Sana di Bologna, Coldiretti: "In Toscana cresce il biologico"

2022-09-10 06:28:29 By : Mr. Safer lifts

BOLOGNA – Si tiene a BolognaFiere dall’8 all’11 settembre la 34° edizione del Salone internazionale del biologico e del naturale: 700 espositori, 19 collettive straniere, oltre 150 buyer da 30 Paesi del mondo. Per l’occasione è Coldiretti a sottolineare come “in Toscana la superficie coltivata a biologico sia aumentata nell’ultimo anno del 25% secondo dati Ismea”.

I terreni bio in Toscana rappresentano 34,1% delle campagne contro una media europea di circa il 9% consentendo alla Toscana di raggiungere gli obiettivi previsti dalla strategia Ue per il cibo Farm to Fork che prevede di portare le superfici bio europee al 25% entro il 2030. Ed è boom anche di imprese agroalimentare biologiche che salgono a quasi 7mila (+16,5%), quasi mille in più (987 per la precisione).

Un successo trainato dalla fiducia dei consumatori con 1 italiano su 5 che – secondo Coldiretti/Ixè – consuma regolarmente prodotti bio. Una spinta sostenuta soprattutto da motivi salutistici, ma molto importanti nella scelta di acquisto, il territorio di origine e le garanzie della certificazione. Con la crisi energetica è boom per l’agricoltura biologica che consente di tagliare di un terzo i consumi energetici attraverso l’utilizzo di tecniche meno intensive, le filiere corte e la rinuncia ai concimi chimici di sintesi prodotti con l’uso di gas, tanto che i terreni coltivati a bio in Toscana hanno raggiunto una estensione complessiva di 225 mila ettari.

“Si va dall’uso di sostanze naturali e 100% Made in Italy – spiega Coldiretti Toscana – per concimare i terreni e sostituire i fertilizzanti dall’estero, rincarati anche del 170% con un effetto valanga sulla spesa delle famiglie, al riutilizzo degli scarti di produzione (foglie, gusci, paglia, ecc.) per garantire energia pulita, fino al potenziamento delle filiere corte con la vendita diretta che abbatte i trasporti”. In questo modo si riesce a ridurre i consumi di energia in media del 30% rispetto all’agricoltura tradizionale ma in alcuni casi, come ad esempio per le mele, si arriva addirittura al -45%.

“L’agricoltura bio, puntando esclusivamente su concimi organici e minerali, evita il ricorso a queste sostanze – spiega Coldiretti – valorizzando la zootecnia, che rappresenta una risorsa nazionale anche in termini di sostanza organica che gli allevamenti mettono a disposizione per rendere più fertili i nostri suoli”. Concimare la terra attraverso l’uso del letame, il compostaggio dei residui organici e anche i residui degli impianti di biogas favorirebbe per Coldiretti la resilienza delle aziende agricole biologiche regionali.

Sul fronte Salone sono diverse le aziende toscane che partecipano all’appuntamento anche se i fattori contingenti vissuti negli ultimi due anni e i recenti venti di guerra non hanno di certo facilitato l’adesione dei più. Tra i presenti figurano l’associazione Rete Semi Rurali con sede a Scandicci (Fi)  che opera per l’affermazione del valore della biodiversità coltivata e conta oggi  32 soci in tutta Italia. Mulino Val d’Orcia  di Pienza (Si) cura l’intero ciclo produttivo biologico di filiera corta, dalla terra alla pasta. Il marchio Chelucci di Piteccio (Pt) è un pastificio storico che si distingue per l’utilizzo di semola a Km. 0 che non necessita di trattamenti chimici prima di essere lavorata.

Il Nutrimento di Firenze è un’azienda di produzione biologica e vegetariana di sughi, pesti, patè vegetali e prodotti affini. La mugellana Lunica di Vicchio (Fi) produce succhi di frutta, farine di filiera corta e passate di pomodoro biologiche. La Rustici di Orbetello (Gr) produce carne, formaggi e sughi pronti biologici. La Vegeatal di Calenzano (Fi) produce alimenti vegani e senza glutine alternativi a prodotti caseari e carnei, con materie prime 100% biologiche. La Domus di Firenze distribuisce tè biologici provenienti da Irlanda, Inghilterra, Francia e Olanda. La Kemiplast di Calenzano è specializzata nel settore degli imballaggi flessibili e del confezionamento di prodotti alimentari, anche compostabili.

Per i vini sono presenti il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano e la famiglia Giglioli di Certaldo  che coltiva e vinifica provando a seguire principi di naturalità e tradizione in conduzione biodinamica certificata D. Le Vigne di Castel del Piano (Gr) produce vino, olio, farro, legumi, pasta e farina con metodo biologico e vegano. Anche la Montedindoli di San Gimignano (Si) sarà presente con i suoi vini e olii. Le aziende Cappella Sant’Andrea di San Gimignano (Si), Mannucci Droandi di Montevarchi (Ar) , Riecine di  Gaiole in Chianti (SI)  sono rappresentate da Sana Slow Wine Fair mentre Villa Sant’Anna di Abbadia di Montepulciano (Si) dall’ Associazione Vegeteriana Italiana (AVI).

Per il tessile, Lanificio Idealtex di Prato presenta a Bologna le proprie Beat collection   di cotone eco friendly e i tessuti misto lana, tutti Made in Italy. Dal 2013 l’idea di Inbamboo di Calenzano è  di realizzare capi e accessori in bambù e altre fibre e materiali green, 100% Made in Italy, che siano di qualità esclusiva e al contempo fruibili e accessibili. La H-earth di Montemurlo (Po)  produce intimo ecologico con fibre derivate da eucalipto, semi di ricino e di cotone.

L’azienda Bolgherello di Castagneto Carducci (Li) produce incensi, profumatori naturali , pout-pourri, candele, cosmetici naturali e biologici, prodotti per l’igiene e la cura della persona. La Nivel di Lucca si occupa di detersivi e detergenti bio, anche alla spina, cosmesi bio con vuoto a rendere, detersivi bio confezionati in flacone in canna da zucchero.  Officina dei Saponi  di Prato è un piccolo laboratorio toscano che produce prodotti per la cura del viso, corpo e saponi, tutti con certificazione biologica e vegana.