E' morto Dino Sgambaro, imprenditore della pasta veneta. Il cordoglio di Zaia | TgPadova | Telenuovo

2022-08-20 05:56:09 By : Ms. Lucy Zhao

E' morto la scorsa notte, all'età di 93 anni Dino Sgambaro, imprenditore assieme al fratello Enzo del pastificio Sgambaro di Castello di Godego, fondato nel 1947 dal padre Tullio. Lo annunciano la moglie Eda, i figli Pierantonio, Sandra e Roberto e il fratello Diego.  Alla guida dell'impresa di famiglia, ha intuito l'importanza del legame con il territorio e di quella che oggi viene definita filiera corta: a lui si devono, infatti, l'integrazione del molino all'interno del pastificio e la costruzione in Puglia di silos di proprietà per la raccolta del grano. È proprio lungo il percorso tracciato da Dino Sgambaro che l'azienda continua a muoversi, lavorando a stretto contatto con gli agricoltori italiani e seguendo sin dai campi la produzione della pasta per offrire un prodotto di altissima qualità. "Papà ha contribuito a porre le basi - scrive il figlio Pierantonio - di quello che oggi è il pastificio Sgambaro, non solo tramite scelte strategiche ma anche trasmettendoci valori che tuttora condividiamo all'interno della nostra famiglia".

TUTTO NACQUE A CITTADELLA La famiglia Sgambaro, da tre generazioni, lega la sua storia alla produzione di pasta di grano duro italiano. Nel 1937 nonno Tullio Sgambaro inizia il mestiere di mugnaio e lo mette in pratica nel suo mulino a Cittadella con un tocco di creatività: escogita un’originale rigatura della macina in pietra che permette di produrre una farina più raffinata, priva di residui calcarei e di qualità superiore. Apicoltore per passione, Tullio traduce l’operosità delle api nell’attività pastaia. Infatti con la moglie Maria fonda nel 1947 il primo pastificio a Cittadella e per pagare l’ultima rata del nuovo investimento, gli Sgambaro utilizzano il  guadagno ricavato da una produzione straordinaria di miele. Figli di Tullio e Maria, Dino ed Enzo Sgambaro entrano in scena negli anni ‘60 per disegnare il futuro. Sotto la loro guida l’azienda conosce un grande sviluppo, assorbendo prima il Pastificio Volpato di Fanzolo di Vedelago (TV), poi il Pastificio Santangelo di Piove di Sacco, per concentrare tutto a Castello di Godego (TV) nel 1963. Alla fine degli anni ’60, gli Sgambaro hanno una grande intuizione: affiancare l’attività molitoria a quella della pastificazione. Mentre Enzo gestisce l’attività di vendita, Dino cerca un contatto diretto con gli agricoltori per ottenere il grano migliore. Fa costruire 21 silos in Puglia per immagazzinare il grano senza intermediari e garantire un controllo di filiera dalla terra alla tavola. È qui che si gettano le prime fondamenta per la futura tracciabilità. I figli di Dino ed Enzo prendono in mano l’attività e puntano senza titubanze verso una filosofia green, in un clima di fiducia e trasparenza. Cominciano le collaborazioni con gli agricoltori per ottenere un grano ricco di proteine e più sicuro. Ma anche le azioni di supporto allo sport dei giovani e l’apertura al mondo della scuola, per trasmettere i valori del nostro prodotto attraverso visite didattiche. Sgambaro diventa la prima azienda in Italia a certificare un pacco di pasta fin dall’origine e a ottenere la dicitura “100% Grano Duro Italiano” e “km zero”. Una scelta nata dalla volontà del nuovo presidente Pierantonio, determinato ad avvicinare le coltivazioni al Nord Italia e ad abbattere le emissioni di CO2 legate ai trasporti.

IL CORDOGLIO DI ZAIA “Con Dino Sgambaro se ne va un altro grande esempio di imprenditore veneto, di quella generazione che ha fatto grande il Veneto, dedito al lavoro e fortemente legato al territorio con un’azienda che, dal 1917 a oggi, ha raggiunto un grande successo nazionale e internazionale, passando di padre in figlio e sapendo applicare concetti moderni come sostenibilità e biologico. Rivolgo le mie più sentite condoglianze alla famiglia e a tutti coloro che gli hanno voluto bene”. Così il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ricorda il noto imprenditore il cui pastificio è oggi conosciuto in tutta Italia. “Con il fratello Enzo – ricorda Zaia – Dino entrò in scena negli anni ’60, dando il via a un importante sviluppo, prima assorbendo alcuni pastifici locali veneti e poi affiancando l’attività molitoria a quella della pastificazione. Dino si costruì un patrimonio di conoscenza diretta con gli agricoltori per avere il miglior prodotto, portando poi lavoro e imprenditorialità con 21 silos edificati in Puglia per immagazzinare il grano senza intermediari e garantire un controllo di filiera dalla terra alla tavola. Con questa scelta, Dino Sgambaro – conclude Zaia – gettò in un certo qual modo le prime basi della futura tracciabilità. Anche per questo, oltre che per le sue qualità umane, rimarrà una figura indelebile”.