Le stagioni 2022/2023 dei teatri ERT

2022-07-02 05:31:44 By : Ms. Crystal Ou

Giornale Quotidiano Italiano fondato nel 2017

Turn and face the strange (Voltati e affronta l’ignoto), verso tratto da Changes di David Bowie, è il manifesto della nuova stagione 2022-2023 di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale.

«Strange – scrive il direttore Valter Malosti – è l’inconsueto, l’inaspettato, lo sconosciuto o, come lo traduco io azzardando, l’ignoto. Per me significa, e lo dico anche a me stesso, non aver paura dell’avventura che è inscritta in ogni cambiamento. Affrontiamolo».

NEWTON. Va bene, Marley – Pensi che potremo perderci tra queste stelle?

MARLEY. Parla, parlami ancora – e proseguiremo il viaggio.

da Lazarus, di David Bowie e Enda Walsh

100 titoli in programma, in 11 spazi teatrali di 4 città della rete ERT: Modena, Bologna, Cesena e Vignola (attendendo la riapertura del Teatro Dadà di Castelfranco), 25 in prima assoluta e 9 in prima nazionale, 23 produzioni esecutive, 23 co-produzioni italiane e 5 internazionali. Questi i numeri della stagione 2022/2023 di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale.

Fra i protagonisti delle stagioni: Manuel Agnelli, Valter Malosti, Angélica Liddell, Thedoros Terzopoulos, Emma Dante, Pippo Delbono, Michela Lucenti, Romeo Castellucci, Marco Paolini, Luigi Lo Cascio, Ascanio Celestini, RezzaMastrella, Alessandro Serra, Josef Nadj, La Veronal, Susanne Kennedy, Massimo Popolizio, Natalino Balasso, Silvio Orlando, Lella Costa, Moni Ovadia, Lisa Ferlazzo Natoli/lacasadargilla, Valerio Binasco, Licia Lanera, Angelin Preljocaj e Rachid Ouramdane, Familie Flöz, Teatro delle Albe, Irene Ivaldi, Claudia Castellucci, Federica Fracassi, Federica Rosellini, Gabriele Portoghese, Anna Della Rosa, Roberto Andò, Arturo Cirillo, Andrea De Rosa, Carmelo Rifici, Anna Foglietta, Paola Minaccioni, Michela Cescon, Leonardo Lidi, Fabio Condemi, Giorgina Pi, Roberto Latini, Anagoor, Kepler-452, Maria Paiato, Lino Musella, Michele Di Mauro, Elena Bucci, Marco Sgrosso, Enzo Vetrano, Stefano Randisi, Francesca Mazza, Marco Foschi, Danilo Nigrelli, Sentieri Selvaggi, Filarmonica Arturo Toscanini, Ivo Pogorelich, Mario Brunello, Kriszta Székely.

Prosegue ancora il direttore: «nella costruzione di questa stagione tutti i progetti sono legati, come se fossero parte di un’unica drammaturgia, un organismo poetico, nato da un intenso lavoro di squadra, il cui cuore pulsante e vitale è la produzione, il palcoscenico, da cui si irradiano tutti i percorsi legati allo scambio, alla condivisione di pratiche e saperi con il territorio. ERT si propone quindi come un laboratorio-incubatore di creatività trasversali, che ibridano le prassi di sperimentazione di diversi linguaggi dello spettacolo dal vivo e delle arti nel loro complesso».

«Il progetto del direttore Malosti – dichiara il presidente Giuliano Barbolini – approfondisce la vocazione che la Fondazione ERT fin dall’origine si è data, come ente pubblico che è parte di una fittissima rete di relazioni con teatri internazionali e italiani, e cioè sostenere la creazione, nel più ampio spettro possibile di discipline artistiche e di generazioni coinvolte, provenienti da geografie e generazioni diverse, monitorando l’emergente per continuare a produrre opere nel segno dell’innovazione, della multiculturalità e del contemporaneo. Questo, avendo cura di mantenere sempre vivo il dialogo con le istituzioni amministrative e culturali dei territori e con le cittadine e i cittadini che amano e frequentano i teatri, a cui offrire sempre nuove esperienze e occasioni d’incontro con l’arte. Una missione che ERT persegue appunto da sempre, e che nell’attuale contesto storico torna più che mai primaria: rendere il teatro un luogo capace di farsi cassa di risonanza del nostro tempo e lente attraverso la quale leggere e interpretare il mondo».

PNRR / FONDI PER L’EFFICIENTAMENTO E LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA

Il Ministero della Cultura ha premiato Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale finanziando i progetti di riqualificazione energetica di tre teatri gestiti: l’Arena del Sole di Bologna, il Teatro Storchi di Modena e il Teatro Bonci di Cesena hanno superato la selezione del bando in ambito PNRR “Migliorare l’efficienza energetica di cinema, teatri e musei”, finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU.

Il Ministero della Cultura ha stanziato 1.385.934,84 euro di contributi a fondo perduto (che coprirà l’80% dei costi previsti), collocando ERT al primo posto di questa virtuosa graduatoria, raccogliendo complessivamente il finanziamento più alto legato al PNRR, primo fra tutti i Teatri Nazionali e i Teatri di Rilevante Interesse Culturale su una platea di 348 progetti sostenuti. A questo contributo si aggiunge il prezioso e indispensabile co-finanziamento dei Comuni interessati, che copriranno il restante 20%.

L’intervento al Teatro Arena del Sole ha un costo complessivo di € 860.000,00 di cui € 650.000,00 finanziati dal PNRR e il restante a carico del Comune di Bologna. A seguito dei lavori, la prestazione energetica dell’edificio passa da E a C, con il 27,7% in meno di emissioni CO2 equivalenti a -57,7 ton/anno. In Teatro verranno installati nuovi impianti di generazione calore e di illuminazione con sistemi domotici per la loro gestione; i sistemi di illuminazione delle sale, del foyer e del palcoscenico verranno convertiti a LED e sarà inoltre installato un nuovo ascensore per il trasporto di persone con disabilità motoria.

Al Teatro Storchi i lavori, del valore complessivo pari a circa € 500.000, di cui € 399.943 oggetto di finanziamento con fondi PNRR e il restante a carico del Comune di Modena, prevedono la sostituzione di tre circolatori di centrale termica con circolatori a motore a inverter e controllo elettronico, di tre ventilconvettori nell’ingresso e nel foyer con altrettanti ventilconvettori dotati di ventilatore con motore ad inverter e di sette boiler elettrici; l’installazione di 150 teste termostatiche sui radiatori esistenti per il controllo della temperatura, la sostituzione di parte dell’illuminazione interna e di parte dei fari di scena con nuovi apparecchi a LED e il montaggio di vetrocamera sugli infissi esterni esistenti. È prevista una riduzione dei consumi del 7,3% di gas e del 30% di elettricità, con il 15% in meno di emissioni di CO2.

Il valore complessivo del progetto di riqualificazione energetica al Teatro Bonci è di € 420.000, di cui € 336.000 ammessi a finanziamento PNRR e il restante a carico del Comune di Cesena: l’obiettivo è arrivare a una riduzione del 30% delle emissioni di gas, del 15% dei consumi elettrici e di diminuire di 35,6 ton/anno le emissioni di CO2. I lavori miglioreranno l’efficienza energetica degli impianti termici (riscaldamento e acqua calda sanitaria) tramite la sostituzione integrale dei generatori esistenti con 3 generatori di calore a condensazione aventi bruciatore modulante; installazione di 4 nuovi scaldacqua a pompa di calore per la produzione di acqua calda sanitaria (questo consentirà di eliminare completamente il consumo di gas al di fuori della stagione invernale); sostituzione di 12 pompe di circolazione con nuove pompe del tipo elettronico a giri variabili; installazione di un nuovo sistema telematico di termoregolazione con telegestione e telecontrollo e sostituzione di 32 proiettori alogeni per l’illuminazione del palcoscenico con proiettori a LED.

«Nell’ambito delle assegnazioni del PNRR – commentano Barbolini e Malosti – Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale esprime grande soddisfazione per aver conseguito un importante riconoscimento dei progetti presentati. Un risultato considerevole raggiunto grazie alla vicinanza e al gioco di squadra con le amministrazioni locali che qui ringraziamo per la passione e la grande competenza».

RASSEGNA DI DANZA ERT / CARNE – FOCUS DI DRAMMATURGIA FISICA

La nuova rassegna di danza di ERT, Carne, il focus sulla drammaturgia fisica curato da Michela Lucenti, che è anche artista associata, è stata appena ammessa dal Ministero della Cultura al finanziamento triennale del FUS danza con un alto punteggio di qualità artistica che lascia ben sperare per il futuro contributo.

Carne presenta 29 spettacoli tra italiani e internazionali, di maestri e artisti emergenti, da maggio 2022 ad aprile 2023. Il programma percorre tutto l’arco temporale di un anno con la volontà di integrarsi nella programmazione dei teatri, per avvicinare il pubblico a questo linguaggio, che fonde l’arte coreografica con le altre discipline dello spettacolo dal vivo: una vera e propria sfida culturale per ERT, in un percorso che il direttore Malosti insegue utopisticamente da sempre.

Al grande coreografo ungherese Josef Nadj sarà dedicata una personale di due spettacoli: Omma, con uno straordinario gruppo di artisti africani e il progetto fotografico e performativo Mnémosyne. La nuova creazione dei coreografi di fama mondiale Angelin Preljocaj e Rachid Ouramdane è il primo dei progetti che verranno realizzati nel prossimo triennio con la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto.

Dal 7 al 16 ottobre torna l’appuntamento storico di VIE Festival, che si conferma uno dei principali osservatori italiani sulla scena contemporanea internazionale, ospitando compagnie provenienti da tutto il mondo: 13 spettacoli (7 stranieri e 6 italiani) allestiti nelle città di Modena, Bologna, Cesena e Vignola. In questo panorama spicca la presenza dello spettacolo-evento Imagine del grande maestro polacco Krystian Lupa.

FUORI! / FSE – PON METRO / COMUNE e CITTÀ METROPOLITANA DI BOLOGNA

Un rapporto particolare tra panorama internazionale e locale è quello realizzato da FUORI! (giugno 2022 – giugno 2023), progetto di ERT, promosso dal Comune di Bologna, finanziato dal FSE – PON METRO Bologna, e curato dalla ricercatrice indipendente Silvia Bottiroli, che pone le artiste e gli artisti stranieri in dialogo con gli emiliano-romagnoli, per costruire un percorso di creazione partecipata dedicato agli adolescenti e alla cittadinanza di Bologna, nell’ambito di un più ampio progetto integrato di welfare culturale, con finalità inclusive e di promozione delle relazioni sociali sia sul territorio cittadino che metropolitano.

Dopo Nightwalks with Teenagers della compagnia canadese Mammalian Diving Reflex realizzato nel quartiere Navile-Pescarola con un gruppo di adolescenti, a ottobre è attesa la grande festa d’apertura con Uccelli di Marco Martinelli, una rilettura da Aristofane creata insieme a sessanta adolescenti di Pompei, Torre del Greco e Bologna.

“COME DEVI IMMAGINARMI” – progetto teatrale e di ricerca dedicato a PIER PAOLO PASOLINI

In occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, ERT realizza il progetto “Come devi immaginarmi”, ideato dal direttore Valter Malosti insieme al critico d’arte, scrittore e accademico Giovanni Agosti, che aspira a condurre un confronto diretto con l’opera del grande poeta bolognese, sfuggendo alle più facili e corrive mitologie del maledettismo.

Per la prima volta si intende presentare sulle scene, in una sola stagione, l’intero corpus dei testi teatrali che Pasolini ha scritto, pur in alcuni casi rielaborandoli anni dopo, nella primavera del 1966.

I sei spettacoli saranno affidati soprattutto a giovani creatrici e creatori della nuova scena contemporanea, tra i quali il talentuoso Fabio Condemi, che lavora su Calderón, la produzione ERT scelta insieme ai partner di Prospero Extended Theatre, network di cui ERT è tra i fondatori fin dal 2006, nato per contribuire alla costruzione di una cultura europea condivisa. Calderón sarà ospitato nella stagione 23/24 dal Teatros del Canal di Madrid e dal Teatro Nacional D. Maria II di Lisbona.

E poi, Giorgina Pi che si confronta con Pilade; Nanni Garella che in collaborazione con Michela Lucenti propone un itinerario artistico e progettuale di Arte e Salute e Balletto Civile attorno alla messa in scena di Porcile; Federica Rosellini e Gabriele Portoghese che mettono in voce il testo di Orgia; Marco Lorenzi che dirige Affabulazione; e infine sarà presentato Bestia da stile, esito del nuovo Corso di Alta Formazione di ERT diretto da Stanislas Nordey. Sarà lo sguardo di una nuova gioventù, dunque, a fornire una risposta all’attualità inesausta di una lezione etica e politica, che ha segnato più di una generazione.

“Come devi immaginarmi” è stato anche riconosciuto tra i Progetti speciali dal Ministero della Cultura, per la sezione relativa agli approfondimenti e alla ricerca.

LA STAGIONE DI ERT A BOLOGNA

48 spettacoli di cui 14 produzioni, 16 coproduzioni, 19 ospitalità e, tra questi, 14 prime assolute e 3 debutti nazionali abiteranno il Teatro Arena del Sole e il Teatro delle Moline, da ottobre ad aprile.

Una ricca stagione che accoglie una vasta pluralità di linguaggi e conferma il grande impegno di ERT / Teatro Nazionale nella produzione e co-produzione con una fitta rete di teatri e istituzioni nazionali e internazionali, a partire da Lazarus, il testamento artistico di David Bowie. Lo spettacolo è diretto e adattato per la prima volta in italiano da Valter Malosti con la collaborazione del drammaturgo irlandese Enda Walsh, autore insieme a Bowie di questo originale oggetto di teatro musicale. Protagonista un inedito Manuel Agnelli.

Tra i grandi nomi della scena contemporanea: Pippo Delbono, artista di casa ERT, che dopo una lunga tournée internazionale presenta a Bologna l’applauditissimo Amore; Emma Dante con due spettacoli, la nuova produzione Il tango delle capinere e un lavoro dedicato ai più piccoli e alle famiglie, Scarpette rotte; e Alessandro Serra con La Tempesta, nei prossimi giorni in scena al prestigioso Festival d’Avignon.

Dopo aver chiuso la scorsa stagione con il suo meraviglioso Liebestod, in Arena del Sole torna la grande artista catalana Angélica Liddell con Caridad, importante coproduzione internazionale. Liddell è una sciamana che getta luce con il suo corpo e la sua voce su zone nascoste del nostro essere. Che fa vibrare la terra con la sua sola presenza, tale è l’energia che sprigiona. Questo nuovo lavoro, in programma nella primavera 2023, si preannuncia quindi come un altro imperdibile evento.

Tra le altre importanti coproduzioni internazionali, Halepas della regista greca Argyro Chioti, (co-prodotto con Onassis Stegi), artista per la prima volta in scena in Italia; e la nuova creazione dei coreografi di fama mondiale Angelin Preljocaj e Rachid Ouramdane (co-prodotto con Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, Chaillot – Théâtre National de la Danse, Parigi; Pavillon Noir, Aix-en-Provence).

Tornando al panorama nazionale, molte altre sono le produzioni esecutive di ERT: LOVE ME due pezzi di Antonio Tarantino di Licia Lanera; tre i lavori della coreografa e artista associata ERT Michela Lucenti, Karnival in prima assoluta a VIE Festival, Hamlet Puppet con le musiche di Paolo Spaccamonti, e Davidson, tratto dalla sceneggiatura de Il Padre Selvaggio di Pasolini; la produzione delle sei tragedie del corpus pasoliniano già citate (CALDERÓN di Fabio Condemi; Pilade di Giorgina Pi; Porcile di Nanni Garella Arte e Salute con Michela Lucenti/Balletto Civile; Affabulazione di Marco Lorenzi; Orgia interpretato da Gabriele Portoghese e Federica Rosellini).

E ancora il debutto dei Kepler-452 con Il Capitale / Un libro che ancora non abbiamo letto; Alessandro Berti con il nuovo lavoro LE VACANZE; e Freud e il caso Dora, un riallestimento curato da Marinella Manicardi dal testo di Luigi Gozzi, lo storico direttore del Teatro delle Moline, un’occasione per festeggiare i 50 anni di questo luogo prezioso.

Il ventaglio dell’offerta si arricchisce di numerose coproduzioni: Accabadora di Veronica Cruciani, che riprende il romanzo di Michela Murgia e dirige in scena il talento di Anna Della Rosa; Danzando con il mostro di Mariano Dammacco, con Serena Balivo e Roberto Latini; Risate di gioia. Storie di gente e di teatro di Elena Bucci e Marco Sgrosso; Lampyris Noctiluca del coreografo e performer Aristide Rontini; A casa, Bambola! di quotidiana.com. Fra i nomi della nuova scena contemporanea, Marco D’Agostin con GLI ANNI; Angela Ruozzi con 4000 miglia, bel testo della pluripremiata drammaturga statunitense Amy Herzog, Catherine Bertoni de Laet con Bogdaproste – Che Dio perdoni le tue morti; Francesca Garolla che per la prima volta mette in scena una sua drammaturgia, Se ci fosse luce.

Inoltre, tra le ospitalità, molto attesi gli spettacoli di Flavia Mastrella e Antonio Rezza; Motus con in scena Silvia Calderoni in Tutto brucia; Moni Ovadia; Carmelo Rifici; Gabriele Russo; Michela Cescon con il testo di Remo Binosi L’attesa e in scena la talentuosa coppia di attrici Anna Foglietta e Paola Minaccioni. E poi Luigi Dadina, attore e fondatore del Teatro delle Albe, insieme al fumettista Davide Reviati in Mille anni o giù di lì; Roberto Magnani con SIAMO TUTTI CANNIBALI. Sinfonia per l’abisso; Emanuele Aldrovandi che dirige il suo testo L’estinzione della razza umana.

Altri nomi riconosciuti del panorama teatrale internazionale presenti nella stagione sono il drammaturgo e artista visivo libanese Rabih Mroué; il maestro del teatro argentino Daniel Veronese che porta in scena David Foster Wallace con Lino Musella e Paolo Mazzarelli; il grande coreografo ungherese Josef Nadj.

Al calendario si aggiungerà la programmazione di spettacoli per le scuole e le famiglie.

GLI SPETTACOLI – Teatro Arena del Sole

Il Teatro Arena del Sole a ottobre apre all’insegna della scena internazionale con VIE Festival, che ha in programma due debutti in Sala de Berardinis. L’8 e il 9 ottobre, la prima assoluta di Karnival di Michela Lucenti / Balletto Civile (parte anche del focus Carne), una riflessione a partire dal concetto di “Carnevale” e di “festa”. La danza si lega a parola e musica dal vivo: il teatro fisico si rivela così una tenace sfida al senso comune, dove il corpo è l’unica verità. Una produzione di ERT / Teatro Nazionale, insieme a TPE Teatro Piemonte Europa, CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, Balletto Civile. Il 14 e il 15 ottobre la prima nazionale di Halepas della regista ateniese Argyro Chioti, tragedia musicale contemporanea sulla vita e la morte dello scultore greco Yanoulis Halepas: una coproduzione Onassis Stegi e ERT, che vede sul palco un cast d’eccezione della scena teatrale e cinematografica greca, tra cui Antonis Miriagos, straordinario interprete degli spettacoli Amor e Encore di Theodoros Terzopoulos, ospitati nelle edizioni 2016 e 2017 di VIE.

In Sala Salmon dall’8 al 12 ottobre debutta lo spettacolo di Kepler-452, prodotto da ERT, Il Capitale / Un libro che ancora non abbiamo letto. Sul palco, tre operai del collettivo di fabbrica lavoratori GKN, l’azienda di metalmeccanica di Campi Bisenzio che nell’estate del 2021 licenziò in massa 422 dipendenti. Il 14 e il 15 ottobre Marco D’Agostin in veste di autore-coreografo, che dirige la danzatrice Marta Ciappina ne GLI ANNI (anche nell’ambito di Carne). Il titolo evoca il racconto biografico e generazionale del romanzo di Annie Ernaux e della famosa canzone degli 883, in una performance composta da una playlist di brani pop e rock anni ’80, ’90 e 2000. Una coproduzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale insieme a numerose realtà italiane e con il supporto di altre internazionali.

Fuori dalle mura del teatro il Festival porta al MAST.Auditorium di Bologna, l’11 ottobre, un’altra coproduzione ERT, questa volta con il Centro Teatrale Bresciano e TPE Teatro Piemonte Europa e la collaborazione artistica de Le belle bandiere: The Pixelated Revolution. A non academic-lecture, un’indagine dell’artista libanese Rabih Mroué sul ruolo delle foto e video del cellulare nella documentazione della storia contemporanea, a partire dalle immagini di violenza e morte registrate da civili durante la rivoluzione siriana contro il regime di Assad.

Il 22 ottobre in Sala de Berardinis si potrà assistere a Uccelli del regista pluripremiato Marco Martinelli, una grande festa con protagonisti attori adolescenti che riapre le attività di FUORI!, il percorso di creazione partecipata realizzato da ERT e promosso dal Comune di Bologna, in collaborazione con Laminarie / DOM la cupola del Pilastro. La pièce è l’esito di un progetto della non-scuola, la pratica teatral-pedagogica del Teatro delle Albe, condotto nel cuore del Parco Archeologico di Pompei fra il 2021 e il 2022 insieme alle classi di un liceo della città e di Torre del Greco. In questa occasione saranno coinvolti giovani bolognesi che incontreranno i coetanei campani salendo sul palco con loro e proponendo la riscrittura della favola di Aristofane, tanto antica quanto ancora viva e attuale.  Una produzione del Parco archeologico di Pompei in collaborazione con Ravenna Festival, Teatro delle Albe/Ravenna Teatro, Teatro di Napoli-Teatro Nazionale, Giffoni Film Festival, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale.

Dal 20 al 30 ottobre in Sala Salmon debutta in prima assoluta Risate di Gioia. Storie di gente e di teatro di e con Elena Bucci e Marco Sgrosso, una coproduzione ERT con il Centro Teatrale Bresciano e TPE Teatro Piemonte Europa: il duo prosegue il lavoro di esplorazione dell’arte scenica con uno spettacolo dedicato ai tanti mestieri del teatro di un tempo, ispirandosi alle opere Il teatro all’antica italiana dell’attore Sergio Tofano e Antologia del grande attore del regista Vito Pandolfi.

Si prosegue con il primo di sei appuntamenti del progetto “Come devi immaginarmi” dedicato a Pier Paolo Pasolini: dal 2 al 6 novembre, in Sala de Berardinis, la prima assoluta di CALDERÓN con la regia di Fabio Condemi, Premio Ubu 2021, una produzione ERT e LAC Lugano Arte e Cultura. L’artista si confronta con l’opera labirintica di Pasolini, ispirata al capolavoro dell’autore secentesco Pedro Calderón de la Barca, La vita è sogno. Ma il contesto è radicalmente diverso: siamo nella Spagna franchista degli anni ‘60, tra tumulti rivoluzionari e logiche di potere che sembrano non lasciare altro spazio di libertà che nel sogno o nella pittura di Diego Velázquez. Una riflessione sul nostro essere nella storia. Lo spettacolo è realizzato all’interno del Progetto internazionale “Prospero Extended Theatre”, grazie al supporto del programma “Europa Creativa” dell’Unione Europea.

Dopo il debutto al Drama Teatro di Modena, il 16 e il 17 dicembre la Sala Salmon accoglie il secondo spettacolo in omaggio a Pasolini: Davidson (produzione ERT e Balletto Civile), liberamente tratto dalla sceneggiatura de Il Padre Servaggio dello scrittore bolognese, ideato da Maurizio Camilli e Michela Lucenti / Balletto Civile. Un breve scritto dalla forte impronta politica e poetica, riproposto in scena attraverso la danza, in una vertigine tra opera letteraria e teatro fisico. Protagonista, Confident Frank, un giovane performer di talento incontrato da Lucenti nel suo lavoro sul territorio.

Sullo scrittore bolognese lavora la regista e attivista dell’Angelo Mai e Bluemotion, Giorgina Pi, che dirige Pilade, in Sala de Berardinis dal 16 al 19 febbraio: ambientata negli anni Novanta alla fine di un rave, la tragedia si presenta come una mescolanza tra mito e richiami al contesto sociale e politico di un’epoca e una generazione che vive l’imminente fine di un’era. Una produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale e Teatro Nazionale di Genova.

Dal 18 aprile al 7 maggio, in Sala Salmon Nanni Garella, alla guida della compagnia Arte e Salute in un nuovo lavoro con Balletto Civile, prodotto da ERT: Porcile. Una tragedia moderna dagli echi arcaici, scomoda, scabrosa e potente che, in questa inedita collaborazione, si traduce in scena attraverso immagini affidate ai danzatori del collettivo e alla forza di parole scolpite nella Storia.

Carne, il focus di drammaturgia fisica a cura di Michela Lucenti, continua distribuendosi nell’arco dell’intera stagione. Il 4 e 5 novembre in Sala Salmon, Carnet erotico. Una raccolta di studi a partire dalla più piccola forma possibile posata su una superficie vergine, un progetto della performer e coreografa Francesca Zaccaria, parte del gruppo ALDES. La danzatrice – anche pittrice ed esperta di arti marziali e yoga – guida il pubblico in una danza dove l’immagine, con le sue metamorfosi, tende a un erotismo vibrante e onirico. Il corpo, ambigua materia da modellare, si offre come tela vergine per raccogliere spunti, forme e riflessioni attorno allo sconfinato tema dell’eros.

Dal 17 al 19 gennaio, in Sala Salmon, Mnémosyne. Progetto fotografico e performativo del danzatore e artista visivo ungherese, francese d’adozione, Josef Nadj, una combinazione tra installazione e performance: ogni azione è in dialogo con le immagini, tutti segni che raccontano la storia personale e creativa dell’artista. OMMA è invece il secondo spettacolo di Nadj in programma il 20 gennaio in Sala de Berardinis, creato insieme a danzatori provenienti da Mali, Senegal, Costa Ivoriana, Burkina Faso e i due Congos. Un suggestivo affondo sulla genesi dell’umanità affidato a otto straordinari danzatori africani, che mettono a confronto una grande freschezza interpretativa con le regole della coreografia europea. Il 10 marzo è la volta del nuovo lavoro (titolo in definizione) firmato dai coreografi di fama mondiale Angelin Preljocaj e Rachid Ouramdane, che celebra i corpi nella terza età riscrivendone i limiti attraverso la danza, intesa come energia vitale in grado di prendere vie e forme diverse che fanno capo, innanzitutto, alla poesia. Lo spettacolo è una coproduzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale che segna il primo passo di una collaborazione con Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, oltre agli altri coproduttori Chaillot – Théâtre National de la Danse e Fondazione I Teatri.

Tra i più originali artisti della scena italiana, tornano in Arena del Sole Flavia Mastrella e Antonio Rezza, Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia 2018, che presentano dall’11 al 13 novembre in Sala de Berardinis l’ultimo spettacolo Hỳbris, incentrato sul rapporto tra natura e cultura a partire dal concetto di Antonin Artaud del “corpo senz’organi”. In questo caso è anche privo del cervello e profondamente pigro. Altro grande ritorno è quello di Pippo Delbono, artista storico prodotto da ERT con la sua compagnia e tra i più amati all’estero, che presenta dal 24 al 27 novembre il suo ultimo lavoro, Amore, dopo un lungo tour internazionale. Lo spettacolo, nato dall’incontro tra l’artista ligure e produttore teatrale Renzo Barsotti, produttore teatrale italiano attivo in Portogallo, parte da questa terra meticcia per vocazione, crocevia di tradizioni, passioni, nostalgie e malinconie per uno struggente poetico viaggio di musica e poesia, fatto di immagini e colori che colpiscono al cuore. Pippo Delbono, circondato dai più fedeli compagni di strada e da grandi solisti del fado, mescola culture diverse e parte alla ricerca del sentimento più umano di tutti: l’amore. Il lavoro è una produzione esecutiva di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale e un’ampia rete di collaborazioni nazionali e internazionali.

In prima assoluta in Sala Salmon dal 29 novembre all’11 dicembre, la produzione ERT LOVE ME due pezzi di Antonio Tarantino, di e con Licia Lanera, Premio Ubu come miglior attrice under 35. Dopo aver lavorato a quattro mani con Pier Lorenzo Pisano nello spettacolo Settantasei e dopo la trilogia Guarda come nevica, l’artista si confronta con due testi del drammaturgo e pittore Antonio Tarantino, un inedito mai rappresentato, La scena, e un estratto da Medea, in cui la questione della marginalità politica e sociale passa attraverso un’amara ironia e una lingua cruda, ripresa in scena da Lanera per portare il pubblico a un confronto con l’eterna e irrisolta lotta tra i miseri e i potenti.

La programmazione prosegue in Sala de Berardinis, dal 30 novembre al 4 dicembre con Alessandro Serra che, dopo il successo di Macbettu, torna a confrontarsi con Shakespeare e La Tempesta, un tributo all’insostituibile forza del teatro, in grado di visualizzare l’ignoto e di convocare dimensioni metafisiche attraverso una compagnia di comici che, con strumenti essenziali, evoca mondi al confine tra realtà e immaginazione. ERT è tra i coproduttori insieme a Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Sardegna Teatro, Festival d’Avignon, MA scène nationale – Pays de Montbéliard.

Il 13 e 14 dicembre Accabadora, dal romanzo di Michela Murgia (Premio Campiello 2010) con la regia di Veronica Cruciani che ha affidato al talento di Anna Della Rosa e alla drammaturga Carlotta Corradi la traduzione scenica del libro. Lo spettacolo è una produzione Savà srl, TPE – Teatro Piemonte Europa in collaborazione con Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale. La protagonista di questo crudo e affascinante ritratto è Maria, la figlia di Bonaria Urrai, una sarta che all’occasione fa l’accabadora. La parola, di tradizione sarda, prende la radice dello spagnolo “acabar” che significa finire, uccidere. Bonaria aiuta le persone a lasciare la vita. Lo spettacolo inizia dal ritorno a casa di Maria e dall’incontro dopo tanto tempo tra le due donne.

Sempre in sala grande, il 16 e il 17 dicembre va in scena Scarpette rotte di Emma Dante, una produzione ERT dedicata ai più piccoli e alle famiglie, che ha debuttato lo scorso febbraio al Teatro Bonci di Cesena. Con il suo sguardo capace di leggere in profondità il cuore delle fiabe tradizionali, incarnando le tensioni del presente, la regista racconta le avventure di Celine, giovane orfana povera che, adottata da una donna benestante, improvvisamente si ritrova circondata da tantissime cose. Con la promessa di restare umile, le vengono regalate anche delle scarpette rosse, ma il benessere la porterà a rinnegare i valori più importanti, tra cui la gratitudine e l’altruismo. Dentro la vicenda si inserisce una sorta di apologo che racconta la storia di due scarpette sorelle.

Un altro grande nome in Sala de Berardinis è Moni Ovadia, con lo spettacolo che lo ha imposto nel panorama europeo Oylem Goylem dal 12 al 15 gennaio. Insieme ai musicisti della sua Stage Orchestra, dà vita a una rappresentazione basata sul ritmo, alternando toni e registri, sia linguistici che musicali. Una carrellata di umorismo, battute fulminanti e citazioni dotte, scherzi e note che reinterpreta la tradizione della musica klezmer nell’incrocio di stili, nell’alternanza continua dei toni e degli umori, dai canti monocorde della liturgia, alla festosità di canzoni e ballate per occasioni felici. Un potente antidoto contro violenze, intolleranze e razzismi, vecchi e nuovi.

ERT rinnova la collaborazione con la Compagnia del Pratello, diretta da Paolo Billi, da oltre vent’anni impegnato in progetti teatrali presso l’Istituto Penale Minorile di Bologna: con il consueto appuntamento di gennaio, dal 10 al 15, la Sala Salmon ospita Il ritorno alla casa del padre. Attraversando la rilettura della parabola del Figliol prodigo fatta da Dostoevskij, la pièce è una nuova tappa di un più ampio percorso attorno al tema del perdono, parte di Miti e utopie: errare, perdono, comunità del Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna.

Dal 24 al 29 gennaio va in scena Per Magia, di e con Angela Malfitano e Elena Bucci, presente tramite registrazioni audio e video, spettacolo che nasce da un progetto più ampio dedicato al corpo delle donne. Un testo poetico che racconta un viaggio particolare di una bambina, che farà diversi incontri “magici”, un percorso iniziatico, di scoperta e liberazione.

Fra i linguaggi esplorati, anche il cinema e la sceneggiatura, come nel caso di Festen. Il gioco della verità, tratto dalla sceneggiatura dell’omonimo film danese del 1998 che ha trionfato al 51° Festival di Cannes con la regia di Thomas Vinterberg (Premio Oscar 2021). Marco Lorenzi, regista diplomato alla Scuola del Teatro Stabile di Torino e fondatore della compagnia Il Mulino di Amleto, premio ANCT 2021, è il primo a confrontarsi con l’adattamento teatrale del film, dal 26 al 29 gennaio in scena in Sala de Berardinis. Al centro, una famiglia borghese danese, riunita per celebrare i sessant’anni del patriarca. Sarà il discorso discorso del primogenito a rovesciare gli equilibri trasformando la festa in un gioco al massacro, in un continuo crescendo di tensione. Con riferimenti alla tragedia greca, ad Amleto e all’universo favolistico dei fratelli Grimm, si affronta la relazione con la figura paterna, la verità, il rapporto con il potere e l’autorità.

Motus, la compagnia di Daniela Nicolò e Enrico Casagrande, vincitrice di tre premi Ubu e riconosciuta in Europa e nel mondo, dal 3 al 4 febbraio porta in scena in Sala de Berardinis Tutto brucia, una riscrittura delle Troiane di Euripide attraverso Jean-Paul Sartre, Judith Butler, Ernesto De Martino, Edoardo Viveiros de Castro, NoViolet Bulawayo, Donna Haraway. Sul palco, la performer Silvia Calderoni (Ecuba) sussurra parole intrecciate alle musiche originale eseguite dal vivo di R.Y.F (Francesca Morello), mentre la danzatrice Stefania Tansini squarcia l’aria con un pesante coltello e un falcetto contadino, come nei riti collettivi di cordoglio scomparsi del sud Europa.

In collaborazione con il Lucca Comics&Games, L’Oreste. Quando i morti uccidono i vivi è uno spettacolo che affronta il delicato tema della malattia mentale attraverso un linguaggio che mescola il teatro al fumetto, dal 9 al 12 febbraio in Sala Salmon. Il regista Francesco Niccolini guida la sensibilità attoriale di Claudio Casadio e un’animazione grafica a cura di Andrea Bruno, per restituire sul palco una riflessione sull’abbandono e l’amore negato.

Dopo la produzione di Scarpette rotte, ERT prosegue il dialogo con la regista siciliana Emma Dante, che presenta in Sala de Berardinis il 2 e il 3 marzo, Il tango delle capinere. Lo spettacolo (produzione Sud Costa Occidentale e coproduzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Teatro Biondo di Palermo e Carnezzeria) è lo sviluppo dello studio Ballarini, terza parte della Trilogia degli occhiali (2011). Un nuovo e autonomo lavoro, incentrato sulla vita di due innamorati, un viaggio a ritroso attraverso la loro storia d’amore, in cui il mosaico di ricordi rende più sopportabile la solitudine dell’anziana donna ormai giunta all’ultima fase della vita. Nella notte di Capodanno, girando un carillon, tornano alla gioventù, inforcano gli occhiali e ballano sulle note di vecchie canzoni.

In calendario anche la drammaturgia di fine ‘900, per un recupero della scrittura teatrale italiana più recente. Tra questi, Le cinque rose di Jennifer (1980), testo che ha portato all’attenzione di pubblico e critica l’autore napoletano Annibale Ruccello, ora ripreso dal regista Gabriele Russo e in scena in Sala Salmon dal 7 al 12 marzo. Con un’impronta estetica potente e alta fedeltà al testo, la pièce snoda la vicenda di Jennifer, un ragazzo che ama vestirsi da donna e vive in un quartiere popolare di Napoli negli anni ’80, che non riesce a riconoscerne l’identità.

L’attesa dell’autore veronese Remo Binosi, in Sala de Berardinis il 25 e il 26 marzo, con la regia di Michela Cescon che guida due interpreti molto amate: Anna Foglietta e Paola Minaccioni. Coinvolgente per la grande forza drammatica, il testo narra una serva e una nobildonna che si trovano insieme a scontare la vergogna di una gravidanza inaspettata, scoprendosi più simili che mai. Tra raffinati giochi di registro e di linguaggio, un racconto senza tempo e un intenso inno alla femminilità.

Tra marzo e aprile in Sala de Berardinis, si incontrano altri due spettacoli che traducono in scena libri contemporanei: dal 16 al 19 marzo, Brevi interviste con uomini schifosi del drammaturgo e regista Daniel Veronese, maestro del teatro argentino, che si misura con l’opera di David Foster Wallace. Con lo sguardo feroce e lo humor tipici dello scrittore statunitense, la pièce mette in luce le meschinità del maschio odierno nel confrontarsi con l’altro sesso. La forma è quella del monologo e del dialogo: due soli interpreti (Lino Musella e Paolo Mazzarelli) si alternano nei ruoli maschile e femminile, in una dialettica tra fragilità, gelosie, desiderio di possesso, la violenza, il cinismo insiti nei rapporti affettivi.

L’1 e il 2 aprile, invece, Le relazioni pericolose con la regia di Carmelo Rifici, dal romanzo epistolare di Laclos, riscritto insieme a Livia Rossi. Con il progetto visivo di Daniele Spanò, il suono di Federica Furlani e la drammaturgia del corpo di Alessandro Sciarroni, lo spettacolo mantiene la struttura del libro e si arricchisce di altri testi di filosofi e letterati: da Antonin Artaud a Pier Paolo Pasolini, da Friedrich Nietzsche a Simone Weil e Fëdor Dostojevskij. Ad affiorare, le ideologie, la violenza e il potenziale bellico delle lettere, per accompagnare il pubblico nel doloroso campo di battaglia del pensiero, in cui il linguaggio si incontra e scontra con la parola.

Torna in stagione il regista, attore e autore Alessandro Berti, che debutta col nuovo spettacolo prodotto da ERT con Accademia Perduta/Romagna Teatri, in collaborazione con casavuota, in Sala Salmon dal 21 marzo al 2 aprile: Le Vacanze, un dialogo tra due adolescenti in pausa dopo l’Esame, ambientato in un futuro molto prossimo, in cui l’innalzamento delle temperature ha reso la pianura desertica. Sono in attesa del Performer, un danzatore che gira per i poderi della zona come unica attrazione rimasta. Emerge un confronto tra generazioni ed educazioni diverse, unite nell’emergenza di dover dare un senso ai resti di umanità rimasta in bilico, tra disperazione intellettuale e volontarismo etico.

Dopo il successo di Liebestod – El olor a sangre no se me quita de los ojos – Juan Belmonte nella scorsa stagione, torna a Bologna la potenza radicale di Angélica Liddell, con la prima nazionale di Caridad, una coproduzione ERT / Teatro Nazionale con realtà estere quali Iaquinandi S.L, Festival Temporada Alta Girona, CDN Orleans Centre Val de Loire, Teatros del Canal Madrid e in collaborazione con Teatro Pubblico Pugliese.

Sempre sul crinale tra sacro e profano proprio dell’artista catalana, si richiamano i testi cristiani – fra tutti, il Vangelo di Matteo – per affrontare i temi della vendetta, del peccato e del perdono, indagando in primis la virtù della carità, intesa come valore più importante sia della fede che della speranza.

Dal 26 al 30 aprile in Sala Leo de Berardinis va in scena Lazarus, il testamento artistico di David Bowie, diretto e adattato per la prima volta in italiano da Valter Malosti, insieme al drammaturgo irlandese Enda Walsh, autore con Bowie di questo originale oggetto di teatro musicale. Protagonista il cantautore e frontman degli Afterhours, Manuel Agnelli, recentemente vincitore del David di Donatello e Nastro d’Argento per la canzone La profondità degli abissi del film Diabolik dei fratelli Manetti.

La prima rappresentazione di Lazarus al New York Theatre Workshop è anche stata l’ultima apparizione pubblica di Bowie che sarebbe scomparso poco più di un mese dopo, il 10 gennaio 2016. La colonna sonora include numerosi fra i pezzi più celebri del Duca Bianco e quattro pezzi scritti apposta per questa opera-rock, legati in modo da costruire una frammentata e affascinante drammaturgia parallela, tra cui il brano che dà il titolo allo spettacolo. Le vicende del perturbante alieno Newton dello storico romanzo L’uomo che cadde sulla Terra di Walter Tevis – personaggio che Bowie interpretò nell’omonimo film di Nicolas Roeg e che riaffiora periodicamente, come un ossessionante fantasma, nella sua storia artistica – danno origine a questa opera rock: una sorta di sequel del libro e della pellicola. Lo spettacolo è frutto di una collaborazione co-produttiva tra ERT e Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte Cultura.

A chiudere la stagione della sala grande dell’Arena del Sole, la prima assoluta di Affabulazione di Pasolini con la regia di Marco Lorenzi dal 18 al 21 maggio. La tragedia si incentra sul difficile rapporto tra un padre e un figlio, metafora del mancato dialogo tra due generazioni. Il testo si rivela un viaggio labirintico nella coscienza della classe borghese, un poema crudele e avvincente che riguarda tutti. Lorenzi convoca gli archetipi della famiglia di oggi attorno alle ombre delle vicende di Edipo re, in quella che lo stesso Pasolini definì una «tragedia che finisce ma non comincia».

GLI SPETTACOLI – Teatro delle Moline

La stagione del Teatro delle Moline si apre all’insegna della danza, nell’ambito di Carne.

Dal 10 al 13 novembre è in programma Hamlet Puppet di Balletto Civile, (produzione Balletto Civile, Bluemotion/Angelo Mai, Blucinque, in collaborazione con Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale), una ballad-performance nata dall’incontro tra la coreografa Michela Lucenti, il chitarrista Paolo Spaccamonti, la regista Giorgina Pi e il compositore Valerio Vigliar. Unendo immagini video, musica, canto, recitazione e danza, si affrontano le vicende di Amleto attraverso lo sguardo dello spettro del padre, per interrogarsi sul senso di essere eredi. Quando lo Spettro arriva è come un diavolo, che dal suo podio radiofonico descrive l’orrendo tradimento in frammenti di monologo tramutati nei refrain di un cupo disco à la Nick Cave.

Il 14 e 15 dicembre Lampyris Noctiluca del performer e coreografo Aristide Rontini che si ispira a L’articolo delle lucciole contenuto negli Scritti corsari di Pasolini: il poeta definisce la linea di demarcazione tra un tempo prima della loro scomparsa e quello dopo per alludere ai tratti del mondo umano che rischiano di eclissarsi di fronte all’avanzata della stereotipia sociale. Rontini, attraverso una danza delicata e la pratica del micro-movimento, si confronta con l’eredità pasoliniana in cerca di risonanze tra il suo tempo e il nostro. Lo spettacolo vede la collaborazione produttiva di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale e Ass. Cult. Nexus – Aps.

Da 6 all’11 dicembre, SIAMO TUTTI CANNIBALI. Sinfonia per l’abisso, uno spettacolo dalla forte impronta musicale nato dall’incontro tra il contrabbassista Giacomo Piermatti e l’attore Roberto Magnani, ispirato al grande classico Moby Dick di Herman Melville. Dopo aver collaborato con il Teatro delle Albe in Purgatorio, chiamata pubblica per la Divina Commedia, i due artisti hanno avviato un percorso di sperimentazione che si è concretizzato attorno a una selezione di brani tratti dal romanzo: tutto quello che le parole lasciano solo intuire si manifesta attraverso una sinfonia che crea uno spazio sia emotivo che fisico, facendo emergere i temi della rovina e del tramonto della società.

Nel febbraio 2023 il Teatro delle Moline compie 50 anni ed ERT lo festeggia con Freud e il caso Dora (dal 4 al 12 febbraio) di Luigi Gozzi, storico direttore del piccolo teatro bolognese, un vero e proprio omaggio a questo spazio e a colui che per anni lo ha reso vitale. Lo spettacolo è il primo che Gozzi ricavò dai casi clinici di Freud, e questa fu la prima scommessa: trattare il racconto di un’analisi come un copione drammaturgico, il sintomo come gesto d’attore. La remise en scène è a cura di Marinella Manicardi con il supporto di Davide Amadei, in collaborazione con DAMSLab e Biblioteca delle Arti – Università di Bologna, Archivio Teatro Nuova Edizione e Teatro delle Moline. La produzione è di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale.

Lo spazio delle Moline si fa inoltre casa della nuova regia e drammaturgia: tra i nomi, Catherine Bertoni de Laet che firma la sua prima prova d’autrice con Bogdaproste – Che Dio perdoni le tue morti (coproduzione ERT e LAC Lugano Arte e Cultura), una tragedia famigliare che riflette su questioni di identità e appartenenza, ambientata in uno spazio onirico di una madre straniera sulle tracce di un ricordo rimosso. Un dialogo con la memoria attraverso il tempo.

Segue dall’11 al 22 gennaio A casa, Bambola! di e con di Roberto Scappin e Paola Vannoni, fondatori della compagnia riminese quotidiana.com, produttrice con Emilia Romagna Teatro dello spettacolo, in collaborazione con Teatro della Caduta, Operaestate Festival Veneto, PimOff, Armunia, Comune di Rimini Residenze Artistiche. Ispirata all’opera di Ibsen, la pièce è una complessa riflessione sui concetti di “genere” e “classe” intesi come forme di oppressione, puntando il dito, ancora una volta, contro il sistema patriarcale, i diritti negati, le occasioni perse, provando a dare alla storia di Nora – ma non solo – un finale diverso. In scena, un Lui e una Lei a confronto, accompagnati da una piccola tastiera a fiato che il personaggio femminile suona a commento dell’altro.

4000 miglia è il testo dell’autrice statunitense Amy Herzog, premiato con l’Obie Award come il migliore del circuito OFF Broadway nel 2011 e finalista al Premio Pulitzer per la drammaturgia nel 2013, qui messo in scena dal 21 febbraio al 5 marzo da Angela Ruozzi. La storia si snoda nell’arco di un mese, in cui un ventunenne hippie e una nonna novantunenne convivono nella stessa casa, riuscendo a entrare in contatto solo alla fine, quando lui svelerà gli eventi misteriosi di un suo viaggio. Una produzione ERT con il Centro Teatrale MaMiMò.

Francesca Garolla, autrice attiva sulla scena italiana e francese, firma testo e regia di Se ci fosse luce, un lavoro che riflette attorno al tema del libero arbitrio e delle sue possibili conseguenze, dal 28 marzo al 2 aprile. Attraverso una struttura che segue, in maniera trasfigurata, le fasi di un processo, Garolla propone un nuovo modo di leggere la storia e di venire a patti con essa: la produzione di LAC Lugano Arte e Cultura con Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale parte dalla nota telefonata che annuncia la morte del deputato Aldo Moro, pretesto da cui si snoda una riflessione su quali siano i segni della storia collettiva che ognuno di noi porta con sé.

Dall’11 al 16 aprile va in scena il nuovo lavoro di Emanuele Aldrovandi ideato nei mesi del primo lockdown e scritto nel 2021: L’estinzione della razza umana, segnalato da Eurodram 2022 fra le migliori novità drammaturgiche adatte alla circuitazione internazionale. L’autore narra in chiave tragicomica quello che abbiamo vissuto negli ultimi due anni di pandemia. In un mondo dal ritmo frenetico, l’arrivo di uno strano virus che trasforma le persone in tacchini costringe i personaggi in scena, e gli spettatori in sala, a porsi numerose domande, condividendo paure e speranze per il domani.

Dall 27 al 30 aprile, Luigi Dadina, del Teatro delle Albe, con Mille anni o giù di lì, ideato con il fumettista Davide Reviati e insieme al musicista Francesco Giampaoli. È il racconto di sei giorni che un uomo, Dadina, seduto dietro a un tavolo, chiuso in una stanza, dipana davanti a una porta finestra in una periferia di piccole palazzine tutte uguali: il Villaggio dell’ANIC, il petrolchimico di Ravenna. Non è solo, alle sue spalle Giampaoli, che scompagina e anima il racconto suonando il basso. Il protagonista trascorre le sue giornate registrando quel che accade, quel che ricorda e ciò che immagina. Il tutto travalica nel delirio: sono brandelli di realtà, sono i vicini e l’ANIC ormai vuota, automatizzata, inaccessibile, ma che continua a dare al cielo il suo fumo.

A chiudere la stagione del Teatro delle Moline, dall’ 11 al 14 maggio, Orgia di Pier Paolo Pasolini, una produzione di ERT nell’ambito del progetto “Come devi immaginarmi”. Lo spettacolo prosegue idealmente il lavoro di ricerca iniziato nel 2021 presso il Centro Teatrale Santacristina. Le parole di Pasolini, evocate dalla voce di due giovani grandi interpreti come Federica Rosellini e Gabriele Portoghese, risultano nuove e sorprendenti. Viene così restituito forza visionaria al testo di Orgia, un ruvido apologo in versi che, partendo dal corpo, si fa metafora della violenza del potere.

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