particolare per quello che riguarda il Novecento è questo evidentemente un terreno Di di di forte collaborazione per archivisti e storici delle istituzioni Allora nel quadro che Guido Melis fornisce i momenti di di snodo di questa lunga storia Di snodo per i diversi modelli di organizzazione tenute degli archivi sono in particolare diciamo fanno perno fanno riferimento a atto alle tre principali regolamentazioni sulla tenuta degli archivi che sono state emanate nel corso del PC dei centosessanta anni di storia unitaria E che hanno costituito sotto molti profili di un punto di riferimento non solo per le amministrazioni dello Stato ma per tutte le altre amministrazioni e talvolta anche non solo per per il senso non solo per la pubblica amministrazione ma sono stati spesso indicati come di punti di riferimento e particolare appunto quello Parlerò fra poche Regolamento del mille novecento come una sorta di capolavoro dell'archivistica italiana cui appunto In generale di attivisti dovevano fare riferimento a queste normative sono e evidentemente il regolamento il regio decreto del mille ottocentocinquantatré di riordinamento dell'amministrazione centrale sabauda il Regolamento appunto del venticinque gennaio del mille novecento che approvo Appunto una nuova normativa per la tenuta degli uffici di registratore di archivio dell'amministrazioni centrali e infine il DPR del mille novecento novantotto numero quattrocentoventotto rifuso poi nel nel testo unico sulle sul la la documentazione amministrativa Testo unico o del Duemila Ecco l'mi mi pare insomma di di cogliere innanzitutto questa diciamo queste riflessioni Il data e di di di di di di cui domani disse è che il regolamento del cinquantatré con l'accentramento del protocollo e dell'Archivio centrale presso il segretario generale del ministero e poi con le norme che regolavano la circolazione delle carte all'interno degli uffici delle strutture ministeriali toma era un regolamento che rifletteva in modo sostanzialmente coerente La struttura gerarchica o piramidale dell'amministrazioni centrali concepita appunto come una macchina basata sull'automatismo di cosiddetti tutti gli amministrativi Nessuna logica principalmente centra incentrata sui controlli che come scrive appunto Medicea avrebbe indotto ogni segmento della catena burocratica a lasciare agli atti una traccia del passaggio del fascicolo sulle scrivanie Meno limpido invece appare sia dalla ricostruzione della sua origine sia dalla sua applicazione il rapporto di funzionalità fra il Regolamento del Novecento appunto quello che dicevo che è stato definito come capolavoro dell'archivistica anche nazionale e la fase di evoluzione dell'amministrazione nella quale questo questo regolamento si colloca allora il Regolamento e realtà mille viene approvato nel nove nel mille novecento Si colloca dopo una fase una prima fase di espansione della burocrazia nella quale ci sono stati anche Punto le riforme qui spine all'interno delle quali anche gli archivi hanno giocato un ruolo importante tuttavia non è il risultato di una forte volontà politica Oggi esigenze provenienti dall'interno dell'apparato burocratico In realtà è il risultato di alcune sollecitazioni che provengono dagli archivi In particolare dal consiglio superiore de degli archivi e questo spiega anche la lunga gestazione Una prima proposta viene formulata nel mille ottocentottantadue Darzo l'intendente dell'archivio del Regno chi era Enrico De Paoli che non era un attivista in realtà ma era originariamente un funzionario del ministero dell'Interno De Paoli che denunciava e questa era una delle ragioni per cui poi diciamo si proponeva comunale un nuovo Regolamento denunciava le più gravi difficoltà per la retta classificazione delle carte allorché ne viene fatto il deposito nell'archivio o generale una difficoltà che derivava dalla difformità dell'organizzazione degli attivi nei vari ministeri Questa è la fase in cui si va costituendo l'archivio del Regno che è un archivio sostanzialmente al servizio dell'amministrazione cioè la siti in questo momento le carte sono così giovani così recenti che gli utenti sono sostanzialmente le amministrazioni che hanno versati quindi la necessità di rispondere in tempi utili in maniera efficace queste amministrazioni evidentemente una preoccupazione del sovrintendente all'Archivio Centrale archivio del Regno Il Regolamento in realtà viene elaborato da una Commissione costituita dopo otto anni Dalla prima proposta e ci vorranno altri sei anni perché entri in in vigore questo appunto spiega questa debolezza insomma che dicevo prima anche Del la motivazioni che l'hanno l'hanno ispirato sostanzialmente questo Regolamento recepirà le trasformazioni nella tenuta degli archivi che sono venute in conseguenza anche di trasformazione dell'amministrazione Rispetto al al modello cavouriano negli anni precedenti per esempio la decentralizzazione della della della gestione degli archivi dal Segretariato alle direzioni generali E cercherà appunto di stabilire una uniformità di gestione e soprattutto di classificazione cioè di di di classificazione di di titolario di lavorazione i titolari uniformi fra diversi ministeri Appunto sarà attuato questo Regolamento dicevo dopo il Novecento in una fase anche diversa dell'asta della della vicenda amministrativa italiana cioè in una fase di accelerata espansione Del e e sarà attuato come rileva Melis con ben scarso entusiasmo dalle burocrazie ministeriali che in certi casi appunto e proporranno quasi un un boicottaggio In Effetti il Regolamento del Novecento mettendo al centro della tenuta dell'archivio l'ordinamento fisico secondo la classificazione il titolare io questa era sostanzialmente il ciuco centrale e carte dove arrivare a cento al al al centrale allora l'archivio del regno organizzate secondo titolario con un'organizzazione fisica che consentisse al al al al al centro dal scusate l'archivio del regno di gestirlo appunto in maniera appropriata Infatti c'era una nota della una una frase molto efficace della proposta della commissione che diceva rinvenimento degli atti più degli indici agli eventi e gli inventari giova la buona classificazione che ripeto significava sostanzialmente organizzazione fisica coerente In realtà questo tipo di impostazione affrontava solo parzialmente caratteri di novità della sedimentazione degli archivi Introdotti dei decenni successivi dalla modifica dell'amministrazione novecentesca già domande era già abbastanza forse occhi Soleto se lo sarebbe diventato sempre di più negli anni a venire Quali sono brevemente quali e costituiscono diciamo appunto Come pomodori gli accenna al fa poco altrettanti filoni forse su qui approfondire la la ricerca innanzitutto ovviamente la fidati la sfida la quantità della produzione documentaria Che diventa sempre meno controllabile con l'espansione dell'amministrazione e sempre più appunto a partire dalla seconda metà degli anni Trenta dalla guerra dalla dalla poi del dopoguerra e poi la crescente differenziazione delle funzioni E di conseguenza anche come dire dalla crisi dell'uniformità dei modelli dei di gestione dell'archivio prevista Regolamento né all'interno dell'amministrazione ci sono alcuni settori diciamo i settori più tecnici O se no racconta che quelli amministrativi contabili a cui il modello proposto in realtà sì attaglia solo molto parzialmente E questo è collegato ad un altro fenomeno importantissimo che poi ci ritroviamo appunto all'interno per esempio delle sedimentazione del centrale di Stato E cioè la crescente sedimentazione di serie che scardinano per la loro dimensione le loro caratteristiche l'organizzazione degli archivi per titolario E che sono una manifestazione dei caratteri soprattutto dell'amministrazione erogatrice di servizi o di contributi Perché sono le serie che si costituiscono non su base annuale per esempio ma su su su base diciamo pluriennale in cui l'organizzazione non può semplicemente rispondere ad una organizzazione per per per titolario che per sua natura prevede delle delle serie come dire l'occultazione abbastanza controllabile che poi alla fine dell'anno viene in qualche modo messa da parte chi di archiviata si ricomincia daccapo O se no diciamo queste gran le le le le serie che risponde a esigenze di controllo di controllo sociale qui c'è il il la la una delle caratteristiche fondamentali degli Archivi del Novecento di nuova andrebbe in indagata in tutta la sua i suoi caratteri insomma è quello dei fascicoli personali è e appalti la seconda metà del dell'Ottocento che all'interno degli archivi si ritrovano i e poi esplodono i novecento i fascicoli intestati a persone Che sono in qualche modo la rappresentazione di di una duplice faccia del dell'amministrazione dello Stato in generale da un lato il controllo sociale il controllo di polizia schedatura di polizia ma dall'altro lato Sono appunto il l'immagine cioè lo strumento dell'amministrazione erogatrice di servizi Sono gli strumenti del web rossa No le le le le sono i fascicoli intestati alle persone che devono avere la pensione e via discorrendo quindi sono una caratteristica fondamentale degli archivi Di questa fase che male si rapportano in una struttura appunto come quella delineata dal dal regolamento e novecento che comunque prevedeva la costituzione di serie di fascicoli ma personali dei dipendenti no E quindi di diciamo questo poneva poi il problema del controllo intellettuale sulla produzione artistica cioè della ricerca della della della recupero ecco diciamo efficiente e veloce Della documentazione ne archivistica che ovviamente l'esclusione L'aumento della quantità rendeva più problematica c'è un fenomeno che anche questo secondo me andrebbe approfondito e studiato meglio il passaggio dallo strumento un repertorio Degli affitti delle dei fascicoli cioè un registro in cui vengono annotati sulla base di parole chiave Cossu o sulla base della dell'amministrazione di provenienza della della documentazione vengono annotate appunto i fascicoli in un ordine diverso alfabetico rispettabile titola declassificazione il passaggio da questa struttura struttura agli schedari che gli schedari sono un'altra produzione Noches intesa E scritto anzi tratterebbe perché esistono vari tipi di schedari hanno una caratteristica molto diverso è è e questo è un simbolo di di come cambia l'amministrazione di come cambia l'organizzazione archivistica Come sono state affrontate appunto nel corso del Novecento queste queste problematiche Ecco l'opinione diffusa che lo Stato unitario sia Stato un cattivo conservatore della propria memoria lo avevano detto anche Pavoletti Angiolini l'introduzione alla Guida generale Si tratta in in in realtà di un giudizio in buona parte retrospettivo spesso ispirata ad una visione gli alti Pica dell'archivio che gli archivisti a no diciamo vagheggiano anche molto frequentemente meno secondo me si stia indagato Sulle concrete funzionalità degli archivi correnti Nello svolgimento dei compiti delle amministrazioni e per esempio un'operazione che non è stata fatta è stata quella di capire esattamente sì esistono momenti di svolta in cui appunto questa cattiva capacità di conservare gli archivi si fa più evidente più più rilevante certamente nel corso dei decenni del Novecento c'è stato un progressivo scadimento dell'organizzazione degli archivi ma quando effettivamente questo è avvenuto ci sono degli articoli di di di di leopoldo Sandri o di o o anche di De Felice da cui Raffaele definisce da cui appaiono insomma ancora la capacità di una tenuta del dell'amministrazione da questo punto di vista il l'altra opera l'altra questione che andrebbe affrontata è una comparazione a livello internazionale i fenomeni che si registrano in Italia sono tipici A forse anche se in tempi diversi anche di altre amministrazioni Del mondo il mondo occidentale ne nei vari paesi sono stati dati risposte differenziate Di queste risposte in Italia su questi rispose sia indagato poco o meglio si è discusso a livello teorico tridente sura ex maneggio mezzo sprechi via al francese ma non si la sua non si stacca in grado di fare delle valutazioni concrete di che cosa hanno significato questi diversi modelli ecco diciamo che gli accenti quanto quanto manca pure un posto unico non esattamente Dieci in va be'minuti nove milioni ecco fatto sta che insomma questi accenti dei peccatori sulla tenuta degli archivi si sono fatti più forti a partire dagli anni Novanta Soprattutto quando è apparso chiaro e questa volta che Le le modalità di gestione degli archivi rendevano l'amministrazione pubblica mediamente poco o per nulla preparata A rispondere alle nuove domande che venivano ro appunto poste all'amministrazione estesa quella del diritto d'accesso Trasparenza la tutela dei dati personali da un lato e dall'altro ovviamente di conventi processi di informatizzazione e da questo contesto diciamo in questo contesto che si inserisce il DPR del novantotto che poi è stato richiuso nel Testo unico sulla documentazione amministrativa Del Duemila e che costituisce il il punto d'arrivo del panorama tacciato da Guido Melis le l'articolo conta quiz soprattutto faccio riferimento a quello e del due mila uno non c'è una valutazione però di quello però diciamo però che probabilmente a questo intervento di riforma sulla tenuta degli archivi si possono applicare le considerazioni che Guido Melis ha svolto sull'insieme delle iniziative delle cosiddette riforme Bassanini no no nell'ultima edizione di Castro e pubblica amministrazione Melis ha notato che di i punti fondamentali che avevano costituito il disegno iniziale De la riforma Bassanini acconti fatti nessuno di essi poteva dirsi realizzato totalmente resti stabilmente avviato sì ma spesso ride rimasto in in mezzo al guado Delle forze prosegue Melis nell'indicare alcune cause del parziale fallimento si era riposta troppa fiducia nello strumento legislativo non accompagnata da un'adeguata attenzione al momento dell'attuazione Compreso il coinvolgimento e la formazione di chi quelle riforme doveva farle marciare quotidianamente nella pace Miss tira è quello che credo che sia fa tutto insomma anche a questo tentativo di aggiornare le modalità di tenuta degli attivi In particolare la la la norma una delle norme principali di questo di questo di DPR cioè la nomina del responsabile del dell'archivio del protocollo informatico certo a quelle dove a costituire l'asse portante di una nuova tenuta di un di una nuova consapevolezza dell'amministrazione attenuta appropriativi di fatto questa previsione testata totalmente disattesa soprattutto per la mancanza di personale effettivamente forma esistono in tutte le amministrazioni questi responsabili e in realtà ma si tratta di nomine formali che in realtà non incidono più di tanto effettivamente non hanno inciso soprattutto al momento in cui dovevano incidere sulla formazione del degli archivi inoltre Qui diciamo il discorso sarebbe sarebbe lungo accenno accenno soltanto come nel DPR si potrebbe dire del mille novecento Probabilmente nel nel DPR del novantotto c'è stata una una eccessiva sopravvalutazione del ruolo del protocollo e della classificazione dei titolari occulti duttilità che come gli strumenti essenziali della produzione documentare a in ambito digitale E in realtà quello che ha provocato questo tipo di impostazione è stata una frammentazione tra da un lato la documentazione prodotta secondo canoni ancora abbastanza tradizionali pure all'interno dell'ambiente digitale E invece tutti gli altri sistemi di gestione dei dati in gestione delle informazioni di gestione anche deflussi do documentali che spesso sono stati in realtà affidati agli informatici ai cent'con netta prevalenza quindi degli aspetti tecnologici rispetto a quelli a organizzativi e ed archivistici Per non dire poi delle aggregazioni documenti digitali informali quelli diffusi all'interno dell'istituzione delle organizzazioni che non di rado sfuggono a qualsiasi responsabilità e gestione organizzata ecco questo Guido Melis se questa il secondo appunto appunto che accennava all'inizio ha segnalato con molto acume e secondo me con grande l'UDC luce lucidità le conseguenze Appunto dell'informatizzazione dei processi digitalizzazione che si sono verificati insomma sono in atto da un meno da un paio di decenni Mi pare che il il nodo cruciale che ha messo molto bene il luce sia quello del rapporto stretto che esiste tra la crisi del modello piramidale gerarchico ma insomma in via di tendenziale superamento in un assetto pluralistico reticolare dell'amministrazione e la formazione di tecnologie di Rete come strumento di comunicazione tra le amministrazioni ovviamente e la produzione documentaria intesa in senso lato non può non essere fortemente condizionata da entrambi questi fenomeni cosa produce l'informatizzazione diffusa dell'amministrazione ha scritto Medix produce un'accentuazione della comunicazione reticolare rendendo la immensamente più rapida tendenzialmente istantanea direi difficilmente controllabile Accentua la vocazione del sistema al dialogo orizzontale rendo soletto quel sistema Nell'Ottocento erano i protocolli che assicurava il controllo interno alla certezza dei flussi informativi dell'amministrazione complica in modo quasi inestricabile tutti i problemi della conservazione degli atti Mi pare che si può essere d'accordo salvo che sulla previsione di un esaurimento prossima della funzione del protocollo sia perché diciamo alto tipo freddo ancora un rilievo giuridico notevole delle ossa a amministrate ma soprattutto perché come abbiamo visto su quello si è giocato gran parte dell'informatizzazione delle nostre amministrazioni però credo che l'osservazione punto che ho citato colga un dato importante e cioè la crescita che qui accennava anche precedentemente della della documentazione informale La sedimentazione di aggregazioni archivistiche parallele che sfuggono ai sistemi di protocollazione proprio per questo carattere di informalità E e al tempo stesso l'altro dato significativo è l'incremento della gestione delle procedure e delle attività amministrative che sono IST diverso è profondamente diverse da quelle tipiche dell'amministrazione da da quelle tipicamente pro pro procedimentali Ne e quindi non sono destinate a a confluire nel carteggio ma sono diciamo scambi tra le amministrazioni che avvengono attraverso il computer spesso anche senza di intervento Umano grazie all'interoperabilità e la cooperazione applicativa come di queste attività si tenga traccia documentaria eccome soprattutto possano essere conservata a lungo termine Punto queste tracce ancora non è ben chiaro né su ciò suo sono state messe in campo politiche dentro significative ecco in questo contesto e qui sarò più breve perché vado a concludere si inseriscono anche le riflessioni appunto come dice Women's ha dedicato recentemente anche alla crisi complessiva delle Dede delle nostre istituzioni artistiche sono in innanzitutto è innanzitutto crisi appunto di di strutture critiche personale quindi di risorse ma come giustamente appunto mi pare di Khamenei e realtà c'è qualcosa di più bisogna vedere bisogna guardare oltre a questi aspetti cioè capire che cosa ecco che cosa c'è diciamo della crisi che fa degli archivi che fa riferimento alle trasformazioni complessivi che stiamo o vivendo in questa fase la sono due gli elementi che cito appena ricordo appunto che mi sembra interessante innanzitutto in un bell'intervento di qualche anno fa Il richiamo alla globalizzazione Non si può diciamo ignorare anche riflettendo sui compiti degli archivi e su come gli attivi devono affrontare questa fase senza ignorando il il il riferimento a come cambia il il Il il panorama l'altro elemento è quello della come dire della necessità di non ignorare i problemi di legittimazione delle istituzioni archivistiche cioè non si può più dare per scontato una volta che come dire si è conclusa la fase in cui gli attivi Erano una delle infrastrutture culturali fondamentale degli dello Stato nazionale proprio perché è cambiato anche il panorama perché perché c'è la globalizzazione se vogliamo ma ci sono anche altri fenomeni non si può dare più su per scontato Il fatto che gli archivi siano continui a essere quello che sono stati fino adesso quindi c'è un problema come dire di rapporto con la società A di nuovi pubblici di la capacità di appunto esprimere anche nuovi nuove modalità di di organizzazione e e i anche di rapporto con il pubblico ecco queste mi sembrano elementi cruciali insieme al fatto che in realtà proprio la globalizzazione è uno degli aspetti che accentua il cosiddetto policentrismo della conservazione cioè con questa diciamo dualità caratteristica che caratterizza globalizzazione c'è parlata appunto Degli inserita nel la l'inserimento insomma diciamo all'interno di un mondo interconnesse e dall'altro però diciamo sempre La la rete corta come la chiama a me disse cioè la capacità di stare sul territorio di rappresentare Perino ritrovare nei territori una delle ragioni per collocarsi all'interno appunto della globalizzazione in maniera capita ecco queste mi sembrano dei veri riflessione assolutamente né importanti e di cui appunto fare tesoro io credo che in questi anni noi attivisti siamo stati molto assorbiti dal problema della pura e semplice sopravvivenza delle nostre istituzioni archivistiche Per cui non ci siamo un sufficientemente interrogati forse su cosa effettivamente significhi conservare la memoria documentare a quella dello Stato in particolare in un mondo in profonda trasformazione come quello in cui ci troviamo ad operare e quindi quali sono le trasformazioni istituzionali e culturali Che queste mutamenti richiedono mi pare che i contributi di Guido Meda disse ci indichino più di una via e soprattutto costituiscono una lezione di metodo che credo che vada coltivata con molta cura anche danno gli attivisti grazie Che grazie Stefano grazie a Stefano vitali per questa relazione che definirei sicuramente esauriente e che peraltro circola con potuti riprendo una delle sue espressioni in mezzo al guado e quindi e anche una testimonianza esistenziale ricco di questo di questa epoca punti di riferimento in conclusione anche alle alle note di Guido su questi temi appunto questa situazione complessa di cambiamento grazie quindi e adesso l'ultimo intervento di questa prima parte del pomeriggio cui seguirà durante la pausa la possibilità di un rapido Tour nell'archivio del Senato di il nostro direttore e disponibile Appunto farci da guida così avremmo anche un un momento di non sedentario che ci che ci rimetterà in movimento e certamente contributo a appunto a metterci in movimento viene da Michele Cortellazzo che interverrà sul tema gli studi sul linguaggio delle istituzioni noi abbiamo visto in qualche modo l'hardware gli archivi il software il linguaggio e quindi c'è pure svecchiamento e quelle su questo dobbiamo essere grati a Antonella Meniconi Giovanna Tosatti che hanno architettato questi queste giornate in in amicizia e in in onore di di Guido Melis Michele Cortellazzo dell'università Di Padova dell'Accademia della Crusca attualmente dirige la Scuola superiore dell'università di Padova e si è distinto oltre che per gli studi di linguistica in particolare per gli studi sul linguaggio delle istituzioni la parola te grazie Grazie della presentazione e io inizio subito con un'ammissione di colpa prima di essere invitato a questo convegno io non avevo letto gli studi di Guido Melis sui linguaggi istituzionali a mia parziale scusante posso dire che mi sono sempre occupato dei linguaggi istituzionali e da ultimo del quello amministrativo da una prospettiva prevalentemente contemporanei Istica Mentre appunto gli studi gli interessi Guido Melis sono in chiave storica Oppure posso una spudorata chiamata in correità addurre l'attenuante che neanche negli studi dei linguisti orientati verso il passato in prospettiva diacronica lo trovo citato e quindi vi prego di leggere di ascoltare in questo momento questo mio intervento quasi come se fosse una panino di o comunque una forma di risarcimento intellettuale da parte che faccio a nome della categoria diciamo anche perché poi leggendo l'ho trovato delle cose molto interessanti delle quali intendo Adesso in qualche maniera discutere però prima volevo proprio fare una chiosa rispetto a questa situazione no questo mostra quanto sia difficile mescolare le carte Che è un po'il tema di questo incontro ma particolarmente di questo pomeriggio Anche per uno studioso come me che si è sempre mosso ai confini della propria disciplina magari con dei problemi anche interni di identità all'interno della disciplina Anche in questo periodo di sempre più facile circolazione in rete di pubblicazione di tutti i generi ieri sera a cena parlavamo di accademia e di questi utilissimi depositi Risulta ancora difficile varcare i confini disciplinari e arrivare davvero a un confronto tra studiosi di discipline diverse anche quando l'oggetto di ricerca favorirebbe o addirittura esigerebbe un'iterazione di questo genere Si cita spesso una nota affermazione del filologo Giorgio Pasquali Quella che dice non esistono discipline severamente delimitate scomparti Fekter ma sono problemi che devono essere spesso affrontati contemporaneamente con metodi desunti dalle più varie discipline Potrebbe essere un po'l'esergo di Resta giornata Però appunto si tratta il mio affermazione che in astratto in termini generali possiamo certamente condividere tanto più ripeto in settori come linguaggio istituzionale che si trovano oggettivamente all'incontro di più discipline ma è un principio che è molto più facile da enunciare che da realizzare E questo ancor di più in un momento quale l'università tiene sempre più comparti ma intatta in discipline in settori debolmente permeabili gli uni Dalia Ed infatti qui cito Melis Tosatti nella presentazione di un libro che vorrebbe E credo da quello che ho capito è stato prodotto e arrivare in libreria nei prossimi giorni Dicono appunto che sul tema appunto degli linguaggi istituzionali esiste una cospicua letteratura sul ciascuno dei temi Più approfonditi me ancora riflessi per carente una riflessione corale storici delle istituzioni del diritto costituzionalisti studiosi della lingua Esperti tra comunicazione pubblica Capace di dar conto della specificità dei linguaggi pubblici della loro costruzione storica un dato importante Questa chiave ma anche della reciproca influenza delle contaminazioni insieme delle culture istituzionali di lunga durata che ne hanno protetto la conosce serva azione E io direi che qui nelle culture di lunga durata e nella protezione della conservazione sono due concetti chiave su cui poi parzialmente tornerò ma sul quale vorrei puntare in questo momento i riflettori perché sono degli elementi semplice ecco per questo ho accolto con molto piacere ringrazio chi mi ha invitato a partecipare a questo incontro che al di là di quello che dirò è stato devo dire molto utile prima di tutto per me e per delle Stura Kyoto dovuto fare per quello che ho impatto E quindi presenterò qui davanti a un pubblico che disciplinarmente Foresto come Stitch armi e parte cioè straniero credo di essere il il più fuori tiro tra i partecipanti queste giornate Anche le riflessioni su due temi che mi sono stati sollecitati dalla lettura dei contributi di Guido medi spiego subito uno proprio la definizione blu va bene riunire I linguaggi testi io direi che sono stati trattati da medici che sono sostanzialmente linguaggio politico parlamentare linguaggio del normativo linguaggio dall'amministrazione sotto la stessa etichetta ecco cosa c'è che unisce cosa c'è chi divide e poi il problema appunto un po'dei quando nasce L'attuale quel linguaggio che tuttora adesso qui anticipo la tesi che porterò Un linguaggio che ancora sopravvive per quei processi di riconversione di conservazione che abbiamo detto in un mondo che cambia e che cambia anche linguisticamente E che invece sembrano non tutti ma almeno appaiono essere L'immutabile Quindi naturalmente non si tratta di nel d'una ricostruzione del pensiero di Guido Melis né di una recensione del suoi lavori ma appunto di riflessioni sollecitate da queste tu E dicevo allora che la prima questione riguarda proprio l'etichetta linguaggi istituzionali io ho accettato il titolo che mi è stato proposto che peraltro riprende anche punto il libro di cui stiamo parlando quindi si sta però mi sono chiesto Cos'è che unifica che permette questa dicitura ripeto di queste tre forme poi c'è un potrebbero aggiungere altre del linguaggio politico ma soprattutto del politico parlamentare un politico istituzionale Amministrativo e normativo Beh prima di tutto nasce da un considerazione extra testuale non necessariamente estranea alla prospettiva dell'in cui sta ma extra testuale cioè al fatto dopo è che vengono usati questi linguaggi tutti questi qua ci vengono usate in istituzioni dello Stato Quindi c'è questo aspetto oggettivo extra testuale che può esser significativo come no ma che da una prima ragione di diciamo unificazione Ma possiamo anche vedere una Un'idea relativa alla genesi di questi testi alla trafila e partiamo dal dato finale i testi dell'amministrazione testina mi mi stazione per forza di cose hanno alle spalle un anno ma l'amministrazione può occuparsi solo di temi e adottare procedure che siano stati consentiti o vincolati da un anno Quindi il collegamento linguaggio amministrativo linguaggio normativo è diretto ma la norma nella maggior parte del né nella sua forma diciamo più tipica è frutto di Di diciamo istituzioni di organi Spesso collegiali non necessariamente con le gemme spesso collegiali nei quali l'approvazione della norma è avvenuta nell'ambito della dialettica politica e quindi all'interno di una situazione comunicativa nella quale si sono diciamo messi in campo i linguaggi della politica quindi anche da questo punto di vista diciamo possiamo trovare un'altra gioco E quindi questo spiega anche le forti similarità fra questi tre linguaggi La prima sul piano semantico E quindi una caratteristica che si è realizzata soprattutto attraverso le scelte lessicali La franchezza all'astrazione la polisemia di molte parole che rappresentano concetti chiave di questi in questo qua Con finalità diverso come vedremo perché le finalità invece sono un elemento di differenziazione E dall'altra il riferimento a un modello di lingua alto se non addirittura unico ritenuto tale Utilizzato e qui doll interpretazione buona Per onorare l'ambito istituzionale nel quale avviene la comunicazione di cui stiamo parlando Oppure questa interpretazione cattive più corrente Per marcare la superiorità dell'esercizio delle funzioni istituzionali rispetto alla gestione della quotidianità che si serve del linguaggio ordinario e alla fin fine per marcare il potere di chi svolge un ruolo all'interno di questa realtà Però se questi sono gli elementi di similarità e quindi siamo nell'ambito della giustificazione diciamo del la dea sia linguacce che vanno trattati se non assieme ma insomma da una visione comune ci sono delle forti di similarità Dapprima ENEL Che Il ricorso a queste forme linguistiche Rispondono a di finalità diverse Nelle nei diversi Per esempio abbiamo ho detto che dal punto di vista semantico e lessicale le caratteristiche sono diciamo a stazione che comporta può comportare vaghezza contorni non definiti dispetto concretezza Ecco questo questa caratteristica nel Linguaggio politico può essere uno strumento non necessariamente negativo o può diventare negativo ovviamente ma tutte le cose anche le migliori intenzioni ovviamente possono diventare tratti del tutto negativi Ma può essere uno strumento che permette il raggiungimento di compromessi Necessari per approvare una norma soprattutto quando le maggioranze Capace di approvare una no ma sono frutto di coalizione Il tema era stato affrontato già nelle discussioni adesso non mi ricordo se all'interno a margine dell'Assemblea costituente Togliatti aveva per esempio individuato nella lingua che Lou contrapponeva i concetti lo strumento per raggiungere compromessi deteriori Quindi la lingua sarebbe strumento del diavolo per così dire Cioè uno strumento che permetteva L'improcedibilità diciamo che era costituito dalla sostituzione di una parola precisa con un sinonimo che fa meno paura questa sono le parole di Togliatti o che può essere interpretato in modi diversi Piero Calamandrei aveva notato che il più o meno a supporto di questa impostazione che talvolta le diverse parti presenti nell'Assemblea hanno cercato di aggirare le difficoltà di mascherare il disaccordo proprio la mora dotarsi Ma secondo Togliatti esiste anche un compromesso positivo che può portare a decisioni che possono esser fatte proprie da un numero cittadini tutti i cittadini più ampio di quello del rappresentato dalla maggioranza parlamentare Ma questo compromesso positivo avrebbe un riscontro Diciamo indirettamente Togliatti diceva non ha un riscontro nella lingua io Diciamo devo salvare la lingua insomma per così per competenza professionale diciamo che ha un riscontro un meno evidente nelle Però cosa succede Dico questa situazione che possiamo dire Venne inserita adesso può valutare se correttamente scorrettamente inserita nel nel processo nell'interazione che avviene all'interno di assemblee politiche Che i risultati questa discussione di di questo processo si riflettono sui testi normativi Quindi d'uso di un lessico pago Che serve a mascherare differenze di opinioni che impedirebbero sei esplicitate il raggiungimento di una maggioranza capace di approvare un provvedimento si riflette quindi sulla lingua del testo normativo del per quello che spesso non è solo la questa la ragione ma spesso il testo normativo è ambiguo oscuro Sottoponibile a un processo di interpretazione che è sempre possibilmente che in questi casi si poggia su dati testuali labili ed eccessivamente scritti Andando più Avanti nella trafila diciamo Diventa noto scarsamente comprensibili e poco efficaci testi amministrativi che nei dettagli Quindi Un obiettivo deteriore se restiamo a quella terminologica porta dei testi amministrativi Scarsamente operative comprensibilità cit Però c'è un'altra funzione spesso delle si prova quello che troviamo soprattutto nei testi Denunciano principio In questo caso l'uso di parole caratterizzata da vaghezza quindi effettivamente passibili di ambiguità polisemia possibiltà di interpretazioni diverse è legato all'opportunità che questi testi possono avere una vita lunga Possono rimanere il più possibile immutati anche se nel corso del tempo Le necessità della società e i suoi costumi cambiano Per questo si usano parole dalla semantica ampia esprimono principi Generali con enunciati verbali che necessita tenuto un'interpretazione e questo a cosa lo si sa fin dall'inizio Diciamo ecco programmata Proprio per evitare l'obsolescenza crede tutti ci sarebbe con una definizione più Più stringente Quindi in questo caso il processo di interpretazione e di adeguamento di adattamento ai tempi è parte integrante dell'uso del testo per estensione stessa conscia o inconscia dei gli estensori Che in questo modo rinunciano punto in maniera conscio inconscio non lo so dire al loro potere tinte finire con nettezza e con dettagli il principio le regole che stanno Enunciando Delegando parte del poter definitoria chi in futuro sarà eventualmente chiamato a dirimere dubbi interpretativi o ad applicare i principi Però proprio perché la valle la vaghezza dell'astrattezza sono volute Quando si passa all'applicazione delle norme non solo ammesso ma anche doveroso tramutare i principi generali indicazioni concrete adatte adattate allo specifico conta sto invece spesso il testo amministrativo replica alle scelte linguistiche del testo normativo Nel timore di forzare la fonte o di assumersi responsabilità indebite o senta il coraggio di assumersi responsabilità senza accorgersi invece in questo caso non è Diciamo contrapporsi Al testo ma non è un cucù una forzatura Ma il testo spesso per come è stato concepito che richiede un concreto da talento interpretativo Allora in questo caso lati similarità che abbiamo detto a pretesti delle tre categorie che stiamo trattando dovrebbe rompere La continuità linguistica che invece molto spesso si verifica per cui fa grezza concettuale che vuol dire ampiezza concettuale diventa vaghezza del testo e diventa vaghezza dei testi interpretativi o applicati Non si può dire invece la stessa cosa ha proposto del rito corso a un registro sostenuto che si ribella sia nelle sì così a dire soprattutto nella sintassi La convinzione che uno stile solenne richiede necessariamente una sintassi complessa Cam postulato molto diffuso ma assolutamente privo di fondamento Oltre a un lessico raro è tipico dei testi amministrativi e al causa dell'uso di costrutti standardizzati che si ripetono immutati nel tempo anche dei testi normativi Ecco invece in questo campo è il linguaggio politico che ha mostrato maggiore variabilità al punto che i linguisti Hanno costruito una periodizzazione che corrisponde grosso modo alle grandi variazioni diciamo di assetto politico parlo del periodo repubblicano Quindi con grosso modo la cosiddetta Prima Repubblica fondata sul cosiddetto paradigma della superiorità nella seconda del paradigma del rispecchiamento e adesso la le leggi diciamo negli anni più recenti addirittura un paradigma soprattutto da parte dei dei partiti di matrice populista Giugni per rispecchiamento della Giunta del CIPE Questo per capire che stiamo mettendo assieme cose in parte simili in parte di Però c'è la domanda che appunto pongo esattamente come lappone Guido Melis ma come si è formata sin dalle origini dello Stato italiano questa ostica barriera linguistica tra istituzioni e cittadini Quali matrici culturali l'anno determinata e così a lungo perpetuata Questa domanda e gli studi che ho letto c'è danno informazioni importanti per la domanda che esso forse sopra Stock sta quanto meno prima a questi quesiti e cioè quando è sorta questa consuetudine linguistica O queste consuetudini linguistiche nettare assetto allora qui per esempio Il linguaggio politico mostra anche andando oltre l'epoca repubblicana una marcate evoluzione anche senza tener conto della parentesi totalitarie effettata totalitaria anche dal punto di vista linguistico del fascismo Lo si vede bene nel profilo oratorio di Pasquale Stanislao Mancini recentemente offerto ci dà Melis Dal quale non solo ormai Conor profonde differenze Percepibili anche nell'immediato diciamo tra l'oratoria politico parlamentare dei primi decenni dell'Italia unita ora studiata anche dal punto di vista il linguistico da Riccardo Gualdo dal suo gruppo di ricerca Ma anche un disegno della prima evoluzione del linguaggio parlamentare iniziative inizialmente debitore al linguaggio letterario Diversamente da quello che avveniva in altri Paesi Mantegna tutto coerentemente con quella che è stata la storia dell'italiano che fino almeno alla metà dell'ottocento è stata lingua esclusivamente scritta e esclusivamente letteraria In questa fase si può notare però una maggiore omogeneità dei linguaggi istituzionali di dal solo un piccolo indizi o per a volte appunto gli indizi sono quelli che parlano Meglio cioè il l'anteposizione dell'aggettivo sostantivo che è stata notata per esempio negli scritti Pasquale Stanislao Mancini e che diffusa in tutti questi tipi di Incredibilmente stabile invece linguaggio amministrativo Per quale appunto Guido Melis con Giovanna Tosatti ha dato molto tempo fa ecco i quindi il mio senso di colpa commenta molto di più Un sintetico ma soldo panorama riferito anche sul periodo immediatamente post unitario e a questo si affianca poi uno studio che è stato fatto anni fa su un corpus di testi del Comune di Milano Conferma quanto sinteticamente appare dal lavoro di di cui stiamo parlando Quello che sbigottiti Che non è tanto la continuità lessicale della terminologia specifica perché ho visto può essere anche dato di efficace perché garantisce stabilità e quindi trasparenza e sicurezza interpretativa e concetti permanenti dell'attività burocrati quanto le scelte sintattiche stilistiche che anche se scarsamente efficienti risultano esser pienamente sopravvissute tentativi di molti Vernizzi azione avviati alla fine del decennio scorso a cominciare da Sabino Cassese Quello che pare costante nel tempo è il pallore dato negli uffici alla continuità in un mondo che invece muta profondamente e soprattutto di uno spazio linguistico come quello italiano che per no per ragioni storico linguistiche che non posso certo ripetere qui ha subito negli ultimi centocinquant'anni Per dire una rivoluzione troppo poco In ambito amministrativo vale ancora invece l'impostazione rappresentata dalla soddisfazione di quel capo sezione di fine Ottocento che a fronte dell'adeguamento dello stile di un neo assunto allo stile dell'amministrazione commentava Gli dia il Miart rallegro ha scritto con un vecchio impiegato e secondo me la frase PV che calcisticamente mostra che cosa succede nel linguaggio amministrativo Ma spesso tuttora il miraggio l'obiettivo di Spiro con un vecchio impiegato non deve neppure essere indotto dal capo dell'ufficio ma l'aspirazione spontanea dell'impiegato spesso E io ho l'impressione che da questo punto di vista l'ultimo decennio si è stato caratterizzato da una serie cospicua di passi indietro rispetto a diciamo proprio come atteggiamento diciamo psicologico in più lui duale in molti pubblici dipendenti Ma il suo linguaggio normativo e questo naturalmente l'ultimo punto che gli studi storici di Guido Melis ci danno spunti che richiamano irresistibilmente situazioni dell'oggi intendendo per oggi è proprio l'oggi gli ultimi due anni Quando nel nell'articolo sul linguaggio normativo degli anni della prima guerra mondiale Si parla di una subitanea Lupi anale produzione legislativa Espressa allora tramite regi decreti o decreti luogotenenziale La cui redazione era appannaggio di di una burocrazia ministeriale cui si aggiunsero esponenti dell'élite militare negli ultimi anni pensiamo all'élite sanitari che fu caratterizzata da un alto livello di disordine da frammentazione dalla perdita del carattere di astrattezza e generalità e la fine di organicità dell'ordito legislativo Dell'uso sul piano lessicale di un vocabolario compare Complesso poco armonico frutto di burro burocrazie divenute adesso immediatamente legislazioni ci ebbe allora io non ho mai apprezzato appoggiato la metafora della guerra con cui sono stati accompagnati questi due anni Però una serie di Adorno analogica Antonia mente siamo AG storiche diverse però alcune Analogie Ci sono insomma e quindi da questo punto di vista io direi che Possiamo Diciamo proiettare molte delle considerazioni fatte soprattutto in questo studio sulla attualità tempo nelle il mio per la pandemia costituito per la lingua istituzionale nelle sue diverse forme un poderoso disastroso stress da questa come spesso accade nelle situazioni di crisi sono venuti al pettine i nodi che in situazioni di ordinaria amministrazione possono essere in qualche maniera tamponati mitigati superati cella Io credo che non sia difficile sostenere che sono stati disastrose tutte le forme di comunicazione istituzionale ritratta Dalla comunicazione politica istituzionale con la collocazione semi notturne mai puntuale degli interventi del Presidente del Consiglio Improntati nei passaggi fondamentali più alla retorica emotiva quella delle rimaniamo distanti oggi per abbracciarci conti più calore correre più veloci domani per intenderci E alla chiarificazione delle disposizioni impartite a quella normativa con la sua lupi o analita anche se in gran parte dipendente Da fatti oggettivi cioè il veloce traumatico volge per fondersi dell'epidemia E la sua scarsa comprensibilità denunciata fin dall'inizio un articolo sul Corriere della Sera ancora una volta ricordo Sabino Cassese A quella amministrativa emblematicamente rappresentata dalla saga dei modelli di auto di certi rischi dichiarazione che tante giustificata ironia suscitato ingrediente E che la quindi felicità linguistica in parte derivava dalla labirinti cita delle norme a cui faceva riferimento un po' E quindi siamo in questo cerchio che si chiude no ma anche dall'assoluta insensibilità e incomprensione degli emittenti per i processi Di comprensione dei testi come è risultato evidente anche da una polemica giornalistica che mi hanno visto coinvolto con l'allora capo della polizia Gabriel Chi ha preparato quel modello una famosa autodichiarazione Malato tra l'altro iper perciò decisionismo si è comportato proprio come un vecchio impiegato e forse si è meritato anche un mio rallegro E non è pertinente prima dobbiamo ricordarcelo parlare di un altro grande fallimento di una forma di discorso pubblico oggi sempre più in estensione quello divulgativo detti inesperti Ma tornando alle forme primarie della comunicazione istituzionale Spolli etica normativa Amministrativa credo proprio che bisognerebbe far scrivere agli estensori dei testi che ho citato cento volte come si faceva un tempo per castigo alle elementari questo varano di Guido Melis con cui concludo il mio intervento Chi non capisce non può partecipare alla democrazia nespole uso Inner inesorabilmente né più né meno come capitava quella sterminata masse d'italiani Che nel mille ottocentosessantuno erano impediti di votare per via degli esclusivi criteri del censo dell'alfabetizzazione Dunque linguaggio delle istituzioni in una democrazia contemporanea rappresenta un elemento fondamentale della loro stessi a legittimarsi Molte grazie molte grazie Per questa relazione che conclude con una che potremmo chiamare norma programmatica per riprendere il linguaggio dei costituzionalisti E adesso c'è la possibilità di visitare l'archivio del senatore ci mettiamo in cammino grazie Ricominciamo tra un quarto d'ora Tra un quarto Attacca Allora io non non starò a parlare di singoli lavori o a censire un territorio che mi sembra già essere stato per l'appunto analizzato in maniera puntuale all'interno di questo lavoro cercherò di suggerire qualche spunto di riflessione piuttosto su quelle che sono le cornici al cui interno gli studi di Storia delle istituzioni in Italia hanno interagito con un tema come quello dell'età moderna imperita contemporanea E come remi riflessioni improduttive penserei di suggerire qualche ragionamento intanto su questi termini che non sono scontati Età moderna età contemporanea Ora nel corso degli ultimi venti o trent'anni Quella che un tempo era una linea di confine abbastanza nettamente tracciata e condivisa tra quella che l'età moderna e quella che l'età contemporanea è stata mi sembra rimessa in discussione in un enorme dagli età di declinazioni Per un verso avviene quello che è sempre avvenuto vale a dire l'età moderna avanza sempre di più guadagna sempre di più dal punto di vista degli spazi cronologici che occupa ma questa non è una storia nuova è semplicemente un riadeguamento del modo di pensare al passato da parte di chi fa pratica storiografica nel presente è difficile a livello degli Stati allo stato attuale degli studi Pensare per esempio di prendere un secolo come l'Ottocento vi attribuirlo come un tempo avveniva all'età contemporanea tout-court è una questione di angoli divisione evidentemente di prospettive che si danno Ma mi sembra che si sia sempre più insinuato anche all'interno Di quella che è l'età moderna nella pratica convenzionale un confine mobile e perennemente mobile vorrei dire evidentemente tra queste due grandezze Con alcune mi sembra ulteriori emergenze che hanno modo hanno avuto modo di manifestarsi Negli ultimi decenni Nel senso che anche questi due contenitori età moderna età contemporanea mi sembra che siete stati più volte rimessi in discussione anche qui a partire dall'esigenza di stabilire modi ambiti di contenimento ragionevoli per quello che nel frattempo il risultato della ricerca concreta svolta sul campo svolta sulle carte ed il modo evidentemente di concettualizzare la Di secoli si è sempre parlato in relazione all'età moderna c'è c'è una tradizione consolidata che tende a scandire un cinquecento un seicento un settecento mi pare che negli ultimi anni però questo tipo di partizione sia stata molto spesso messe in discussione In relazione all'affermarsi di una idea un po'diversa di sistematizzazione dei temi storici In cui l'aggettivo lungo o Breve a seconda delle Evenienze gioca un ruolo particolarmente significativo Forse il primo lungo è comparso sulla scena storiografica da questo punto di vista è stato in lungo ottocento quanto meno dal punto di vista della risonanza che questo concetto ha conosciuto a livello anche di consenso che è riuscito ad acquisire un lungo ottocento che comincia in realtà a fine Settecento e arriva a quanto meno fino alla prima guerra mondiale Ma proposte di periodizzazione più recenti hanno lanciato anche idee ulteriori Carlo Capra che è uno storico diciamo dell'età moderna Al quale sarebbe difficile per altri versi negare la patente anche di storico delle istituzioni su questo qualche riflessione ulteriore tra un po' Pubblicò qualche anno fa urna sua rilettura Delle fasi finali di quella che convenzionalmente viene chiamata età moderna lanciando l'idea del lungo settecento anche qui un Settecento che cominciava nel secolo anteriore cioè quanto meno negli ultimi trent'anni ancora del Seicento E che tendenzialmente proseguiva per alcuni aspetti se non altro Fino almeno all'età napoleonica Non c'è bisogno di ricordare per quello che riguarda il modo di guardare poi al Novecento e ancora a maggior ragione alle fasi successive della contemporaneità Alla nozione di secolo breve cognata del ricorso al in relazione evidentemente dalle vicende del Novecento Allora queste diciamo suggestioni che arrivano dall'ambito anche semplicemente della concettualizzazione cronologica Mi sembra che ci raccontino evidentemente è una insofferenza rispetto a categorie di ragionamento anteriori Quanto meno il bisogno di fare aderire a i contenitori base che stanno all'interno del nostro pensiero quando guardiamo alla storia con un approccio più flessibile rispetto a quello canonico E questo mi pare un poco il primo scenario da prendere in considerazione non semplicemente per quello che riguarda l'Italia ma per quello che riguarda in generale il nostro modo di guardare al passato Evidentemente con il bisogno di andare aldilà di quella che è stata a lungo la divisione canonica tra il mondo dell'Antico Regime il mondo del post rivoluzione francese Che sotto il profilo di tante ricerche svolte o di tanti temi messi a fuoco ha rivelato maniera crescente i propri limiti dal punto di vista per l'appunto Della rispondenza tra le campate teoriche di riferimento e la realtà concreta indagata L'Italia perché comunque stiamo parlando di studi sulle istituzioni dell'età moderna e contemporanea in Italia Come si colloca all'interno di questo con testo Uno dei degli elementi che a me sembrano perduranti e che sono elementi ponte tre quella che una volta si chiamava età moderna e età contemporanea in relazione in particolare all'Italia è concerto problema a proposito dell'utilizzo di un termine guida di un concetto come nazione Il racconto di Francesco Di Donato stamattina Ci ha parlato di una civiltà statuale All'interno di un territorio che poteva già ragionevolmente essere definito come nazione A partire quanto meno da metà Quattrocento Possiamo dire lo stesso dell'Italia evidentemente no La storia italiana Anche prima anche dopo l'unificazione nazionale per certi versi ma sicuramente prima Non è una storia di una nazione ma la strana storia di una serie di stati di territori che possono avere delle linee di sviluppo di direzione presentare una peculiarità Sotto il profilo meramente istituzionale che non ci lascia poter fare un paragone secondo me con a qualche cosa che invece altrove ha già un significato diverso Banalità nel senso che sappiamo che l'unificazione italiana di N quando avviene nel cuore dell'Ottocento sappiamo che prima c'è un'Italia degli antichi Stati Sappiamo quindi che non c'è una nazione italiana da questo punto di vista ma quello che a me interessa soprattutto proporre come un elemento di riflessione in rapporto a questo dato materiale è fatto che l'assenza di nazione per certi versi rende problematico anche impostare un racconto di Storia delle istituzioni politiche In cui il termine è stato abbia una accezione forte per così dire cioè la sensazione che comunque quando parliamo di stato di Stato moderno in particolare Ci riferiamo comunque ha un'esperienza storica circoscritta La quale ha delle possibilità di nerd amento di sviluppo e di radiazione all'interno di contesti i quali stanno diciamo nelle regole di un certo formato territoriale Sul quale si esercita il dominio politico Che non è quello italiano il fatto che l'Italia sia un'Italia frammentata e divisa fino al momento dell'unificazione nazionale a secondo me delle conseguenze significative anche dal punto di vista di come si può guardare concretamente a ruolo che i pubblici poteri interpretano all'interno di una realtà così divisa è il tema dell'Italia plurale è il tema delle istituzioni con una forte curvatura diciamo così pluralistica perché significa differenziata che significa non equiparabile da un'area un'altra Ma è come se mancasse anche quello slancio diciamo così dal punto di vista degli apparati mentali parlava Francesco stamattina Che corrispondono ha una certa esperienza anche di radicamento materiale delle istituzioni all'interno del territorio E che rendono difficile dunque in assenza della nazione pensare davvero lo Stato come edificio dotato di una sua coerenza di una sua irradiazione All'interno del territorio di una sua consequenzialità nei vari elementi che scandiscono in modi della vita istituzionale Non si può parlare di nazione si può parlare secondo me più proficuamente di Stati piuttosto che di Stato per quello che riguarda l'Italia di antico regime laddove per altri Paesi invece g Stato si può parlare con maggior la verosimiglianza cioè con una maggiore aderenza tra i concetti che adoperiamo e concretamente il tessuto in cui questi concetti vengono messe alla prova sotto il profilo di quella che la storia che si svolge concretamente parliamo e tanti che hanno lavorato nell'ambito di Storia delle istituzioni Hanno parlato sotto questo profilo di assetto fondamentalmente pluralistico della mondo degli Stati italiani prima dell'unificazione Qualcuno come molta convinzione nel senso che questo pluralismo è stato identificato con me è un tratto importante segnaletico Di quello che è un mondo di antico regime prima del livellamento Uccio critico della rivoluzione di quello che ne consegue Prima della annullamento del contenimento di quelle che sono le specificità legate alla natura territoriale delle relazioni umane all'interno di un singolo spazio di un singolo con testo Questo pluralismo così inteso che significa Diceva Mario Ascheri stamattina una conduzione fortemente autonoma della reti di potere dei sistemi di interrelazione tra governanti e governati E avete ragione secondo me quanto diceva si storce tanto il naso quando si parla di stato in relazione a un'epoca anteriore a quello che la scansione segnata dalla rivoluzione francese poi dai sistemi napoleonici Altrettanto effettivamente anacronistica con questo tipo di metro di misura parrebbe una nozione come autonomia lui ricordava giustamente mi ha molto colpito questa osservazione che le fonti d'età moderna non non conoscono questo concetto è evidentemente uno strumento di cui noi facciamo uso a ragion veduta Per definire certi tipi di reti di relazione E per dare se non altro l'indicazione di quello che illa la linea di fondo di sviluppo di certo modo di rapportarsi degli esseri umani con lo spazio che hanno intorno col territorio che hanno intorno E con i poteri che genere cenni erano o ai quali vengono viceversa governati dall'alto Credo che Lacchiarella Stato moderno non Stato moderno sia una querelle a un poco destinata a una tasso di ripetitività che la rende un poco noiosa col passare del tempo Dobbiamo essere tutti consapevoli del fatto che adoperiamo dei concetti e che dobbiamo evidentemente anche ragionare molto nel momento in cui adoperiamo Sforzandoci di contestualizzare quanto più possibile io credo che le questioni terminologiche abbiano fatto il loro tempo da questo punto di vista credo che i concetti della contemporaneità possano tranquillamente essere applicati anche al passato una volta che evidentemente ci si preoccupi di per ricostruire tutto quello che c'è intorno a qualche cosa che chiamiamo con un concetto del contemporaneo all'interno però di realtà che sono evidentemente diverse da quelle del contemporaneo Molto mi pare che sia stato fatto da parte di chi ha studiato l'istituzione dell'età moderna in Italia in questa direzione Ingegnere con un apprezzamento cioè con un utilizzo anche passione al menti adesivo a quest'idea del pluralismo della non monolitici età Come elemento fondante del modo di guardare a ciò che avviene in quello che un tempo si chiamava l'antico regime con anche qua variazioni non sempre diciamo Sta certamente benevoli evidentemente nei confronti di questo uso io penso sempre agli studiosi per esempio di formazione marxista soprattutto che in genere quando sento no la parola pluralismo Dicono ma noi questo lo chiamavamo particolarismo una volta non ci piaceva neanche un po' Cioè era un qualche cosa che diciamo così nel momento stesso in cui veniva enunciato veniva anche condannato di per sé e questo è un atteggiamento che mi è capitato in tanti incontri insomma nella vita di sentire come obiezione rispetto al modo di guardare l'antico regime e però mi sembra che sia un atteggiamento diciamo molto anche significativo per capire in che maniera aver fatto Storia delle istituzioni politiche che l'hanno fatta certamente non soltanto le persone inquadrate nella materia Qui dal punto di vista evidentemente della pretesa di riempire una casella diciamo così non si dà molto avanti l'hanno fatta moltissimi studiosi che hanno studiato diciamo le istituzioni senza essere incardinati all'interno evidentemente della materia Angela De Benedictis ci raccontava stamattina la sua storia Di studiosa Di storia moderna dal punto di vista accademico alla quale penso che davvero a nessuno potrebbe saltare per l'anticamera del cervello di disconoscere una forte diciamo propensione e la capacità di dare contributi Nell'ambito qualche cosa che ragionevolmente possiamo campionare Storia delle istituzioni Allora i discorsi si fanno come dire complicati da questo punto di vista cioè hanno a che fare tanto con una il modo in cui è strutturata l'Accademia italiana Quanto anche con il modo in cui a livello però diciamo più che italiano al livello di quella che la storiografia che poco tutto il mondo si occupa di queste problematiche Il cambiamento cambio forte delle regole del gioco e questo urgenza di rifiuto degli steccati disciplinari e delle caselle soprattutto costrittive Che da moltissimi interventi di questa mattina emerso a me pare che vada fortemente raccolto da questo punto di vista E ci porti anche a provare a fare una qualche riflessione Di nuovo in relazione a l'Italia come territorio non l'Italia come nazione o l'Italia come è stato l'Italia come territorio provando a domandarci in che misura la prospettiva della storia delle istituzioni Ha offerto un contributo significativo non soltanto alla eventuale glorificazione di se stessa Obiettivo per conto mio abbastanza diciamo Rinunciabile ma quanto ha offerto dal punto di vista di segnalare chiavi possibili per leggere un caso specifico quello italiano Contraddistinto dalla fra ritardo di fatto sotto il profilo del raggiungimento dell'unificazione nazionale quindi dalla naturale proporsi di una morfologia di base di tipo plurale all'interno del territorio della penisola E quanto questo contributo abbia offerto linee di lettura nuove rispetto a quelle passate e in che misura questo contributo sia riuscito a dialogare con quelli offerti invece da cultori occulte viscidi altre modalità di avvicinamento alla disciplina storica Un tempo si diceva che l'unificazione nazionale era stato l'esito della borghesia in ascesa alla quale avrebbe bisogno del mercato nazionale Per sostanzialmente costruire le basi del proprio sviluppo della propria funzione guida del paese all'interno della modernità Altre letture rimandata mi impedisce a una specie di destino teleologicamente iscritto nella storia d'Italia All'unificazione all'unificarsi sul piano fortemente ideale discorso che comincia dal Medioevo si possono trovare singole voci che spendono parole sotto questo profilo Giada epoche molto antiche non bisogna aspettare l'Ottocento Credo che la storia delle istituzioni abbia trovato un'altra strada possibile Il paradigma economico regge terrà spiegare la transizione dall'età moderna all'età contemporanea in Italia nello specifico Io ne dubito fortemente cioè non riscontro nella storia italiana alla presenza di una forza sociale così determinata così forte a operare la trasformazione e ha costruire quindi un approdo alla modernità della penisola a partire da quello che è il proprio ambito di insistenza primaria il proprio ubi consistam Credo che la forza delle idee da sola non basti per altri versi sebbene abbia evidentemente un significato molto importante E da questo punto di vista credo che anche la cattiva stampa di cui per tanti decenni ha goduto diciamo così una storia come storia della delle aspirazioni dei pensieri Delle elaborazioni di tipo ideale culturale Che vada probabilmente rivalutata perché sicuramente non semplicemente così un segno della avventura poco solipsistica Di intellettuali quali pensa a nome loro loro mondo la loro sfera di cristallo staccata dalla realtà un qualche cosa che ancora non c'è Ma che anch'essa un elemento di costruzione della realtà materiale E credo che da questo punto di vista tant'è che la storia delle idee ma che significa anche per la storia delle dottrine ci si fa un significato importante ci sia un ruolo grande da spendere in un progetto di rilettura della storia d'Italia Che stia un poco lontano da questi due monolitica che effettivamente tra anni Cinquanta ancora primi anni sessanta dominava nel nostro panorama storiografico cioè la storia idealistica o la storia materialistica Diciamo di tipo volontario cioè intesa come puro accertamento dell'esistenza di forse deputata al cambiamento Io credo che le istituzioni in particolare nel caso italiano abbiano svolto un ruolo determinante All'interno del processo di modernizzazione Cioè che abbiano svolto a partire da premesse che corrispondevano evidentemente a una realtà storica di terza un ruolo di guida che li ha portati a sopravanzare una società e a non essere quindi semplicemente il riflesso di un dato assetto sociale e delle forme di sistematizzazione culturale ideologiche corrispondenti a quell'assetto sociale Parlare dei confini mobili tra età moderna età contemporanea significa parlare evidentemente di una transizione Che va però nel segno dei qualche cosa che possiamo ragionevolmente chiamare il cambiamento credo che d'altra parte la missione principale della storia comunque la si declini Sia per l'appunto questa noi dobbiamo spiegare Il cambiamento dare senso a quello che è il senso del del moto nel nell'ambito dei processi che studiamo di volta in volta il che non significa trascurare le persistenza e anzi significa valorizzarle Quando ci sono Ma io credo che in questo racconto del cambiamento italiano Le istituzioni abbiano giocato un ruolo speciali probabilmente rispetto a quella che è stata l'esperienza di altri paesi dove la modernizzazione passata più per altri canali per canali di tipo sociale o di tipo economico e da questo punto di vista arrivo alle battute finali perché Francesco giustamente mi ha richiamato ai minuti che stanno scadendo tali ma ottavo Vorrei fare un'ultima riflessione Dal punto di vista di come cambiata e quanto è cresciuta la storia delle istituzioni concretamente praticata in Italia a partire da questo scenario di tipo generale è stata negli ultimi vent'anni forse un poco di più Una storia a direi programmaticamente disorganica rispetto a un modello in dogana Nico che aveva rappresentato il nucleo duro per un certo periodo deve riconoscersi come storici delle istituzioni Storie slogan mica voglio dire una storia la quale non si limita evidentemente a riflettere ed applicare ma come in uno specchio Quelli che ritiene essere i principi fondamentali della propria ratio cioè del proprio ordinamento specifico del proprio tecnicismo anche naturalmente se si vuole ma una storia la quale evidentemente dalla ricerca dei contatti con tante altre storie si parlava anche stamattina di storia generale Se ci pensate la storia generale è un qualche cosa di programmaticamente indefinibile che cosa significa questo del generale cella varietà dell'esperienza storica degli esseri umani sì svolge simultaneamente attraverso una grande infinita di canali forse storia generale si intende quella che gli inglesi o meglio gli inglesi critici in una certa stagione hanno chiamato la storia politica inglese tradizionale no per intendersi il laboratorio di pasta impresa di autori come il Thompson come tanti altri Come Peter barca ad esempio per quello che riguarda l'età moderna che se la sono molto Presa contro quella che a sua volta autori come blocco febbre avevano definito come disse Guardate che nel Sell Hold Histoire battaglie io credo che la storia delle istituzioni molto abbia dato da questo punto di vista e costato compiacere il fatto Che anche dal punto di vista del riconoscimento istituzionale e non è evidentemente qualcosa di poco significativo può in particolare perché i prati pascoli e delle istituzioni Questo dato di fatto sia stato riconosciuto perdonatemi se apposto diciamo livelli di riflessione dico più teorico a banalità materiali anche come chiave di uscita di questo discorso Ma il fatto che anche un'istituzione come l'ANVUR di per sé piuttosto difficile da smuovere Sì è riuscita ad arrivare all'idea che in fondo terrà la disciplina che pratichiamo Non sia proprio necessario come dire pubblicare soltanto sulle riviste di tipo inducano dico cioè tutte riflesse dal settore ma che possano queste riconosciute come sedi degne Anche delle riviste in cui la storia di un certo tipo Dialoga con la storia di altri tipi con altre metodologie come è avvenuto felicemente in questi ultimi due o tre anni a me sembra un risultato importante Che ci lascia anche capire la traccia che di fatto la storia delle istituzioni politiche da questo punto da questo punto di vista ha ha dato nel corso di una vicenda recente E con questo direi di aver concluso il mio contributo a questo Saluto a Guido Grazie Marco adesso procediamo ad un cambio di cartellino per questa relazione che definire con un aggettivo elegante una relazione che Ha trattato tutti gli argomenti che sono tutti argomenti meritevoli appunto di di dibattito e lo lo ha fatto termini punto esaurienti ed eleganti ad un e proprio questo intervento sugli studi sulle istituzioni in Italia apre appunto ad una fase di mescolamento per riprendere il titolo il tema lo spirito in qualche modo del convegno Che stiamo andando a concludere proprio perché il prossimo relatore Stefano vitali un moderatore diligente il solito si prepara sul Su un relatore che deve presentare e mi sono imbattuto su uno short curriculum in ventotto pagine del di Alberto vitale e questo dimostra come in realtà la sua vicenda che è iniziata All'indomani della laurea che Alberto ha conseguito un anno prima del sottoscritto quindi diciamo così più o meno nello stesso torno di tempo come si sia identificata con la vicenda degli archivi in Italia in questi lunghe o brevi non so Marco se lungo sei brevi perché in questi lunghi decenni quindi sono veramente lieto tipo se il potere ascoltare il suo intervento archivi archivistica e storia istituzionale Stefano vita grazie molte anche per questa presentazione e soprattutto ringrazio molto per l'invito che mi è stato fatto di partecipare A questo convegno sia per l'occasione insomma che ci vede riuniti Cioè per conto diciamo una festeggiare Guido Melis e come è stato detto Anche dal relatore prima prima di me e poi permette di molti stimoli che effettivamente questo nelle relazioni a questo convegno riservano anche a chi diciamo appunto gli anni da informazioni culturali formazioni professionali tenersi che sono contigui per più che identificarsi appunto con tematiche che sono state trattate alla per quel per quanto riguarda appunto il tema del mio un intervento io devo dire che ho affrontato le tematiche che sono indicate nel titolo deterrà le azioni in è un intervento che è stato pubblicato recentemente sulle carte la storia che prende spunto appunto dal volume di Guido Melis la storia delle istituzioni una chiave di lettura Per questa occasione io vorrei fare un'operazione un po'di terza e cioè vorrei volge svolgete volgere la mia attenzione e discutere quelli che nella produzione ampia Di uno storico e dire di un intellettuale complessivo a tutto tondo come Guido Melis questa è una formula che già è stata utilizzata stamani Quegli interventi quegli scritti che si possono considerare a tutti i gli affetti scritti archivistici Punto sono contributi di interventi dedicati non specificamente agli archivi come fonti per la storia istituzionali ma come oggetto in sé interessante di studio e di dibattito Sono interventi che si si distendono per per l'arco di più di un ventennio Sono insomma rileggerli anche distanza di tempo Sono ancora molto stimolanti per molti versi anche i più risalenti ancora attuale in questo in questa sede vorrei concentrarmi in particolare su tre delle molte tematiche che sono affrontati in questi interventi questi scritti di me e disse la prima è una tematica più tipicamente storiografica Aia questa dedicherò più spazio E le altre entrate invece nel tipo di carattere dei problemi del dibattito sugli archivi contemporanei che qui invece mi limiterò penso insomma vista la ristrettezza del tempo ad accennare Rinviando a una trattazione più completa la pubblicazione degli atti queste tre tematiche sono quelle delle vicende e dei problemi della gestione degli archivi da parte dell'amministrazione Lungo diciamo il il secolo e mezzo o delli dell'Italia unita seconda tematica quella della trasformazione di trasformazioni profonde indotte dall'avvento del digitale e nell'organizzazione Degli archivi ma come effetto anche delle profonde trasformazioni nell'amministrazione Infine la crisi diciamo che da da molti decenni attanaglia le istituzioni archivistica gli archivi di Stato In particolare e l'affermarsi di progetti conservativi di tipo nuovo Dunque sul primo punto cioè quello diciamo più storiografico e cioè le vicende del degli archivi amministrativi nella nella storia d'Italia oltre a numerosi spunti insomma che si incontrano compiacere devo dire Leggendo la complessità produzione storiografica dedicata alla storia dell'amministrazione in particolare appunto di me e disse il riferimento d'obbligo ad un saggio che è stato pubblicato inizialmente in un numero speciale della rivista del Consiglio internazionale degli archi gli archivi pum e e poi ripubblicata nera assegnati degli acquistato nel due mila del due mila uno questo questo saggio secondo me molto interessante molto importante Sottolinea non è stato scritto da da un archivista professionista Ma insomma è un è importante perché costituisce uno dei pochissimi tentativi esistenti nella letteratura di fornire uno sguardo d'insieme sull'evoluzione degli archivi gli amministrativi nella storia d'Italia E il il titolo di questo saggio nel deposito della memoria l'evoluzione degli atti amministrativi nella storia italiana Il una delle tematiche è questo secondo me è un dato interessante è andato appunto o che costituisce anche diciamo uno stimolo all'approfondimento o di una serie di tematiche che emergono nel nel saggio una delle delle tematiche è è quella di stabilire se si possono riconoscere individuare dei modelli o almeno delle modalità organiche irriconoscibili di formazione tenuto organizzazione degli archivi correnti Modello modalità che corrispondano alle diverse fasi della storia amministrativa del Paese o che comunque siano in qualche modo determinate dalle caratteristiche salienti di queste fasi Allora c'è in questo in quest'approccio da un lato un'importante lezione di metodo sul rapporto fra trasformazione dell'istituzione di ed evoluzione dell'organizzazione tenuta degli archivi e c'è in realtà come cercherò anche dimostrare la traccia di un programma di lavoro e di ricerca ancora in buona parte da sviluppare data tutto sommato la limitatezza di studi esistenti salvo qualche significativa eccezione penso in particolare al ministro dell'Interno e delle sue articolazioni periferiche sull'effettiva organizzazione e funzionamento degli archivi dell'amministrazioni nell'Italia unita in particolare per quello che riguarda il Novecento è questo evidentemente un terreno Di di di forte collaborazione per archivisti e storici delle istituzioni Allora nel quadro che Guido Melis fornisce i momenti di di snodo di questa lunga storia Di snodo per i diversi modelli di organizzazione tenute degli archivi sono in particolare diciamo fanno perno fanno riferimento a a alle tre principali regolamentazioni sulla tenuta degli archivi che sono state emanate nel corso del PC dei centosessanta anni di storia unitaria E che hanno costituito sotto molti profili di un punto di riferimento non solo per le amministrazioni dello Stato ma per tutte le altre amministrazioni e talvolta anche non solo per perdesse insomma non solo per la pubblica amministrazione ma sono stati spesso indicati come di punti di riferimento e particolare appunto quello Il padre lo frapporre Regolamento del mille novecento come una sorta di capolavoro dell'archivistica italiana cui appunto In generale gli attivisti dovevano far riferimento a queste normative sono e evidentemente il regolamento il regio decreto del mille ottocentocinquantatré di riordinamento dell'amministrazione centrale sabauda il Regolamento appunto del venticinque gennaio del mille novecento che approvo Appunto una nuova normativa per la tenuta degli uffici di registratore di archivio dell'amministrazioni centrali e infine il DPR del mille novecento novantotto numero quattrocentoventotto rifuso poi nel nel testo unico sulle sul la la documentazione amministrativa Testo unico o del Duemila Ecco l'mi mi pare insomma di di cogliere innanzitutto questa diciamo queste riflessioni Il data di di di di di di cui domani disse è che il Regolamento del cinquantatré con l'accentramento del protocollo e dell'Archivio generale presso il segretario generale del ministero e poi con le norme che regolavano la circolazione delle carte all'interno degli uffici delle strutture ministeriali toma era un regolamento che rifletteva in modo sostanzialmente coerente La struttura gerarchico piramidale dell'amministrazioni centrali concepita appunto come una macchina basata sull'automatismo di cosiddetti registri amministrativi Nessuna logica principalmente centra incentrata sui controlli che come scrive appunto Medicea avrebbe indotto ogni segmento della catena burocratica a lasciare agli atti una traccia del passaggio del fascicolo sulle scrivanie Meno limpido invece appare sia dalla ricostruzione della sua origine sia dalla sua applicazione il rapporto di funzionalità fra il Regolamento del Novecento appunto quello che dicevo che è stato definito come capolavoro dell'archivistica anche nazionale e la fase di evoluzione dell'amministrazione nella quale questo questo Regolamento si colloca allora il Regolamento e realtà mille viene approvato nel nove nel mille novecento Si colloca dopo una fase una prima fase di espansione della burocrazia Nella quale ci sono stati anche Punto dei riformisti spine all'interno delle quali anche gli archivi hanno giocato un ruolo importante tuttavia non è il risultato di una forte volontà politica oggi esigenze provenienti dall'interno dell'apparato burocratico In realtà è il risultato di alcune sollecitazioni che provengono dagli archivi In particolare dal consiglio superiore de degli archivi e questo spiega anche la lunga gestazione Una prima proposta viene formulata nel mille ottocentottantadue Darzo l'intendente dell'archivio del regno chi era Enrico De Paoli che non era un attivista in realtà ma era originariamente un funzionario del ministero dell'Interno De Paoli che denunciava e questa era una delle ragioni per cui poi diciamo si proponeva comunale un nuovo Regolamento denunciava le più gravi difficoltà per la retta classificazione delle carte allorché ne viene fatto il deposito nell'archivio o generale una difficoltà che derivava dalla difformità dell'organizzazione degli archivi nei vari ministeri Questa è la fase in cui si va costituendo l'archivio del Regno che è un archivio sostanzialmente al servizio dell'amministrazione cioè la in questo momento le carte sono così giovani così recenti che gli utenti sono sostanzialmente le amministrazioni che hanno versati quindi la necessità di rispondere in tempi utili in maniera efficace queste amministrazioni evidentemente una preoccupazione del sovrintendente all'Archivio Centrale archivio del Regno Il Regolamento in realtà viene elaborato da una Commissione costituita dopo otto anni Dalla prima proposta e ci vorranno altri sei anni perché entri in in vigore questo appunto spiega questa debolezza insomma che dicevo prima anche Del Mullah motivazioni che l'hanno l'hanno ispirato sostanzialmente questo regolamento recepirà le trasformazioni nella tenuta degli attivi che sono venute in conseguenza anche di trasformazione dell'amministrazione Rispetto al al modello cavouriano negli anni precedenti per esempio la decentralizzazione della della della gestione degli archivi dal Segretariato alle direzioni generali E cercherà appunto di stabilire una uniformità di gestione e soprattutto di classificazione cioè di di di classificazione di di titolario di lavorazione i titolari uniformi fra diversi ministeri Appunto sarà attuato questo Regolamento dicevo dopo il Novecento in una fase anche diversa dell'ASP della della vicenda amministrativa italiana cioè in una fase di accelerata espansione Dei sarà attuato come rileva Melis con ben scarso entusiasmo dalle burocrazie ministeriali che in certi casi appunto e proporranno quasi un un boicottaggio In Effetti il Regolamento del Novecento mettendo al centro della tenuta dell'archivio l'ordinamento fisico secondo la classificazione il titolare io questa era sostanzialmente il ciuco centrale E carte doveva arrivare al cento al al al centrale al l'archivio del regno organizzate secondo un titolario con un'organizzazione fisica che consentisse al al al al al centro dal scusate l'archivio del legno di gestirlo appunto in maniera appropriata Infatti c'era una nota della una una frase molto efficace della proposta della commissione che diceva rinvenimento degli atti più degli indici agli eventi e gli inventari giova la buona classificazione che ripeto significava sostanzialmente organizzazione fisica coerente In realtà questo tipo di impostazione affrontava solo parzialmente caratteri di novità della sedimentazione degli archivi Introdotti dei decenni successivi dalla modifica dell'amministrazione novecentesca tra domande era già abbastanza forse occhi soletto se lo sarebbe diventato sempre di più negli anni a venire Quali sono brevemente quali e costituiscono diciamo appunto Come con pomodori gli accenna fa poco altrettanti filoni forse su qui approfondire la la ricerca innanzitutto ovviamente la sfida del la sfida della quantità della produzione documentaria Che diventa sempre meno controllabile con l'espansione dell'amministrazione e sempre più appunto a partire dalla seconda metà degli anni Trenta dalla guerra dalla dalla poi del dopoguerra e poi la crescente differenziazione delle funzioni E di conseguenza anche come dire dalla crisi dell'uniformità dei modelli dei di gestione dell'archivio previste dal Regolamento Ne all'interno dell'amministrazione ci sono alcuni settori diciamo i settori più tecnici O se no appuntati quindi amministrativi contabili a cui il modello proposto in realtà sì attaglia solo molto parzialmente E questo è collegato ad un altro fenomeno importantissimo che poi ci ritroviamo appunto all'interno per esempio delle sedimentazione centrale di Stato E cioè la crescente sedimentazione di serie che scardinano per la loro dimensione le loro caratteristiche l'organizzazione degli archivi per titolario E che sono una manifestazione dei caratteri soprattutto dell'amministrazione erogatrice di servizi o di contributi Perché sono le serie che si costituiscono non su base annuale per esempio ma su su su base diciamo pluriennale in cui l'organizzazione non può semplicemente rispondere ad una organizzazione per per per titolario che per sua natura prevede delle delle serie come dire documentazione abbastanza controllabile che poi alla fine dell'anno viene in qualche modo messa da parte chi vi archiviata si ricomincia daccapo O se no diciamo queste gran le le le le serie che risponde a esigenze di controllo di controllo sociale qui c'è il il la la una delle caratteristiche fondamentali degli Archivi del Novecento di nuovo andrebbe in indagata in tutta la sua i suoi caratteri insomma è quello dei fascicoli personali è e appalti da Simona mi dà dell'Ottocento che all'interno degli archivi si ritrovano i e poi esplodono i novecento i fascicoli intestati a persone Che sono in qualche modo la rappresentazione di di una duplice faccia del dell'amministrazione dello Stato in generale da un lato il controllo sociale il controllo di polizia schedatura di polizia ma dall'altro lato Sono appunto il l'immagine cioè lo strumento dell'amministrazione erogatrice di servizi Sono gli strumenti del web rossa No le le le Lilli vi sono i fascicoli intestati alle persone che devono avere la pensione e via discorrendo quindi sono una caratteristica fondamentale degli archivi Di questa fase che male si rapportano in una struttura appunto come quella delineata dal dal regolamento il Novecento che comunque prevedeva la costituzione di serie di fascicoli ma personali dei dipendenti no E quindi di diciamo questo poneva poi il problema del controllo intellettuale sulla produzione artistica cioè della ricerca della della della recupero ecco diciamo efficiente e veloce Della documentazione ne archivistica che ovviamente l'esclusione L'aumento della quantità rendeva più problematica c'è un fenomeno che anche questo secondo me andrebbe approfondito e studiato meglio il passaggio dallo strumento un repertorio Degli affitti delle dei fascicoli cioè un registro in cui vengono annotati sulla base di parole chiave Cossu o sulla base della dell'amministrazione di provenienza della della documentazione vengono annotati appunto i fascicoli in un ordine diverso alfabetico rispettabile titola declassificazione il passaggio da questa struttura struttura agli schedari che gli schedari sono un'altra produzioni noci intesa E scritto si tratterebbe perché esistono vari tipi di schedari hanno una caratteristica molto Dida è e questo è un simbolo di di come cambia l'amministrazione di come cambia la l'organizzazione archivistica Come sono state affrontate appunto nel corso del Novecento queste queste problematiche Ecco l'opinione diffusa che lo Stato unitario sia stato un cattivo conservatore della propria memoria lo avevano detto anche Padovanet Angiolini l'introduzione alla Guida generale Si tratta in in in realtà di un giudizio in buona parte retrospettivo spesso ispirata ad una visione ideale tipica dell'archivio che gli archivisti a no diciamo vagheggiano anche molto frequentemente meno secondo me si stia indagato Sulle concrete funzionalità degli archivi correnti nello svolgimento dei compiti dell'amministrazioni e per esempio una operazione che non è stata fatta è stata quella di capire esattamente se esistono momenti di svolta in cui appunto questa cattiva capacità di conservare gli archivi si fa più evidente più più rilevante certamente nel corso decenni del Novecento c'è stato un progressivo scadimento dell'organizzazione degli archivi ma quando effettivamente questo è avvenuto ci sono degli articoli di di di di leopoldo Santorio di o o anche di De Felice da cui Raffaele definisce da cui appaio che insomma ancora la capacità di una tenuta del dell'amministrazione da questo punto di vista il l'altra opera l'altra questione che andrebbe affrontata è una comparazione a livello internazionale i fenomeni che si registrano in Italia sono tipici A forse anche se in tempi diversi anche di altre amministrazioni Del mondo il mondo occidentale ne nei vari paesi sono stati dati risposte differenziate Di queste risposte in Italia su questi risposte sia indagato poco o meglio si è discusso a livello teorico fedeltà assoluta ex maneggio mezzo sprechi via al francese ma non si la sua non si stacca in grado di fare delle valutazioni concrete di che cosa hanno significato questi diversi modelli ecco diciamo che gli accenti quanto quanto manca pone un posto unico non esattamente dieci in va be'minuti nove minuti ecco fatto sta che insomma questi accenti dei peccatori sulla tenuta degli archivi si sono fatti più forti a partire dagli anni Novanta Soprattutto quando è apparso chiaro qui questa volta che le le le modalità di gestione degli archivi rendevano l'amministrazione pubblica mediamente poco o per nulla preparata a rispondere alle nuove domande che venivano però appunto poste all'amministrazione estesa quella del diritto d'accesso Trasparenza la tutela dei dati personali da un lato e dall'altro ovviamente di conventi processi di informatizzazione è da questo contesto diciamo in questo contesto che si inserisce il DPR del novantotto che poi è stato richiuso nel Testo unico sulla documentazione amministrativa Del Duemila e che costituisce il il punto d'arrivo del panorama tacciato da Guido Melis le l'articolo punta quiz soprattutto faccio riferimento a quello e del due mila uno non c'è una valutazione però di quello però diciamo che probabilmente a questo intervento di riforma sulla tenuta degli archivi si possono applicare le considerazioni che Guido Melis ha svolto sull'insieme delle iniziative delle cosiddette riforme Bassanini no no nell'ultima edizione di Castro e pubblica amministrazione Melissa annotato che i i punti fondamentali che avevano costituito il disegno iniziale de la riforma Bassanini acconti fatti Nessuno di essi poteva dirsi realizzato totalmente stabilmente avviatosi ma spesso ride rimasto in in mezzo al guado Forse prosegue Melis nell'indicare alcune cause del parziale fallimento si era riposta troppa fiducia nello strumento legislativo non accompagnata da un'adeguata attenzione al momento dell'attuazione Compreso il coinvolgimento e la formazione di chi quelle riforme doveva farle marciare quotidianamente nella pazza amministrative è quello che credo che sia a tutto insomma anche a questo tentativo di aggiornare le modalità di tenuta degli archivi In particolare la la la norma una delle norme principali di questo di questo di DPR cioè la nomina del responsabile del dell'archivio del protocollo informatiche certo a quelle dovrà costituire l'asse portante di una nuova tenuta di un di una nuova consapevolezza dell'amministrazione attenuta appropriativi Di fatto questa previsione prestata totalmente disattesa soprattutto per la mancanza di personale effettivamente formale esistono in tutte le amministrazioni questi responsabili In realtà ma si tratta di nomine formali che in realtà non incidono più di tanto effettivi & e non hanno inciso soprattutto al momento in cui dovevano incidere sulla formazione del degli archivi inoltre qui diciamo il discorso sarebbe sarebbe lungo accenno accenno soltanto come nei termini si potrebbe dire del mille novecento Probabilmente nel nel DPR del novantotto c'è stata una una eccessiva sopravvalutazione del ruolo del protocollo e della classificazione dei titolari occulti duttilità che come gli strumenti essenziali della produzione documentaria in ambito digitale In realtà quello che ha provocato questo tipo di impostazione è stata una frammentazione tra da un lato la documentazione prodotta secondo canoni ancora abbastanza tradizionali pure all'interno dell'ambiente digitale E invece tutti gli altri sistemi di gestione dei dati in gestione delle informazioni di gestione anche deflussi do documentari che spesso sono stati in realtà affidati agli informatici ai cent'con netta prevalenza quindi degli aspetti tecnologici rispetto a quelli a organizzativi e ed archivistici Per non dire poi delle aggregazioni documenti digitali informali quelli diffusi all'interno dell'istituzione delle organizzazioni che non di rado sfuggono a qualsiasi responsabilità e gestione organizzata ecco questo Guido Melis se questa il secondo appunto appunto che accennava all'inizio ha segnalato con molto acume secondo me con grande l'UDC Lulli lucidità le conseguenze Appunto dell'informatizzazione Dei processi digitalizzazione che si sono verificati insomma sono in atto da un meno da un paio di decenni Mi pare che il il nodo cruciale che ha messo molto bene in luce sia quello del rapporto stretto che esiste alla crisi del modello piramidale gerarchico ma insomma in via di tendenziale superamento in un assetto pluralistico reticolare dell'amministrazione e la formazione di tecnologie direte come strumento di comunicazione fra le amministrazioni ovviamente e la produzione documentaria intesa in senso lato non può non essere fortemente condizionata da entrambi questi fenomeni cosa produce l'informatizzazione diffusa dell'amministrazione ha scritto Medix produce un'accentuazione della comunicazione reticolare rendendo la immensamente più rapida tendenzialmente istantanea direi difficilmente controllabile Accentua la vocazione del sistema al dialogo orizzontale rende obsoleto quel sistema Nell'Ottocento erano i protocolli che assicurava il controllo interno alla certezza dei flussi informativi dell'amministrazione complica in modo quasi inestricabile tutti i problemi della conservazione degli atti Mi pare che si può essere d'accordo salvo che sulla previsione di un esaurimento prossima della funzione del protocollo sia perché diciamo alto tipo freddo ancora un rilievo giuridico notevole nel nostro a amministrate ma soprattutto perché come abbiamo visto su quello si è giocato gran parte dell'informatizzazione delle nostre amministrazioni però credo che l'osservazione punto che ho citato colga un dato importante e cioè la crescita che qui accennava anche precedentemente della della documentazione informale La si dimetta azione di aggregazioni archivistiche parallele che sfuggono ai sistemi di protocollazione proprio per questo carattere di informalità E e al tempo stesso l'altro dato significativo è l'incremento della gestione delle procedure e delle attività amministrative che sono IST diverso è profondamente diverse da quelle tipiche dell'amministrazione da da quelli tipicamente pro pro procedimentali Ne e quindi non sono destinate a a confluire nel carteggio ma sono diciamo scambi tra le amministrazioni che avvengono attraverso il computer spesso anche senza di intervento Umano grazie all'interoperabilità e la cooperazione applicativa come di queste attività si tenga traccia documentaria eccome soprattutto possano essere conservato a lungo termine Punto queste tracce ancora non è ben chiaro né su ciò suo sono state messe in campo politiche deve significative ecco in questo contesto e qui sarò più breve perché vado a concludere si inseriscono anche le riflessioni appunto che come dice come disse ha dedicato recentemente anche alla crisi complessiva delle Dede delle nostre istituzioni artistiche sono in innanzitutto è innanzitutto crisi appunto di di strutture reading personale quindi di risorse ma come giustamente appunto mi pare di Khamenei e realtà c'è qualcosa di più bisogna vedere bisogna guardare oltre a questi aspetti cioè capire che cosa con che cosa c'è diciamo della crisi che fa degli archivi che fa riferimento alle trasformazioni complessivi che stiamo o vivendo in questa fase la sono due gli elementi che cito appena ricordo appunto che mi sembra interessante innanzitutto in un bell'intervento di qualche anno fa Il richiamo alla globalizzazione Non si può diciamo ignorare anche riflettendo sui compiti degli archivi e su come gli attivi devono affrontare questa fase senza ignorando il il il riferimento a come cambia il il il il panorama l'altro elemento è quello della come dire della necessità di non ignorare i problemi di legittimazione delle istituzioni archivistiche cioè non si può più dare per scontato una volta che come dire si è conclusa la fase in cui gli archivi Erano una delle infrastrutture culturali fondamentali degli dello Stato nazionale proprio perché è cambiato anche il panorama perché perché c'è la globalizzazione se vogliamo ma ci sono anche altri fenomeni non si può dare più su per scontato Il fatto che gli archivi siano continua a essere quello che sono stati fino adesso quindi c'è un problema come dire di rapporto con la società di nuovi pubblici di la capacità di appunto esprimere anche nuovi nuove modalità di di organizzazione e e i anche di rapporto con il pubblico ecco queste mi sembrano elementi cruciali insieme al fatto che in realtà proprio la globalizzazione è uno degli aspetti che accentua il cosiddetto policentrismo della conservazione cioè con questa diciamo dualità caratteristica che caratterizza globalizzazione c'è parlato appunto Degli inserita la l'inserimento insomma diciamo all'interno di un mondo interconnesse e dall'altro però diciamo sempre La la rete corta come la chiama a me disse cioè la capacità di stare sul territorio di rappresentare territori trovare nei territori una delle ragioni per collocarsi all'interno appunto della globalizzazione in maniera che ti queste mi sembrano dei veri riflessione assolutamente né importanti e di cui punto fare tesoro io credo che in questi anni noi attivisti siamo stati molto assorbiti dal problema della pura e semplice sopravvivenza delle nostre istituzioni archivistiche Per cui non ci siamo un sufficientemente interrogati forse su cosa effettivamente significhi conservare la memoria documentare a quella dello Stato in particolare in un mondo in profonda trasformazione come quello in cui ci troviamo ad operare e quindi quali sono le trasformazioni istituzionali e culturali Che questi mutamenti richiedono mi pare che i contributi di Guido Melis ci indichino più di una via e soprattutto costituiscono una lezione di metodo che credo che vada coltivata con molta cura anche danno gli archivisti grazie Grazie Grazie che fanno grazie a Stefano vitali per questa relazione che definirei sicuramente esauriente e che peraltro circola con potuti riprendo una delle sue espressione in mezzo al guado e quindi e anche una testimonianza esistenziale dico di questo di questa epoca punti di riferimento in conclusione anche alle alle note di Guido su questi temi appunto questa situazione complessa di cambiamento grazie quindi e adesso l'ultimo intervento di questa prima parte del pomeriggio cui seguirà durante la pausa la possibilità di un rapido Tour nell'archivio del Senato di il nostro direttore e disponibile Appunto farci da guida così avremmo anche un un momento di non sedentario che ci che ci rimetterà in movimento e certamente uno contributo a appunto a metterci in movimento viene da Michele Cortellazzo che interverrà sul tema gli studi sul linguaggio delle istituzioni non abbiamo visto in qualche modo l'hardware gli archivi il software il linguaggio e quindi pregevole svecchiamento e quelle su questo dobbiamo essere grati a Antonella Meniconi Giovanna Tosatti che hanno architettato questi queste giornate in in amicizia e in in onore di di Guido Melis Michele Cortellazzo dell'università di Padova dell'Accademia della Crusca attualmente dirige la Scuola superiore dell'università Di Padova e si è distinto oltre che per gli studi di linguistica in particolare per gli studi sul linguaggio delle istituzioni la parola The Grass Grazie della presentazione che io inizio subito con un'ammissione di colpa prima di essere invitato a questo convegno io non avevo letto gli studi di Guido Melis sui linguaggi istituzionali a mia parziale scusante posso vuol dire che mi sono sempre occupato dei linguaggi istituzionali e da ultimo del quello amministrativo da una prospettiva prevalentemente contemporanei Istica Mentre appunto gli studi di interessi Guido Melis sono in chiave storica Oppure posso una spudorata chiamata in correità addurre l'attenuante che neanche negli studi dei linguisti orientati verso il passato in prospettiva diacronica lo trovo citato e quindi vi prego di più leggere di ascoltare in questo momento questo mio intervento quasi come se fosse una pallino di o comunque una forma di risarcimento intellettuale da parte che faccio a nome della categoria diciamo anche perché poi leggendo l'ho trovato delle cose molto interessanti delle quali intendo Adesso in qualche maniera discutere però prima volevo proprio fare una chiosa rispetto a questa situazione no questo mostra quanto sia difficile mescolare le carte Che ha un poco il tema di questo incontro ma particolarmente di questo pomeriggio Anche per uno studioso come me che si è sempre mosso e confini della propria disciplina magari con dei problemi anche interni di identità all'interno della DC più Anche in questo periodo di sempre più facile circolazione in rete di pubblicazione di tutti i generi ieri sera a cena parlavamo di accademia e di questi utilissimi depositi Risulta ancora difficile varcare i confini disciplinari e arrivare davvero a un confronto tra studiosi di discipline diverse anche quando l'oggetto di ricerca favorirebbe o addirittura esigerebbe un'interazione di questo genere Si cita spesso una nota affermazione del filologo Giorgio Pasquali Quella che dice non esistono discipline severamente delimitate scomparti Fekter ma sono problemi che devono essere spesso affrontati contemporaneamente con metodi desunti dalle più varie discipline Potrebbe essere un po'l'esergo di questa giornata però appunto citato il mio affermazione che in astratto in termini generali possiamo certamente condividere tanto più ripeto in settori come linguaggio istituzionale che si trovano oggettivamente all'incontro di più discipline ma è un principio che è molto più facile da in un Chari e che da realizzare E questo ancor di più in un momento quale l'università tiene sempre più compartimentati da in discipline in settori debolmente permeabili gli uni Dalia E difatti qui cito Melis Tosatti nella presentazione di un libro che vorrebbe E che da quello che ho capito è stato prodotto e arrivare in libreria nei prossimi giorni Dicono appunto che sul tema appunto dei linguaggi istituzionali esiste una cospicua letteratura sul ciascuno dei temi Più approfonditi me ancora riflessi per carente una riflessione corale storici delle istituzioni e del diritto costituzionalisti studiosi della lingua esperti tra cui unica azione pubblica Capace di dar conto della specificità dei linguaggi pubblici della loro costruzione storica un dato importante Questa chiave ma anche della reciproca influenza delle contaminazioni insieme delle culture istituzionali di lunga durata che ne hanno protetto la conosce serba azione E io direi che qui nelle culture di lunga durata e nella protezione della conservazione sono due concetti chiave su cui poi parzialmente tornerò ma sul quale vorrei puntare in questo momento i riflettori perché sono degli elementi essenziali Ecco per questo ho accolto con molto piacere ringrazio chi mi ha invitato a partecipare a questo incontro che al di là di quello che dirò è stato devo dire molto utile prima di tutto per me e per delle future a Kyoto dovuto fare e per quello che ho imparato E quindi presenterò qui davanti a un pubblico che disciplinarmente Foresto come spiccia del mio e parte cioè straniero credo di essere il più più fuori tiro tra i partecipanti queste giornate Al le riflessioni su due temi che mi sono stati sollecitati dalla lettura dei contributi di Guido May distico subito uno proprio la definizione Va bene Riunire I linguaggi testi io direi che sono stati trattati da medici e che sono sostanzialmente linguaggio politico parlamentare linguaggio del normativo linguaggio dall'amministrazione sotto la stessa etichetta cosa c'è che unisce cosa c'è chi divide e poi il problema appunto un po'dei quando nasce L'attuale quel linguaggio che tuttora adesso qui anticipo la tesi che porterò Un linguaggio che ancora sopravvive per quei processi di riconversione di conservazione che abbiamo detto in un mondo che cambia e che cambia anche linguisticamente E che invece sembrano non tutti ma almeno appaiono essere immutabili Quindi naturalmente non si tratta di di una ricostruzione del pensiero di Guido Melis né di una recensione del suoi lavori ma appunto di riflessioni sollecitate da queste tu E dicevo allora che la prima questione riguarda proprio l'etichetta linguaggi istituzionali io ho accettato il titolo che mi è stato proposto che peraltro riprende anche punto il libro di cui stiamo parlando quindi ci sta Però mi sono chiesto Cos'è che unifica che permette questa dicitura ripeto di queste tre forme poi c'era potrebbero aggiungere altre Del linguaggio politico ma soprattutto del politico parlamentare o politico istituzionale amministrativo e normativo Beh prima di tutto nasce da una considerazione extra testuale non necessariamente estranea alla Prospettiva dell'in cui sta ma extra testuale cioè al fatto dopo è che vengono usati questi linguaggi tutti questi qua ci vengono usate in istituzioni dello Stato Quindi c'è questo aspetto oggettivo extra testuale che può esser significativo come no ma che da una prima ragione di diciamo unificarsi Ma possiamo anche vedere una un'idea relativa alla genesi di questi testi alla trafila e partiamo dal dato finale i testi dall'amministrazione testina mi mi stazione per forza di cose hanno alle spalle una no ma l'amministrazione può occuparsi solo di temi e adottare procedure che siano stati consentiti o vincolati da un anno Quindi il collegamento linguaggio amministrativo linguaggio normativo è diretto ma la norma nella maggior parte nella sua forma diciamo più tipica è frutto di Un di diciamo istituzioni di organi Spesso collegiali non necessariamente collegialmente presso collegiali nei quali l'approvazione della norma è avvenuta nell'ambito della dialettica politica e quindi all'interno di una situazione comunicativa nella quale si sono diciamo messi in campo i linguaggi della polizia Quindi anche da questo punto di vista diciamo possiamo trovare un'altra gioco E quindi questo spiega anche le forti similarità fra questi tre linguaggio La prima sul piano semantico e quindi una caratteristica che si realizza tra soprattutto attraverso le scelte lessicali La franchezza all'astrazione la polisemia di molte parole che rappresentano concetti chiave di questi questo qua Con finalità diverso come vedremo perché le finalità invece sono un elemento di differenziazione E dall'altra il riferimento a un modello di lingua alto se non addirittura unico ritenuto tale Utilizzato e qui doll interpretazione buona Per onorare l'ambito istituzionale nel quale avviene la comunicazione di cui stiamo parlando Oppure questa interpretazione cattiva e più corrente Per marcare la superiorità dell'esercizio delle funzioni istituzionali rispetto alla gestione della quotidianità che si serve del linguaggio ordinario e alla fin fine per marcare il potere di chi svolge un ruolo all'interno di questa realtà Però se questi sono gli elementi di similarità e quindi siamo nell'ambito della giustificazione diciamo del dai dea sino linguacce che vanno trattati se non assieme ma insomma Da una visione comune ci sono delle forti di similarità Dapprima ENEL Che Il ricorso a queste forme linguistiche Rispondono a di finalità diverse Nelle nei diversi Per esempio abbiamo ho detto che dal punto di vista semantico e lessicale le caratteristiche sono diciamo a stazione che comporta può comportare vaghezza contorni non definiti dispetto concretezza Ecco questo questa caratteristica nel Il linguaggio politico può essere uno strumento non necessariamente negativo o può diventare negativo ovviamente ma tutte le cose anche le migliori intenzioni ovviamente possono diventare tratti del tutto negativi Ma può essere uno strumento che permette il raggiungimento di compromessi Necessari per approvare una norma soprattutto quando le maggioranze Capace di approvare una no ma sono frutto di coalizione Il tema era stato affrontato già nelle discussioni adesso non mi ricordo se all'interno a margine dell'Assemblea costituente Togliatti aveva per esempio individuato nella lingua che Lou contrapponeva i concetti lo strumento per raggiungere compromessi deteriori Quindi la lingua sarebbe strumento del diavolo per così dire Cioè uno strumento che permetteva Processo diciamo che era costituito dalla sostituzione di una parola precisa con un sinonimo che fa meno paura questa sono le parole di Togliatti o che può essere interpretato in modi diversi Piero Calamandrei aveva notato che il più o meno a supporto di questa impostazione e talvolta le diverse parti presenti nell'Assemblea hanno cercato di aggirare le difficoltà di mascherare il disaccordo proprio la mora dotarsi Secondo Togliatti esiste anche un compromesso positivo che può portare a decisioni che possono esser fatte proprie da un numero cittadini di cittadini più ampio di quello del rappresentato dalla maggioranza parlamentare Ma questo compromesso positivo avrebbe un riscontro Diciamo indirettamente Togliatti diceva non ha un riscontro nella lingua io Diciamo devo salvare la lingua insomma per così per competenza professionale diciamo che ha un riscontro un meno evidente nelle Però cosa succede Di chi questa situazione che possiamo dire Venne inserita adesso può valutare se correttamente scorrettamente inserita nel nel processo nell'interazione che avviene all'interno di assemblee politiche Che i risultati questa discussione di di questo processo si riflettono sui testi normativi Quindi d'uso di un lessico pago Che serve a mascherare differenze di opinioni che impedirebbero sei esplicitate il raggiungimento di una maggioranza capace di approvare un provvedimento si riflette quindi sulla lingua del testo normativo del per quello che spesso non è solo la questa la ragione ma spesso il testo normativo è ambiguo oscuro Sottoponibile a un processo di interpretazione che e sempre possibilmente in questi casi si poggia su dati testuali labili ed eccessivamente scritti Andando più Avanti nella trafila diciamo Diventa noto scarsamente comprensibili e poco efficaci testi amministrativi che nei dettagli Quindi Un obiettivo deteriore se restiamo a quella terminologica porta a dei testi amministrativi Scarsamente operative comprensibili per città Però c'è un'altra funzione spesso delle si trova quello che troviamo soprattutto nei testi che enunciano principi In questo caso l'uso di parole caratterizzata da vaghezza quindi effettivamente passibili di ambiguità polisemia possibiltà di interpretazioni diverse è legato all'opportunità che questi testi possano avere una vita lunga Possono rimanere il più possibile immutati anche se nel corso del tempo le necessità della società e i suoi costumi cambiano Per questo si usano parole dalla semantica ampia che esprimono principi Generali con enunciati verbali che necessita perno di una interpretazione e questo cosa lo si sa fin dall'inizio Diciamo ecco programmata Proprio per evitare l'obsolescenza crede Ci sarebbe con una definizione più Più stringente Quindi in questo caso il processo di interpretazione e di adeguamento di adattamento ai tempi è parte integrante dell'uso del testo per estensione stessa conscia o inconscia dei gli estensori Che in questo modo rinunciano punto in maniera conscio e inconscio non lo so gratta loro potere in tinte fili dire con nettezza e con dettagli il principio le regole che stanno enunciando Delegando parte del poter definitoria che in futuro sarà eventualmente chiamato a dirimere dubbi interpretativi o ad applicare i principi Però proprio perché la valle la vaghezza dell'astrattezza sono volute Quando si passa all'applicazione delle norme non solo ammesso ma anche doveroso tramutare i principi generali indicazioni concrete adatte adattate allo specifico conta sto invece spesso il testo amministrativo replica alle scelte linguistiche del testo normativo Nel timore di forzare la fonte o di assumersi responsabilità indebite o senta il coraggio di assumersi responsabilità senza accorgersi invece in questo caso non è diciamo contrapporsi Al testo ma non è una forzatura Ma il testo spesso per come è stato concepito che richiede un concreto da talento interpretativo Allora in questo caso lati similarità che abbiamo detto fra i testi delle tre categorie che stiamo Trattando dovrebbe rompere La continuità linguistica che invece molto spesso si verifica per cui fa grezza concettuale che vuol dire ampiezza concettuale diventa vaghezza del testo e diventa vaghezza dei testi interpretativi o applicati Non si può dire invece la stessa cosa ha proposto del rito scorso a un registro sostenuto che si rivela sia nelle sì così e dire soprattutto ad assentarsi La convinzione che uno stile solenne richiede necessariamente una sintassi complessa che ha un postulato molto diffuso ma assolutamente privo di fondamento Oltre a un lessico raro è tipico dei testi amministrativi e al causa dell'uso di costrutti standardizzati che si ripetono immutati nel tempo anche dei testi normativi Ecco invece in questo campo è il linguaggio politico che ha mostrato maggiore variabilità al punto che i linguisti Hanno costruito una periodizzazione che corrisponde grosso modo alle grandi variazioni diciamo di assetto politico parlo del periodo repubblicano Quindi con grosso modo la cosiddetta Prima Repubblica fondata sul cosiddetto pare di ma della superiorità nella seconda del paradigma del rispecchiamento e adesso la le leggi diciamo negli anni più recenti addirittura un paradigma soprattutto da parte dei dei partiti di matrice populista Giugni per rispecchiamento della Giunta del CIPE Questo per capire che stiamo mettendo assieme cose in parte simili in parte d' Però c'è la domanda che appunto pongo esattamente come lappone Guido Melis ma come si è formata sin dalle origini dello Stato italiano questa ostica barriera linguistica tra istituzioni e cittadini Quali matrici culturali l'anno determinata e così a lungo perpetuata Questa domanda e gli studi che ho letto c'è danno informazioni importanti per la domanda che esso forse sovrasta questa quanto meno prima a questi quesiti e cioè quando è sorta questa consuetudine linguistica O queste consuetudini linguistiche nettare assetto allora qui per esempio Il linguaggio politico mostra anche andando oltre l'epoca repubblicana una marcata evoluzione anche senza tener conto della parentesi totalitarie Tata totalitaria anche dal punto di vista linguistico del fascismo lo si vede bene nel profilo oratorio di Pasquale Stanislao Mancini recentemente offerto ci dà Melis Dal quale non solo ormai come le profonde differenze Percepibili anche nell'immediato diciamo tra l'oratoria politico-parlamentare dei primi decenni dell'Italia unita ora studiata anche dal punto di vista dei linguisti da Riccardo Gualdo dal suo gruppo di ricerca ma anche un disegno della prima evoluzione del linguaggio parlamentare iniziative inizialmente debitore al linguaggio letterario Diversamente da quello che avveniva in altri Paesi ma del tutto coerentemente con quella che è stata la storia dell'italiano che Fino almeno alla metà dell'ottocento è stata lingua esclusivamente scritta e esclusivamente letteraria In questa fase si può notare però una maggiore omogeneità del linguaggio istituzionali di dal solo un piccolo indizi o per a volte appunto gli indizi sono quelli che parlano Meglio cioè il l'anteposizione dell'aggettivo sostantivo che è stata notata per esempio negli scritti Pasquale Stanislao Mancini e che diffusa in tutti questi tipi di per Incredibilmente stabile invece linguaggio amministrati Per quale appunto Guido Melis con Giovanna Tosatti ha dato molto tempo fa e qui quindi il mio senso di colpa commenta molto di più Un sintetico ma soldo panorama riferito anche sul periodo immediatamente post unitario e a questo si affianca poi uno studio che è stato fatto anni fa su un corpus di testi del Comune di Milano Conferma quanto sinteticamente appare dal lavoro di di cui stiamo parlando Quello che sbigottiti c'è non è tanto la continuità lessicale della terminologia specifica perché ho visto può essere anche dato di efficace perché garantisce stabilità e quindi trasparenza e sicurezza interpretativa e concetti permanenti dell'attività burocrati quanto le scelte sintattiche stilistiche che anche se scarsamente efficienti risultano esser pienamente sopravvissute tentativi di Moro detronizzazione avviati alla fine del del Cenni lo scorso a cominciare da Sabino Cassese Quello che pare costante nel tempo è il pallore dato negli uffici alla continuità in un mondo che invece muta profondamente e soprattutto di uno spazio linguistico come quello italiano che per no per ragioni storico linguistiche che Non posso certo ripetere qui ha subito negli ultimi centocinquant'anni Per dire una rivoluzione troppo poco In ambito amministrativo vale ancora invece l'impostazione rappresentata dalla soddisfazione di quel capo sezione di fine Ottocento che a fronte dell'adeguamento dello stile di un neo assunto allo stile dell'amministrazione commentava Gli dia il Miart rallegro ha scritto come un vecchio impiegato e secondo me la frase PV che calcisticamente mostra che cosa succede nel linguaggio amministrativo Ma spesso tuttora il miraggio l'obiettivo discreto con un vecchio impiegato non deve neppure essere indotto dal capo dell'ufficio ma l'aspirazione spontanea dell'impiegato spesso E io ho l'impressione che da questo punto di vista l'ultimo decennio si è stato caratterizzato da una serie cospicua di passi indietro rispetto A diciamo proprio come atteggiamento diciamo psicologico in più lui duale in molti pubblici dipendenti Ma il suo linguaggio normativo e questo naturalmente l'ultimo punto che gli studi storici di Guido Melis ci danno spunti che richiamo uno irresistibilmente situazioni dell'oggi intendendo per oggi proprio l'oggi gli ultimi due anni Quando Nel nell'articolo sul linguaggio normativo degli anni della prima guerra mondiale Si parla di una subitanea Lupi anale produzione legislativa Espressa allora tramite regi decreti o decreti luogotenenziale La cui redazione era appannaggio di di una burocrazia ministeriale cui si aggiunsero esponenti dell'élite militare negli ultimi anni pensiamo all'élite sanitari che fu caratterizzata da un alto livello di disordine da frammentazione dalla perdita del carattere di astrattezza e generalità e la fine di organicità dell'ordito legislativo Dell'uso sul piano lessicale di un vocabolario compare Complesso poco armonico frutto di Borgo burocrazie divenute adesso immediatamente legislazioni ci ebbe allora io non ho mai apprezzato appoggiato la metafora della guerra con cui sono trattati accompagnati questi due anni Caro Una serie di Adorno analogica andò via mente siamo AG storiche diverse però alcune Analogie Ci sono insomma e quindi da questo punto di vista Io direi che Possiamo Diciamo proiettare molte delle considerazioni fatte soprattutto in questo studio sulla Attualità tempo nelle il mio per La pandemia costituito per le lingue istituzionale nelle sue diverse forme un poderoso disastroso stress sta come spesso accade nelle situazioni di crisi sono venuti al pettine i nodi che in situazioni di ordinaria amministrazione possono essere in qualche maniera tamponati mitigati superati cella Io credo che non sia difficile sostenere che sono stati disastrose tutte le forme di comunicazione istituzionale ritratta Dalla comunicazione politica istituzionale con la collocazione semi notturne mai puntuale degli interventi del Presidente del Consiglio Improntati nei passaggi fondamentali più alla retorica emotiva quella delle rimaniamo distanti oggi per abbracciarci conti più calore correre più veloci domani per intenderci E alla chiarificazione delle disposizioni impartite a quella normativa con la sua lupi o analita anche se in gran parte dipendente Da fatti oggettivi e cioè il veloce traumatico volge per fondersi dell'epidemia E la sua scarsa comprensibilità denunciata fin dall'inizio un articolo sul Corriere della Sera ancora una volta ricordo Sabino Cassese A quella amministrativa emblematicamente rappresentata dalla saga dei modelli di auto di certi rischi dichiarazione che tante giustificata ironia suscitato indolente E che la quindi felicità linguistica in parte derivava dalla labirinti cita delle norme a cui faceva riferimento un po' E quindi siamo in questo cerchio che si chiude no ma anche dall'assoluta insensibilità e incomprensione degli emittenti per i processi Di comprensione dei testi come risultato evidente anche da una polemica giornalistica che mi ha visto coinvolto con l'allora capo della polizia che ha brigatisti Chi ha preparato quel modello una famosa autodichiarazione Malato tra l'altro utili per perché il sionismo si è comportato proprio come un vecchio impiegato e forse si è meritato anche un mio rallegra E non è pertinente prima dobbiamo ricco portarcelo parlare di un altro grande fallimento di una forma di discorso pubblico oggi sempre più in estensione quello divulgativo detti inesperti Ma tornando alle forme primarie della comunicazione istituzionale Spolli etica normativa Amministrativa credo proprio che bisognerebbe far scrivere agli estensori dei testi che ho citato cento volte come si faceva un tempo per castigo alle elementari questo varranno di Guido Melis con cui concludo il mio intervento Chi non capisce non può partecipare alla democrazia nespole uso Inner inesorabilmente né più né meno come capitava quella sterminata masse d'italiani Che nel mille ottocentosessantuno erano impediti di votare per via degli esclusivi criteri del censo dell'alfabetizzazione Dunque linguaggio delle istituzioni in una democrazia contemporanea rappresenta un elemento fondamentale della loro stessi a legittimarsi Molte grazie molte grazie Per questa relazione che conclude con una che potremmo chiamare norma programmatica per riprendere il linguaggio dei costituzionalisti E adesso c'è la possibilità di visitare l'archivio del Senato e ci mettiamo in cammino grazie Ricominciamo tra un quarto d'ora Tra un quarto E ribadire ribadisco anche a suo nome appunto l'invito a contattarlo e a utilizzare questi questi fondi che di cui abbiamo avuto una soltanto sentore Quindi senza ulteriori indugi inviterei Pasquale Beneduce Pasquale Beneduce Insegna ora Storia delle istituzioni politiche qui abbiamo detto e tutto è aperto ma abbiamo avuto un transito della storia formale della storia del diritto che qui è rappresentata da par suo per Bernardo sordi come sappiamo alla storia delle istituzioni e Pasquale Beneduce Che esperto in contaminazioni Per averle praticate per praticarle adesso invece ce ne terrà conto In questa in questo intervento altre fonti per una nuova storia delle istituzioni letteratura teatro cinema immagini interviste ma il tempo sono sempre trenta minuti Ma al bacio malvagio come sempre grazie Grazie al Presidente Semplicemente per fare di nuovo gli auguri via per la per la festa Guido sono partecipa non con modo un po'intermittente perché non era in gran forma un sogno in forma ma sono molto felice di essere qui E quel tipo di felicità pubblica no che di cui un tempo si parlava di più A guide non piaceva la definizione di maestro però io glielo dico lo stesso di antico maestro I suoi insegnamenti mi son stati preziosi Riguardano un po'come stabilire un po'ai medicamenti alle alle alle medicine insomma né in America né mi sono serviti Parecchio per questa Hanno aperto un parete delle mie riflessioni su finestre Di cui neppure immaginavo l'esistenza Il lavoro di Guido è un lavoro sul presente Al al presente bisogna accedere ci vogliono punti d'accesso ci sono parchi ci vogliono varchi E qui do questi varchi li li cerca e di e di pratica insomma un'archeologia del presente dove le istituzioni Non sono solo quelle perline sedentarie per tradizioni no che sono un pezzo del nel modo di fidi di consolidarsi di solidifica sì delle istituzioni ma sono anche le istituzioni per linee di fuga che per possibili Voglio fare anche una dedica a a Massimo Bordini io non lo so se c'è Radio Radicale ma a la faccio con Raf l'avrei fatta comunque perché Mi è stata sollecitata dalla dalla relazione precedente Sui linguaggi delle istituzioni perché pensavo che tra le fonti Delle istruzioni quelle meno quelle più dimenticate c'è la voce C'è una voce Io presento sto lavorando su una sullo un paio di stranissimi sermoni in lingua napoletana degli anni Venti Sulle lo so che ci sono catechismi Che però su una cosa diversa catechismi costituzionali a domanda risponde diciamo così i sermoni sono invece testi di voce che poi vengono trascritti E e c'è questo elemento come dire di insorgenza della voce non della voce che si piazza di traverso tra tra l'altra la parole la lingua c'è tutto un problema filosofico il cui evidentemente però se voi leggete questi sermoni da sono fatti sono pro sono gli all'occulto i non sono fatti per per bocca attivi Sono interrogano esso servono a spiegare la Costituzione come si dice nei titoli al popolo per la obbedienza alla al alla alla Costituzione dunque al alla monarchia e alla religione e naturalmente quando penso alla voce penso all'archivio All'archivio di radio radicale che nasce nel settantasei e comincia con i processi Più tardi con i processi a partire da quelli integrali a partire dall'ottantatré prima con il caso Negro poi conto tuttora e poi Tutti diciamo i protesti i processi che vengono seguiti e e i convegni le iniziative sono Integrali come dicono gli uomini e le donne di radio radicale sono senza filtri ma Sono soprattutto un archivio immenso di Bucci delle istituzioni che vengono come dire conservate e che vengono proposti Ora Il tema Di arte istituzioni enti in macchina in comune un problema il problema delle rappresentare L'arte mette in forma rappresenta i processi creativi del reale mediante l'opera d'ingegno di un autore l'istituzione rappresenta uomini e cose che del reale organizzato secondo norme di varia natura quindi non solo giuridica quindi come gli ho pensato agli interventi di stamattina sulle sui sentimenti e sulle e sulle sui riti sulle regole Il simboliche che producono in comportamenti uniformi secondo procedure regolari indovinello Da chi ho tratto questa definizione di istituzioni avete trent'anni no trentacinque minuti In realtà se è vero questo questo gioco non che hanno in comune la questione del rappresentare all'arte le arti e le istituzioni Vengono fuori tutta una serie di cui di questioni che provoca dire ed è e e e così in qualche modo la dico intera l'ipotesi di lavoro e poi faccio qualche esempio che cosa accade quando si incrociano queste due Pratiche Che sia che hanno statuti irriducibilmente differenti quando l'arte si mette a rappresentare delle istituzioni o le istituzioni si occupano dell'Asti in questo caso penso soprattutto alla censura è uno scambio diseguale uno scambio però costante fra Circuiti d'autorità e Circuiti come dire più strettamente relativi ai processi creativi questi due Circuiti Si mescolano per per tornare a un verbo chiave di questo incontro si mescolano e c'è il dono in qualche modo all'altro campo Elementi di diciamo così con dello del del del dell'origine Quindi come gli avviene una sorta di Dim di mescole io di rimescolamento e il campo d'autorità il campo delle istituzioni si Come dire carica di elementi che riguardano i processi creativi i i processi creativi e le arti si caricano di elementi d'autorità Questo secondo me accade naturalmente non accade sempre ma accade spesso e quel sito questo gioco evidentemente è un gioco di ortiche un gioco di irritazioni reciproche fra fra i due Fra i due diciamo così fra le due pratiche E e e quali sono gli effetti di queste di questo tipo di diversamente fino di di scivolamento l'uno dell'altro lì nell'affetto e non solo questo caricarsi reciprocamente di elementi che appartengono all'altro campo Ma il fatto che l'oggetto l'oggetto pensate alla giustizia pensate agli impiegati Pensate alla sovranità stessa l'immagine stessa della sovranità l'oggetto dopo questo trattamento appare sotto una cifra degli grottesco dell'eccesso della deviazione del deformante Diciamo livelli l'immagine la risultante diventa una una cubatura e e e non è un rispecchiamento diretto Con una una figura che è tutta novecentesca perché viene dal darsi una polemiche di di Freud del mille novecentodiciannove a me viene in mente l'idea del perturbante Cioè alla fine di questo reciproco versamento viene fuori l'idea di un Di qualcosa che conoscevamo noto evidente familiare in ciascuno dei due campi e che invece dopo questo trattamento divenne unanimi Cioè divine come dire non più evidente non più familiare e lo dobbiamo riconoscere di nuovo Va be'credito ancora qualcosa su questa faccenda del perturbante Avrà a proposito del rapporto tra arte istituzioni Si potrebbe definirlo con un'espressione simile a quella impiegata da Pier Paolo Pasolini a proposito della critica letteraria descrizioni di descrive Dice passo descrizioni di descrizioni i libri sono descrizione di fatti la critica letteraria è una descrizione delle descrizioni che riguardano i libri Nel nostro caso si potrebbe ulteriormente complicare il gioco affermando che gli spinaci storica è una forma di interpretazione di rappresentazione Parola chiave rappresentazione tu presidente per rendere presente per richiamare nel presente qualcosa Che incontra quindi la storiografia l'indagine sul grafica che incontra qui Quella rappresentazione di processi creativi dell'arte che a loro volta hanno per oggetto una istituzione e e la la la istituzione quale rappresentazione del vissuto organizzato per norme eccetera eccetera Insomma una rappresentazione di rappresentazioni di rappresentazione Parlo Pasolini parla di queste descrizioni di descrizioni del settantacinque il testo è del ventiquattro gennaio del mille novecentosettantacinque Ci siamo fatti le cose occorse le azioni trombe e non e poi i libri che descrivono questi fatti e dunque la critica poté scrivere i libri come lei come non come parole descritte Il testo dicevo del e del ventiquattro gennaio del settantacinque il poeta afferma che vuole prendere congedo l'espressione la data però danno i brividi perché siamo nel gennaio a novembre Pasolini Ucciso verrà morirà ucciso ad Ostia In realtà Passoni si fece una cosa molto molto più tranquilla cioè si riferisce al fatto che sta iniziando a lavorare a un film il film lo dice lui stesso in un film molto sgradevole Due punti apro di nuovi le virgolette quindi un film molto sgradevole dice dice dice Pasolini questo firme del sangue e la Repubblica sociale italiana Mescolate insieme Un'opera d'arte Una esperienza statuale benché in maledetta un'esperienza statuale Pasolini mescola insieme in questo film l'opera d'arte e il Il con un'esperienza statuale Il film che Pasolini trecentosedici vuole recensire però in quest'ultima recensione prima di congedarsi è Todo modo di Elio Petri uscito quello stesso anno e tratto dall'omonimo romanzo di Sciascia nel settantaquattro la trama ve la ricordate per salvarsi da un'epidemia Alcuni uomini politici industriali magistrati di alto rango si rifugiano in un eremo isolato da lì iniziano degli degli assassini no a a scadenza regolare vengono uccisi gli ospiti di quest'eremo La prima sequenza è particolarmente come dire fulminante Simile questa ambulanza a sirene spiegate che percorre le strade deserte di una città dal megafono una voce Si può dire amministrative una voce burocratica dice attenzione a tutti i cittadini l'epidemia continua a mietere vittime fra la popolazione l'unico modo per combattere e la vaccinazione obbligatoria Ci sono i testi ci sono i i centri della Croce Rossa autorizzate che sono predisposti per questo In Todo modo secondo Pasolini c'è la concezione del potere secondo Sciascia Il potere dice Pasolini secondo Sciascia e una piramide nati gli anni del monolitica all'esterno estremamente labirintica e mostruosa all'interno in realtà Sciascia non si riconosce esattamente in questa definizione anzi Sciascia darà appello appunto una definizione di ciò che per lui l'istituzione e non il potere in senso ce ne Sciascia lo fa l'anno successivo E fa precedere una serie di riflessioni sta parlando di cinema mille novecentosettantasei Sia a Todo modo che e colpito dal boicottaggio della distribuzione è un boicottaggio privato ma anche parla di cadaveri eccellenti il film di Francesco Rosi di quello stesso anno che tratto da un altro romanzo di Sciascia il contesto una parodia questo il titolo completo del mille novecentosettantuno quindi I correrebbe il anniversario no prego Insomma o qua o o molto vicino anniversario All'una Sciascia dice che Cadaveri eccellenti è stato denunciato per vilipendio alle istituzioni Si mette a ragionare nel suo modo asciutto e tagliente come sempre a sulle istituzioni Per lui sono quelli quella cosa lì sono quel mondo di organizzazione della vita sociale nell'ambito familiare economico culturale religioso statali regolato da norme giuridiche non solo una norme giuridiche Che producono atteggiamenti e comportamenti sociali uniformi secondo certe procedure Infine della citazione di Sciascia le istituzioni dunque sono organismi e strutture Aggiunge però che in Italia le istituzioni si muovono rovescio e quindi da una definizione a rovescio di quella diciamo corretta del dizionario di quella scientifica perché secondo l'unitaria le istituzioni disorganizzati spreco non producono comportamenti variabili e procedure in senza insensate e arbitraria Da Portella delle Ginestre mille novecento scusate da portatori delle ginestre Alla alla Banca dell'Agricoltura no mille novecentosessantanove fino a quell'anno settantasei quando la stagione delle stragi come dire etico in qualche modo ricominciata E sono le istituzioni dice dice Sciascia a fare vilipendio di se stesse non il cinema e la letteratura E il seme intorno attraverso un groviglio di non verità sono gusci vuoti pesci da aprile per cui il vilipendio all'ore una cosa necessaria dobbiamo praticare il vilipendio Dove interessante questa faccenda che vilipendio istituzioni appartengono che appartengono al linguaggio nel del Codice al linguaggio della scienza politica della storia delle istituzioni quindi vengono materiali no del profilo del ragionamento di Sciascia sul processo creativo A proposito del ripete riprendo questo discorso su sul sul perturbante Il il succo che su su cui volevo punto dare questo segnale Interpretativo perché il perturbante non è soltanto il familiare e l'evidente all'incontrario cioè il ciò che non è più familiare ci appare più evidente no Ciò che diviene straniante diviene Punto part perturbante ma e lo stesso fine mille che lo stesso familiare lo stesso evidente di un'esperienza nota compresa l'esperienza nota di una di una istituzione a partire dalla casa Che però a una sorta di doppio fondo insomma Emily che il familiare è il anche il nascosto e il segreto il nascosto il segreto non sono come dire una febbre una malattia dell'istituzione ma sono qualcosa che è iscritto nell'istituzione stessa citazione funzionari che impartiscono consigli importanti ed a finire segreti in affari di Stato si chiamano consiglieri armi E cioè Cioè evidentemente nella nel nella storia della della Della modernità procure della modernità un un testo in cui come dire i tanto il processo creativo Dell'arte quanto il processo creativo delle istituzioni della statualità sono come espresse dispiegate con nella nella loro classicità il testo che quello notissimo di OCSE e del capitolo sedicesimo Dove c'è c'è tutto un ragionamento sulla presentare e su questo mettere in fila nessuna scrisse a fisica Il palcoscenico cioè il teatro teatro insomma il teatro del del drammatico il teatro giudiziario il teatro politico E la conversazione cit la conversazione pubblica Così Va bene così no Quindi non avete sentito la cosa fondamentale gode allora dicevo che noto c'è questa Fini erano cioè questa come dire corrispondenza fra i vari luoghi del rappresentare nessuno tanto i lupi giudiziari tanto i luoghi politici quanto quelli del dei processi creativi Ops aggiunge sempre il capitolo sedicesimo che ciò che consente allora per rappresentare il rappresentare deve essere garantito dal reale fin quando c'è reale già presentare la rappresentanza e la rappresentazione o raggiungere afferrare irreale Cosa non più sicura dopo con il Novecento dopo dopo le grandi guerre che dopo quadri significativi come quelli di Magritte no il tradimento delle immagini o la chiave dei campi dove rappresentare è soltanto un rappresentare dipinto Quello che dice l'OCSE che Il la la lascia parla della centralità della categoria del vedere e del sentire gli oggetti Perché gli oggetti premono sull'occhio sull'orecchio della di di dello spettatore e quindi come dire gli ricordano che il reale esiste che il reale va rappresentato tu presidente d'arresto presente Cedute naturalmente una disciplina del del sentire del vedere c'è anche c'era anche un altro testo di del decide di Jobs dove come dire torna quel discorso che facevo prima e cioè in questo caso cioè tutta l'antropologia del non visto degli inaccessibile del nascosto il nascosto come un dato necessario della rappresentazione dello Stato La storia che si muove instancabilmente come si fanno sulla superficie dalla Nanni Atena dalla cuore della sovranità fino fino alla alle alla ai suoi confini più periferici Lo stesso ragionamento che del quattro del quadro come funzione in questo modo la rappresentanza funziona anche la rappresentazione creativa Io Pensate penso in particolare al Al Quadrilatero di Cantet no c'è un gioco delle parti l'Autore scrive il libro in senso lato il libro viene pubblicato dall'editore che che rappresenta l'Autore E e tutto viene deve come dire indirizzato al pubblico quindi un quadrilatero irregolare ma dove il gioco dove il gioco funziona Questo nesso naturalmente e a dicevamo è e in qualche modo sempre deviato quando poi succede che la la rappresentazione procederà artistica va a alta a ad afferrare va a inquadrare l'istituzione Pochissimi esempi dato il tempo però anzi uno in particolare c'è un testo di Lorenzo Magalotti del mille seicentosessantotto è un diario di Francia viaggiatore uno scienziato Lorenzo Magalotti che visita la reggia di versa e ti dice che la bellezza diversa il non è bellezza nel mai stati Palazzo Reale quindi un'istituzione e basta mai vaghezza galanteria dissi tipo di tipo datemi nelle camere delle donne Quindi come dire a e poi aggiunge e poi ha aggiunto un'altra cosa molto divertente che tutto tende ad allietare l'occhio di dentro alla reggia di Versailles ogni cosa ride L'altro esempio famoso che qui segnalo soltanto è classe Menini ansia di Velasquez certo c'è l'autore c'è certo la coppia reale sta in fondo e non si non si vede dal vivo per così dire in presenza certo lo spettatore è è e nascosto no al e ha quasi l'impressione del l'illusione di stare accanto ai reali Però Gioca ancora questa corrispondenza fra rappresentazione e lealtà In seguito Jonathan Swift Nei nelle gare di Credit Suisse da tira c'è a sovranità La sovranità come dire a a organetto una volta si ingrandisce nell'isola dei giganti un'altra volta si rimpicciolisce ma c'è ancora questa garanzia Di di di realtà Io credo però che appunto prevale sempre la la come dire il registro del grottesco Qui proprio segnalo per per per punti per primo soltanto con una suggestione il si dice che si è avvalsa a no a inaugurare il romanzo sugli impiegati Io vi segnalo a proposito di impiegati di funzionari questo Immagine che non sta nel le son proprio ma sta nel cammina dei santi Che è del mille ottocentotrentanove un altro romanzo di Balzac dove c'è la raffigurazione del giudice Blonde Il giudice Blonde perché è uno che grande conoscitore di leggi che è un grande come dire scrittore di sentenze ma all'improvviso si innamora perdutamente Di una pianta di geranio del per arconi non che da lì in poi diventa un esperto di penna Argonne e dimentica la propria professione Come dire non c'è un modo di rappresentare le i giochi delle istituzioni Immuni scrivanie me lo sono portato Libero di di di Guido la fotografia e interessante perché la fotografia Come dire e tra l'altro nasce grosso modo no quando nasce l'attenzione del romanzo sugli impiegati un po'troppo Ma e interessante che condivida con gli impiegati che sono invisibili diciamo così fino a un certo punto fino a quando Cominciano gli studi sulla sull'amministrazione Perché perché come dire la la fotografia e Non non merita l'attenzione per esempio del diritto d'autore la fotografia è sub prevarrebbe il supporto meccanico sul processo creativo e la fotografia non riesce a a essere opera dell'ingegno questo accade fino agli anni Quaranta nel del Novecento Dove la fotografia non c'è poi dopo viene viene aggiornata ma dove ci sono le semplici fotografie accanto all'opera d'arte Un'ultima cosa A proposito del del romanzo Tutta una serie di romanzi Sui bibliotecari Continuiamo su un certo ma anzi di attutire dove prevale l'ambiente prevale la parola chiave oltre la polvere dove ci sono gli eroi silenziosi per conservare Come dire paradossalmente non c'è il lavoro d'ufficio cioè ci sono pochissime descrizioni che rappresentano un ufficio pochissime prescrizioni che rappresentano il modo di operare le azioni nelle nelle fotografie ci sono per esempio i supporti meccanici no se che che che Guido segnale non c'è la macchina da scrivere e altro C'erano c'è il tavolo mai tavole ambiguo perché il tavolo ricorda non solo il tavolo da lavoro ma il tavolo dell'autore dell'ingegno dell'autore quindi si muovono fra questi due come dire Polarità E Sì pochissime eccezioni che veramente mi avvio a finire Una di queste è E quella che che riguarda i romanzi di Bianciardi tutti tutti i romanzi di Bianciardi da bibliotecari a Alla vita al lavoro culturale descrivono il lavoro d'ufficio dato lo stesso Bianciardi bibliotecario E poi naturalmente c'è una novella straordinaria che vi segnalo solo cioè ricordo soltanto certa una conoscente che invece una novella sugli impiegati torniamo a parlare di impiegati ed è il treno ha fischiato di Pirandello Lì incredibile di Pirandello Si sofferma iniqua lei dice le cose chi è il conto questo contabile Che si chiama beh Lucca Che come dire vengono vengono ricordati i nomi del del lavoro gli oggetti del lavoro e quindi si dice Straccia fogli casellari partitari libri mastri note prelevamenti De Falchi semplici partite doppie semplici o di storno eccetera eccetera Ora l'attenzione l'attenzione ma ma ma Ma nella novella di Pirandello a un certo punto come dire il lavoro d'ufficio viene cos'è questa la la storia del il treno ha fischiato e che è questo impiegato che comincia a sentire le voci comincia a sentire un tre o in treno che fischia di notte Da qui comincia la sua follia suo internamento ma anche la sua volontà di ribellione il problema è che questa conquista di questa rivolta coincide con l'uscita dal lavoro d'ufficio Quindi come dirlo lo guardano lo vediamo sempre di di come l'in modo non ha non ha aperto e diretto Un paio di cose finali davvero La storia dei ancora una volta la il il la contaminazione no fra processo fra logica giudiziaria logica intellettuale i processi agli autori I processi agli autori degli anni Cinquanta Danilo Dolci Guido Aristarco Pier Paolo Pasolini Alberto Moravia Dante Troisi eccetera Sono come dire secondo me osservabile proprio da questo punto di vista degli un Krusciov dell'urto fra la logica giudiziaria del processo e la logica intellettuale e culturale di coloro che vengono a difendere i propri libri i processi sono i processi ai libri e quindi anche i processi agli editori per esempio Carocci oggi non non non ce ne son tanti di questi processi agli autori o sono diventati Più bravi o sono più tolleranti Non lo so Una un ultimo punto anche un ultimo punto nessuno questi processi tra l'altro fanno emergere la società civile questi processi fanno emergere i problemi Per esempio offra una luce forte su ciò che avviene nelle camere di sicurezza la tortura della cassetta di cui non non vi dico oltre mai ma è una cosa un uno di quelle pratiche a amministrative che vengono sollevate proprio nel corso di questi processi finale di partita davvero Il che cosa succede quando la ripresa televisiva la la la la videoregistrazione entra in un'aula giudiziaria Io mi sono chiesto sempre perché arriva così tardi qua anche quando arriva o anche una citazione come dire storico giuridica perché l'articolo centoquarantasette del Codice penale rinnovato dalla legge del dell'ottantatré Che parla di ripresa de il processo ma intanto arriva tardi intanto è è sempre sotto sotto come dire di la la l'autorizzazione del giudice pù autorizzare le riprese E poi è per uno per uno scopo Esterno l'esercizio del diritto di cronaca non direttamente per la trasparenza del del luogo del processo mi sono sempre chiesto Perché come dire questa eccezione no il fatto che il processo non possano essere normalmente ripreso Non possa essere ma mentre ripenso che cosa succede So lo sappiamo succede che da un lato c'è il gioco della del il bisogno e ho finito il bisogno della trasparenza dall'altro invece c'è c'è il il problema è che le le che la crescita la recitazione Tipica del processo il processo penale in particolare raddoppia e diventa recita davanti a una a un a un mezzo radio radiotelevisivo mezzo di della alla videoregistrazione ripeto A di rispetto a questa pratica si fa eccezione la radio che è una cosa diversa ed è una fonte sorgiva grazie Grazie grazie Pasquale grazie al professor Beneduce per questo itinerario così ricco di spunti che si conclude con il sottolineare il valore di questo grande mezzo Di comunicazione Ora nell'impossibilità da parte del professor modellini di essere presente lo vi facciamo tanti auguri e gli siamo molto vicini Sono molto lieto di dare la parola ad Antonella Meniconi che interverrà su questo tema così Rilevante le istituzioni amministrative del mondo del digitale è anche l'occasione per rinnovare a lei a Giovanna Tosatti Il ringraziamento per l'organizzazione di queste due giornate così intense e così vive Sì io non so fiscali Sandro e parteciperà ovviamente agli atti ma semplicemente faccio una piccola comunicazione su la ricerca sugli uffici di diretta collaborazione dei ministeri ovvero i gabinetti ministeriali Kelly ha curato insieme a Guido Melis di cui stiamo sia un po'accennato ieri ma insomma che volevamo un po'portare anche come esperienza come laboratorio Per future ricerche questa ricerca è nata nel due mila e sedici se non nel due mila diciotto se non mi sbaglio E e riguardava appunto lo studio di figure centrali per l'amministrazione italiana figure anche non tanto conosciute appunto come i capi di gabinetto i capi degli uffici legislativi i responsabili della comunicazione ministeriale è stata una ricerca in cui sono state coinvolte diverse istituzioni Lipa e distrutto il teaser capì la pubblica amministrazione la CS la società per gli studi vista delle istituzioni in una prima fase e poi anche indicare l'Istituto centrale per gli archivi E stante la società per una seconda fase E cosa ha prodotto questa ricerca che ripeto è presenta dei caratteri innovativi rispetto dello studio tradizionale che prevede appunto una raccolta di saggi e anche appunto la presentazione dei saggi eccetera ha prodotto dei materiali delle cose E la prima cosa che ha prodotto una banca dati E che contiene i nomi e tutte le informazioni più essenziali di queste figure ripeto abbastanza misconosciuta eppure fondamentali nella pubblica amministrazione che sono state ricavate da un lavoro molto faticoso che andato a spulciare gli annuari Gli è andata andato a spulciare addirittura la Guida Monaci niente posto sapida no nasce insorto quello che di cui si parlava stamattina la difficoltà di questo tipo di ricerche dovuta al fatto che a queste strutture non sono documentate dagli stessi ministeri in modo continuo e nei libretti del Governo in modo costante e uniforme Ma dipende appunto dalla durata del governo presenta abbiamo avuto molte difficoltà hanno avuto molta difficoltà ricercatori sulla ricetta delle informazioni per i cosiddetti governi balneari Cioè i governi che appunto duravano pochi mesi insomma il chiaramente stiamo parlando essenzialmente della Repubblica di anni anche abbastanza vicini ai nostri in questa nonostante nei siti internet eccetera eppure non c'è una grande conservazione Di documentazione da questo punto di vista almeno in generale ovviamente poi ci sono amministrazioni più in più efficiente ed altri questa cosa è quasi finita non è ancora in linea ma si sta completando la seconda Il secondo prodotto di questa ricerca è una serie di biografie ovviamente era impossibile biografa aree tutti i capi di gabinetto E i capi degli uffici legislativi è stata fatta una selezione data Giovanna Tosatti e Guido Melis in un libro che statuti uscito nel due mila diciannove A cura appunto di questi due studiosi edito dal Mulino che si chiama il potere opaco i gabinetti ministeriali nella storia d'Italia qui sono delle biografie sul modello delle biografie del Consiglio di Stato quindi delle biografie lunghe che raccontano sicure anche fondamentali nella storia italiana di pressappoco penso ad esempio nella figura nella storia repubblicana a Gaetano Stammati Ora per quanto mi riguarda Gaetano Azzariti e misto gabinetti sta famoso capo dell'ufficio legislativo durante il periodo fascista ma artista altre figure del periodo repubblicano sono molto approfondite Infine e no non inficia il terzo prodotto sono delle interviste in video sono state realizzate quaranta interviste in video con due telecamere quindi in un modo professionale perché questo anche un po'a rischio di questo tipo di raccolte che si proceda ovviamente anche con i mezzi che si hanno in modo artigianale ma risultato invito invece importante che sia corretto e si ferì e faccia di sé diciamo emergere poi la ricchezza di questo strumento quindi quaranta interviste a cura di la regia di Alina resterà è una professionista del campo Intendenza sarà Papini Chiappini no chi nel passato e anche alcuni più vicini a noi E e ci sono anche alcune figure invece alcuni e hanno avuto un ruolo anche politico ricoprendo incarichi ministeriali penso a Luigi Berlinguer a Franco Frattini che è stato però anche capo di gabinetto A Franco Bassanini a Giuliano Amato ma ci sono appunto figure importanti di questa storia degli ultimi penso trenta trent'anni subirà passeggeri è stato intervistato nella sua qualità di ministro della funzione pubblica nel Governo Ciampi e non solo anche per l'ispirazione per anche per la ricerca queste intendesse sono attualmente visibili sul sito dell'Italia sotto la pista di ricerca ti racconto una storia e quindi è possibile consultarle poi sono state tagliate quindi vanno diciamo una forma di indicizzazione che permette di risalire i temi ai temi principali Infine l'ultima diciamo pista l'ultima risultato è una elaborazione Di questi dati compiuta dal gruppo guidato dal professor Natalini ed ai suoi collaboratori che è uscita su diverse riviste anche internazionali prevalentemente di scienza dell'amministrazione ma sono in elaborazione altre idee altre risultati per mettere a frutto veramente questo lavoro che è durato parecchi anni ma che ha dato veramente risultati nuovi e innovativi grazie Grazie Antonella per questo comunicazione e anche soprattutto per questo in questo lavoro indubbiamente tutto il gruppo di di Guido a diversi A diversi livelli si è distinto tra l'altro anche per questa grande opera di costruzione di strumenti per la storia delle istituzioni e non solo di Ray più ampiamente per orientarsi nelle istituzioni e concludiamo appunto il nostro percorso pomeridiano prima delle conclusioni di Sabino Cassese e del saluto di Guido Melis con ma del crac sta madre Grasta che ha una grande esperienza di organizzazione e di gestione di reti culturali e di lavoro sulla sulla memoria e che parlerà proprio concludendo a proposito del di mescolare pare proprio delle istituzioni e dell'eredità Culturale grazie Mandel e a te A te la parola Ritiene ristabiliamo le vicinanze dopo l'intervento di Pasqua era Punto Porterò cercherò di portare uno sguardo connettivo e quello è è stato impresso da vicende della vita professionali Sì scusa Che mi hanno portato dalla laurea per Sofia che connettività per perfetta definizione a la mia prima esperienza professionale molto lunga all'Istituto dell'enciclopedia Italiana Che anche sul luogo assolutamente connettivo per definizione un luogo in cui e gli studiosi delle diverse discipline E interagivano confliggeva no trovavano un compromesso perché quando da un proceda la descrizione di un processo di un personaggio di un'epoca Di un luogo bisogna in qualche modo produrre un percorso espositivo perché le pagine della Treccani erano un percorso espositivo e chiaro che non si può stringere costringere questo soggetto in un cassetto disciplinare non funziona qui senza nessuna teorizzazione Astratta le diverse discipline collaboravano e non abbiamo vissuto per esempio il tutto il il percorso per cui e le voci scientifiche hanno guadagnato gradualmente progressivamente spazio dispetto alla cultura classica che era talmente impronta della Treccani e questo è avvenuto affronta dopo per eccessi di appunto di discussione di compromessi gli equilibri di sintesi che non erano mai definitive chiaramente E in quel intesse spegnersi ha avuto modo di sperimentare noti che poi sono diventate cruciale nel dibattito contemporaneo rispetto all'eredità culturale Per esempio la convivenza della della dimensione economica con quella culturale E in Treccani era scritta nello Statuto perché le fisionomie importanti per la sua storia cioè Gentile l'idealista eh Giovanni Treccani era un industriale biellese del tessile non giusta e tessile E del di Palma di Montichiari nel Biellese Avevano tutte e due Lasciato la loro impronta fortissima nella Treccani nello Statuto dell'Istituto dell'enciclopedia Italiana Uno statuto per cui la dimensione economica e quella culturale e scientifica dovevano convivere senza sconfigge semmai a vicenda anche questo è avvenuto Avvenuto tramite attraverso conflitti piuttosto forti ma senza che mai una dimensione fosse comunque sotto messa definitivamente all'altra Per cui quando dopo verso la dopo quando si è cominciato a parlare di di dimensione economica della cultura e di gestione delle attività culturali dei servizi e della produzione culturale diciamo che in qualche modo io pago già avuto questa esperienza E e sapevo che comunque le due dimensioni e intanto nonostante Muti non ne siano consapevoli soprattutto nel nostro tessuto di professioni Di professioni dei beni culturali ma anche dell'Asturia della della ricerca e la dimensione economica e quella culturale sono da sempre Intrecciate nella vita delle comunità della comunità o dell'umanità non sono mai stati separate hanno avuto sempre continuamente Rapporti di interazione e e questo poi però invece è diventato uno dei temi di dibattito purtroppo anche sempre uguale nel senso che le le coppie le ragioni oppositivo redditi della dell'economia E della cultura sono rimaste quasi sempre uguale a se stesse nell'arco diciamo a partire dagli anni ottanta Fino a fino quasi ad adesso O oggi cioè il tipico il insomma tipiche discussioni in cui per esempio se il ministro Franceschini propone di far pagare un biglietto per acquisita del Pantheon quindi più vicino Si scatena inevitabilmente il giorno dopo una polarizzazione di posizioni per cui far pagare il biglietto è toccare metterne in discussione l'identità nientemeno l'identità degli italiani E d'altra parte nella proposta di di bigliettazione del dell'entrata alla al Pantheon c'è un'idea che l'economia della cultura consista scendendo per li rami voi in nel far pagare e nel vendere e nel comprare Certo non in maniera così brutale però c'è questo passaggio o brutale dalla dimensione economica alla dimensione immediatamente Produttiva La polarizzazione di queste due posizioni ha occupato o la vita delle istituzioni di tutto questo tessuto che cerchiamo di di curatori del passato nel senso che poi ognuno di noi a vario titolo si occupa Si occupa del padre del del passato E nel frattempo o mentre queste discussioni molto polarizzate fra coppia cioè pubblico per il fatto economia e cultura Comunicazione cioè affidabilità filologica invece comunicazione immagine mentre queste cocchio positive occupavano qualche modo Il dibattito o molte cose Cambiasso cambiavano c'è stato un cambiamento Anzi un rovesciamento quasi una rivoluzione oppormi canali contenuti nel senso che tramite l'espansione della del digitale delle tecnologie digitali rispetto alla fisicità Dei delle dei documenti delle degli oggetti della memoria è avvenuto in qualche un un affermarsi dei contenuti immateriali dei conti materiale quindi mentre gli oggetti che stavano nei luoghi di conservazione nel nella mente digitali nel mondo digitale Si si incontravano contenuti provenienti dalle più diverse Fonti dai più diversi supporti materiali Creando i presupposti per una trama Per cui il cittadino Il cittadino del ventunesimo secolo Ha cambiato i modi di apprendere s'apprende attraverso un racconto non certamente attraverso e lenti O come quindi rendendo in qualche modo insufficiente seppure necessario il lavoro dell'applicazione dei linguaggi descrittivi che come diceva prima Stefano vitali un po'ha occupato la la professione del dei curatori del passato E quindi la descrizione degli oggetti tiene agenti non è più sufficiente perché nel nel digitale il contenuto come si dice tre quello che domina nel digitale la per pertinenza quindi il contenuto i significati degli oggetti A questo le istituzioni culturali Cominciamo a distinguere fra istituzioni centrali quindi tutta l'amministrazione centrale del ministero dei beni culturali E poi di nuovo a Roma tenute Vittorio la sede delle principali istituzioni culturali e invece il livello territoriale degli enti locali Lì c'è veramente Rispetto a l'eredità culturale rispetto alle relazioni al rapporto con le dita tra eredità culturale E il ruolo che ha nella vita del territorio non solo culturale ma proprio anzi politico economico e sociale c'è una grandissima differenza è questa diciamo queste esperienze che vengono fatte a livello territoriale a livello di enti locali Sono state molto più recepiti dall'università a che non dalle istituzioni culturali Perché perché nel Lipari corsivi sul non solo sui beni culturali ma soprattutto il master sono dedicate all'economia alla gestione alle culture del patrimonio Sono molto presenti l'esperienza a livello locale Si è come casi di studiosi anche come diciamo è un rapporto reciproco di di scambio nel senso che è l'esperienza che si fanno Libardo territoriale servano voi Per capire e e quali sono le le espressioni di questo patrimonio culturale dell'eredità culturale a livello territoriale in senso ampio compreso quello turistico compreso difficoltà in un Paese come l'Italia vivente che l'eredità culturale ritenuta immediatamente Immediatamente turistica ma a livello invece locale il rapporto con l'università serve a sistematizzare serva a generalizzare esperienza che spesso nascono così in maniera intuitiva se vogliamo Ma con con molta con molta reattività fra gli enti locali sono molto più reattivi rispetto alla condivisione di questa eredità culturale Sottolineo io ho scelto essendo sempre il termine eredità culturali rispetto a beni culturali Perché e poi una certa che è stata fatta anche in ambiente anglosassone perché il termine eredità esprimemmo è roca molto di più non solo alla materialità ma anche l'immaterialità del patrimonio Del patrimonio culturale rispetto a beni e anche perché il termine dedita indica immediatamente un po'un protagonista i protagonisti di questa eredità cioè ieri ecco che non siamo noi ma e la cittadinanza E che spesso manca nel diciamo non è al centro del nostro dibattito neanche degli storici anzi C'è spetta e che Sono gli stessi storici Ammettono che è Questa questo rapporto un po'esclusivo E ignaro anche delle regole della comunicazione del linguaggio ha in qualche modo creato una cesura molto forte e speriamo recuperabile con la ma parte gran parte della cittadinanza anche di quella istruite anche di quella scolarizzato oltre non parliamo degli ammassi Quindi il termine verità culturale più a quindi sintonia con questa visione d'insieme in cui parla di i diversi elementi diversi supporti diversi significati legati materiale Legati alla agli oggetti è e alla le azioni alle idee pensiero Sono in qualche modo tessono una trama infatti diciamo secondo me una un artista che esprime questo concetto pur non essendo affatto Né informatizzata anzi e e Maria Lai L'opera di Maria Lai tutta concentrata sulla trama sul filo Secondo me è un'estensione della l'aspirazione artistica di questo movimento di di di connessione in questo mondo in connessione di questo momento in cui il movimento in cui le diversità rimangono diversità ma non per questo sono lontana e la come dire considerate sinonimo nella nostra tradizione considerare la diversità Sinonimo di lontananza anzi di inimicizia dura e comunque di a parte anche è e qualche cosa che noi che questo questo periodo da questo contesto che viviamo per contrasto Pino viviamo deve in qualche modo spingerci a superare perché non dà conto non acconto dell'epoca in cui in cui viviamo in cui le le le diversità Sono una ricchezza e a questo proposito c'è anche molta retorica nonno la retorica delle diversità di questa la ricchezza stana ricchezza sì è la ricchezza se trova poi sintesi Altrimenti è dispersione e frammentazione Che non ci consente poi di presentarci al mondo da noi stessi con una fisionomia Tanto è vero che anche a livello di territorio Si sa che anche il più grande capolavoro che insiste un territorio in una località da solo non può rappresentare la fisionomia di quel territorio perché la vicenda di quelle teoria quindi la narrazione di quel territorio è il frutto di tutti questi elementi Che però si intrecciano e intreccia non fra di loro Ecco un altro aspetto o su cui si concentra in qualche modo la la resistenza resistenza Rispetto al cambiamento e e poi sottolineo che la Resistenza non è e qualcosa di fisiologico rispetto al cambiamento quindi non non non credo che ci si debba colpevolizzare per esprimere una resistenza al cambiamento si resiste al cambiamento Ma vivendolo si trova appunto una una sintesi rispetto a questo cambiamento piuttosto che la negazione del cambiamento stesse con un altro aspetto su cui ci si dibatte e quello del rapporto fra pubblico e privato è rispetto a questo le istituzioni Le istituzioni culturali ma e questo è un aspetto fortemente politico oltre che giuridico Il rapporto fra pubblico e privato continua a essere molto faticoso e sofferto E genera continuamente problemi Problemi anche in vista di Kabili rispetto ai quali ieri la i funzionari amministrativi si arrendono E cioè io sente quanto io continuo a sentire continuamente va be'no no col privato facciamolo col pubblico all'interno del Ecco anche questa è una resistenza che però diventa in qualche modo un pericolo un rischio perché le dita gutturali io parlo sempre dal punto di vista che penso sia condiviso del fatto che questo passato noi vogliamo trasmetterlo e vogliamo anzi non sono trasmetto Roma allargare la base sociale dell'interazione del godimento del passato ecco penso che questo sia Con condivisibile Ecco quindi questa questa problemi in qualche modo il rispetto anche non essere risolti che stanno sempre sul tavolo Costituiscono un ostacolo a questa condivisione maggiore condivisione del dell'eredità culturale E il pubblico tre fatta sempre appunto con gli stessi gli stessi le stesse parti o positive le stesse ragiono positive sempre uguali E anche questo c'è qualcosa di strano perché se in un conflitto le ragioni sono sempre stesse dopo quarant'anni ricordi evidentemente C'è qualche qualche problema E perché il preso atto un privato e e tu non siamo tutti noi siamo privati E e la dietro il termine privato Ci sono situazioni completamente diverso da una gamma una gamma di sì di situazioni completamente diverso basta dire che oggi gli attivisti storici che per definizione erano i più legati alla statualità Sono in maggioranza partite IVA Quindi Non c'è più la Il il pubblico come noi eravamo abituati a pensarlo anche nella cultura agisce oggi una pluralità di nuovi soggetti che mai ci sono stati atti rispetto alla cultura levità culturale al patrimonio i beni e le istituzioni cultura Una pluralità di soggetti che sono appunto Ippoliti la la il i politici che agiscono direttamente gli assessori sindaci agiscono direttamente agiscono anche dovendosi confrontare con gli assessori ad altri dal tre ad altri settori quindi per esempio va appressate trasporti o alla alla gastronomia cioè quindi sono soggetti che oggi sono protagonisti della organizzazione di di in culturale Ho da associazionismo crisi l'associazionismo è un protagonista del della dell'eredità culturale della circolazione delle vita culturale della condivisione anzi sfo sono forse quelli che l'associazione sono forse quelle che più riescono a livello territoriale a far condividere con un'ampia cerchia di colazione La gli oggetti e significati degli oggetti tra l'altro sono quelle che più imparano il linguaggio per quello di cui si parlava prima Perché naturalmente condividere richiede richiede l'acquisizione di metodi di sensibilità di logiche di strumenti di cui noi non siamo stati buttati Ma essenzialmente E e quindi E una sensibilità e un linguaggio che non diminuisce l'attendibilità dei contenuti perché anche questa è una contrapposizione tipica non c'è se noi comunichiamo e ci facciamo capire si abbassa il livello dell'attendibilità dell'affidabilità del concettuale Questo non ha piene certamente avviene infatti me proprio perché non abbiamo una grande esperienza nel farlo manager qualcosa di inesorabile di inevitabile per cui se si comunica Allora si banalizza sì si semplifica e diminuisce la complessità questo non non c'è nessuna nessuna ineluttabilità in questa in questo esito della comunicazione certamente va detto che così come è stata concepita anche la facoltà di Comunicazione in Italia C'è stato un po'un problema di concentrazione nel senso che si formano i comunicatori da una parte che non sanno niente di specifico E dall'altra quelli che dovrebbero comunicare non sanno niente delle diciamo delle minime regole di comunicazione E quindi è facile sentire il qualcuno di noi che dice non mi hanno capito quando una delle regole è fondamentale la comunicazione Enti insieme a me hanno capito e non vi sono spiegata bene diverso banalizzo però ci sono tutta una serie di noti che Vanno sciolti per garantire alla alla condivisione a questa finalità che secondo me valoriale E potrebbe portare tutto il tessuto del a della cultura e della della anche di più storico a smettere un atteggiamento difensivo quello di cui parlava con Stefano vitali prima no Che ha caratterizzato tutti i ripiego tutto il ripiego delle degli archivi e delle biblioteche della storia tanto che poi la parte degli altri la public i signori una risposta è un tentativo di risposta A questi problemi Quindi diciamo modificare l'atteggiamento difensivo in un atteggiamento più propositivo e e perché no valoriale Perché negli statuti delle nostre discipline gli statuti delle nostre istituzioni c'è scritto che la finalità è quella di diffondere le conoscenze ora le conoscenze si diffondono in contemporanea cioè non ci che ci piaccia o no o meno spesso brontoli amo ma alla fine la professione consiste nel diffondere al contempo accolte polacco le conoscenze tant'è vero che appunto in Treccani ci avevano insegnato noi non lo sappiamo ma la parola divulgare Non si diamo la parola diffondere Perché divulgare assunto la lingua non è qualcosa che si può forzare violentare divulgare assunto un significato vagamente negativo per i termini del volgo Mentre invece quello che noi facciamo è dubbia o dovremmo fare forse con un po'più entusiasmo o con metodi per tutti gli atti è diffondere e diffondere e e e volevo terminare un po'pone Quattro minuti Volevo concludere questa cercherà da ricordandovi un fatto recentissimo e cioè quello della statua della spigola qui c'è di Sapri Che ha mostrato una totale assenza dalla storia nel senso che si è parlato di tutto forte della storia E nel senso dopo io mi sono letta proprio perché mi occupo di di di questo i giornali mi pare stato solo il giorno che ha fatto un articolo in cui risaliva alla alla vicenda di Pisacane e dei suoi contestualizzato Ha richiamato la poesia e quello che significava ora parte che da da come è stato trattato l'argomento sempre è chiaro che molti molti nostri concittadini a un po'molti italiani pensano che sia esistita veramente vaste come vicenza questo Perché il linguaggio poi alla fine e al a questo peso che sia esistita poi ci sono state le critiche delle femministe che io condivido pienamente nel senso che erano assolutamente pertinenti ma quello che non è emerso mai per nessun motivo eh il ragionamento storico Cioè il per esempio i contadini che qual è forte Aspetta distruggono comunque sconfiggono Pisacane sui che in epoca di neo Gorgoni insinua E così abbastanza rampante forse queste occasioni potrebbe essere usata per raccontare in maniera più più comprensibile più più emotiva e più fatica anche considerate presso concludo che noi stiamo già maturando una certa saturazione del termine racconta narrazione Ero non siamo già Stuff di qualche modo esausti del termine narrazione ma non perché lo abbiamo narrato pezzi del problema che non ci stanchiamo dei termini Non per aver fatto messo in atto ma perché io siamo troppo allora adesso la reazione ma una buona fatta un quindi dovremmo cominciare a narrare a raccontare e per questo vi vi vi consiglio un un bel libro di Jonathan abbozzato e si chiama l'istinto di narrare come le storie c'hanno reso umani di Boringhieri Boringhieri due mila quattordici Come le storie ci hanno reso umana e per dire lui è un umanista un che insegna letteratura negli Stati Uniti quindi non è me un un un esperto in neuroscienze N ecco ne è un sociologo però o Luisa voluto proprio consapevoli di questa diffidenza del tessuto culturale nei confronti di questo rapporto narrativo impazzito ha voluto raccordo spiegare Ricostruire la fase scientifica Anch'della della narrazione cioè del fatto che l'essere umano è nasce dell'umanità Nasce con Anna grazie e quindi sì apprende attraverso la narrazione per cui narrare raccontare non è una gentile concessione che noi faremo acida di danza che vogliamo coinvolgere ma è qualche cosa che e serve e che per esempio diversi master che sono nati di nero vestita l'esempio all'università per Tor Vergata c'è un master De Meo veste etica e anche tutti lavori infatti da una parte da esperti di neuroscienze ma dall'altra anche di e artisti e di esperti di di patrimonio culturale su come come costruire le conduzioni di un incontro fra le dedita culturale e ieri e quelli che sono il suo meriti va bene grazie Grazie grazie molte in effetti c'è poi un filo di continuità tra il primo e l'ultimo intervento di questo pomeriggio proprio il tema del cambiamento e quindi anche del del mondo appare storia e di narrare siamo arrivati alle conclusioni che non potevano non essere affidate a Sabino Cassese E quindi lo invito a prendere posto E naturalmente Sono già stati ricordati molti dei titoli del professor Cassese e quindi non non sono certo io a doverle ricordare mi limiterò Ricordare che di professor Cassese Ha concluso la sua attività di insegnamento sulla storia delle istituzioni politiche e quindi tra le tantissime altre cose anche professore emerito di Storia delle istituzioni politiche quindi questo Diciamo così lo farà entrare ad un ulteriore titolo perché ce ne sono molti altri Jefferson sono un abusivo come dire Prego qual è stato palestrato il corso della storiografia delle istituzioni in Italia e qual è la sua attuale situazione Quale posto vi occupa Guido Melis per il contributo che i rilievi ha dato Quali sono i vecchi pericoli per i nuovi compiti Degli storici delle istituzioni sono queste le tre domande alle quali cercherò di dare una risposta sommaria come vedrete E in queste ore breve riflessioni La storia così nelle istituzioni si è sviluppata quando Si sono verificate due condizioni La prima condizione Quando si è compresa l'importanza delle istituzioni nella storia E ritornerò tra un momento su questo punto La seconda condizione è stata quella nel momento nel quale il concetto di istituzione si è staccata dalla sua origine Giuridica E mi soffermo rapidamente su questo punto perché La parola istituzione Si trova già in bande nello e in tasso E continua ad essere usata ma lei significati più diversi è veramente un caso di polisemia per esempio ancora adesso adoperiamo istituzioni di diritto pubblico istituzioni di diritto privato per indicare una trattazione elementare di una materia quand'è che si pongono le premesse perché si informi la parola istituzione come la studiamo adesso nuovi del pensiero democratico italiano dell'Ottocento Cattaneo Leo Pardi li trovate la parola istituzioni indicata Per i significare un'organizzazione stabile della società Però noi adoperiamo quella parola oggi con un significato che è stato come dire consolidato soltanto un secolo fa E Ragusa singolare ma ne ha una spiegazione e che si è consolidato contemporaneamente tra persone che non si conoscevano In Francia in Italia in Germania e in America E sto parlando naturalmente di morissero di euro dei Santi Romano di Max Weber egli Thorstein Veblen che cosa univa tutte queste persone Quello che veniva tutto questa persona né dare un significato particolare istituzione era il rifiuto del Nord un attivismo Cioè il rifiuto di attribuire un significato predominante alla norma che fino all'ora aveva retto il ragionamento giuridico Poi ci sono stati i cosiddetti istituzionali rischi che prendeva il nome proprio dal dalla parola restituzione E poi c'è stato Giannini l'Italia il quale ha detto giustamente battente che istituzione in concerto mi pare che adoperasse la parola liminale cioè ha dei contorni vaghi e ha cercato di dire ma in un'istituzione ci sono tre elementi fondamentali La plurisoggettività l'organizzazione della normazione notate che la norma viene alla fine dei tre elementi e intricati da Giannini Questo l'atto di origine oggi la storia delle istituzioni la storiografia delle istituzioni presenta tre caratteristiche che hanno dei significati positivi e negativi la prima ha un significato positivo Perché alla storiografia delle istituzioni hanno contribuito oggi Studiosi oggi voglio dire oggi nella storia dell'Italia repubblicana che l'hanno coltivata avvicinandosi da più parti Storici generali storici del pensiero storici del diritto giuristi scienziati politici mi faccio solamente alcuni nomi i due ghisa Alberti Caracciolo Alberto Acquarone Pavone Giannini Farneti Marianini Miglio Dopo la storia delle istituzioni e non mi interessante esempio di una confluenza di discipline diverse in un'area Che si era considera consolidata di recente come ho cercato di spiegare perché bisogna innanzitutto sapere che cos'è l'istituzione prima di fare della storia il profilo delle istituzioni Di studiosi che hanno cercato di varcare i confini delle proprie discipline e qui aggiungerei a quella bella citazione che ha fatto George Di Giorgio Pasquali Cortellazzo di aggiungere un'altra quando Max Weber e gli chiesero Di che campo si interessasse lui rispose non sono un asino Perché la sino a un campo nel quale lavorare va bene Ecco questo è un elemento positivo che ha contribuito Secondo La storiografia delle istituzioni in Italia a O scudo come dire varcato campi diversi l'accentramento i rapporti tra Stato e Chiesa la magistratura la storia del pensiero giuridico la storica di singole istituzioni ovviamente il Parlamento il Governo e così via E questo è un elemento positivo perché perché ha dato risposte a domande nate dal presente per indicare indagare il passato Il problema è che Accanto a questo aspetto positivo ce ne uno negativo E cioè di possiamo dire i grandi Bucchi che ha lasciato Ieri da par loro c'hanno parlato de parlando della storiografia sul Parlamento Sia Cossu sia Sia Soddu sia per Venturini Ma voi avete capito dai loro discorsi Che era solita fino a sulla sul Parlamento italiano non ha risposto alle due domande fondamentali che bisognerebbe porsi quando si scopre studia e Parlamento primo qual è stata la capacità rappresentativa Dei Parlamenti nel corso della storia e secondo ma come hanno svolto la funzione legislativa cioè la loro funzione primaria i parlamenti Nessuno forse In in quel saggio che citava ieri così soldo e di di prelievi c'è qualche accenno in questo senso ma in realtà queste due domande sono delle domande che non hanno avuto Una risposta E qui vengo al terzo aspetto la storia che che questo è un aspetto veramente direttivo la storiografica dell'istituzione ha lavorato in Italia sulle leggi ed atti parlamentari e sui dibattiti parlamentari e che si sono svolti nel Paese sui media Ma poco sugli archivi per me la quel prototipo l'archetipo e Giacomo Perti cone non è già coperti con il filosofo del diritto già coperti Koné Storico delle istituzioni in Italia lui lavorava solamente su queste fonti non lavorava sugli archivi E quindi si è lavorato mettendo poco in relazione la storia giuridica delle istituzioni con le vicende dei diritti civili della Pop vita politica dei partiti Prendete un esempio di un libro francese nato perché poi si è sviluppato per lungo tempo l'Autore ciò lavorato per decenni e la sua delle istituzioni di risacca villa che ha avuto la fortuna mondiale che è stato tradotto anche in italiano abbastanza Rapidamente e e li vedete che Che la storia delle istituzioni si amplia Va molto al di là della storia Della storiografia delle istituzioni in Italia e quindi per carità nella storia delle istituzioni siede fra si è riflesso un elemento dalla cultura contemporanea le istituzioni sono domino dei giuristi quindi la storia delle istituzioni è stata ricostruita con criteri prevalenti tra i giuristi E si è ripetuto quello che in Francia si era Verificato tanto che nel mille novecento cinquantuno risciacquo dissero in un bel libro sull'istituzione della Francia sotto la rivoluzione l'impero Osservava traduco dalla sua espressione E lei agita criticamente alla concezione lui dice degli storici d'origine e giuridica che si sono che hanno limitato i loro studi delle istituzioni a quella delle leggi Limitandosi nella maggior parte dei casi alle leggi politica dell'UA politiche come dicono i francesi E vanta Jordi goccio perché lui poi subito dopo aver scritto questa frase in quel libro poteva Citare le altre tradizioni quella di Hippolyte Taine quelle disegnano ombre quella di Fistel decollano Cile che che avevano rappresentato invece una approccio molto più ricco Ora questo rientro puntamento limitato è ora stato superato sia della storiografia delle istituzioni contemporanee sia né in quella dell'istituzione antica io vi segnalo dato che non dobbiamo fare Come quelle quell'asino che aveva un campo Vi segnalo per esempio la terza edizione del decreto il bel libro di degli degli di Capogrossi sulla storia di Roma tra diritto il potere E lì liberamente ce un tentativo di di di di vedere Le norme Gli istituti la società l'interazione tra questi è un interessante revisione della nota ASP Timoria a cui tutti quanti abbiamo fatto riferimento interpretazione di Polibio la forza delle istituzioni romane C'è però l'altro limite di cui parlavo all'inizio e cioè il limite legato a una cultura Ho quella del marxismo volgare diciamo Le istituzioni che cosa sono parte della struttura la struttura scusate parte della sovrastrutture Per la struttura che determina la struttura e quindi restituzioni sono semplicemente rispecchiamento di una situazione di fatto del potere nella società Oppure invece l'altro atteggiamento riduttivo le istituzioni sono mera forma e quindi sono irrilevanti ecco Noi dobbiamo lottare contro queste queste idee perché diciamo adesso vi cito soltanto una ricerca due ricerche alle quali io partecipo partecipato a quella delle sui sui Presidente della Repubblica e quella che è in corso a cui hanno contribuito molti dei presenti e E dimostrare il fatto che bisogna calare le istituzioni nella realtà politica e sociale far parlare gli archivi mostrare che non sono pura forma ma anche sono anzi esse stesse che modellano i rapporti di potere E poi mi appello ai due libri che hanno avuto tanto successo anche in Italia di Anselmo Glover Robinson Che in fondo che cosa dimostrano dimostrò che le società si sviluppano se le istituzioni sono inclusive se non sono inclusi delle società non si sviluppano e dico quale dimostrazione migliore Della importanza di non limitare il proprio sguardo alle istituzioni come una mela sovrastruttura o come un dato puramente formale ma con fatto fondativo diciamo delle società E così ho cercato di dare una risposta alla prima domanda avete capito con quanta quanta superficialità e quanto rapidamente Come si connette Guido Melis passò la seconda domanda alla alla storiografia classica e qual è il suo contributo innovativo rispetto alla storiografia classica Se io dovessi rispondere sinteticamente a questa domanda proprio con una frazione dovrei ripetere una bella frase scritta nel mille novecentosettantotto da quel grandissimo storico era Arnaldo Momigliano Su eventuali di Perché ha capito chi era Scriviamo Momigliano che grande storico del settecento inglese cito Aveva anzitutto quel gusto di rappresentare efficacemente il particolare E di documentarlo se possibile di prima mano che costituisce la prima vocazione dello storico da Erodoto impauriti E concludeva il discorso che non posso citare tutto dicendo nessuno ha raccontato la storia così bene così a contatto con le fonti originali come lui Ed è la stessa cosa che io dico di Guido Melis Di cui non ricordo non ripercorrerò in mezzo secolo di di studi e che che lui ha dedicato alla storia delle istituzioni mezzo secolo perché si è laureato nel settantadue e il primo scrittore l'anno dopo quindi siamo a mezzo secolo nel suo corso universitario però voglio ricordare alcune cose primo Ricordare l'incontro perché l'incontro con un mentore ha spesso costituito un punto di svolta nella vita di molti studiosi l'incontro con con Roberto Ruffilli che dal mille novecentosettanta insegnava a Sassari e e Roberto Ruffilli era fresco di libera docenza e aveva terminato nel settantuno Ho detto che se il lavoratore settantadue Melis il suo primo lavoro impegnativo quello sulla storia della questione regionale dall'Unità Alla cultura del fascismo ricordo quando uscì dovetti discuterne con Giannini che gli aveva scritto una lettera cioè non so se potrò mai raccontato Guido Melis perché già mi diceva ma non non ha visto ha visto solo il dato della periferia non il lato del centro e poi discussi con con Roberto le diceva Palomba lui non ha capito Giannini che non che contemporaneamente io stavo vedendo quello che faceva al centro i condizionamenti del centro nei confronti della periferia E e certamente Roberto è stato il punto di riferimento di Guido Melis Per per lungo tempo Ecco voglio anche ricordare perché sono stati ricordati è un po'a pezzi e bocconi Diciamo tra il circa cinquecento a scritti di Guido quello di apertura del settantotto sulle istituzioni repubblicane sistema giolittiano Quello dove l'ottanta sulle origini dell'organizzazione sindacali nel pubblico impiego Quello che l'ottantacinque sulle amministrazioni parallele quello dell'ottantotto sui mode due modelli di amministrazione e gli enti pubblici quello del novantasei sulla storia dell'amministrazione ovviamente la nuova edizione quello del due mila quattordici sullo stato quello del due mila diciotto sullo stato fascista e quello del due mila venti sulla storia delle istituzioni E naturalmente dovrei ricordare i libri collettanee le ricerche sull'amministrazione le ricerche sui consiglieri di Stato sui gabinetti ministeriali di cui ci parlava Antonello minuto fa l'iniziativa la carta la storia della società e così via che cosa ne deriva tutto questo che Melis è stato un paziente cattivissimo costruttore organizzatore di cultura oltre ad essere un grandissimo gli studiosi E di questo vi è l'ulteriore prova che io vedo nella grande varietà di riviste nelle quali ha pubblicato i suoi scritti ecco pensate Act Di quante persone si potrebbe dire che hanno scritto su riviste di storia generale settoriale di Storia del pensiero di Storia del diritto di Filosofia del Diritto di cultura generale di scienza dell'amministrazione di statistica e di diritto amministrativo Pochi studiosi di diritto pubblico possono vantare di avere come Guido Melis contribuito per esempio la rivista trimestrale di diritto pubblico negli ultimi quarant'anni Con più di sessanta scritti e questo secondo me testimonia Un'altra qualità dello studioso E quella di saper varcare i campi disciplinari no Giorgio Pasquali insomma hanno le scienze della vita che si sviluppano In una zona che non è la medicina e che non è invece le Shenzhen macchie qualcosa che unisce le scienze E la medicina E poi la varietà tematica dal linguaggio amministrativo la continuità delle giurisdizioni alle biografie dei singoli burocrati alle vicende della statistica la scienza del diritto amministrativo Ai prefetti all'élite amministrativa alla sindacalizzazione alla dirigenza la cultura amministrativa all'intervento nel Mezzogiorno al riformismo mi al riformismo amministrativo ai controlli agli enti pubblici e i gabinetti Ecco E do comunque ha passato ha lasciato un segno del suo contributo dimostrando la verità della fermata di un'affermazione molto semplice che fa Marc Bloch neonatologi dalla storia in cui dice Che in fondo alla storia e scienza e scienza degli uomini nel tempo ecco Il fatto d'aver indagato non solo leggi ma anche culture istituti organi enti uomini Il fatto di essere entrati negli archivi per porre delle domande agli archivi io ricordo sempre bella bella fra sette scrive Subito dopo è passato Credo uno due anni gli archivi dei tour tutti sanno che quelli di Parigi erano stati distrutti dall'evoluzione ed è quindi per studiare ancien régime bisognava andare altrove esseri tutti sanno che Tocqueville e dovette Affittare una casa perché a quell'epoca o comprare una casa Arthur dove I titolari degli archivi gli portavano le carte e va bene lui non andava nell'archivio li portavano le carte perché era famoso Tocqueville era stato parlamentare e così via Ebbene e lui dice semmai un archivio tutti si squaderna davanti la storia di un Paese la storia di una nazione Qui questo questo questo è il punto che poiché aiuta a capire alcune cose passaggi fondamentali no ne cito soltanto uno-due per esempio insomma Guido Melis è l'unico che ci ha spiegato come mai un regime che privilegia come quello fascista che privilegia il monismo tutto nello Stato nulla fuori dello Stato e poi che fa il pluralismo amministrativo agli enti pubblici del parastato Come si spiega questa contraddizione se non si indaga come ha fatto Melis nella centro di questa contraddizione o come si spiega anche paradosso di Mussolini che dal libro sola macchina perfetta viene fuori Come un sagace amministratore come una persona attenta e che riesce a mettere insieme quella cosa che Diciamolo qui Tanti uomini politici attuali non sanno mettere insieme una certa capacità amministrativa Una buona un buon fiuto politico E una grande capacità di stare attenti i mezzi di comunicazione ai giornali e così via sottraendo voti Che è difficile trovare insieme e solo nel lavoro quotidiano dei degli amministratori quando sia attraverso nuovi gli archivi come ha fatto a Guido Melis con la stessa cura Perché si capiscono queste cose E quello che mi piace di dire da ultimo su questo punto ma poi c'è il terzo vale non sarà più breve Che Melis in tutto questo non ha mai dubitato dell'evidenza empirica e della verità delle carte d'archivio Come invece dice vi leggo una frase molto bella che immagino conosciate di Londra un altro libro di Anatole France Di quello storico Che rinchiuso nella Torre di Londra lavorava come era suo costume alla seconda parte della sua storia del mondo quando scoppiò una rissa sotto la sua finestra Anton guardare le persone che litigavano E quando si rimise al lavoro pensava di averlo osservato molto bene Alle domani avendo parlato di questa vicenda un suo amico che viveva assistito e anche partecipato alla vicenda che dura visto ne fu contraddetto su tutti i particolari Riflettendo allora sulla difficoltà di ricostruire gli eventi lontani Quando aveva potuto ingannati su ciò che si era svolto sotto i propri occhi getto nel fuoco il manoscritto della sua storia universale Ora Che cosa c'è di diverso rispetto a chi fa anche Bill no quel personaggio che il libro è che anche Bill da magari di Anatole France ma il personaggio a cui lui dà un nome è un altro E che noi sappiamo oggi perché siamo più smaliziati che i fatti sono quelli ma i fatti possono essere interpretate in modo diverso Perché perché sappiamo che c'è un filosofo col in americano neo kantiano Hillary parte nel ma che ha scritto un libro The man I pesi e sobria leasing dove spiega che ci sono molte facce della realtà E e sappiamo come ci ha spiegato Pasquale Beneduce che appunto c'è la realtà la rappresentazione tra la realtà e rappresentazione ci possono essere molte diversità e multe diverse Come dire visioni della realtà Terzo punto quali sono i pericoli da evitare e i nuovi compiti della storiografia istituzionale Io penso che ci siano cinque pericoli gravitare il primo è quello di concepire la storiografia istituzionale come una storia separata Questo è l'errore che ha fatto per lungo tempo la storiografia del diritto romano che non ha seguito l'ammonimento fatte in un famoso convegno ad Arnaldo Momigliano Solo perché diciamolo forse perché non ci sono storici garantirne l'antica Roma tra di voi solo per mantenere la loro bella nicchia separate nell'ambito delle facoltà di giurisprudenza insomma no poi questa Il secondo pericolo e quello che deriva dalla persistenza delle istituzioni nel tempo Che ci induce a ritenere tutte le istituzioni eguali Io vi voglio ricordare Soltanto un esempio di un'istituzione di antico regime alla quali merci riferiamo sempre con l'espressione del Parlamento Ma il Parma non bottiglie di antico regime si chiamava Cucco del partito del no Ed era innanzitutto un organo giurisdizionale poi neanche un organo normativo e qui appunto Delle oscillazioni di cui ci parlava oggi Meriggi Tra pluralismo al particolarismo hanno modi diversi con cui si finisce per vedere la realtà Terzo pericolo è quello di farsi influenzare dalle istituzioni odierne che è un pericolo particolarmente grave perché l'istituzione hanno una vita lunga E appaiono immutate Anche quando in realtà sono cambiati il Parlamento dell'anno due mila ventuno non è il Parlamento dell'anno mille novecentocinquanta e siamo nello stesso arco temporale il tempo nella stessa fase storica va bene E ma questo non è più il Parlamento del mille novecentocinquanta quarto pericolo Di riportare i nostri modelli concettuale dei nostri paradigmi al passato e questo è stato mostrato in un bel libro di una studiosa inglese che uscito qualche mese fa intitolato Kings già Angeles Perché bisogna ricordare Che ha scritto Piero Boitani lo storico I miti sono soggetti a mutamento sotto la pressione che su di essi Silver cioè esercita la storia è un esempio molto noto è costituito dall'influenza del concetto di Stato no che a principale delle istituzioni pensata quale sia errore madornale e che ha fatto tutta la storiografia Quando ha parlato di città-stato per l'antica Grecia o per altri Paesi Quello non è non è raffigura bile come Stato o condotta attribuito a agli imperi le caratteristiche degli Stati ma che impediscono la realtà politica completamente diversa c'è un bel libro di uno studioso Olandese e inglese pietra Giansandro sull'impero asburgico recente lo dimostra molto bene E poi c'è l'ultimo pericolo è quello di assegnare dimenticando l'ammonimento di Benedetto Croce che l'aveva detto molto chiaramente alle fasi storiche una sorta di natura totalitaria Come è stato detto ieri a quest'incontro Non tutto il fascismo è stato fascista Pensate al nettissimo per esempio pensate alle cose che ci sono state dette ieri da Minesso Pensate all'ONU me Pensate anche a Beveridge e io sono andato a fare una volta una ricerca sui giornali del mille novecentoquarantadue Fratello fascista Il Piano Beveridge scettica sulle prime pagine di tutti i giornali italiani Cioè capito al avuto un'influenza culturale e in un'epoca di autarchica di limitazioni di di di di di pre guerra e così via ecco e e io aggiungerei per non tutta l'Italia repubblicana è stata antifascista perché è un bel po'del fascismo e continuato Anche nel post fascismo basterebbe ricordarsi la censura cinematografica o un po'di altre norme Il testo unico delle leggi di pubblica sicurezza non è stato ancora abrogato Il testo unico della legge sulle sulle acque gli impianti idroelettrici ancora quello nella discussione che si sta svolgendo in Parlamento in questi giorni sul problema delle concessioni idroelettriche Sì ancora un discussioni abbassata all'epoca sul sulle norme dell'epoca in cui si parlava del carbone bianco questa Un'ultima osservazione relativa alla rinnovazione della storiografia Nessuna storiografia mai definitiva il passato si che scrive continuamente perché sempre nuove domande vengono poste la storia sempre quella ma la storiografia si rinnova continuamente perché pone sempre nuovi interrogativi al passato la storia quindi rivela sempre nuove facce Quindi cambia qualcuno ha scritto qualche anno fa che non c'è Generazione di storici francesi nuove generazione che non riscriva alla Storia della Rivoluzione francese la rivoluzione francese è sempre quella non edificante è cambiata nel tempo Da questo punto di vista in nuovi interrogativi che si affacciano riguardano lo stato e cambiamento spesso delle istituzioni Per lo Stato c'è un passaggio fondamentale che bisognerebbe indagare che il passaggio dallo Stato piramide allo stato avrete allo stato arcipelago E per quanto riguarda il cambiamento c'è da interrogarsi sui segni che ha lasciato nel corso di un lungo periodo il tramonto su di molte istituzioni E sull'influenza come ci diceva ieri dorama Rucco dei modelli stranieri Nel nostro Paese Io vorrei terminare ricordando Che nel mille settecentosettantasei che nell'anno della Dichiarazione d'indipendenza americana Quell'anno lì Due studiosi uno inglese uno scozzese che tra l'altro si conoscevano molto bene tra di loro Il primo è uno storico e il secondo era un economista si interrogarono il primo avete capito chi è sulle cause del declino della caduta dell'Impero romano E il secondo sulle cause e le natura della ricchezza delle nazioni erano Eduard il bon Adamo Smith L'uno e l'altro pur studiando al termine dell'epoca intanto diverse avevano lo stesso interrogativo nella mente Perché Imperia Cardone ecco La stessa domanda modi diversi di rispondere secondo me anche questo segnala l'interesse e l'importanza di altre connessioni per la storiografia delle istituzioni Fu ferito Molte grazie al professor Cassese per questa conclusione adesso io cedo il seggio al professor Melis che nota qui da qui Guido darà il sabato Beh Cheadle Kyōko ti lascio solo cinquantasei non non mi lascia a tanto sarò volessimo perché so che hai un impegno ho parlato con Rita e quindi sarò rapidissimo Io vivo da due giorni in uno stato di E citazione impropria Eccitazione e mia moglie che mi conosce bene poi Saccone ridurne rapidamente a un uno stato molto più modesto insomma Ci vuole Sassari al porto di Roma perché dovete sapere che sa sa che è una città dove no nessuno viene preso tanto sul serio e chi prova qualche volta prendersi sul serio viene subito spot tutto quindi questo permette assolutamente al riparo grazie innanzitutto grazie alle istituzioni al dipartimento Di lettere culture moderne dell'Università la Sapienza di cui ho fatto parte mi sono stato uno dei fondatori proveniendo da uno dei tanti spezzoni che dieci sono confluiti Grazie Alla Università di Viterbo che ha partecipato Anch'essa una promuove il convegno grazie naturalmente agli ospiti dell'Archivio Storico del Quirinale dell'archivio elogi della biblioteca dell'archivio del Senato Dalla Repubblica non faccio i nomi degli amici che sono stati il promotori gli affettuosi ospiti che c'hanno colto Il convegno è stato una macchina perfetta E lo è stato grazie ad Antonella Meniconi a Giovanna Tosatti Leonardo D'Alessandro ANIASA Bertolotti che ci sono dedicati anima e corpo qualche volta anche come dire perdendo Cino pazienza perché è stato difficilissimo mettere insieme tutti i pezzi mosaici doveva essere una cosa più modesta mi hanno detto io ho saputo che quando le cose erano già in itinere Invece è venuto fuori un gran Compagnoni due giorni forse effettivamente come dice mia moglie sproporzionato un po'spropositato ma insomma così è andata io sono contento però che sia venuto così tenuto molto bene perché noi abbiamo dimostrato voi avete dimostrato che la storia delle istituzioni c'è esiste naturalmente esista eccome è venuto fuori da questo convegno e cioè inesistente sotto un profilo insomma il presidente Mao che era il mio nella mia lettura preferita quando avevo diciannove anni diceva grande è la confusione sotto il cielo la situazione eccellente si potrebbe dire lo stesso della storia dell'istituzione C'è molta confusione c'è molta sperimentazione ci sono nuove energie nuove ricerche avete sentito anche basterebbe il panorama che abbiamo sentito anche questa sera no questa anche ieri Però però cioè qualcosa che ci tiene uniti ed è un segno importante questo di vitalità è una disciplina vitale vitale che forse meriterebbe insomma forse forse le sta stretta la casella dell'Hamburg forse dovremmo decidere di buttati giù questi muretti a secco e di fare delle cose un po'più un po'più ampia e noi storici politici sociali istituzionali giuridici e quant'altro e quant'altro ognuno mantenendo naturalmente il suo percorso di ricerca nessuno Nessuno obbligato a cambiare i suoi sedici sua la sua cassetta degli attrezzi suo zaino è uscito un libro che non è stato mai citato Pochi un mese fa di Roberto Esposito che un filo Che sta nella collana dove sta questo bellissimo intellettuali di Sabino Cassese Che si discute se non sbaglio a Radio Radicale il giorno quattro dico bene una di quattro si presenta a radio radicale questo libro che pure avrà altre presentazioni Ebbene in questa collana è uscito un libro di Roberto Esposito un filosofo della Normale di Pisa sul tema istituzione le dico subito che la storia dell'istituzione non è mai citata e questo mi ha fatto un po'arrabbiare però al tempo stesso vi dico che è un libro molto interessante che riecheggia molte delle cose che abbiamo detto noi all'inizio lui fa questa dalla ve la dico come me la ricordo perché non ho il libro come lui ha fatto il fa questa città aperta in via di le due parole chiave in latino Institut zio e istituire istituzione e l'istituzione stabile Compatta il monumento marmoreo che si erge L'istituzione che ha una sua identità precisa In Sitwell è il momento in cui l'istituzione si fa e lì è un Germinario di di movimenti di dinamismi Non si sa ancora che cosa verrà fuori e il momento costituendo statuti avrebbe detto Alberoni nel momento dello statu nascenti no e questa questa questa definizione iniziale mi ha molto colpito perché è proprio così io aggiungerei che in quel monumento ci sono dei motori interni però perché il monumento non resta fermo assesta istruzione steso sul suo statuto sulle sue norme su ciò che l'ha definito all'inizio No il monumento poi queste norme nella prassi che modifica e si creano una serie di situazioni differenti per esempio gestacci stati citati i viene in mente i gabinetti ma gabinetti ai tempi ai tempi della costituzione dello Stato italiano Non esistevano E poi sono esistiti ed erano dei semplici uffici di segreteria dei dei presidenti del Consiglio e dei ministri solo quando è arrivata la repubblica dei partiti I gabinetti sono diventati quel che son diventati e solo quando si è fatto il parcheggio il il primo grande governo veramente di coalizione cioè il governo di centrosinistra nel mille novecentosessantatré i gabinetti sono diventati il luogo dove in qualche misura hanno cominciato a farsi le politiche dei ministeri Conte progressivo abbassamento del potere dei grandi direttori generali questo fenomeno Nelle norme non c'è non lo troverete l'abbiamo fatto per fare c'era i gabinetti ma naturalmente Abbiamo fatto per una cosa una analisi delle norme e nelle norme ma troverete perché le istituzioni non si modificano così cambiano come è stato detto molto bene da molti di voi col tempo con le circostanze Con le le le le le domande che la società fa all'istituzione di istituzione e più plasmati da di quanto non sembri quella sua immagine marmorea che ci siamo immaginati quindi studia le istituzioni e studiare il cambiamento delle istituzioni Secondo me e studiare il cambiamento avendo presente naturalmente anche gli elementi statici ma ci sono degli elementi dinamici Questi elementi dinamici la storia nuova storiografia di istituzioni sotto molti profili sa cominciando accoglierli c'è una letteratura c'è una bibliografia qualche volta abbiamo provato anche a ricostruirla ma forse ci può andare anche più avanti è E questo era quanto volevo dire sostanzialmente credo che questo convegno con mi conferma mi conferma in questa in questa idea che io dell'istituzione ma mi mi sono molto contento perché ho visto che tutto questo Riguarda non solo quelli che hanno le stellette di storici delle istituzioni Secondo la il famoso raggruppamento SP estesero tre che ci raduna o anzi io doveri di riuscire ad una volta che sono in pensione Ma che ci sono tanti storici delle istituzioni fuori da quel raggruppamento che essi nuova sostanzialmente nella stessa direzione E questo è un elemento di forza credo che dovremo lavorare molto lo dico Scuccimarra lo dico a Sordi e agli altri che sono intervenuti bisogna lavorare molto a rafforzare questo nocciolo duro Intendiamoci sui contenuti finiamola con questa storia della del della dei muretti a secco e delle definizioni teoriche non servono a molto le definizioni teoriche serve Intenderci sui sui contenuti ultima cosa che volevo dire professor Cassese a quattro metri assunto una mia biografia E ha detto che sono allievo sono stato allievo di Ruffini davvero io devo a Roberto Ruffilli un sacco di cose perché Roberto Ruffilli era un personaggio strepitoso che purtroppo è morto troppo presto E poi era anche un personaggio di carattere molto nonostante la sua la sua sua aspetto estemporaneo e la sua sua Romagnoli tale era un nuovo in realtà molto chiuso pieno di problemi insomma io l'ho conosciuto abbastanza bene Quintero molte cose è un grande affetto per vecchio ho pianto la mia vita due volte sola due volte sole sai una volta è stato perché morto Robert perché alzata una cosa devastante perspex notizia che è piombata un sabato sera a Sassari E poi quel modo in cui è morto c'è però scusa Sabino ma nella mia nel mio libro ci sono tre maestri e il terzo sei tu E io ho imparato un sacco di cose da Sabino Cassese e lo devo dichiarare qua pubblicamente allo scritto anche quindi non faccio nessuna fatica dichiarato pubblicamente e ho imparato un sacco di cose che ho cercato di mettere in pratica e quindi si è creata una una forma di da insomma in qualche modo io mi considero un suo allievo anche se non ne ho diritto perché non sono un suo allievo accademico però sono un suo allievo dal punto di vista intellettuale anche qui Mescoliamo le carte in qualche modo no e con questo esortazione a mescolare a mescolare le carte le culture io credo che possiamo finire

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