Peek polimero, perché utilizzare questi rivestimenti

2022-07-23 05:14:33 By : Ms. Kiki Liao

Per tutte quelle industrie in cui è necessario un perfetto incastro tra la resistenza alle alte temperature e un elevato livello di durata e resistenza al graffio, il PEEK è ritenuto il polimero con la migliore combinazione di proprietà. Risulta infatti idoneo a rispondere a varie esigenze, e soprattutto funge da difesa per diverse minacce che potrebbero attaccare macchinari e particolari metallici.

È importante specificare che il PEEK polimero gode di proprietà eccellenti che spaziano dalle elevate prestazioni termiche, resistendo fino a temperature pari a 260°C, all’ottima resistenza meccanica. Le peculiarità di questo materiale, tra le altre cose, fanno sì che il suo utilizzo consenta di abbattere i costi di manutenzione. Vediamo insieme le principali proprietà.

Se si vogliono ottenere alti standard qualitativi e risultati maggiormente performanti sul lungo periodo, i rivestimenti anticorrosivi in PEEK polimero sono la soluzione ottimale, pensata appositamente per impianti e macchinari.

Questi rivestimenti sono di vario spessore, da 30 fino a 80 micron, per adeguarsi alle diverse esigenze, e vanno a creare delle barriere di protezione sui componenti; il loro utilizzo è esteso a tutti quei mercati che richiedono un’elevata protezione dalla corrosione. Tra questi, i principali sono il settore chimico-farmaceutico e Oil & Gas. Nel primo caso, il rivestimento serve per proteggere accuratamente tutte i pezzi più delicati per evitare le contaminazioni, migliorando le proprietà delle superfici; nel secondo, vengono proposte soluzioni volte soprattutto alla risoluzione dei problemi legati all’abrasione e, appunto, alla corrosione nonché per aumentare il ciclo di vita dei prodotti.

Tra i vantaggi dei rivestimenti anticorrosione vi è anche quello di proteggere i macchinari in caso di intemperie climatiche prolungate, donando loro una maggiore resistenza. Non a caso, questi rivestimenti possono trovare applicazione nei mercati più disparati, arrivando addirittura al settore automobilistico e a quello aeronautico, poiché conferiscono alle superfici caratteristiche di antiattrito, anticorrosione e scorrimento.

L’utilizzo del PEEK polimero, come conseguenza, porta alla riduzione dei fermi macchina non programmati per la manutenzione straordinaria, che rappresentano delle voci di spesa particolarmente onerose per un’azienda, e contribuisce a migliorare la capacità produttiva. Infatti, la creazione di queste barriere che proteggono dagli acidi aggressivi e forniscono una protezione a impianti e macchinari, aumentano gli standard qualitativi della superficie di base, migliorandone le prestazioni nel tempo. I materiali vengono così preservati per un periodo più lungo, portando con sé anche un abbattimento dei costi per l’azienda. Per fornire un dato più accurato, grazie alla combinazione di resistenza termica, chimica, al graffio e all’usura, il PEEK riesce ad estendere la durata delle prestazioni dei componenti in percentuali comprese tra il 50% ed il 200%.

L’uso di tecniche avanzate di rivestimento superficiale possono soddisfare ogni tipo di esigenza. L’utilizzo del rivestimento in PEEK può far aumentare il livello di durezza di una superficie metallica o in ceramica. Questo valore è indice della capacità di resistenza alle abrasioni e all’usura della superficie stessa. Infatti, con questi trattamenti si garantisce la massima resistenza meccanica, oltre ad elevati livelli di antiaderenza in grado di semplificare le operazioni di distacco e pulizia.

Come si aumenta il livello di durezza? È possibile farlo grazie all’utilizzo di tecniche di termospruzzatura (thermal spray). Si tratta di un procedimento che dona al materiale da trattare un rivestimento con le caratteristiche tipiche dei polimeri, ovvero scorrimento e antiaderenza, insieme alla durezza e alla resistenza all’abrasione. Si può utilizzare anche la tecnica di metallizzazione a spruzzo, di nichelatura e di ossidazione anodica. Quest’ultima, detta anche anodizzazione, è quel processo di ossidazione che protegge i metalli e si utilizza maggiormente per il trattamento dell’alluminio così da creare uno strato superficiale protettivo.

Bisogna tenere presente che le tipologie di trattamento appena citate possono anche far da base per un rivestimento successivo, poiché andranno a favorire lo scorrimento dei materiali e offriranno una resistenza ottimale contro l’abrasione.

Le tecniche di rivestimento sono diverse. La nichelatura chimica, ad esempio, garantisce una durezza di base di circa 550/600 HV e, dopo uno specifico trattamento termico, può arrivare a ottenere indici di microdurezza pari a 1200/1300 HV. L’anodizzazione dura, invece, è un trattamento pensato per migliorare le caratteristiche di resistenza del materiale di base. Infine, il PlasmaCoat, rivestimento che avviene attraverso la termospruzzatura, riesce ad essere il giusto compromesso tra le proprietà di durezza e resistenza all’abrasione e la capacità di scorrimento tipica dei polimeri.

I rivestimenti isolanti elettrici sono stati pensati per migliorare la resistenza dei componenti all’umidità e alla corrosione, quindi anche agli agenti chimici. Inoltre, conferiscono una straordinaria resistenza allo scorrimento a freddo, al calore e al taglio. L’impiego di questi materiali è destinato per la maggior parte agli indotti e agli statori di motori a potenza frazionata. Sono stati ideati diversi tipi di rivestimenti isolanti elettrici:

In questo caso vengono utilizzati dei polimeri speciali per creare superfici idrofobiche e antiaderenti che siano in grado di prevenire efficacemente l’aderenza al metallo delle più svariate sostanze, dagli adesivi alle pelli e alimenti, passando per le colle e gli inchiostri. Infatti, quando si applica questo rivestimento si va ad intervenire sulla struttura superficiale: vengono applicati dei profili con specifiche rugosità in base alle esigenze e in questo modo si riduce l’area di contatto tra la superficie rivestita e il materiale o l’oggetto che poggia su di essa. In tal modo, si vanno ad aumentare le caratteristiche di antiaderenza e di distacco.

Questo tipo di rivestimento viene realizzato mediante una speciale verniciatura antiaderente molto resistente ed è fortemente richiesto dal settore alimentare. I trattamenti polimerici, infatti, sono ottimali  per tutte quelle superfici che dovranno poi essere sottoposte a temperature molto alte.

Insomma, possiamo concludere che i polimeri PEEK risultano imbattibili sul campo, soprattutto rispetto ai più conosciuti fluoropolimeri (PTFE, PFA, FEP).

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