Estate al Castel Sonnino di Livorno:  al moletto, nuoto e sup per i ragazzi disabili - Il Tirreno Livorno

2022-06-25 06:00:03 By : Ms. Nancy Zhang

Per la prima volta la dimora fiabesca si apre alla città: le due associazioni di Livorno e Pisa avranno a disposizione torrino e rimessaggio da giugno. Rossi: «Cominceremo a giugno». Zallocco: «Grande opportunità, grazie ai proprietari» 

LIVORNO. Un anno fa avevano annunciato che l’intenzione era quella di mettere a disposizione della città quel castello magico a picco sul mare del Romito e il suo moletto. Detto e, gradualmente, fatto. I proprietari Francesco e Stefano Pucciarini hanno mantenuto la promessa. Per la prima volta nella storia millenaria del Castel Sonnino, infatti, a partire da giugno l’ accoglienza sarà speciale in tutti i sensi: il porticciolo-moletto, fiabesco e dal mare bellissimo e protetto, sarà una delle location del progetto estivo dedicato all’acquaticità di due realtà che fanno attività con ragazzi disabili, ovvero l’ Associazione italiana persone down sezione di Livorno (per capirsi, comprende anche tutti quei ragazzi legati ai progetti lavorativi del Parco del Mulino) e l’altra “Ora per dopo di noi” di Pisa (con ragazzi da tutta la provincia) che nasce da una fusione di più progetti rivolti ad aiutare ragazzi con autismo e con diverse abilità che li caratterizzano. La consegna ufficiale delle chiavi, sul belvedere, con castello che getta le sue radici nel ’500 dietro, la macchia mediterranea e il mare: in questo paesaggio da cartolina Francesco Pucciarini consegna ufficialmente le chiavi dell’accoglienza speciale nelle mani di Massimo Zallocco presidente dell’associazione livornese e Antonella Rossi rappresentante di quella pisana. L’accoglienza inclusiva. L’accoglienza che unisce persone e territori in quel luogo meraviglioso tra il verde della macchia mediterranea e il blu della cala del Leone da una parte e del Rogiolo e di Quercianella tutta dall’altra. L’accoglienza all’interno di quel libro di storia (e di storie) a cielo aperto. Che addirittura comincia nel Cinquecento, legata a quel barone, Sidney Sonnino, nato a Pisa nel 1847. Fu il grande statista e uomo politico a far costruire il Castello e proprio là, a settembre, si festeggerà il centenario dalla sua morte con eventi in fase di programmazione. «La nostra intenzione – spiega Rossi – è quella di cominciare a giugno, verremo due, tre volte a settimana, da mattina a sera per fare attività legate all’acqua, per far prendere ai nostri ragazzi familiarità con il nuoto e i sup. E per dar loro maggiore autonomia». Il progetto estivo al Castel Sonnino è supportato dai Bambini delle Fate. «Abbiamo una ventina di ragazzi disabili, alcuni affetti da autismo, altri con diverse disabilità: siamo veramente contenti di questa possibilità che ci viene data», continua, insieme allo psicologo Vincenzo Costantino. Stessa gioia nelle parole di Zallocco. Lui dal 2018 è presidente di Aipd Livorno, con sede al Parco del Mulino. E dal 2007 fa parte del cda dell’associazione. «Sono qui a rappresentare 4 associazioni che questa estate faranno il loro progetto estivo anche in questo luogo meraviglioso, ovvero noi, Autismo Livorno, Volare Senz’ Ali e Zenith che si occupa soprattutto di attività di nuoto per disabili: in totale abbiamo una settantina di ragazzi e qua al moletto del Sonnino ne porteremo una trentina». E aggiunge lui che rappresenta questa realtà che fa formazione lavoro in agricoltura: «Ringraziamo la proprietà per questa opportunità». Saranno messi a disposizione dei ragazzi speciali, da giugno, sup e un gommone. Ci sarà un addetto con brevetto di salvamento. Tutte le attrezzature potranno beneficiare dei locali del torrino e del rimessaggio (con accesso diretto al mare) giù al moletto. «Sin da subito le due associazioni avranno la disponibilità di utilizzare quei due locali del torrino e del rimessaggio», sottolineano dalla proprietà. All’ombra di questo libro di storia a cielo aperto, i ragazzi speciali restano a bocca aperta. «Non siamo mai entrati in castello, è bellissimo», chiudono Sascha, Gianluca e Yussef. PARLANO I PROPRIETARI DEL CASTELLO

LIVORNO. «Anche nostro padre Riccardo sarebbe stato contento della nostra scelta che anche lui avrebbe voluto e condiviso: questo tesoro deve anche avere anche una funzione sociale». Francesco Pucciarini, 35enne, parla anche a nome del fratello gemello Stefano. Medico lui, il fratello laureato in Economia è credit manager di Progetto Editoriale: portano avanti una graduale apertura alla città del magico maniero a picco sul mare cominciata dal padre con le visite guidate e alcuni eventi di beneficenza. Francesco Pucciarini si presenta ai ragazzi speciali arrivati per l’occasione dalla provincia di Pisa con operatori e alcuni genitori. Sono lì per la consegna ufficiale delle chiavi ai rappresentanti delle due associazioni, Antonella Rossi e Massimo Zallocco . «Stiamo anche portando avanti importanti lavori di ristrutturazione: all’interno del castello è più facile e abbiamo cominciato già, con il rifacimento dei bagni, mentre per la facciata i tempi si allungano perché tutto è portato avanti insieme alla Sovrintendenza», anche questo restyling fa parte di questo percorso di apertura e scambio tra il Castel Sonnino e la sua Livorno. Dal nonno Sergio, ingegnere e titolare di quella che era la fabbrica di mini sommergibili Cosmos morto nel 2010, al padre ingegnere pure lui, Riccardo Pucciarini scomparso nel 2019 fino ai figli Stefano e Francesco. La tradizione di famiglia continua, quindi. Una tradizione che con le nuove generazioni Pucciarini va a scandire ancor di più l’animo della proprietà. Cuore grande e voglia di mettere il bene a servizio della città. Francesco Pucciarini ci tiene a sottolineare che il progetto estivo al moletto del Castello con i ragazzi speciali delle associazioni “Ora per dopo di noi” di Pisa e “Associazione italiana persone down sezione di Livorno” non significa che sarà vietato l’accesso al molo. La consapevolezza che quella meraviglia di costa (nonostante sia privata) sia fruita e goduta da tanti livornesi e non, c’è. Chiara. Goduta sempre con rispetto, come sottolinea Pucciarini. «Ci tengo a dire che ringraziamo i fruitori del porticciolo per l’ordine, la cura e la pulizia che hanno sempre garantito: sono sicuro che la condivisione degli spazi, la contaminazione sarà un arricchimento per tutti». Scambio, contaminazione, arricchimento: i gemelli Pucciarini ci credono davvero. «Entro giugno rifaremo lo stradello che dal Castello porta al moletto per consentire alle auto e ai pulmini delle associazioni di arrivare giù senza problemi e ovviamente per agevolare tutta la loro attività». Francesco, come il fratello gemello Stefano conoscono ogni centimetro di quel Castello. E sono tanti i ricordi. Uno su tanti quello di aver costruito insieme al loro nonno Sergio Pucciarini il belvedere nel giardino: quello a picco sul mare, con la sua vista mozzafiato, è stato addirittura progettato proprio dal nonno.

PIETRA TEMPLARE E TOMBA DI SONNINO: STORIE E MISTERI

LIVORNO. È un libro di storie. E i gemelli Pucciarini le conoscono bene. E non tutte sono venute alla luce perché quel fortilizio ha origini così antiche che chissà quali misteri ancora nasconde. Infatti la storia di quel castello fiabesco costruito nel 1895 dal politico Sidney Sonnino, getta le sue radici ben prima. Al tempo dei Medici che nei primi anni del 1500 costruirono un fortilizio sui ruderi di un vecchio fortino ancora precedente. Dotarono questo fortilizio di una torre in difesa della costa dai pirati. Il barone Sonnino trasformò, poi, quella fortezza in un vero e proprio castello, appunto. Tanto lo amava che a picco sulla scogliera c’è la sua tomba in pietra, adagiata in una grotta. Ci si arriva seguendo corde e scalini scavati tra i cespugli e le rocce. Nonno Sergio Pucciarini acquistò il castello nel 1987 dagli eredi di Sonnino e ne fece prima il suo ufficio e poi il suo buen ritiro. Insieme a lui tra memorie, curiosità e segreti si apre la cappella ottocentesca: dentro ancora un armadio con abiti sacerdotali dell’epoca, un messale in latino. E ancora panche, confessionale e una stele in marmo con sopra una pietra di origine templare. Si dice sia arrivata al santuario di Montenero dopo guarigioni miracolose di eremiti in Terra Santa. La storia templare passa da quel parco, da quei metri quadri di stanze, torri e misteri. Da quella cappella ottocentesca che all’interno, appunto, conserva una pietra antichissima. E dalla storia millenaria. Sono mille le ragioni per cui quel castello è amatissimo dalla città. Per quello che evoca. Per la sua bellezza. Per i suoi misteri. Perché è un contesto fiabesco fatto di ettari di boschi incontaminati, di ambienti esterni ben curati, di terrazze spettacolari, di belvedere progettati da nonno Sergio Pucciarini. Magico fuori. E alchemico dentro. Quel castello fatto di 450 metri quadri di stanze di rappresentanza arredate e spazi più piccoli dalla vista mozzafiato, di finestre che in origine erano utilizzate per sparare e difendere la costa dai pirati, vuole diventare una sorta di palcoscenico naturale di iniziative culturali e benefiche. «E a settembre – chiudono dalla proprietà – tutti pronti perché stiamo organizzando eventi per le celebrazioni del centenario di Sidney Sonnino con visite e tre eventi di degustazione anche in collaborazione con Matteo Morandi della celebre Hosteria Giusti di Modena».  

Gruppo SAE (SAPERE AUDE EDITORI) S.p.A., Viale Vittorio Alfieri n. 9 - 57124 Livorno - P.I. 01954630495

I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l'adattamento totale o parziale.